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Alcuni funghi riescono a resistere a ghiaccio e nevicate…

Ci sarà capitato di passeggiare nei boschi durante la stagione invernali, magari lungo i boschi sulle rive di un lago ghiacciato e circondato dalla neve… e notare che gli unici funghi sopravvissuti sono quelli a mensola, duri e coriacei lignicoli perenni. Ma in realtà esitono altre specie in grado di resistere alle nevicate e al gelo, anche per più settimane. L’esempio più clamoroso è dato dalla Collybia velutipes, in grado di resistere per diverso tempo alle temperature più rigide, alla neve e al ghiaccio. Per poi riprendere straordinariamente la sua crescita nelle giornate più riscaldate dal sole. Ma non è da sola, altri funghi che crescono negli stessi ambienti hanno simili caratteristiche, come l’orecchietta di Giuda (Auricularia auricula-judae) e ancora di più la sua sorella minore, Auriculopsis ampla.

 

Vi sono poi diversi funghi in grado di resistere bene a qualche giorno di neve e freddo: fra questi il tossico nebbione (Clitocybe nebularis) la Lepista nuda,il Boletus edulis e la Armilaria mellea. Nel caso della Collybia velutipes, si può notare sul fungo fresco una sorta di pellicola che ricopre il cappello, un velo di mucillagine che la protegge dalle gelate a lungo tempo, stesso scopo che ha la fine peluria del gambo nerastro. All’interno delle sue carni è inoltre contenuta una sostanza antigelo, che è in fase di studio per le sue proprietà conservative e curative, che potranno essere applicate in campo medico; una simile sostanza è presente ma in quantità minori nelle orecchie di giuda, che possono infatti resistere al gelo solo un paio di giorni. Gli altri casi citati invece riguardano alcune specie in grado di sopportare brevi periodi a basse temperature, compromettendo però la loro struttura interna. Infatti, i porcini che sull’appennino troviamo in novembre dopo le gelate, sono poco profumati e spesso il loro sapore risulta inesorabilmente compromesso. Mentre i chiodini e la Lepista nuda, dopo una forte gelata o quando le temperature raggiungono o scendono al di sotto dello zero, acuiscono la loro tossicità che non perderanno nemmeno dopo la prebollitura. Ecco perché non vanno congelati da crudi.

 

…mentre altri aspettano le brinate o lo scioglimento della neve per spuntare!

In natura esistono alcune specie che invece amano spuntare grazie alle prime effimere nevicate, o non appena la neve inizia a sciogliersi. Le brinate autunnali e le nevicate precoci, sono l’ideale per i funghi praticoli appartenenti al genere Hygrocybe: amano spuntare in Agosto, oltre i 2.000 metri di altezza, nelle zone ombrose dove la temperatura notturna si avvicina agli zero gradi. Durante l’inverno, o al’inizio della primavera, il caso opposto è rappresentato dal marzuolo, l’Hygrophorus marzuolus. Non appena si scioglie la neve, ecco fare capolino dal terreno i gruppetti di dormienti, che si sviluppano sottoterra durante la stagione invernale sfruttando gli strati nevosi come fossero vere e proprie coperte. Ma non è solo: altri funghi amano spuntare così precocemente: è il caso dei funghi che crescono sugli strobili di pigne, appartenenti al genere Collybia (o Strobilurus), come la saporita Collybia esculenta (su pigne di abete rosso), le coriacee Collybia stephanocystis e Collybia tenacella (su svariati pini a due aghi), e la rara Collybia nivalis (sugli strobili femminili di larice). Anche nelle loro esigue carni esiste una sostanza con proprietà antigelo, molto complessa dal punto di vista chimico, e derivata dal particolare habitat sul quale crescono: si chiama Strobilurina ed è accertato che possiede alcune proprietà antitumorali e conservative.

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e chissà perchè?.....................mal di bionda ...................................hihihihihihi ciao gio :hug2:

 

 

ma lo stavo pensando anche io :bye1:

 

 

così impara il caro ille a dirmi che sono il figlio di cellino (nella mia presentazione):yahoo:

:yahoo:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

scheeeeeeeeeeeeeerzo:lol: :hug2: :yes4: :biggrin: :lol:

facci vedere presto queste foto

 

 

ciao :bye1:

 

luca

Modificato da Gruzzio
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Si... per i boschi .... neri.....e biondi....seeeeeeee!!!!

Vediamo se stasera posta o no

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utile ricordare che dopo le gelate l'Armillaria Mellea(volgarmente Famigliola o Chiodino) non va raccolta ne consumata,neanche congelata si può conservare,proprio perchè le carni perdono la caratteristica di commestibilità dopo il periodo a bassa temperatura(ci sarà anche la spiegazione scientifica del mutamento,ma non la so :bye1: )

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Caspita non mi carica le foto :bye1:

 

Ma non sai più cosa inventare......anni fa non ci riuscivo neppure io a caricare le foto........ora ne carico a bizzeffe......

 

Nico.........mav.................ai a lavorare va......

 

:hug2: che invidia.....

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Ma non sai più cosa inventare......anni fa non ci riuscivo neppure io a caricare le foto........ora ne carico a bizzeffe......

 

Nico.........mav.................ai a lavorare va......

 

:hail: che invidia.....

Te lo dico io cosa si lavora.....

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grande nico....discussione molto interessante.anche per me i funghi che crescono sotto la neve o in condizioni di gelo hanno un fascino particolare!!!ma dove le trovi tutte le informazioni riguradanti le composizioni chimiche dei funghi??io sta flammulina vellutipes la devo trovare....l'ultima volta era l'ottobre scorso :hug2: :wacko2: mado

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  • 3 settimane dopo...

grande fungo la "velutipes"... bellissimo da vedere, e molto sottovalutato dal punto di vista della sua commestibilità.... soffritto nel burro ed aggiunto ad un risotto rende benissimo! Giusto ieri ne ho raccolte alcume centinaia, se riesco a caricare le foto le posto perchè alcuni cespi erano stupendi.... Viceversa trovo il dormiente essere uno dei funghi più sopravvalutati... scommetto che se crescesse a luglio non sapremmo nemmeno che è commestibile, non lo raccoglierebbe nessuno! ma de gustibus...

Un saluto e grazie delle interessanti informazioni sulla velutipes - Giammaria

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