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Boletus erythropus?


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A dire il vero, ancor prima di leggere la risposta di Arturo, anch'io ho avuto la sensazione che potesse essere un queletii, infatti come il B. erythropus possiede pori rossi e gambo privo di reticolo e per questo appartiene anch'esso alla sezione erythropodes. Paolo, guarda bene il gambo in sezione perché il queletii non diviene tutto blu e la base dovrebbe assumere una colorazione rosso-barbabietola, o giù di li...

 

:dntknw:

 

L'ho già cucinata Salvù :drinks: ...volevo assaggiare l'erythropus non il queletii però :bye1:

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Una domanda micofaga .

 

E' accertato al 100% che la cottura elimini completamente le tossine contenute e scongiuri eventuali effetti

di accumulo nel tempo , o in futuro , come successo per altri funghi , ci troveremo a doverlo annoverare

tra gli sconsigliati da consumare ???

 

So che molti usano seccarli ...............

ma che succede se poi per consumarli li fanno soltanto rinvenire in acqua calda senza cuocerli sufficientemente a lungo ??

 

Per ultimo , se SI consumabile , le quantità consigliate sono minori o uguali ad un boleto del gruppo edulis ??

Grassie !! :bye1:

Carlo, per quel che ne so, la tossicità è dovuta a tossine termolabili e quindi il calore di cottura x almeno 20 min. le distrugge completamente non portando a nessun accumulo.

In genere poi tutti i funghi non sono molto digeribili, va da se allora che la quantità consigliata per il consumo deve essere sempre ridotta e preferibilmente i pasti a base di funghi non in modo ravvicinato.

 

:drinks:

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Sempre per parlare potrebbe anche essere un erythropus nella sua forma discolor..... :drinks:

Paola :bye1: è possibilissimo che erythropus si presenti in quella forma (tra l'altro era decisamente bagnato) ma spesso da una foto è davvero difficile... insomma quello che volevo dire è che non è un gruppo di boleti facile da determinare quando non si presentano in forma tipica anzi secondo molti esistono forme di transizione tra l'una e l'altra specie perciò non è così semplice.

PS Paolo forse un po' più di prudenza non guasta (comunque entrambe commestibili dopo prolungata cottura come ti ha già detto Salvo) :dntknw:

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Fermo restando i limiti di una determinazione on-line,(a volte è difficile con il fungo dal vero)

riconfermo la mia diagnosi precedente,cioè che si tratti di B.erythropus.A mio parere la pioggia

ha modificato la visione di una cuticola vellutata,inoltre B.queleti possiede sempre un gambo

liscio e non punteggiato come mi sembra di intravvedere dalla foto,certo qualche immagine

in piu' di dettaglio non guasterebbero.

Per i micofagi ricordo che le tossine di B.erythropus e B.queleti,oltre che essere termolabili

sono anche volatili,dunque se ne vanno in parte anche con l'essicazione.

 

Ciao Claudio

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Fermo restando che da un'immagine è molto difficile, salvo i casi più palesi, fare una determinazione certa

...dico ancora B. erythropus perchè il queletii, di norma, fruttifica in zone aperte e tra l'erba ai margini di boschi caldi

con terreno calcareo.

 

ciao Rossano

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PS Paolo forse un po' più di prudenza non guasta (comunque entrambe commestibili dopo prolungata cottura come ti ha già detto Salvo) :00015014:

 

 

Arturo io sono prudentissimo, consumo solo quelle 4-5 specie che conosco perfettamente. Però questo (presunto) erythropus era davvero molto bello e poi ne ho letto talmente bene che mi è venuta voglia di provarlo.

 

Ancora grazie a tutti. La prossima volta che lo incontro farò anche una foto in sezione.

 

:friends:

 

Paolo

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Il discorso sulla "non assoluta certezza" della determinazione basandosi su un'immagine a monitor ,

è stato più volte ribadito e condiviso : personalmente avevo proposto la compilazione di una scheda dettagliata

che riportasse quanti più dati possibili sul fungo da determinare ( periodo , habitat ,colore, odore ,sapore , sezione etc.),

ma evidentemente si è ritenuto che anche soltanto attraverso l'immagine si possa raggiungere una

"ragionevole certezza" ( che personalmente non condivido ben conoscendo i limiti dello strumento digitale ).

