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tossici o no??


Illecippo™

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Domanda n°1

 

A questo punto, a stagione finita, le persone che mi conoscono mi chiedono se ho trovato i ''peven'', le clitocybe nebularis. io rispondo che ne lascio a tonnellate nei boschi poichè accumulano tossicità e possono provocare gravi avvelenamenti per accumulo di tossine. Questi mi guardano sbigottiti e poi si incavolano asserendo che il sottoscritto li prende per il C***.

Esiste un qualche documento ufficiale che posso dargli...o è meglio lasciare intossicare questi ''fungaioli''???

 

 

Domanda n°2

 

Ma alla fine sul Tricholoma equestre (ss.auratum) è emerso qualche studio approfondito nuovo???

 

Grazie :happybday:

 

Nico :0123:

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Domanda n°1

 

A questo punto, a stagione finita, le persone che mi conoscono mi chiedono se ho trovato i ''peven'', le clitocybe nebularis. io rispondo che ne lascio a tonnellate nei boschi poichè accumulano tossicità e possono provocare gravi avvelenamenti per accumulo di tossine. Questi mi guardano sbigottiti e poi si incavolano asserendo che il sottoscritto li prende per il C***.

Esiste un qualche documento ufficiale che posso dargli...o è meglio lasciare intossicare questi ''fungaioli''???

Domanda n°2

 

Grazie :bye1:

 

Nico :0123:

 

Ciao Ille,

 

Ti sono riconoscente per intavolare il topic.

Premesso che appresa la potenziale tossicità della specie ho, anche se a malincuore(ti assicuro che se fino ad un paio di settimane fa mi avessero messo di fronte a due piatti di tagliatelle uno condito con porcini od altro ed il secondo condito con nebularis avrei senz'altro optato per il secondo!), evitato di farne ulteriore uso, ho anche cercato di informarmi meglio senza però riuscire ad avere niente di più che dei "sentito dire", "sono stati segnalati casi", etc.

Io non sono assolutamente titolato ad esprimere un parere medico/scientifico sull'argomento ma il mio cervello(magari devastato dal pregresso e continuato consumo di nebularis) mi porta alle due seguenti possibilità:

 

A - Non c'è nulla di scientificamente provato ed in questo caso i si dice, i sembra, etc. sono probanti quanto o forse anche meno delle testimonianze di chi ne fa uso da sempre per cui mi sembra per lo meno superficiale creare dell'inutile allarmismo. Caso vuole che Domenica sera, a termine battuta di caccia, ci siamo fermati a cenare in combriccola, qualcuno aveva portato dei nebularis sott'olio che ovviamente io non ho mangiato ma quando ho sconsigliato gli altri commensali dal farlo poco c'è mancato che mi mandassero a quel paese, e quando ho detto a mio zio (83 anni suonati e li mangia da sempre!) che rischia di morirne intossicato voleva chiamare il 118!

 

B - I fenomeni di intossicazione sono medicamente accertati, in questo caso dovrebbero anche essere accertate ed identificate le tossine che li provocano e l'argomento dovrebbe essere divulgato nelle opportune sedi (uffici comunali, comunità montane, EPT, etc) in modo che la sua divulgazione sia il più capillare possibile.

 

Voglio interpretare, e sono sicuro che la è perchè ti leggo da tempo e mi sembri molto scrupoloso, la tua ultima frase una goliardica battuta.

 

Auspico il contributo qualificato di qualcuno che ne abbia titolo per portare un chiarimento sull'argomento da te sollevato.

 

Ti saluto,

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...avete provato di spiegare a qualcuno che fuma di smettere ...malgrado tutte le prove dei danni causati e irreversibili dovuto al fumo respirato ... !!! tutte le prove scientificamente spiegate non danno nessuno risultato .... è la persona da sola che deve scegliere di smettere o no.

.... per Tricholoma equestre ... non è che se lo mangi ...muori subito ... ma con l'incubazione delle sue sostanze tossiche , queste ti porterano alla : RHABDOMYOLYSE e poi ....alla fine ...la morte

.... per Clitocybe nebularis .... NON va piu' mangiato per gli effetti di RIMANENZA di elementi radioattivi che accumulandosi nel organismo ad una certa soglia si scatena la tossicità nelle persone a volte piu' sensibili...

