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Ghertele


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In effetti, dopo aver letto il sergente nella neve ho cercato in biblioteca "quota albania" , perchè anche mio nonno è stato in albania, ma purtroppo in biblioteca non c'è, o meglio c'è solo che è fuori.

Quindi nell'attesa ho preso in prestito, Centomila gavette di ghiaccio.

E' una proposta molto bella Marco, ma temo che l' osteria del Termine, in inverno, non sia aperta. A meno che non abbiano cambiato il modo di gestirla in questi ultimi due tre anni.

 

Comunque sarebbe bellissimo etnrare nel locale e trovarci Mario Rigoni Stern...

Una volta mi capitò, dopo una passeggiata con amici ed ero all'osteria del Termine a pranzare che entrò...io subito non lo riconobbi, anche perchè per mia colpa non sapevo bene chi fosse, lo avevo solo sentito nominare,si sedette con noi, si fece portare un bicchiere vuoto, si versò del vino dalla nostra caraffa e scambiò con noi due parole.

Magari se lo contattassimo in qualche maniera, si potrebbe ricreare un occasione cosi.

:crigon_04: Ciao

 

Guido

 

allora qui ci scappa qualcosa!!

 

dunque vediamo:

 

primo: verificare se l'osteria è aperta o meno (da qualche parte dovrei avere il numero..)

 

secondo: contattare Mario è relativamente semplice (io l'ho fatto sia con lettera che via telefono); credo tuttavia, anzi so, che un pò per il suo carattere, un pò anche per l'età avanzata non sia facile farsi dedicare tempo. Però un tentativo si potrebbe fare.....

 

terzo: anche senza il grande vecchio si potrebbe organizzare un'escursione invernale prima della stagione dei funghi (lì è troppo facile :chin: ) se la bianca signora si decidesse a donarci il suo incanto

 

dai Guido, io in 'sto periodo sono molto impegnato, ma sempre pronto a cavalcare belle proposte

 

:crigon_04: Marco

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dai Guido, io in 'sto periodo sono molto impegnato, ma sempre pronto a cavalcare belle proposte

 

:bye1: Marco

Se c'è da incontrare Rigoni Stern io volo con ogni mezzo, sarebbe come coronare un sogno :bye1: :nono:

 

Se poi volete arricchire le giornate si può percorre l'ex ferrovia Rocchette-Asiago...un gioiello di storia, di montagna, d'ingegneria e di...paesaggi :crigon_04: :crigon_04:

 

Magari...

 

Un abbraccio :chin: :chin:

giiorgio

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................Li guardo impietrito. Essi stanno mangiando attorno alla tavola. Prendono il cibo con il cucchiaio di legno da una zuppiera comune. E mi guardano con i cucchiai sospesi a mezz'aria. "Mnié khocestia iestj" dico (datemi da mangiare). Vi sono anche delle donne. Una prende un piatto, lo riempie di latte e miglio, con un mestolo, dalla zuppiera di tutti, e me lo porge. Io faccio un passo avanti, mi metto il fucile in spalla e mangio. Il tempo non esiste più. I soldati russi mi guardano. Le donne mi guardano. I bambini mi guardano. Nessuno fiata. C'è solo il rumore del mio cucchiaio nel piatto. E d'ogni mia boccata. "Spaziba" dico quando ho finito. E la donna prende dalle mia mani il piatto vuoto. "Pasausta" mi risponde con semplicità. I soldati russi mi guardano uscire senza che si siano mossi. ...

........................

Chissà dove saranno ora quei soldati, quelle donne, quei bambini. Io spero che la guerra li abbia risparmiati tutti. Finchè saremo vivi ci ricorderemo, tutti quanti eravamo, come ci siamo comportati. I bambini specialmente. Se questo è successo una volta potrà tornare a succedere. Potrà succedere, voglio dire, a innumerevoli altri uomini e diventare un costume, un modo di vivere.

.......................

 

Ciao Marco,

il post mi era sfuggito ....l'ho letto ora....

 

Sulla pagina qua sopra però mi fermo e ti dico grazie .....

..... e grazie a chi sa racchiudere in parole la "vera dignità dell'uomo"....

