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01 - Gli Habitat Dei Funghi


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Il faggio, Fagus sylvatica, è un maestoso albero dal portamento molto frondoso che può raggiungere i 30-40 metri di altezza.

La sua corteccia è liscia, di colore grigiastro, distinta da lievi striature orizzontali. Può essere a volte integrata da licheni che la ricoprono di puntini rossi e neri (gen. Lecanora) o da licheni simili a scaglie rugose (Lobaria pulmonaria). Si tratta di un albero che da origine ad un bosco spesso molto ombroso, a discapito del sottobosco. Le sue foglie sono strutturate in modo tale da garantire sempre, in ogni condizione di irradiazione solare, un eccellente fotosintetizzazione. E' un albero robusto ma che poco tollera le siccità del terreno; per questo motivo è assente dalla maggiorparte dei territori mediterranei. Cresce sino ai 1800 metri di altitudine, anche oltre in alcune fasce umide subalpine. Si adatta ottimamente ad ogni tipo di terreno, sia esso acido, sia esso basico.

L'ambiente creato dal faggio, la faggeta, è un luogo spesso povero di vegetazione; sia per la scarsa incidenza dei raggi solari all'interno del bosco, sia per lo spesso strato di foglie che si forma durante l'autunno. Questo, si ridurrà trasformandosi in humus durante l'inverno, diventando uno strato fertile di fogliame spesso 2-3 cm, ideale per la crescita di splendidi funghi, ma non idoneo per lo sviluppo di piante e fiori.

Cominciamo ad entrare nella faggeta, per incontrare, a poco a poco, le diverse specie di funghi che vivono sotto questi fantastici alberi.

 

Questo Post, ogni giorno svelerà un nuovo protagonista presente nella faggeta. Sono graditi e utili considerazioni, domande, contributi e quant'altro abbiate voglia di scrivere!

 

©Alessandro Olmi

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Immagini Pubblicate

Coprinopsis picacea (Bulliard) Redhead, Vilgalys & Moncalvo

in Redhead, Vilgalys, Moncalvo, Johnson & Hopple, Taxon 50(1): 230 (2001)

=

Agaricus picaceus Bull., Herbier de la France: 407 (1876)

Coprinus picaceus (Bull.) Gray, Nat. Arr. Brit. Pl. (London) 1: 634 (1821)

 

Si tratta di un fungo saprofita di grandi dimensioni, che fruttifica principalmente su substrati ricchi di materia organica, come fogliame e residui legnosi. La sua cuticola, è di colore scuro, ricoperta da grosse placche bianche simili a macchie, che lo rendono inconfondibile. Le lamelle, che divengono deliquescenti (cioè simil-liquide) a maturazione, sembrano essere inchiostro: questo è dovuto al colore delle spore che in questo genere, è nero. Fa parte di quel gruppo di funghi di notevole importanza nel processo di decomposizione dello strato di foglie all'interno della faggeta. Non è specie commestibile.

 

©Salvatore Costa

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Mycena renati Quélet

Enchir. fung. (Paris): 34 (1886)

=

Mycena flavipes Quél., Mém. Soc. Émul. Montbéliard, Sér. 2 5: 422 (1873)

 

E' un fungo molto bello e comune nelle faggete umide; contribuisce alla decomposizione di rami e tronchi marcescenti all'interno del bosco. Facilmente riconoscibile per la marcata colorazione gialla del suo gambo, dal quale deriva anche il nome del sinonimo (Mycena flavipes)

 

©Arturo Baglivo

post-496-1193335689.jpg

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Oudemansiella mucida (Schrader) Höhnel

Fragmente zur Mykologie (1910)

=

Agaricus mucidus Schrad., Spicil. Fl. Germ. 1: 116 (1794)

Armillaria mucida (Schrad.) P. Kumm., Führ. Pilzk. (Zwickau): 135 (1871)

Mucidula mucida (Schrad.) Pat., Hyménomyc. Eur. (Paris): 96 (1887)

 

E' una specie parassita tipica del tronco di Faggio, incontrata raramente sopra altre latifoglie. Cresce a gruppi di esemplari fascicolati, di colore biancastro, dal cappello molto viscoso e dall'anello bianco, pendulo e membranoso. La sua crescita produce macchie nerastre profonde sui tronchi di faggi vivi, diminuendone in maniera molto sensibile il valore economico. Non è commestibile per la viscosità del suo cappello.

