Piciacchiu Inviato 9 Settembre 2008 Condividi Inviato 9 Settembre 2008 Riprendo questo splendido reportage di Leonardo, che avevo solo potuto intravedere quando fu pubblicato, dato che mi trovavo a Campotosto e disponevo solo del cellulare. Intanto mi complimento con l'autore per come ha ben saputo rappresentare la meraviglia di quei luoghi, che costituiscono una delle mie mete privilegiate. Tutto il comprensorio di Selva Grande, incastonato tra tre delle quattro vette "over 2.400" della Laga (Cima Lepri, Pizzo di Moscio e M.te Gorzano, rispettivamente 2.445, 2.411 e 2.458 mt. slm) rappresenta indubbiamente e di gran lunga il comprensorio di maggior interesse sul versante occidentale della Laga, vuoi per la ricchezza di acque e di boschi, vuoi per la varietà floristica che raggiunge ovviamente il "top" in tarda primavera/inizio estate (meravigliose le fioriture di giglio martagone sui prati di Monte Doro) vuoi per la molteplicità degli itinerari, sia di alta che di media quota che offre. Aderisco quindi entusiasticamente alla proposta di organizzare un'escursione in loco ed essendo zone che, come ho detto, conosco assai bene e frequento da quasi 30 anni, mi sentirei anche di proporre un itinerario, lungo e variato ma primo di eccessivi dislivelli, che secondo me sarebbe ad hoc per una passeggiata rilassata ed aperta un po' a tutti senza eccessive fatiche. Il punto di partenza è identico a quello utilizzato da Leonardo (Sacro Cuore di Capricchia, quota 1.380 slm) ed anche l'itinerario, sino al punto in cui ha imboccato il ripido sentiero a svolte dentro il bosco che porta allo stazzo di Gorzano (circa 500 metri dopo la sorgente Piani Fonte). Lì si prosegue per il sentiero principale sino a raggiungere, poche centinaia di metri dopo, il Fosso di Gorzano, che forma una bella cascatella subito sotto (quota 1.550 ca.). Si attraversa il torrente e subito dopo si svolta a sinistra (indicazioni per San Martino) lasciando sulla destra il sentiero più ripido che sale verso la Sella della Solagna e Pizzo di Moscio (altro itinerario stupendo, ma più impegnativo). Il sentiero per San Martino inizia quasi subito a scendere tra prato e bosco (grandi lamponaie sulla sinistra e a destra un bosco straordinariamente ricco di russule) sino a raggiungere il Fosso di Selva Grande (altra bella cascata subito sotto, attraversamento non facilissimo in Primavera per l'abbondanza di acqua) che si oltrepassa (q. 1.400 ca.) per poi risalire sul versante orografico destro della Valle principale (quella di Selva Grande, appunto) dove si prosegue in graduale salita, attraversando, nell'ordine (a quote tra i 1.500 ed i 1.600 metri circa) il Fosso della Solagna (quello che forma la famosa Cascata delle Barche, qualche centinaio di metri più a valle) il Fosso di Ciufficolle ed il Fosso della Corva. Ormai siamo sul versante meridionale di Cima Lepri (o M.te Jaccio Porcelli che dir si voglia) seconda cima della Laga per altezza. Continuando a costeggiare la montagna, si effettua una svolta piuttosto netta a destra, per giungere sui meravigliosi prati di Monte Doro (mt. 1.550 ca.) ampi e riposanti, corredati in primavera da fioriture ineguagliabili. Per di più i prati si trovano proprio ai piedi della Cascata delle Scalette, formata dal Fosso di Piè di Lepre: una lunga serie di salti che in primavera, con lo scioglimento delle nevi, crea uno spettacolo entusiasmante. Dal punto di partenza sono circa due ore e mezzo/tre di cammino, prendendosela comoda e con opportune pause-acqua e pause-foto. Di qui il percorso è identico a ritroso. La camminata è davvero per tutti: esiste un piccolissimo tratto attrezzato con corda fissa dopo aver traversato il Fosso di selva Grande, ma esclusivamente a fini di sicurezza perchè c'è sotto un brecciato un po' scosceso, ma privo della pur minima difficoltà alpinistica. Quando andiamo? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