 

io mi commuovo davanti a questo ........ c'è l'unico futuro degno di essere vissuto per l'uomo ....

....per i nostri figli....

 

:crigon_04: G.

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allora qui ci scappa qualcosa!!

...........................

dai Guido, io in 'sto periodo sono molto impegnato, ma sempre pronto a cavalcare belle proposte

 

:chin: Marco

 

 

Se c'è da incontrare Rigoni Stern io volo con ogni mezzo, sarebbe come coronare un sogno :chin: :bye1:

...........................

Magari...

Un abbraccio :crigon_04: :bye1:

giiorgio

 

 

Io penso sempre ....ma come faccio!!??!!

 

.... poi certe cose.....

 

se va avanti ....faccio di tutto!! :nono:

 

:crigon_04: G.

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molto bene!

 

pare si stia formando un gruppetto

 

Giorgio io sono anni che vorrei incontrLo nella sua Asiago; per adesso sono riuscito solo a stringergLi la mano e scambiare qualche battuta al festival della letteratura di Mantova. Comunque la cosa si potrebbe fare anche perchè, oltre alla Sua foto con dedica sul camino, ho una specie di Suo impegno in tal senso ...

 

dai Giuseppe che così non faccio il viaggio da solo

 

 

:big_boss: Marco

Modificato da funghimundi
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  • 1 mese dopo...

Dopo aver letto "il sergente nella neve", "centomila gavette di ghiaccio"(di Giulio Bedeschi) e "Quota Albania" di Rigoni Stern, ho letto un altro libro di testimonianze riguardanti la ritirata di russia.

Il libro si intitola "Nikolajewka c'era anch'io".(Giulio Bedeschi)

E' un libro dove si raccolgono le testimonianze di alpini, artiglieri e fanti scritte di loro pugno.

 

Fra tutte le testimonianze mi sono rimaste a cuore queste.

Avrei voluto scrivere qualcosa ma non sono all'altezza di questi fatti.

 

 

...Dopo pochi chilometri arrivai in una zona che pareva incolta.

C'erano gli steli secchi dei finocchi selvatici e delle erbe minori

piegati dal vento. Intanto il chiarore della neve era diminuito.

dopo un chilometro circa sulla pista, ad una decina di metri, vidi alzarsi

un'ombra che mi veniva incontro.Subito notai che era era un soldato russo,

ma non ebbi paura, appena arrivati uno di fronte all'altro ci stringemmo la mano.

Neppure lui era armato e cominciò a dirmi: "Italianscki, Karasciò: buoni italiani"

e mi fece capire che gli italianierano passati su quella pista e che lui si

chiamava Stefan.Volle pure sapere il mio nome.

Poi Stefan sfilò dalla spalla uno zainetto, lo aprì ed andò ai bordi della pista

per prendere un po' di neve pulita, ne fece una palla e la mise dentro lo zainetto

e con la mano vi cominciò a fare qualcosa. Poi mi diede quella palla di neve

e mi fece cenno di mangiare. Ubbidii: era zuccherata....

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...Sostai qualche ora in un isba, e quando riuscii a togliermi le scarpe e le calze i

miei piedi erano insensibili e bianchi come il marmo.

Non mi reggevo in equilibrio, ero disperato, qualche altro alpino intorno a me era

sù per giù nelle mie stesse condizioni, ci facevamo coraggio a vicenda ma capivamo

che per noi era finita....

Allorchè uscimmo per cercare qualcosa da mangiare, io per muovermi dovetti legarmi

alle ginocchia degli stracci di coperta, e d'allora in poi mi trascinai strisciando

sulle ginocchia; dopo qualche giorno mi trovai separato dai miei compagni di sventura;

andavo di isba in isba domandando la carità, vivevo di quello che mi davano i contadini

russi, i soldati soldati russi non mi catturavano neppure; vedendo com'ero conciato pensavano

certamente che sarei morto da solo sulla neve e potevano quindi lasciarmi anche dov'ero.

Col passare dei giorni la cancrena ai piedi mi fece andare in sfacelo la carne tanto che

si vedevano le ossa delle dita, e il fetore era terribil; io stesso capivo che la cancrena

si sarebbe poco a poco diffusa e mi avrebbe distrutto.....

