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come si fa......


bibbo

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Splendido Stefano.

 

I boschi...con il sole, con i fiori, con i funghi....

 

sanno sempre regalarci delle splendide emozioni, e la cosa migliore è saperle cogliere: cosa che tu fai in maniera esemplare.

 

Splendidi scatti di boschi magnifici, complimenti davvero. (un OT: la cosa insignificante è una Daedalea quercinia).

 

Un Megaabbraccio!

 

Nico

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Come si fa........

 

 

E' quello che mi chiedo spesso anch'io e che, da molto molto tempo si chiedono

gli "indiani" della profezia riportata nella mia firma. :chin:

 

E' un popolo molto legato alla natura che rischia di essere sradicato dalla propria

terra (Canada - Stato di Alberta) per l'ingordigia e la cecità delle cosiddetta "civiltà"

industriale. :chin:

 

Di questo passo...povera Terra :yes:

 

:friends:

Roberto

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Mi riallaccio al post di Roberto e vi posto questa lettera molto bella scritta nel 1854 dal capo pellerossa Seattle all'allora presidente degli Stati Uniti Franklin Pierce:

 

Gli indiani d’America, vivevano riuniti in tribù lungo i fiumi e i laghi: erano spesso nomadi e dediti alla caccia e alla pesca. Ebbero i primi contatti con gli Europei dopo che iniziarono le migrazioni di inglesi nel continente americano. A poco a poco il numero dei bianchi aumentò sempre più costringendoli a ritirarsi in zone sempre più ristrette, per i massacri che subivano ad opera degli invasori, fino ad essere confinati nelle riserve. Ma questo non impedì all'uomo bianco di continuare a sterminarli fino alla quasi estinzione. Difatti attualmente i nativi d' America sono circa 500 mila.

 

 

Il documento qui integralmente riprodotto è senz’altro una delle più elevate espressioni di sintonia dell’uomo col creato ed esprime la ricchezza universale dei “popoli nativi”, dei veri “indigeni” di ogni luogo della terra ed è la risposta che il Capo Tribù di Duwamish inviò al Presidente degli Stati Uniti che chiedeva di acquistare la terra dei Pellerossa.

 

Il grande Capo che sta a Washington ci manda a dire che vuole comprare la nostra terra. Il grande Capo ci manda anche espressioni di amicizia e di buona volontà. Ciò è gentile da parte sua, poiché sappiamo che egli ha bisogno della nostra "amicizia in contraccambio. Ma noi consideriamo questa offerta, perché sappiamo che se non venderemo, l’uomo bianco potrebbe venire con i fucili a prendere la nostra terra. Quello che dice il Capo Seattle, il grande Capo di Washington può considerarlo sicuro, come i nostri fratelli bianchi possono considerare sicuro il ritorno delle stagioni.

 

Le mie parole sono come le stelle e non tramontano. Ma come potete comprare o vendere il cielo, il colore della terra? Questa idea è strana per noi. Noi non siamo proprietari della freschezza dell’aria o dello scintillio dell’acqua: come potete comprarli da noi?

 

Ogni parte di questa terra è sacra al mio popolo. Ogni ago scintillante di pino, ogni spiaggia sabbiosa, ogni goccia di rugiada nei boschi oscuri, ogni insetto ronzante è sacro nella memoria e nella esperienza del mio popolo. La linfa che circola negli alberi porta le memorie dell’uomo rosso. I morti dell’uomo bianco dimenticano il paese della loro nascita quando vanno a camminare tra le stelle. Noi siamo parte della terra ed essa è parte di noi. I fiori profumati sono nostri fratelli. Il cervo, il cavallo e l’aquila sono nostri fratelli. Le creste rocciose, le essenze dei prati, il calore del corpo dei cavalli e l’uomo, tutti appartengono alla stessa famiglia.