leona Inviato 10 Settembre 2008 Autore Condividi Inviato 10 Settembre 2008 Riprendo questo splendido reportage di Leonardo, che avevo solo potuto intravedere quando fu pubblicato, dato che mi trovavo a Campotosto e disponevo solo del cellulare. Intanto mi complimento con l'autore per come ha ben saputo rappresentare la meraviglia di quei luoghi, che costituiscono una delle mie mete privilegiate. Tutto il comprensorio di Selva Grande, incastonato tra tre delle quattro vette "over 2.400" della Laga (Cima Lepri, Pizzo di Moscio e M.te Gorzano, rispettivamente 2.445, 2.411 e 2.458 mt. slm) rappresenta indubbiamente e di gran lunga il comprensorio di maggior interesse sul versante occidentale della Laga, vuoi per la ricchezza di acque e di boschi, vuoi per la varietà floristica che raggiunge ovviamente il "top" in tarda primavera/inizio estate (meravigliose le fioriture di giglio martagone sui prati di Monte Doro) vuoi per la molteplicità degli itinerari, sia di alta che di media quota che offre. Aderisco quindi entusiasticamente alla proposta di organizzare un'escursione in loco ed essendo zone che, come ho detto, conosco assai bene e frequento da quasi 30 anni, mi sentirei anche di proporre un itinerario, lungo e variato ma primo di eccessivi dislivelli, che secondo me sarebbe ad hoc per una passeggiata rilassata ed aperta un po' a tutti senza eccessive fatiche. Il punto di partenza è identico a quello utilizzato da Leonardo (Sacro Cuore di Capricchia, quota 1.380 slm) ed anche l'itinerario, sino al punto in cui ha imboccato il ripido sentiero a svolte dentro il bosco che porta allo stazzo di Gorzano (circa 500 metri dopo la sorgente Piani Fonte). Lì si prosegue per il sentiero principale sino a raggiungere, poche centinaia di metri dopo, il Fosso di Gorzano, che forma una bella cascatella subito sotto (quota 1.550 ca.). Si attraversa il torrente e subito dopo si svolta a sinistra (indicazioni per San Martino) lasciando sulla destra il sentiero più ripido che sale verso la Sella della Solagna e Pizzo di Moscio (altro itinerario stupendo, ma più impegnativo). Il sentiero per San Martino inizia quasi subito a scendere tra prato e bosco (grandi lamponaie sulla sinistra e a destra un bosco straordinariamente ricco di russule) sino a raggiungere il Fosso di Selva Grande (altra bella cascata subito sotto, attraversamento non facilissimo in Primavera per l'abbondanza di acqua) che si oltrepassa (q. 1.400 ca.) per poi risalire sul versante orografico destro della Valle principale (quella di Selva Grande, appunto) dove si prosegue in graduale salita, attraversando, nell'ordine (a quote tra i 1.500 ed i 1.600 metri circa) il Fosso della Solagna (quello che forma la famosa Cascata delle Barche, qualche centinaio di metri più a valle) il Fosso di Ciufficolle ed il Fosso della Corva. Ormai siamo sul versante meridionale di Cima Lepri (o M.te Jaccio Porcelli che dir si voglia) seconda cima della Laga per altezza. Continuando a costeggiare la montagna, si effettua una svolta piuttosto netta a destra, per giungere sui meravigliosi prati di Monte Doro (mt. 1.550 ca.) ampi e riposanti, corredati in primavera da fioriture ineguagliabili. Per di più i prati si trovano proprio ai piedi della Cascata delle Scalette, formata dal Fosso di Piè di Lepre: una lunga serie di salti che in primavera, con lo scioglimento delle nevi, crea uno spettacolo entusiasmante. Dal punto di partenza sono circa due ore e mezzo/tre di cammino, prendendosela comoda e con opportune pause-acqua e pause-foto. Di qui il percorso è identico a ritroso. La camminata è davvero per tutti: esiste un piccolissimo tratto attrezzato con corda fissa dopo aver traversato il Fosso di selva Grande, ma esclusivamente a fini di sicurezza perchè c'è sotto un brecciato un po' scosceso, ma privo della pur minima difficoltà alpinistica. Quando andiamo? :biggrin: ciao fabio :tongue: io ci sarei tornato di sicuro a primavera, nel momento piu' bello, sia per le fioriture che per lo spettacolo dell'acqua ....se si organizza qualcosa aderisco volentieri e quello che hai proposto tu deve essere veramente uno splendido itinerario a presto Leonardo Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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