... Passai per settimane da isba a isba , da stalla a stalla; dicendo che ero italiano

trovavo comprensione e pietà; cominciai a fermarmi fuori dalle isbe , col venire della primavera,

e cantavo qualche canzone italiana, soprattutto " mamma son tanto felice"; le contadine mi davano

un bicchiere di latte cagliato, o una patata, qualche volte una zuppa....

Un giorno mi accolsero in sosta in un'isba, un russo si impietosì talmente del mio stato che

in mezza giornata confezionò sotto i miei occhi un paio di stampelle; mi parve di rinascere

quando mi aiutò a rizzarmi e mi accorsi che appoggiandomi a quei legni potevo riprendere

una posizione umana , manterrò riconoscenza per quel russo finchè vivrò....

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...Tutto era distruzione, il freddo e la tormenta facevano il resto.

Entrammo ancora in un villaggio appena occupato, qua e là i segni caldi della battaglia;

alcuni nostri alpini a terra frammisti a soldati russi; altri morti; per lo più civili,

presi nella morsa di fuoco durante la battaglia.Giacevano supini uno contro l'altro,

vecchi e giovani senza scarpe.

Entrai in una casa per avere un po' d'acqua per dissetarmi, nel fondo del locale una povera

donna raccoglieva in sè una piccola creatura, non parlava, era affranta, in questo momemto

stava vivendo attimi di angoscia. Il piccolo piangeva; mi avvicinai e chiesi dell'acqua;

lei mi indicò nel forno un recipiente contenente latte. Il pianto del piccino mi colpiva

il cuore; in questo momento eravamo delle belve affamate, stanche. Ritrovai ancora un momento

di lucidità; respinsi il latte che era l'alimento del bambino, e mentre continua a piangere,

mi avvicinai a quella mamma e con modi modesti le feci capire che era la guerra che ci

distruggeva, ma il cuore rimaneva intatto....

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E' nel dolore,nella paura e nella miseria che la testa ascolta il cuore...

 

è con la salute(finchè dura)ed il portafogli gonfio(finchè dura)che...

il cuore perde la testa e..

la testa ci fà credere immortali!!

 

 

Quest'inverno mi son letto per la quarta o quinta volta tutto Rigoni,aggiungendo il suo ultimo"Le stagioni"

 

Che dire di lui se non...grazie maestro!! :bye2:

 

pat :biggrin: :biggrin:

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E' nel dolore,nella paura e nella miseria che la testa ascolta il cuore...

 

è con la salute(finchè dura)ed il portafogli gonfio(finchè dura)che...

il cuore perde la testa e..

la testa ci fà credere immortali!!

Quest'inverno mi son letto per la quarta o quinta volta tutto Rigoni,aggiungendo il suo ultimo"Le stagioni"

 

Che dire di lui se non...grazie maestro!! :wink:

 

pat :biggrin: :bye2:

 

:club: :bye2:

 

allora Patrizio vorrà dire che se organizzo l'incontro con il Mario sarai dei nostri :biggrin:

 

:club: Marco

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E' nel dolore,nella paura e nella miseria che la testa ascolta il cuore...

 

 

....e anche quando non si hanno armi in mano.

 

(come nella prima testimonianza riportata)

 

se entrambi avessero avuto un fucile....

 

 

Ciao

 

 

Guido

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....e anche quando non si hanno armi in mano.

 

(come nella prima testimonianza riportata)

 

se entrambi avessero avuto un fucile....

Ciao

Guido

 

 

Già...Guido,come non darti ragione!! :bye2:

 

:biggrin: :biggrin:

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" E a sera , attorno al fuoco, fumando trinciato forte,

ci raccontavamo storie e vicende della vita (...)"

 

"Lassù la montagna è silenziosa e deserta.

La neve che in questi giorni è caduta abbondante

ha cancellato i sentieri dei pastori ,le aie dei carbonari,

le trinceee della Grande Guerra ,le avventure dei cacciatori.

 

E sotto quella neve , vivono i miei ricordi ."

 

 

 

Se c'è un posto intorno a quel fuoco , per ascoltare M.R.S. , fate un fischio . :biggrin:

 

:biggrin:

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