 

 

 

Perciò. Quando il grande Capo che sta a Washington ci manda a dire che vuole comprare la nostra terra, ci chiede molto. Egli ci manda a dire che ci riserverà un posto dove potremo vivere comodamente per conto nostro. Egli sarà nostro padre e noi saremo i suoi figli. Quindi noi considereremo la Vostra offerta di acquisto. Ma non sarà facile perché questa terra per noi è sacra. L’acqua scintillante che scorre nei torrenti e nei fiumi non è soltanto acqua ma è il sangue dei nostri antenati. Se noi vi vendiamo la terra, voi dovete ricordare che essa è sacra e dovete insegnare ai vostri figli che essa è sacra e che ogni tremolante riflesso nell’acqua limpida del lago parla di eventi e di ricordi, nella vita del mio popolo.

 

Il mormorio dell’acqua è la voce del padre, di mio padre. I fiumi sono i nostri fratelli ed essi saziano la nostra sete. I fiumi portano le nostre canoe e nutrono i nostri figli. Se vi vendiamo la terra, voi dovete ricordare e insegnare ai vostri figli che i fiumi sono i nostri fratelli ed anche i vostri e dovete perciò usare con i fiumi la gentilezza che userete con un fratello.

 

L’uomo rosso si è sempre ritirato davanti all’avanzata dell’uomo bianco, come la rugiada sulle montagne si ritira davanti al sole del mattino. Ma le ceneri dei nostri padri sono sacre.

 

 

 

Le loro tombe sono terreno sacro e così queste colline e questi alberi. Questa porzione di terra è consacrata, per noi. Noi sappiamo che l’uomo bianco non capisce i nostri pensieri. Una porzione della terra è la stessa per lui come un’altra, perché egli è uno straniero che viene nella notte e prende dalla terra qualunque cosa gli serve. La terra non è suo fratello, ma suo nemico e quando la ha conquistata, egli si sposta, lascia le tombe dei suoi padri dietro di lui e non se ne cura. Le tombe dei suoi padri e i diritti dei suoi figli vengono dimenticati. Egli tratta sua madre, la terra e suo fratello, il cielo, come cose che possono essere comprate, sfruttate e vendute, come fossero pecore o perline colorate.

 

IL suo appetito divorerà la terra e lascerà dietro solo un deserto.

 

Non so, i nostri pensieri sono differenti dai vostri pensieri. La vista delle vostre città ferisce gli occhi dell’uomo rosso. Ma forse ciò avviene perché l’uomo rosso è un selvaggio e non capisce.

 

Non c’è alcun posto quieto nelle città dell’uomo bianco. Alcun posto in cui sentire lo stormire di foglie in primavera o il ronzio delle ali degli insetti. Ma forse io sono un selvaggio e non capisco. Il rumore della città ci sembra soltanto che ferisca gli orecchi. E che cosa è mai la vita, se un uomo non può ascoltare il grido solitario del succiacapre o discorsi delle rane attorno ad uno stagno di notte?

 

Ma io sono un uomo rosso e non capisco. L’indiano preferisce il dolce rumore del vento che soffia sulla superficie del lago o l’odore del vento stesso, pulito dalla pioggia o profumato dagli aghi di pino.

 

L’aria è preziosa per l’uomo rosso poiché tutte le cose partecipano dello stesso respiro.

 

L’uomo bianco sembra non accorgersi dell’aria che respira e come un uomo da molti giorni in agonia, egli è insensibile alla puzza.

 

Ma se noi vi vendiamo la nostra terra, voi dovete ricordare che l’aria è preziosa per noi e che l’aria ha lo stesso spirito della vita che essa sostiene. Il vento, che ha dato ai nostri padri il primo respiro, riceve anche il loro ultimo respiro. E il vento deve dare anche ai vostri figli lo spirito della vita. E se vi vendiamo la nostra terra, voi dovete tenerla da parte e come sacra, come un posto dove anche l’uomo bianco possa andare a gustare il vento addolcito dai fiori dei prati.

 

Perciò noi consideriamo l’offerta di comprare la nostra terra, ma se decideremo di accettarla, io porrò una condizione. L’uomo bianco deve trattare gli animali di questa terra come fratelli. Io sono un selvaggio e non capisco altri pensieri. Ho visto migliaia di bisonti che marcivano sulla prateria, lasciati lì dall’uomo bianco che gli aveva sparato dal treno che passava. Io sono un selvaggio e non posso capire come un cavallo di ferro sbuffante possa essere più importante del bisonte, che noi uccidiamo solo per sopravvivere.

