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per non dimenticare


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....quando farai la "pazzia" di andare,

dimmelo, voglio vedere anch'io la steppa Russa,

bellissima e terrificante per i ricordi che suscita.....

 

Grazie Marco. :happybday:

 

 

 

 

 

....belle foto Marco, ci si legge bene la tua "calligrafia"... :happybday:

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Per apprezzare il presente , e non ripeterne gli stessi errori/orrori , bisogna non dimenticare mai la Storia passata :

Presso la porta di una stalla, nella neve calpestata , Serri riuscì alfine a scovare un bariletto manomesso e schiantato contenente nel fondo, fra pezzi di ghiaccio e di neve indurita, un tritume rossastro: ebbe un tuffo al cuore, si sfilò un guanto e staccò una manciata di quell'impasto l’osservò con ansia e s’avvide che il barile conteneva residui di crauti conservati.

La massa era già stata rimestata di recente, Serri si chiese perché i soldati in precedenza non se ne fossero appropriati; osservandola con più cura s'avvide che quel tritume era zeppo di vermi bianchi raggrinziti o uccisi dal gelo; l’estate li aveva fatti nascere e l'inverno li aveva conservati assieme ai crauti andati a male.

- Ho fame... muoio di fame... - pensò tentando di vincere la ripugnanza che la verminaia gli suscitava, ma una nausea inconcepibile gli montò alla gola. Cercò di separare i crauti dai vermi, ma questi erano tanti e così fittamente inglobati nella massa che l'operazione era impossibile.

- Devo tornare a casa... - pensò; e vincendo lo schifo diede un morso al cibo immondo.

Era gelido, insapore, ma cedeva alla pressione dei denti, e diveniva una pasta molle, nel caldo della bocca: si, era cibo.

 

L'inghiotti.

 

Tratto da " Centomila gavette di ghiaccio " di Giulio Badeschi .

 

 

Bel topic Marco e foto significative ! :happybday:

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Ciao Compà,

 

sempre sulla neve ci hai portato!

 

 

Emozioni e sensazioni diverse dalla precedende domenica,

ma che legano comunque,

e ci fanno essere con te, con Voi, li a portare quel Tricolore!

 

Un :happybday: da un marinaio con la "Penna" virtuale!

 

:happybday:

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Alcuni anni fa in Metro a Milano, nel periodo di Natale, incontrai un Alpino reduce dalla tragica disfatta dell'Armir che andava ad assistere ad una messa dedicata ai commilotoni caduti .

Parlammo un po' e mi accorsi del suo stupore e della sua soddisfazione nello scoprire che conoscevo la storia dell'Armir, della ritirata e dell'eroismo di Nikolaevka .

Evidentemente non gli capitava spesso di incontare persone più giovani, che sarebbero potute essere suoi nipoti, che conoscevano i fatti. Fu commovente per me e per lui .

Purtroppo viviamo in un paese che non conosce la sua storia, sembra quasi che la ripudi .

 

Quelle immani tragedie della II guerra mondiale forgiarono gli uomini, figli del loro tempo, che seppero poi ricostrire il paese.

I figli dei tempi che seguirono hanno fatto quello che è sotto gli occhi di tutti .

Avessimo avuto un po' di memoria e un po' di rispetto verso questi poveretti forse ora vivremmo in un paese migliore .

 

Bel post Marco e bravo Carlo a citare "Centomila gavette di ghiaccio" io consiglio di leggere

"Il sergente della neve " e "Ritorno sul Don" di Rigoni Stern.

 

enrico

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Un topic molto "vero" e ricco di emozioni davvero forti :happybday:

 

Peraltro, con l'alternanza tra bianco / nero e colori, tra le tue foto e quelle storiche,

e con i tuoi pensieri hai anche saputo rendere molto bene il significato ed il ricordo

di quella tragedia, di una tristissima pagina della storia da non dimenticare :nono:

 

Oltre ai riferimenti bibliografici, anche in musica sono stati scritti alcuni brani (che

certamente conoscerai benissimo), che potrebbero essere la "colonna sonora" di

quelle pagine; li ascoltavo proprio ieri sera, quelli di Bepi de Marzi dei Crodaioli:

"Le voci di Nicolajevka", "L'ultima notte"... davvero emozionanti e, a mio

parere, veri capolavori... :happybday:

 

:happybday: Alberto

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Grazie Marco,

per chi come me ha letto Rigoni Stern e Badeschi,con le tue foto hai dato colore alle mie emozioni,

con le tue,di emozioni,hai risvegliato il ricordo struggente per quei"poveri cristi"che hanno patito le pene di quell'inferno bianco...anche per darci una patria,ma sopratutto...quei valori che MAI dovremmo dimenticare!

 

Bello,veramente bello il tuo regalo,grazie!!! :happybday:

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neve: per noi spesso gioia, un incubo implacabile per quegli uomini nella steppa

L'ho sempre pensato, quando leggo qualcosa in merito o vedo qualche documento storico in TV.....

 

Grazie Marco, il ricordo è sempre utile......e il non dimenticare dovrebbe aiutarci a non commettere mai più quei tragici errori.

 

:happybday:

salvo

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Sabato con Matteo siamo passati di fianco ad un Cippo commemorativo alla caduta di una dozzina di Partigiani, miei compaesani.

 

Ci siamo guardati e non abbiamo avuto il coraggio di fotografarlo; tutta quella neve metteva ancora piu' freddo nel cuore.

 

Pero' mi associo alle parole di Enrico, quando d'estate passando di li' ci trovi nei pressi la nettezza, ti rendi conto del vuoto interiore che ha talvolta la gente dentro di sè.

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Un fiume nero che si snoda nelle aride e gelate pianure della steppa. Che giorno dopo giorno si asciuga, si prosciuga, fino a seccarsi definitivamente e perdersi laggiù...

 

E non capisco in nome di quali valori si siano perduti laggiù...

 

Grazie, Marco, grazie "vecio" per aver voluto onorare il ricordo di chi abbiamo dimenticato troppo in fretta.

 

:happybday: :happybday:

giorgio

Modificato da daiano
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veramente un post toccante

come sanno essere le storie di guerra che l'uomo ancora fa'

macchiando il mondo con gesta insane

invece di curarne i mali.....

 

in quella ritirata mori'un cugino di mia nonna

commemorato con un monumento

in un paese marchigiano..........insieme ad altri duecento e oltre compaesani........assurdo!!!

 

ricordare il passato serve a non sbagliare il futuro...........ma alla luce dei fatti

non ricorda quasi piu'nessuno................

 

ho veramente apprezzato questa storia e queste bellissime foto Marco....grazie :clapping:

 

:bye1:

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