 

 

a buon intenditori ....

 

Gilly

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  • 3 mesi dopo...
Ciao Ille,

 

Ti sono riconoscente per intavolare il topic.

Premesso che appresa la potenziale tossicità della specie ho, anche se a malincuore(ti assicuro che se fino ad un paio di settimane fa mi avessero messo di fronte a due piatti di tagliatelle uno condito con porcini od altro ed il secondo condito con nebularis avrei senz'altro optato per il secondo!), evitato di farne ulteriore uso, ho anche cercato di informarmi meglio senza però riuscire ad avere niente di più che dei "sentito dire", "sono stati segnalati casi", etc.

Io non sono assolutamente titolato ad esprimere un parere medico/scientifico sull'argomento ma il mio cervello(magari devastato dal pregresso e continuato consumo di nebularis) mi porta alle due seguenti possibilità:

 

A - Non c'è nulla di scientificamente provato ed in questo caso i si dice, i sembra, etc. sono probanti quanto o forse anche meno delle testimonianze di chi ne fa uso da sempre per cui mi sembra per lo meno superficiale creare dell'inutile allarmismo. Caso vuole che Domenica sera, a termine battuta di caccia, ci siamo fermati a cenare in combriccola, qualcuno aveva portato dei nebularis sott'olio che ovviamente io non ho mangiato ma quando ho sconsigliato gli altri commensali dal farlo poco c'è mancato che mi mandassero a quel paese, e quando ho detto a mio zio (83 anni suonati e li mangia da sempre!) che rischia di morirne intossicato voleva chiamare il 118!

 

B - I fenomeni di intossicazione sono medicamente accertati, in questo caso dovrebbero anche essere accertate ed identificate le tossine che li provocano e l'argomento dovrebbe essere divulgato nelle opportune sedi (uffici comunali, comunità montane, EPT, etc) in modo che la sua divulgazione sia il più capillare possibile.

 

Voglio interpretare, e sono sicuro che la è perchè ti leggo da tempo e mi sembri molto scrupoloso, la tua ultima frase una goliardica battuta.

 

Auspico il contributo qualificato di qualcuno che ne abbia titolo per portare un chiarimento sull'argomento da te sollevato.

 

Ti saluto,

 

Ciao Pippo, la Clitocybe nebularis e' ormai considerata a tutti gli effetti un fungo tossico, o meglio sarebbe definirlo "a tossicita' non costante". Ormai ai corsi di micolgia se ne sconsiglia vivamente la raccolta, al massimo di consumarne modiche quantita', molto ben cotti, e solo persone che sicuramente l'abbiano gia' mangiato senza problemi (stesso discorso vale per Armillaria mellea :derisive: ). Ti diro' di piu' quando si fa il confronto tra funghi tossici e commestibili un classico raffronto era tra nebularis ed Entoloma lividum...bene ora non si fa piu' perche ' si considerano tossici entrambi. Vedro' di documentarmi per vedere se e' stata isolata qualche tossina, o se si e' capito qualcosa di piu'.

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.... per Tricholoma equestre ... non è che se lo mangi ...muori subito ... ma con l'incubazione delle sue sostanze tossiche , queste ti porterano alla : RHABDOMYOLYSE e poi ....alla fine ...la morte

.... per Clitocybe nebularis .... NON va piu' mangiato per gli effetti di RIMANENZA di elementi radioattivi che accumulandosi nel organismo ad una certa soglia si scatena la tossicità nelle persone a volte piu' sensibili...

a buon intenditori ....

 

Gilly

Ciao gilly, rettifico in parte quanto dici.

Verissimo che il Tricholoma equestre ha provocato 3 morti in 12 intossicati in Francia, e 2 in Polonia. Opportuno pero' precisare che l'effetto rabdomiolitico (necrosi delle cellule muscolari striate, anche del cuore quindi) esiste ma solo in caso di ingentissimo "accumulo", ossia i 12 intossicati erano cacciatori (mi pare), che avevano consumato quantita' davvero notevoli di equestre e oltretutto in pasti consecutivi e ravvicinati (i 2 polacchi passati a miglior vita avevano consumato 9 dico 9 pasti consecutivi a base di equestre...vabbe' la fame... :flowers2: ma mi sembra davvero eccessivo :swoon: ).

