Girovagando fra le Dolomiti…

[daiano]

(segue)

Risaliamo in macchina, torniamo a Canale e continuiamo a percorrere la Valle del Biois. Arriviamo così a Cencenighe Agordino, qui giriamo a sinistra (nord) e dopo aver costeggiato per una decina di chilometri il Torrente Cordevole arriviamo ad Alleghe, sull’omonimo lago.

Siamo nella piazzetta del paese, proprio sotto il campanile della parrocchiale.

Modificato 13 Aprile 2005 da daiano

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Il Lago di Alleghe s’è formato nel 1700 in seguito ad una frana che, staccatasi dal sovrastante Piz, seppellì il paese di Alleghe, che allora si trovava proprio dove oggi c’è Masarè (luogo di macigni) ostruendo il corso del Cordevole. Sulle rive del lago è poi via via stato ricostruito il paese di Alleghe.

Fra gli anni ’30 e ’40 furono compiuti ad Alleghe alcuni delitti orribili e misteriosi e che rimasero insoluti fino alla metà degli anni ’50.

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All’uscita da Alleghe si arriva nei pressi del Santuario della Beata Vergine delle Grazie. Da qui si ha una bella visione del Monte Civetta, preceduto dalla scura mole del M. Coldai.

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L’imponente parete nord della Civetta, col suo caratteristico ghiacciaietto, merita un primo piano…; gli alpinisti più audaci si sono potuti sbizzarrire su quelle rocce…

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A Caprile svoltiamo a sinistra e imbocchiamo la Val Pettorina…a Sottoguda prendiamo la nuova strada (primi anni ’90) che porta a Malga Ciapela, laddove parte il primo dei tre tronchi di funivia che portano sulla Marmolada, per l’esattezza sulla seconda vetta, Punta Rocca. Di questa zona, un tempo quasi inaccessibile, è stata fatta scempio…la strada sale al Passo Fedaia in mezzo a seggiovie, ski-lifts ed altri impianti artificiali…

Ora siamo quasi al Fedaia…in alto le rocce del Sasso delle Undici.

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Siamo giunti sul terrapieno orientale del bacino artificiale del Lago Fedaia…sopra di noi la Punta Serata, una delle costolature settentrionali della Marmolada.

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Davanti a noi il Lago alle prese col disgelo. All’orizzonte si nota la diga e, più lontana, la piccola catena dei Denti di Terrarossa.

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All’interno del Rifugio Castiglioni c’è una vecchia fotografia dei pascoli di Fedaia così come erano prima della realizzazione del bacino artificiale (anni ’50) e, quindi, del loro "allagamento".

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Davanti a noi le montagne scalate da Gibbo, in particolare al centro la Mesolina…più a sinistra la tormentata cresta della Mesola.

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Sulla riva meridionale del Lago Fedaia è visibile la vecchia stradina.

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Sulla riva opposta appare invece la nuova strada, che corre sotto la Catena del Padon, costituita, questa, da scure rocce eruttive.

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Finalmente la visione classica della Marmolada e del relativo ghiacciaio…al centro c’è il torrione scuro del Sasso delle Dodici, subito a destra la Punta Rocca sulla quale arriva la funivia, quindi la cima più alta, Punta Penia; infine la Forcella Marmolada.

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Ci avviciniamo alla diga…

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Altra classicissima immagine, quella del sottogruppo del Vernel, dalla diga.

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Per finire (poi scenderemo in Val di Fassa e poi di nuovo in Fiemme) uno sguardo all’insellatura di Porta Vescovo, fra il Belvedere del Padon a sinistra e la Mesola a destra…immagine tutta dedicata a P@ola e Ielpo.

 

Finisce qui (e meno male, direte voi ) il tour nelle Dolomiti…

 

Ciao a tutti

giorgio