 

©Matteo Staderini

post-496-1193336160.jpg

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Amanita virosa (Fries) Bertillon

(1866)

=

Agaricus virosus Fr., Epicr. syst. mycol. (Upsaliae): 3 (1838)

Amanita verna sensu Rea (1922); fide Checklist of Basidiomycota of Great Britain and Ireland (2005)

Amanitina virosa (Fr.) E.-J. Gilbert, Iconographia Mycologica 27(Suppl. 1): 78 (1941)

 

E' un fungo velenoso mortale, con tossicità pari alla Amanita phalloides, poco diffuso, che cresce in tarda estate-autunno, in terreni sabbiosi e acidi, quasi sempre sotto faggio. Il cappello ha forma campanulata ed è di colore bianco/rosato; le sono bianche e fitte; il gambo è lievemente lanuginoso, l'anello fragile e spesso poco visibile. La volva è bianca e inguainante.

 

post-496-1193382443.jpg

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Clavariadelphus pistillaris (Linneo) Donk

Meded. Bot. Mus. Herb. Rijks Univ. Utrecht 9: 72 (1933)

=

Clavaria herculeana Lightf., Flora Scotica: 1056 (1777)

Clavaria pistillaris L., Sp. Plantarum: 1182 (1753)

 

E' un fungo che incontriamo spesso nelle foreste di faggio. Dall'aspetto curioso di una clava, rotonda alla sommità e attenuata alla base, può raggiungere i 13-15 cm di altezza. I suoi colori vanno dal giallo ocraceo al marroncino; la carne è bianca dal forte sapore amaro, il che lo rende non commestibile. E' conosciuto sotto il nome di Mazza d'Ercole.

 

©Patrizio Ventura

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Bella e interessante iniziativa Nico.

 

Considerato che chiedi opinioni/consigli eccoti i miei:

 

- 2 funghi al giorno per ogni tipo essenza arborea OK

 

- scheda sintetica riassuntiva e periodo di crescita del fungo OK

 

- eventuale commestibilità (con ovvi limiti del caso es. la certa determinazione)

 

 

Per i contributi cosa intendi? Che qualcuno aggiunga qualche scheda corredata di foto?

 

Grazie

 

Ciao

Fabrizio

Modificato da Fabrizio
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Grazie Nico,

un bel post veramente, interessantissimo :tongue:

Ciao

Stefano

 

Thanks :biggrin:

 

 

Bella e interessante iniziativa Nico.

Considerato che chiedi opinioni/consigli eccoti i miei:

- 2 funghi al giorno per ogni tipo essenza arborea OK

- scheda sintetica riassuntiva e periodo di crescita del fungo OK

- eventuale commestibilità (con ovvi limiti del caso es. la certa determinazione)

Per i contributi cosa intendi? Che qualcuno aggiunga qualche scheda corredata di foto?

Grazie

Ciao

Fabrizio

 

Chi vuole, tutto è accetto! ! ! :biggrin:

 

e se si parla di faggeta :whistle: non posso far mancare il mio contributo!

ritrovato a quota 1400m circa in prossimità di un grosso faggio!

probabile lycoperdon perlatum (giusto?)

 

si, è lui!!

 

Lycoperdon perlatum Persoon

Observ. mycol. (Lipsiae) 1: 145 (1796)

=

Lycoperdon gemmatum Batsch, Elench. fung. (Halle): 147 (1783)

Lycoperdon gemmatum var. perlatum (Pers.) Fr., Syst. mycol. (Lundae) 3(1): 37 (1829)

 

Comune nei boschi di latifoglia, con preferenza per faggio e castagno, è una delle vescie minori, dal carpoforo ricoperto da piccoli aculei di colore biancastro. Cresce da maggio a dicembre, e a maturazione si apre un piccolo foro sulla sommità dal quale fuoriesce la polvere sporale. E' un discreto commestibile, quando ha l'intera gleba (cioè la carne interna) di colore bianco.

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molto interessante come post nico.....

come bosco la faggeta è sicuramente il piu bello....

ci giri bene xchè e sempre pulito, i funghi si vedono bene,non come i castagneti sulla costa....

peccato solo che non sia un sempreverde....

la faggeta in inverno mette malinconia.....

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Grazie Nico x me la faggeta è "IL PARADISO" la amo troppo....post-1725-1193408058.jpg

La foto è un pò datata ma spero di poter collaborare con qualche soggetto valido.

1 :whistle:

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Per far si che venga un lavoro pulito e di facile lettura propongo di ripulire periodicamente il post da interventi non corredati da foto e/o scheda quali commenti, complimenti e quant'altro non necessario.

 

Questo farà si che sia molto più godibile ed organico.

 

Ad esempio: i miei due interventi odierni, di cui questo è uno, dovrebbero essere cancellati tra 1 settimana.

 

Siete d'accordo?

 

Ciao

fabrizio

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