Quindi se qualcuno dovesse mangiare qualche raro esemplare di equestre (l'ho fatto anch'io in passato e sono ancora qui... :dntknw: ) magari si avranno blandi fenomeni di rabdomiolisi, che saranno sicuramente non fatali. In ogni caso lasciamolo nel bosco, che oltretutto e' bellissimo da guardare :x124: .

La rabdomiolisi si e' comunque dimostrata nel ratto da laboratorio: inoculando estratto di equestre i ratti hanno sviluppato rabdomiolisi talora fatale. La quantita' pero' era come se un essere umano ne avesse mangiati circa 3 kili mi pare... :derisive:

Interessante un recente studio che ha dimostrato che nell'animale da esperimento grandi quantita' di un noto fungo (nell'uomo corrisponderebbero ad un pasto di 600-700 grammi) hanno dato segni (alterazioni dei valori ematici di CPK, creatin fosfokinasi) riferibili a rabdomiolisi...in ogni caso non fatali...

qual'e il fungo...? Curioso eh...? questo...sì sì ...e' proprio lui...non sto scherzando :yes:

Quindi mi raccomando...non raccoglietelo mai piu'...!!! :cheer: :mosking:

:cheer:

Fabio

post-132-1176041241.jpg

Modificato da didò
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per Clitocybe nebularis .... NON va piu' mangiato per gli effetti di RIMANENZA di elementi radioattivi che accumulandosi nel organismo ad una certa soglia si scatena la tossicità nelle persone a volte piu' sensibili...

 

Mi risulta che la tossita' della nebularis sia imputabile (come per le intossicazioni da A. mellea ) a tossine termolabili (classica intossicazione gastroenterica con notte abbracciati alla tazza del WC :flowers2: per molti che le consumano mal cotte, tipo alla brace), di qui il suggerimento di cuocerla molto molto bene, magari gettando la prima acqua di cottura, se si decide di mangiarle (io ve lo sconsiglio :derisive: )

L'accumulo di elementi radioattivi, da cui una temporanea sospensione delle vendite ai mercati, era stato dimostrato nel periodo immediatamete "post-Chernobyl" per le finferle (Cantharellus tubaeformis e lutescens (aurora) ).

Attulmente anche per le finferle i valori di radioattivita' sono tornati "fisiologici" e quindi si possono consumare tranquillamente :dntknw:

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Non sono mai stato un consumatore di Clitocybe nebularis, pur incontrandone a iosa.

Le spiegazioni esaurienti di Fabio/Didò, espresse anche in una recente serata al gruppo

micologico DLF di Verona, mi hanno convinto al 100% di lasciare questi funghi nel bosco.

Meglio riservare il nostro interesse verso altri funghi conosciuti e di sicura commestibilità :flowers2: :derisive:

 

:dntknw: Sergio

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Non sono mai stato un consumatore di Clitocybe nebularis, pur incontrandone a iosa.

Le spiegazioni esaurienti di Fabio/Didò, espresse anche in una recente serata al gruppo

micologico DLF di Verona, mi hanno convinto al 100% di lasciare questi funghi nel bosco.

Meglio riservare il nostro interesse verso altri funghi conosciuti e di sicura commestibilità :hug2: :rofl:

 

:lol: Sergio

 

Ciao Sergio, atteggiamento molto prudente e saggio il tuo... :wacko2:

La nebularis ha di certo una tossicita' dovuta certamente a tossine termolabili (che evidentemente si inattivano almeno in gran parte con una corretta cottura), prova ne sia il frequente "imbarazzo intestinale" :nono: che quasi tutti provano se le cucinano poco e male (dalle nostre parti frequente l'abitudine di certi consumatori di cucinare alcuni funghi alla brace, tipo i pleurotus, la nebularis cotta "ai ferri" e' molto rischiosa).