 

Che cosa è l’uomo senza gli animali? Se non ce ne fossero più gli indiani morirebbero di solitudine. Perché qualunque cosa capiti agli animali presto capiterà all’uomo. Tutte le cose sono collegate.

 

Voi dovete insegnare ai vostri figli che il terreno sotto i loro piedi è la cenere dei nostri antenati. Affinché rispettino la terra, dite ai vostri figli che la terra è ricca delle vite del nostro popolo. Insegnate ai vostri figli quello che noi abbiamo insegnato ai nostri, che la terra è nostra madre. Qualunque cosa capita alla terra, capita anche ai figli della terra. Se gli uomini sputano sulla terra, sputano su se stessi.

 

Questo noi sappiamo: la terra non appartiene all’uomo, è l’uomo che appartiene alla terra. Questo noi sappiamo. Tutte le cose sono collegate, come il sangue che unisce una famiglia. Qualunque cosa capita alla terra, capita anche ai figli della terra. Non è stato l’uomo a tessere la tela della vita, egli ne è soltanto un filo. Qualunque cosa egli faccia alla tela, lo fa a se stesso. Ma noi consideriamo la vostra offerta di andare nella riserva che avete stabilita per il mio popolo. Noi vivremo per conto nostro e in pace. Importa dove spenderemo il resto dei nostri giorni.

 

I nostri figli hanno visto i loro padri umiliati nella sconfitta. I nostri guerrieri hanno provato la vergogna. E dopo la sconfitta, essi passano i giorni nell’ozio e contaminano i loro corpi con cibi dolci e bevande forti. Poco importa dove noi passeremo il resto dei nostri giorni: essi non saranno molti. Ancora poche ore, ancora pochi inverni, e nessuno dei figli delle grandi tribù, che una volta vivevano sulla terra e che percorrevano in piccole bande i boschi, rimarrà per piangere le tombe di un popolo, una volta potente e pieno di speranze come il vostro. Ma perché dovrei piangere la scomparsa del mio popolo? Le tribù sono fatte di uomini, niente di più. Gli uomini vanno e vengono come le onde del mare. Anche l’uomo bianco, il cui Dio cammina e parla con lui da amico a amico, non può sfuggire al destino comune.

 

Può darsi che siamo fratelli, dopo tutto. Vedremo.

 

Noi sappiamo una cosa che l’uomo bianco forse un giorno scoprirà: il nostro Dio è lo stesso Dio. Può darsi che voi ora pensiate di possederlo, come desiderate possedere la nostra terra. Ma voi non potete possederlo. Egli è il Dio dell’uomo e la sua compassione è uguale per l’uomo rosso come per l’uomo bianco. Questa terra è preziosa anche per lui. E far male alla terra è disprezzare il suo creatore. Anche gli uomini bianchi passeranno, forse prima di altre tribù. Continuate a contaminare il vostro letto e una notte soffocherete nei vostri stessi rifiuti.

 

Ma nel vostro sparire brillerete vividamente, bruciati dalla forza del Dio che vi portò su questa terra e per qualche scopo speciale vi diede il dominio su questa terra dell’uomo rosso. Questo destino è un mistero per noi, poiché non capiamo perché i bisonti saranno massacrati, i cavalli selvatici tutti domati, gli angoli segreti della foresta pieni dell’odore di molti uomini, la vista delle colline rovinate dai fili del telegrafo. Dov’è la boscaglia? Sparita. Dov’è l’aquila? Sparita. E che cos’è dire addio al cavallo e alla caccia? La fine della vita e l’inizio della sopravvivenza.

 

Noi potremmo capire se conoscessimo che cos’è che l’uomo bianco sogna, quali speranze egli descriva ai suoi figli nelle lunghe notti invernali, quali visioni egli accenda nelle loro menti, affinché essi desiderino il futuro. Ma noi siamo dei selvaggi. I sogni dell’uomo bianco ci sono nascosti. E poiché ci sono nascosti noi seguiremo i nostri pensieri.

