Romanus Inviato 19 Settembre 2007 Condividi Inviato 19 Settembre 2007 Cosi involuto che anni fa provoco la morte di illustri micologi che lo consumavano crudo... Questi micologi che funghi avevano mangiato ??? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
patrizio Inviato 19 Settembre 2007 Condividi Inviato 19 Settembre 2007 (modificato) Hai ragione , qui si scherza un po' troppo . Vai allora , dillo te che trattasi di Paxilus involutus . :hug2: Carlè afferma questo.... e perche non P.r.? :tongue: ...Ille si chiede quest'altro.... e la storia ricomincia nel rendere difficile ciò che è facile...attraverso l'inutile(almeno tramite delle foto)!! Bah..... :biggrin: Modificato 19 Settembre 2007 da patrizio Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Ennio Inviato 19 Settembre 2007 Condividi Inviato 19 Settembre 2007 ciao a tutti, se abbiamo terminato di scherzare intorno a questo fungo, sarà il caso di dire alcune cose seriamente. Paxillus involutus (Batsch) Fr., fungo molto comune con crescita ubiquitaria e gregaria in estate-autunno, (sotto Alnus si trova la specie rubicunduls = filamentosus), è una specie ritenuta per molti anni commestibile, invece è tossica e a volte, consumata da cruda e in pasti ravvicinati, ha causato avvelenamenti mortali. Una delle vittime più illustri è stato il famoso micologo tedesco Julius Schaeffer (1882-1944) il quale morì dopo 17 giorni dall'ultimo pasto ripetuto di questo fungo. I primi sintomi compaiono 2-3 ore dopo il pasto, le conseguenze sono: gastroenterite acuta, forti dolori all'addome e ai reni, ittero, e nei casi gravi, collasso e morte a seguito gravi danni al fegato e ai reni. Tutto è comunque proporzionato alla quantità di funghi mangiati, alla reazione individuale dei vari soggetti e alla tempestività delle oppurtune terapie. Questa specie si riconosce per il margine del cappello sempre involuto e costolato e di colore bruno-ocra, lamelle leggermente decorrenti, giallo-ocracee si macchaino di ruggine al tocco o con l'età, come pure dicasi della carne. Tutto il fungo tende in vecchiaia o per manipolazione a macchiarsi di bruno-ruggine. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
salvo56 Inviato 19 Settembre 2007 Condividi Inviato 19 Settembre 2007 facile individuarlo, basta una pressione col dito sulle lamelle e subito si apprezza il colore bruno-scuro Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
salvo56 Inviato 19 Settembre 2007 Condividi Inviato 19 Settembre 2007 ....classicamente involuto Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
carletto Inviato 19 Settembre 2007 Condividi Inviato 19 Settembre 2007 E mi pare da qualche parte di aver sentito parlare di sindrome passilica, sindrome orellanica, phalloidea, ecc. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Illecippo™ Inviato 19 Settembre 2007 Condividi Inviato 19 Settembre 2007 P.r. perche esiste un sosia, Paxillus rubicundulus, crescita sotto ontani è del tutto simile all'involutus fuorchè nella microscopia :tongue: e in alcune minime caratteristiche; sovente esso è screpolato. Purtroppo non ho foto da mostrarvi... :biggrin: Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Lupo del salento Inviato 19 Settembre 2007 Condividi Inviato 19 Settembre 2007 non esiste solo l'involutus :hug2: Gaspy sicuramente l'ha studiato e può dirci ma ci sono almeno due altre entità che sono decisamente simili. Per esempio quelli che ha mostrato Salvo.. io una goccia d'ammoniaca sopra l'avrei messa Patri' :tongue: hai ragione ho scambiato alcune pietre per foglie :biggrin: ma comunque dsove cresceva Gaspy mica ce l'ha detto Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Illecippo™ Inviato 19 Settembre 2007 Condividi Inviato 19 Settembre 2007 (modificato) Artù, dici Paxillus ammoniavirescens? dovrebbe essere tipico dell'areale ionico-siciliano Modificato 19 Settembre 2007 da Illecippo™ Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gaspy Inviato 19 Settembre 2007 Autore Condividi Inviato 19 Settembre 2007 Mi sembra che l'intervento di Ennio sia serio ed esauriente. Per chi conosce bene i funghi si può tranquillamente scherzare, ma per gli ultimi arrivati non si può