 

Fermo restando che dare anche la certezza della commestibilità ........ :00015014:

 

Avevo anche proposto un "glossario" , finito da qualche parte , allo scopo di aiutare i meno esperti

a comprendere ed esprimersi in termini più tecnici ,quindi più utili alla determinazione , ma anche questo .......... :tongue:

 

 

 

Il porcinaro per eccellenza . :friends:

Modificato da Romanus
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Il discorso sulla "non assoluta certezza" della determinazione basandosi su un'immagine a monitor ,

è stato più volte ribadito e condiviso : personalmente avevo proposto la compilazione di una scheda dettagliata

che riportasse quanti più dati possibili sul fungo da determinare ( periodo , habitat ,colore, odore ,sapore , sezione etc.),

ma evidentemente si è ritenuto che anche soltanto attraverso l'immagine si possa raggiungere una

"ragionevole certezza" ( che personalmente non condivido ben conoscendo i limiti dello strumento digitale ).

 

Fermo restando che dare anche la certezza della commestibilità ........ :snoozer_05:

 

Avevo anche proposto un "glossario" , finito da qualche parte , allo scopo di aiutare i meno esperti

a comprendere ed esprimersi in termini più tecnici ,quindi più utili alla determinazione , ma anche questo .......... :biggrin:

Il porcinaro per eccellenza . :girl_devil:

 

Carlo, le schede se cerchi in funghi da determinare le avevo revisionate e adattate ad ogni genere;

per il glossario, quello che avevamo trovato era valido ma da controllare e revisionare. io ho avuto poco tempo e purtroppo non ci sono ancora riuscito..Illecippo fa quel che può, ma adesso ha da studiare :biggrin:

 

Nico

Modificato da Illecippo™
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Una domanda micofaga .

 

E' accertato al 100% che la cottura elimini completamente le tossine contenute e scongiuri eventuali effetti

di accumulo nel tempo , o in futuro , come successo per altri funghi , ci troveremo a doverlo annoverare

tra gli sconsigliati da consumare ???

 

So che molti usano seccarli ...............

ma che succede se poi per consumarli li fanno soltanto rinvenire in acqua calda senza cuocerli sufficientemente a lungo ??

 

Per ultimo , se SI consumabile , le quantità consigliate sono minori o uguali ad un boleto del gruppo edulis ??

Grassie !! :snoozer_05:

 

 

E' accertato nei casi di B.erythropus, B.queletii, A.mellea, A.rubescens, Amanite gr.vaginatae, A.spissa, P.bohemica, Morchella sp.

 

Per quanto riguarda il B.luridus, pare che possa essere responsabile di un effetto antabus stile Coprinus atramentarius/comatus, perciò non va consumato con abbondante vino.

 

Per la C.nebularis, è evidenziato che la cottura prolungata elimina tutte le tossine più nocive ma tuttavia restano presenti tracce di nebularina pericolosa per accumulo che possono creare qualche disturbo (se consumati in modeste quantità) e gravi intossicazioni (se consumati abbondantemente).

 

Per l'essicazione: il consiglio con l'ottimo B.erythropus e le Morchelle è di seccarli; le tossine volatili evaporano in grande parte; occorre poi ovviamente cuocerli una volta rinvenuti.

La A.mellea conviene farla bollire e gettare l'acqua di cottura; cosi come nel caso della A.spissa e A.rubescens.

 

Dimenticavo, quantità = all'edulis, cioè non troppe :girl_devil:

 

Ciao

Nico

Modificato da Illecippo™
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Arturo io sono prudentissimo, consumo solo quelle 4-5 specie che conosco perfettamente. Però questo (presunto) erythropus era davvero molto bello e poi ne ho letto talmente bene che mi è venuta voglia di provarlo.

Ancora grazie a tutti. La prossima volta che lo incontro farò anche una foto in sezione.

 

Lo so Paolo, noi ci conosciamo bene.

Le tue prossime foto saranno bellissime e complete :bad:

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