 

Perciò noi considereremo l’offerta di acquistare la nostra terra. Se accetteremo sarà per assicurarci la riserva che avete promesso. Lì forse potremo vivere gli ultimi nostri giorni come desideriamo. Quando l’ultimo uomo rosso sarà scomparso dalla terra ed il suo ricordo sarà l’ombra di una nuvola che si muove sulla prateria, queste spiagge e queste foreste conserveranno ancora gli spiriti del mio popolo.

 

Poiché essi amano questa terra come il neonato ama il battito del cuore di sua madre. Così, se noi vi vendiamo la nostra terra, amatela come l’abbiamo amata noi. Conservate in voi la memoria della terra com’essa era quando l’avete presa e con tutta la vostra forza, con tutta la vostra capacità e con tutto il vostro cuore conservatela per i vostri figli ed amatela come Dio ci ama tutti.

 

Noi sappiamo una cosa, che il nostro Dio è lo stesso Dio. Questa terra è preziosa per Lui. Anche l’uomo bianco non fuggirà al destino comune. Può darsi che siamo fratelli, dopo tutto. Vedremo!

 

Capriolo Zoppo, 1854

 

 

" forse un giorno .............ci accorgeremo..........

 

ma sarà troppo tardi.................." (cit. Bibbo)

 

Bè Stefano, quel giorno non ce ne rendiamo conto, forse è già oggi!!

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Come si fà...

a non voler bene ad un Uomo così?

Che sà guardare con il cuore,

che ha lo spirito libero di un bambino,

che ha sensibilità da vendere,

che sà esser felice nelle piccole cose,apparentemente insignificanti,ma che ci danno tanto,

come si fà...a non volergli bene?

 

Io...gliene voglio...e tanto!!

 

Grazie di essere quì...con noi Stefano!!

ps:i tuoi sentimenti sono bellissimi,ma anche le foto mica scherzano!!

 

Patrizio.. :wink: .....grazie per le tue parole.............parole che scaldano il cuore...... :yes4:

 

un abbraccio e a presto......

 

 

Caro Stefano,

 

Grazie di tutto,delle immagini e delle parole...

 

 

 

Giuliano

 

Giuliano :wink: ......le parole vengono dal cuore :give_heart: .......le immagini sono un regalo della natura......

 

a presto.......

 

 

belle parole Ste'

che dovrebbero arrivare alle orecchie di chi sappiamo tutti

magari accompagnate dalle foto che non hai pubblicato

che testimoniano in generale

la mancanza di rispetto del genere umano

per quello che li circonda........

 

ma a pensarci bene

come si fa'a pretendere ilrispetto per gli altri e per la natura

quando non si ha per se stessi???

 

e'la testimonianza di un mondo senza regole...........

vabbe'basta altrimenti faccio un papiro

 

ciao Pè.. :friends: ieri camminando ne parlavamo insieme.............sai quello che penso.......... :cray:

 

 

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Stefano

davvero no ho parole

ma Tante Grazie , quello si

 

Ciao e un :hug2:

 

Sanzio

 

Sanzio :friends: ......il grazie va alla natura :wink: capace di farci doni anche se non li meritiamo.......

 

ciaooooo

 

 

Splendido Stefano.

 

I boschi...con il sole, con i fiori, con i funghi....

 

sanno sempre regalarci delle splendide emozioni, e la cosa migliore è saperle cogliere: cosa che tu fai in maniera esemplare.

 

Splendidi scatti di boschi magnifici, complimenti davvero. (un OT: la cosa insignificante è una Daedalea quercinia).

 

Un Megaabbraccio!

 

Nico

 

.....un megaabbraccio :cray: anche a te Nico...........ma OT anch'io :wink: la Daedalea Quercinia fa anche su castagno? :give_heart:

 

ciaooooooo

 

 

E' quello che mi chiedo spesso anch'io e che, da molto molto tempo si chiedono

gli "indiani" della profezia riportata nella mia firma.

 

E' un popolo molto legato alla natura che rischia di essere sradicato dalla propria

terra (Canada - Stato di Alberta) per l'ingordigia e la cecità delle cosiddetta "civiltà"

industriale.

