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Rassegna micologica 30^ puntata


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Un cordiale saluto ai vecchi e nuovi amici,

come da programma, sono stato con un gruppetto di soci della mia Associazione Micologica per una "3 giorni" ad Abbadia San Salvatore (SI) m. 850 slm, per raccogliere castagne e porcini e anche per trovare qualche specie interessante del monte Amiata.

Il periodo non è stato dei migliori, boschi quasi secchi e quindi pochissimi porcini (poco importa), ci siamo dedicati alle castagne, ma purtroppo anche poche specie da studio, nonostante ciò abbiamo trovato 77 specie fungine abbastanza comuni.

Di queste, ne posterò una trentina suddivise in due puntate, per non appesantire il post, tutti i ritrovamenti sono stati effettuati nei pressi di Abbadia S. Salvatore (boschi della Cipriana e Pozzaroni) dai 900 ai 1000 m. di quota, in bellissimi ambienti misti di abete e faggio, castagneto misto o puro e picole abetine di douglas.

Siamo stati anche a visitare le miniere di mercurio e anche dentro le gallerie abbiamo trovato funghi particolari crescenti nei pali di castagno che rivestono le pareti e i soffitti.

Dato che sono quasi tutte specie molto comuni, non mi dilungherò nelle descrizioni, buona visione e ciao,

Ennio.

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Amiata 1: Agaricus lanipes, questa bella specie dalla carne arrossante la ritrovo ogni anno fedelmente negli stessi posti sotto abete di douglas, quest'anno gli esemplari trovati sono sofferenti per il secco (commestibilità incerta).

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Amiata 2: Agaricus sylvicola, dal netto e buon odore di anice e ingiallimento esterno, ottimo commestibile; c'è n'erano più a giugno che ora!.

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Amiata 3: tra le tante Amanita muscaria, anche la sua varietà aureola, più esile e quasi sempre senza le caratteristiche verruche bianche (resti del velo generale) e con la volva meno consistente.

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Amiata 4: qualche porcino comunque c'era, Boletus edulis sotto abete bianco.

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Amiata 6. un'altro Boleto molto più comune dell'edulis: Boletus erythropus, dal violento viraggio blù, cappello vellutato e gambo punteggiato di rosso.

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Amiata 7. anche questa calocera viscosa soffre per la poca acqua; più si secca e più diviene giallo arancio vivo.

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Amiata 8. nei tratti con pino nero non poteva mancare il Chroogomphus rutilus, dalla carne arancio mattone, lamelle decorrenti e sporata scura, commestibile scadente.

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Amiata 9.

Altro fungo molto frequente, dall'odore forte e inconfondibile: Clitocybe nebularis (ordinale, nebbioso, speciale, grigiotto, fungo della nebbia, spugnolo d'autunno, ecc. ecc.), da consumare con moderazione previa "bianchitura", non in pasti ravvicinati ed esemplari giovani e sanissini.

Vi ricordo comunque che è stato inserito nell'elenco nazionale delle specie tossiche.

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Amiata 10. è questo è uno dei vari elementi per cui diviene tossico; quando i carpofori sono invasi dal micelio di Volvariella surrecta (fungo tossico) che rende tossica a sua volta la nebularis.

Attenzione dunque, non raccogliete per uso alimentare la C. nebularis quando presenta questa "muffetta" bianca nel cappello.

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Amiata 11.

Mi sembra doveroso mettere almeno un'immagine del paese che ci ha ospitato, questa è la facciata dell'abbazia di San Salvatore.

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Amiata 12.

la domenica andando alla Messa, nel marciapiede di fronte all'Abbazia, questo Coprinus, forse C. romagnesianus o semplicemente C. atramentarius.

Certo che alcuni funghi crescono proprio in posti strani!, forse volevano ascolare la Messa anche loro.

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Modificato da Ennio
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Amiata 13.

sempre nei tratti di bosco misto faggio-abete, questa specie curiosa: Cyathus striatus, dalle spore contenute dentro piccoli ovetti lenticolari che vengono esplulsi dalle goccie di pioggia.

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Amiata 14.

un gruppetto di amici nel castagneto, invero mooolto avaro di funghi.

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