non richiamare l' attenzione sui pericoli! Le Paxillaceae sono delle Boletales in cui le lamelle anastomizzate costituiscono un intessitura che preconizza la formazione di veri e propri tuboli. Il Paxillus involutus, più che gli altri costituisce un importantissimo partener micorrizico delle foreste di aghifoglie, tant'è che, con alcuni Suillus, vengono allevati e trattati in laboratorio per l'industria forestale. Gaspy P.S. Suggerirei all' amministratore di spostare la discussione sulla rubrica dedicata ai funghi velenosi Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Romanus Inviato 19 Settembre 2007 Condividi Inviato 19 Settembre 2007 Carlè afferma questo.......Ille si chiede quest'altro.... e la storia ricomincia nel rendere difficile ciò che è facile...attraverso l'inutile(almeno tramite delle foto)!! Bah..... Patrì , inizi anche tu a dubitare di me ???? :wink: Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
patrizio Inviato 19 Settembre 2007 Condividi Inviato 19 Settembre 2007 Patrì , inizi anche tu a dubitare di me ???? :wink: Che quest'idea non ti sfiori nemmeno, piuttosto,dopo l'uscita di strada,dubiterò fortemente di Ille e... del suo modo di"condurre"!! Tranqui Carlè,io...neanche per un momento ho dubitato che...avevi trovato i Cipster!! :wink: Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Moderatore Inviato 19 Settembre 2007 Condividi Inviato 19 Settembre 2007 Si prega di non andare O.T. nella discussione. Moderatore Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Romanus Inviato 19 Settembre 2007 Condividi Inviato 19 Settembre 2007 Giusto , torniamo seri . x Carletto : Sindrome paxillica Non si tratta di un vero e proprio avvelenamento ma di una sindrome immunitaria che non colpisce tutti i micofagi indistintamente, bensì solo singoli individui. Il fattore scatenante è un antigene ancora semi-sconosciuto che può risultare pericoloso solo per le persone predisposte. La prima volta che viene consumato, detto antigene provoca la formazione di determinati anticorpi, in modo tale che, le volte successive, i globuli rossi della persona risulteranno "sensibilizzati" verso questo fungo. Quando il fungo in questione viene consumato di nuovo, in particolar modo se dopo un lasso di tempo ravvicinato, può scatenare immediatamente una grave reazione immunoemolitica, anche con esito mortale se non adeguatamente curata. La pericolosità consiste nel fatto che il micofago, abituandosi a consumare detto fungo (anche perché non accusa sintomi), lo offre ad altri commensali, aumentando la probabilità che in qualche individuo si scateni la predetta reazione immunitaria. Specie responsabili Paxillus rubicundulus e Paxillus involutus. Latenza 12 ore o più prima del manifestarsi dei primi sintomi. Sintomi tipo gastro-intestinale (diarrea, nausea, vomito), successivamente crisi emolitica, sensibilità accentuata, emoglobinuria, ittero, anemia, collasso, shock; nei casi gravi morte. Curiosità Ê noto che un grande micologo tedesco del passato, Julius Schäffer (1882-1944), specialista del genere Russula, morì per aver mangiato il Paxillus involutus. Schaffer normalmente studiava i funghi, non li mangiava. Nel 1944, a causa della Seconda Guerra Mondiale, vi fu una carestia più o meno diffusa: quindi egli consumò per fame quantitativi di P. involutus così ingenti da rimanere avvelenato mortalmente Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
patrizio Inviato 19 Settembre 2007 Condividi Inviato 19 Settembre 2007 (modificato) Giusto Carlè,facciamo i seri, sottoscrivo quello che hai detto e a completamento aggiungo solo una nota sulla microscopìa: spore ellissoidali, ocracee al MS, 5,8-7,2 × 3,8-4,4 µm; cuticola del cappello costituita da ife cilindracee, organizzate in un tricoderma subparallelo presto prostrato in una cutis; pigmento intracellulare. Sporata di color bruno ocra rossastro.** **non posseggo un microscopio,anche se lo sò usare,quello che ho scritto è tratto da una ricerca sù internet,tanto per completare la mia conoscenza!! :wink: Modificato 19 Settembre 2007 da patrizio Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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