 

Di questo passo...povera Terra

 

Roberto

 

caro Roberto :yes4: .....la stupidità umana non conosce limiti.................alcuni pensano che il mondo si debba adattare all'uomo ......ma in realtà se

 

vogliamo continuare a vivere saremo noi a doverci adattare al mondo.....

 

 

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Mamma come c'e' pulito sotto quelle querce :give_heart:

hai dato il diserbante?

Guarda che i neri non ce li cogli piu'.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I discorsi seri li han fatti gli altri, io quelli a bischero. :wink:

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Gran belle parole Stefano, grande sensibilità....

 

Non sai quante volte litigo co certi st........., che lasciano sporco ecc.

 

Saluti

 

Mario

 

Mario :wink: ......se chi è preposto al controllo dei boschi non se la prendesse soltanto con i fungaroli ma controllasse tutti vedresti tu come le cose

 

andrebbero meglio.....

 

a presto in qualche bosco....... :yes4:

 

 

Mi riallaccio al post di Roberto e vi posto questa lettera molto bella scritta nel 1854 dal capo pellerossa Seattle all'allora presidente degli Stati Uniti Franklin Pierce:

 

sarà troppo tardi.................." (cit. Bibbo)

 

Bè Stefano, quel giorno non ce ne rendiamo conto, forse è già oggi!!

 

Speriamo non sia così :give_heart: ........credo che ancora qualcosa si possa fare prima di dire FINE............ :cray: ....basta volerlo......

 

ciaooooooo

 

 

Mamma come c'e' pulito sotto quelle querce

hai dato il diserbante?

Guarda che i neri non ce li cogli piu'.

I discorsi seri li han fatti gli altri, io quelli a bischero.

 

Carlè... :friends: ...devi vedere quel bosco a primavera quando ci sono più fiori e funghi......quando le foglie sono sugli alberi.......è uno spettacolo.......

 

erano un quattro anni che non passavo più in quel bosco.......e purtroppo in alcuni punti è in condizioni pietose....................

 

ah a proposito di porcini non ce ne ho mai fatti..........

 

ciao bischero....... :wink:

 

 

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Raramente m'è capitato di vedere querceto più bello, Stefano ! :hug2: :lazy:

Per giunta splendidamente inquadrato e ripreso ! :give_heart: :wink: E accompagnato da condivisibili riflessioni :cray: :yes4:

 

Presto tornerò anch'io nei boschi...e non c'è dubbio che le tue immagini abbiano acuito in me la loro nostalgia...

 

Un abbraccio :wink: :friends:

giorgio

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Come si fà........Chiedilo a quegli idioti che appiccano regolarmente il fuoco o agli altri non meno idioti che usano la natura come pattumiera.........

 

 

Non si vive un forum come questo se non si capisce come si fà..............

 

I valori che ci accomunano sono enormi ed è difficilissimo pensare che qualcuno non li abbia.....

 

Grazie per il post , veramente significativo.

 

1 :give_heart: ne

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a Ste , io dico come si fa a non vedere i tuoi post ... se le immagini stupende

 

vengono poi associate a queste belle parole ...

 

ignazio

 

come si fà....come si fà........ :wink: .....li devi vedere punto e basta...... :give_heart:

 

ciao Ignazio.... :cray: ......contentissimo ti sia piaciuto.......

 

 

Raramente m'è capitato di vedere querceto più bello, Stefano !

Per giunta splendidamente inquadrato e ripreso ! E accompagnato da condivisibili riflessioni

 

Presto tornerò anch'io nei boschi...e non c'è dubbio che le tue immagini abbiano acuito in me la loro nostalgia...

 

Un abbraccio

giorgio

 

Non mancheranno immagini di questo bosco in fiore :lazy: .......e devo dirti che trovandocisi......sembra quasi

 

surreale........vedrai...... :wink:

 

un abbraccio Giorgio :yes4:

 

 

Bellissime foto di un bellissimo bosco ancora spoglio ma... non manca molto.

Bravo Stefano!

Ciao. Carlo.

 

ciao Carlo :hug2: .......lo dovresti conoscere.......zona vivaro :wink: ......non sò se fa porcini ma merita una visita.......se vuoi...... :friends:

 

 

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