Rimane di certo una percentuale (evidentemente non trascurabile visti i numeri degli intossicati da nebularis) per i quali il fungo in questione evidentemente da' una "tossicita' individuale" si tratta con ogni probabilita' una "sensibilita' individuale"di alcune persone nei confronti di talune sostanze presenti nel fungo che creano disturbi anche violenti in alcuni soggetti, mentre ad altri non danno alcun problema (ferma restando la cottura adeguata). Questo problema puo' succedere per ogni fungo (Boletus edulis compreso, se vi va ne parliamo..)

Lo stesso identico discorso vale per le intossicazioni da Armillaria mellea, sempre piu' numerose tant'e' che il chiodino e' ormai considerato un fungo a "tossicita' incostante", il suggerimento e' di lasciarlo perdere per chi non l'ha mai consumato, e di consumarlo con molta cautela, in modica quantita' e ben cotto (minimo 20 minuti dall'inizio del primo bollore buttando l'acqua di vegetazione, come si fa per esempio per l'Amanita rubescens, altro fungo con tossine termolabili, inattivate a circa 70° c).

In autunno un amico trovo' un sacco di armillaria sui Lessini e decise di fare una polenta e funghi con gli amici. Pur cotti bene, su 7-8 commensali 3 o 4 manifestarono fastidiosi disturbi (non da ricorrere all'ospedale...ma delle grandi corse in bagno :biggrin: :bye1: ). A parte il mio amico fungaiolo che li aveva gia' mangiati senza problemi, gli altri non li avevano mai mangiati...e infatti...

Per nebularis e chiodino in pratica sembrerebbe di esser di fronte ad una "doppia tossicita'"..o meglio di una vera tossicita' sostenuta da tossine termolabili cui si aggiunge la presenza di altre sostanze che creano problemi ad una significativa % di consumatori (tossicita' individuale, meglio definibile come sensibilita' individuale)

Spero di essere stato sufficientemente chiaro.. :drinks: e di non avervi annebbiato ulteriormente le idee... :hug2:

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...si tratta con ogni probabilita' una "sensibilita' individuale"di alcune persone nei confronti di talune sostanze presenti nel fungo che creano disturbi anche violenti in alcuni soggetti, mentre ad altri non danno alcun problema (ferma restando la cottura adeguata). Questo problema puo' succedere per ogni fungo (Boletus edulis compreso, se vi va ne parliamo..)

 

Ciao Fabio, non posso fare a meno di riprendere questo argomento sulla "tossicità individuale"

di alcuni funghi; discorso troppo interessante, che meriterebbe ulteriore approfondimento.

Ho un amico, titolare di un noto ristorante della mia zona, che mi assicura di aver avuto vari disturbi dopo aver mangiato Boletus edulis crudo.

 

Io stesso, parecchi anni fa, ho passato una brutta notte :drinks:

(da qui la mia estrema prudenza con i funghi!) dopo aver consumato alcuni cappelli di Macrolepiota

excoriata cotti, evidentemente non abbastanza, alla griglia.

Penso sarebbe utile per molti fungaioli conoscere meglio questo aspetto sul consumo dei funghi.

 

:biggrin: Ciao, Sergio

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  • 2 mesi dopo...
Ciao Fabio, non posso fare a meno di riprendere questo argomento sulla "tossicità individuale"

di alcuni funghi; discorso troppo interessante, che meriterebbe ulteriore approfondimento.

Ho un amico, titolare di un noto ristorante della mia zona, che mi assicura di aver avuto vari disturbi dopo aver mangiato Boletus edulis crudo.

 

Io stesso, parecchi anni fa, ho passato una brutta notte :biggrin:

(da qui la mia estrema prudenza con i funghi!) dopo aver consumato alcuni cappelli di Macrolepiota

excoriata cotti, evidentemente non abbastanza, alla griglia.

Penso sarebbe utile per molti fungaioli conoscere meglio questo aspetto sul consumo dei funghi.

