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Sentiero Tematico del Renon


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Ciao a tutti,

 

durante il ponte del 1° maggio sono stato in un luogo a me caro e cioè l'altopiano di Renon.

Ho avuto modo, non essendo periodo di funghi, almeno per quanto riguarda le alpi, di affrontare qualche passeggiata.

Rinfrancato anche dal bel tempo e dal tepore mi sono imbattuto nel "sentiero tematico" che descrive un anello con partenza

da Soprabolzano e arrivo a L'Assunta.

 

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E' un sentiero abbastanza facile, panoramico e con molte cose belle da ammirare come vedremo in seguito.

Si può completare in un paio d'orette, ma io c'ho messo un po' di più: circa 3 ore causa le molte soste fotografiche e anche a causa della poca forma. :clapping:

 

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E' un percorso a tappe e in ognuna si trova un cartellone esplicativo.

 

1° I binari dell'altopiano

 

Bolzano e Soprabolzano sono collegati da una funivia,

mentre sull'altopiano del Renon il trenino unisce ancor'oggi le località

di L'Assunta, Soprabolzano, Costalovara e Collalbo.

Da Soprabolzano un breve tratto di strada ferrata conduce,in direzione ovest, verso L'assunta.

In direzione est le rotaie si dipartono dalla stazione di Soprabolzano

e raggiungono dopo numerose curve il paese di Collalbo.

Con cadenza oraria un'affascinante vettura a quattro assi, con il telaio originale del 1908,

arranca ancora oggi su questo percorso alla velocità di 5,5 Km/h, attraversando prati e bosco misto.

Da alcuni anni viene coadiuvata da un mezzo più recente,una vettura tranviaria ben conservata e

originariamente in servizio a Stoccarda.....

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2 Sulle tracce degli imperatori.

 

Una strada che molti anni dopo avrebbe assunto non a caso,

il nome di strada degli imperatori, si inerpicava sulle pendici del Renon già ai Tempi dei Reti.

Anche se il loro numero preciso non è conosciuto , è però sicuro che molte delle 60 spedizioni imperiali

dirette a Roma nel Medioevo hanno dovuto transitare necessariamente per questa scomoda carrareccia.

Non avevano altra alternativa, essendo allora intransitabile il più breve percorso attraverso le gole dell'Isarco.

La salita all'altopiano del Renon perse d'importanza a partire dal 1480,

in seguito all'ampliamento della cosidetta Strada Kunter che permetteva finalmente un veloce e comodo transito nel fondovalle.

La Strada degli imperatori ricevette nuovo slancio attorno al 1550, quando divenne moda, fra le famiglie dei nobili,

dei commercianti e dei borghesi della città di Bolzano, sfuggire alla calura estiva e dedicarsi alle piccole gioie offerte

dalla vita nei freschi.

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3 Un capitolo un po' arido.

 

Una particolarità del porfido è rappresentata dalle sue fessurazione,

la cui origine viene fatta risalire dai geologi soprattutto alla solidificazione relativamente rapida sostenuta dalla roccia.

Dalla fine dell'era glaciale questa roccia ha subito solo in minima parte un disfacimento da parte degli agenti atmosferici,

viene cosi spesso a mancare la fanghiglia per colmare queste fessurazione e l'acqua piovana penetra industurbata attraverso le numerose

spaccature e fessure sotterranee , raccogliendosi in profondità.

Da lì riemerge in piccole fonti sulle pendici est, sud ed ovest della montagna , rimanendo però inutilizzabile per quanto attiene all'altopiano.

Questo è il motivo per cui il Renon è uno dei territori alpini piu secchi dell'intero arco alpino.

Normalmente le fonti presenti sono appena sufficienti per il rifornimento dell'acqua potabile , l'agricoltura e l'allevamento soffrono spesso,

in anni di siccità, di drammatica carenza d'acqua

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4 Il Trascorrere e il divenire.

 

 

Sul Renon esistono numerose piramidi di terra, ma le più note sono quelle poste nella valle del rio Rivellone, non distante da Soprabolzano.

La loro ragguardevole altezza e la loro eleganza quasi non trovo eguali in tutt'Europa.

la bellezza è però ,come sempre, fuggevole: mentre una piramide bella ed elevata umenta progressivamente la propria altezza sino a quando non crolla,

lungo il pendio, più a monte, gli agenti atmosferici ne stanno frattanto modellando una nuova.Diventerà quest'ultima addirittura più grande e più bella

di quella destinata alla distruzione?

Non possiamo saperlo.Forse, fra diversi anni, potremo constatarlo di persona, forse no.

Esistono comunque enormi depositi morenici, dai quali scaturiscono di continuo nuove piramidi: esse potranno essere un giorno ammirate dai nostri nipoti

o pronipoti, che avranno l'occasione di riflettere su questo affascinante trascorrere e divenire.

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5 Muti testimoni della storia della terra.

 

 

Per spiegare il miracolo delle piramidi di terra dobbiamo andare un po’ indietro nella storia della terra.

Nella tarda epoca glaciale i detriti morenici depositati dai grandi ghiacciai formarono pareti alte sino 15 metri.

Laddove si erano depositate delle grosse pietre, gli agenti atmosferici hanno creato le piramidi.

 

(causa foto pessima riporto solo il trafiletto del depliant)

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6 Una roccia color porpora

 

 

Anche il Renon, al pari dell'intero circondario di Bolzano, si trova nell'ambito geologicodel porfido quarzifero.

Questo particolare tipo di roccia contiene frai i suoi elementi principali - al paridel granito - feldspato, quarzo e mica.

Il feldspato è soprattutto ortoclasico e spesso mescolato con sanidina albite, oligoclasio e labradorite.

Il porfido quarzifero è normalmente una roccia molto forte, ma in alcuni punti può risultare assai fragile.

mopmostante una composizione sostanzialmente unitaria il suo aspetto è decisamente variabile, come, sulla base del colore ,

può notare anche chi non è esperto di geologia.

Tale colore può variare in maniera notevole: da verde a verde-grigio, mostrando in taluni punti anche dei lati giallastri,

violetti, marroni e addirittura quasi neri.

Nella maggior parte dei casi il porfido è però rossastro e prorpio da ciò deriva il suo nome : il vocabolo latino medievale

"porphyreum" significa infatti "di colore purpureo".

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7 In onore dei Santi Giorgio e Giacomo.

 

 

Dell'antica chiesetta , citata per la prima volta nel 1289, sono rimasti solo i muri delle navate e l'abside circolare.

Il campanile , un po' discosto, fu aggiunto in seguito.

Nel XVII secolo si procedette ad una radicale ristrutturazione in occasione della quale fu costruita la volta a botte e

le finestre ottenero la loro forma attuale.

Entrando nella chiesa si scorgono immediatamente gli antichi affreschi dell'abside: vi sono rappresentati Cristo in Mandorla

circondato dai simboli degli evangelisti e da angeli.

Più in basso si dispiega la teoria degli apostoli, dei quali i due alle estremità sono andati perduti.

Sulla volta vi sono 3 affreschi entro una semplice cornice in stucco: rappresentano rispettivamente san Giacomo, i santi Biagio ed Erardo,

infine i santi Giorgio e Martino.

Per ragioni di sicurezza , l'altar maggiore con la pala di Ulrich Glantschnigg (1712) e le settecentesche stazioni della via cruci sono state trasferite altrove alcuni anni fa.

 

 

La chiave della chiesa è disponibile presso l'uffico turistico di soprabolzano

(9.00-12.00 e 14.00-18.00)

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