Ennio Inviato 31 Luglio 2007 Condividi Inviato 31 Luglio 2007 Cari amici di APB, momentaneamente sembra che questa sezione è ferma all'intervento di Gaspy (spero non vi abbia traumatizzato), allora tanto per giocare e per tenere in allenamento quanti non sono ancora partiti per le ferie, ecco un'immagine di una fruttificazione con habitus un pò anomalo, relativa ad una specie alquanto comune in tarda estate-autunno nei boschi di aghifoglia. Al primo che ci prende, una settimana di ferie gratis in montagna (paga il Presidente), a risentirci, Ennio. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Max-Bo Inviato 31 Luglio 2007 Condividi Inviato 31 Luglio 2007 tubeaformis ? non so se è esatto ma non so nemmeno se s scrive così ci provo Ciao e grazie Massimo R. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Ennio Inviato 31 Luglio 2007 Autore Condividi Inviato 31 Luglio 2007 tubeaformis ? non so se è esatto ma non so nemmeno se s scrive così ci provo Ciao e grazie Massimo R. Ciao Masimo, si scrive tubaeformis, comunque sei andato abbastanza vicino ma non è lui; come dicono i conduttori dei quiz televisivi ....... ritenti, sarà più fortunato la prossima volta. ciao Ennio. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
rossano Inviato 31 Luglio 2007 Condividi Inviato 31 Luglio 2007 (modificato) Ciao Ennio cantharellus lutescens? ...è fin troppo ovvio vero? Rossano Modificato 31 Luglio 2007 da rossano Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
john Inviato 31 Luglio 2007 Condividi Inviato 31 Luglio 2007 Penso si tratti del raro Cantharellus tubaeformis var.lutescens. Ciao Claudio :biggrin: Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Ennio Inviato 31 Luglio 2007 Autore Condividi Inviato 31 Luglio 2007 Ciao Ennio cantharellus lutescens? ...è fin troppo ovvio vero? Rossano Ciao Rossano, finalmente ti rifai vivo, mi fà piacere rileggerti, e...... hai ragione, troppo ovvio, un caro saluto anche a Maurizia, Ennio. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Ennio Inviato 31 Luglio 2007 Autore Condividi Inviato 31 Luglio 2007 Penso si tratti del raro Cantharellus tubaeformis var.lutescens. Ciao Claudio Claudio è andato molto vicino, ma ancora non ci siamo, ho premesso che è una forma un pò anomala di una specie molto comune ........ Per quanto riguarda C. tubaeformis, allego una foto per far notare che l'imenoforo è pseudolamellare, mente nel fungo del quiz è pliciforme con pieghe anche decorrenti. Coraggio, non vi perdete d'animo e .... sopratutto non perdete la settimana premio in montagna, altrimenti se la gode il Presidente. A risentirci, Ennio. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Nik Inviato 31 Luglio 2007 Condividi Inviato 31 Luglio 2007 :biggrin: Ennio, ci provo anch'io e dico Cantharellus melanoxeros Un caro saluto Giancarlo. :hug2: Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
john Inviato 1 Agosto 2007 Condividi Inviato 1 Agosto 2007 Penso si tratti del raro Cantharellus tubaeformis var.lutescens. Ciao Claudio :biggrin: :hug2: Direi a questo punto che possa essere una forma xanthoide del Cantharellus lutescens,che pero' io non conosco il nome. Ciao Claudio Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Ennio Inviato 1 Agosto 2007 Autore Condividi Inviato 1 Agosto 2007 (modificato) Direi a questo punto che possa essere una forma xanthoide del Cantharellus lutescens,che pero' io non conosco il nome. Ciao Claudio Bravo Claudio, hai vinto la settimana in montagna! Si tratta effettivamente di una forma "schizocroica" del Cantharellus lutescens da alcuni autori definito come C. lutescens forma lutescens, in questi casi particolari manca completamente la tonalità brunastra del cappello e il fungo si presenta giallo vivo in ogni parte. Contrariamente alla norma, questa raccolta è stata effettuata in bosco di latifoglia misto con prevalenza di castagno e faggio, agosto 2002, Comune di Montemonaco (AP) m. 850 slm. Un caro saluto e un bravo anche a tutti gli altri intervenuti, Ennio. Modificato 1 Agosto 2007 da Ennio Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gaspy Inviato 1 Agosto 2007 Condividi Inviato 1 Agosto 2007 In effetti sono anomali tanto il colore che l'habitat: chissà che non si possa considerare una subspecie Gaspy Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Crab Inviato 1 Agosto 2007 Condividi Inviato 1 Agosto 2007 Ciao Ennio, due domande: Cosa significa "forma xanthoide" e "forma schizocroica"? -------------------------------- ... in questi casi particolari manca completamente la tonalità brunastra del cappello e il fungo si presenta giallo vivo in ogni parte. Solo queste due caratteristiche possono essere sufficienti per caratterizzare la specie/varieta' o fa parte del tipico "esercizio micologese"? Iacopo ps: mi e' piaciuto molto questo quiz e spero di rivederne altri. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Ennio Inviato 1 Agosto 2007 Autore Condividi Inviato 1 Agosto 2007 (modificato) [Ciao Ennio, due domande: Cosa significa "forma xanthoide" e "forma schizocroica"? Solo queste due caratteristiche possono essere sufficienti per caratterizzare la specie/varieta' o fa parte del tipico "esercizio micologese"? Iacopo Ti rispondo in termini semplici in quanto non sono un "luminare" ma solo micologo dilettante, magari qualcuno che ne sa di più è caldamente invitato ad intervenire e sarà ben accetto: 1) xanthoide = forma in cui prevalgono le tonalità gialle su quelle normali o in cui le stesse tonalità gialle si sostituiscono a quelle tipiche della specie. 2) forma schizocroica: è quando un fungo si presenta con colorazioni anomale, per es. quando manca +/- completamente un determinato pigmento colorante; nel caso di questo Cantharellus, manca il pigmento bruno ( = rosso + marrone). 3) la specie può essere definita come una entita ben precisata e delimitata all'interno di uno stesso Genere e che la differenzia da altre entita congeneri. 4) per fare una varietà occorre che ci siano stabilmente delle differenze (almeno 2) macro o micro rispetto alla specie tipo dovute a variazioni genetiche. 5) La forma consiste in differenze legate più a fattori micro-ambientali che a variazioni genetiche e possono riguardare la forma, le dimensioni, il colore. un cordiale saluto, Ennio. Modificato 1 Agosto 2007 da Ennio Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Crab Inviato 1 Agosto 2007 Condividi Inviato 1 Agosto 2007 Grazie mille Ennio. Le tue risposte mi hanno ulteriormente incuriosito e se ho un minuto domani ti "stressero'" con altre domande. Ciao! Iacopo Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gaspy Inviato 1 Agosto 2007 Condividi Inviato 1 Agosto 2007 [Ciao Ennio, due domande: Cosa significa "forma xanthoide" e "forma schizocroica"? xanthos in greco giallo e tutti i funghi che portano tale radice hanno colori gialli, a meno che l'autore fosse o daltonico o.....schizofrenico :0123: :0123: 3) la specie può essere definita come una entita ben precisata e delimitata all'interno di uno stesso Genere e che la differenzia da altre entita congeneri. 4) per fare una varietà occorre che ci siano stabilmente delle differenze (almeno 2) macro o micro rispetto alla specie tipo dovute a variazioni genetiche. 5) La forma consiste in differenze legate più a fattori micro-ambientali che a variazioni genetiche e possono riguardare la forma, le dimensioni, il colore. Tali definizioni sono oramai alquanto semplicistiche e superate. In particolare la prima equivale alla definizione "La specie è quella che un buon tassonomo definisce esserlo Se la varietà corrispondesse al N. 4 allora sarebbe essa stessa una specie: non è sul numero delle variazioni, ma sulla qualità e soprattutto sulla stabilità delle stesse che si definisce la varietà. Nel genoma, gli alleli omologhi consentono a varietà diverse di potersi incrociare. La forma - l'ho constatato di persona - può coesistere con la specie-tipo e sullo stesso micelio si tratta di anomalie transitorie anche se possono ripetersi in circostanze diverse. L'albinismo è una di queste anomalie, si tratta di variazioni fenotipiche e non genotipiche. Esiste ed è importantissima anche la sottospecie, che comporta variazioni stabili in ambienti diversi: si ritiene sia l'ultimo passo della specie prima di divenire intersterile. Gaspy Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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