 

:friends: Ciao, Sergio

 

Ciao Sergio :bye1:

 

Sottolineo e concordo con cio' che dici. I funghi andrebbero sempre mangiati ben cotti ed in ogni caso senza eccedere in quantita'. La tua brutta esperienza :biggrin: con le mazze di tamburo mal cotte alla brace ne sono l'ennesima prova. Potrebbe essere una tua sensibilita' a qualche sostanza presente in tale fungo che non e' stata inattivata a causa dell'insufficiente cottura (la denaturazione delle proteine avviene di regola oltre i 70°, le braci danno temperature elevatissime in superficie, ma il calore fatica a penetrare). Cio' non significa che la cottura insufficiente avrebbe provocato i tuoi stessi disturbi ad altri commensali, magari non sensibili a alcune sostanze rimaste attive dopo la cottura alla griglia.

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Ho un amico, titolare di un noto ristorante della mia zona, che mi assicura di aver avuto vari disturbi dopo aver mangiato Boletus edulis crudo.

 

Commenterei anche questa tua segnalazione Sergio :biggrin:

Assolutamente plausibile cio' che l'amico ti ha riferito. :chin:

Il porcino in particolare ma un po' tutti i funghi in generale possono risultare tossici da crudi a moltissime persone contenendo varie sostanze che in assenza di cottura provocano frequente imbarazzo intestinale.

Un giorno di giugno di 3 anni fa, di ritorno da una bellissima vacanza all'Elba :biggrin:, percorrevo con amici la Parma -La Spezia, ed all'altezza di Fornovo lo stomaco brontolava, quindi decidemmo di uscire dall'autostrada per pranzare. Manco farlo apposta appena fuori dal casello c'era un ristorante carino che ci ispiro' bene. Entrammo e una visione celestiale colpì il nostro sguardo..all'ingresso faceva stupenda mostra di se' un cestino di estatini bellissimi :friends:

Superato il sussulto per tale visione chiesi immediatamente al cameriere se era possibile avere un piattino di porcini crudi per antipasto :0123:

Costui mi rispose con la piu' saggia delle domande che mi poteva rivolgere, ossia "certo, ma permetta..li ha mangiati ancora da crudi ? ". Lo tranquillizzai avendo gia' mangiato piu' volte senza problemi il porcino crudo.

La domanda pero' fu correttissima..chi non ha mai mangiato il porcino o altro fungo "consumabile" da crudo e' doveroso in primis che provi ad assaggiarne per la prima volta una modicissima quantita' (un piattino da caffe' massimo, cioe' pochissime fettine)...e, come dice Jannacci, vedere l'effetto che fa :bye1:

In secondo luogo (vale per tutti i funghi da magiarsi anche crudi, Amanita cesarea compresa) MAI fare scorpacciate, ossia un buon assaggio, tipo antipasto, ma mai piattoni o mezze terrine, perche' le sostanze presenti nei funghi crudi mettono a dura prova l'apparato digestivo, fegato in primis.

Ultima precisazione: per tutti i funghi evitare il cosiddetto "accumulo", quindi non mangiare funghi in pasti ripetuti e consecutivi o ravvicinati.

Provare per credere: durante il periodi in cui si trovano parecchi funghi (speriamo arrivi presto :friends: ) provate a mangiarli anche cotti a pranzo e poi a cena e magari il giorno dopo a pranzo..al terzo pasto avrete una sorta di incoscia e incorruttibile repulsione (mi e' capitato durante un we "a ricca presenza fungina" di qualche anno fa, se mettevo in bocca ancora una forchettata di funghi dopo averli mangiati a prenzo e cena il giorno prima sarei corso in bagno al 1000 % :bye1: )

Quindi per riassumere:

- funghi crudi...sempre piccoli assaggi e sempre se si e' gia' provato a mangiarli crudi

- funghi coti...cotti evitare comunque gran scorpacciate

- evitare pasti ripetuti e consecutivi a base di funghi cotti o crudi che siano

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Quindi per riassumere:

- funghi crudi...sempre piccoli assaggi e sempre se si e' gia' provato a mangiarli crudi

- funghi coti...cotti evitare comunque gran scorpacciate

- evitare pasti ripetuti e consecutivi a base di funghi cotti o crudi che siano

 

giusto Fabio!!!!!!!! :friends: :bye1:

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