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Rassegna Micologica 50^ e ultima puntata (per ora)


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16) sempre girando nel bosco di Mesola, altro Agaricus tipico di questi habitat: Agaricus impudicus (Rea) Pìlat. cappello inizialmente ricoperto da uno strato di dense e fitte squame che poi si diradano sempre più e di color bruno, lamelle da rosa a rosso-vinoso ove ammaccate, gambo cilindrico, slanciato a maturità, con ife rizomorfe alla base, carne bianca o leggermente rosata, odore simile a Lepiota cristata (in particolare alla base del gambo).

Anche se spesso viene raccolto e consumato, secondo alcuni autori è da ritenersi non commestibile .

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17) una delle tantissime specie e varietà botaniche presenti nel bosco: Evonymus europaeus = berretta da prete, arbusto cespuglioso che produce questi semi rosa e gialli molto variopinti.

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18) nei prati intorno alla monumentale Abbazia di Pomposa (FE), altro Agaricus: questa volta siamo in presenza di Agaricus iodosmus Heinemann, anche in questo caso si trattava di giovani esemplari con la cuticola che ancora non aveva assunto la colorazione bruno-scuro e non si erano formate le gransi squame tipiche di questa specie.

La carne bianca ingiallisce fortemente sia esternamente che alla sezione ed ha un fortissimo odore di iodio.

Non commestibile, è uno degli Agaricus più tossici.

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19) dopo che ognuno aveva "studiato" e determinato le proprie raccolte, oltre alle varie relazioni tecnico-scientifiche, c'era anche il momento della revisione comunitaria, qui il Dottor Alberto Cappelli mentre illustra e discute le caratteristiche di alcuni Agaricus raccolti.

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20) altro giorno, altro bosco: Bosco di Santa Giustina nei pressi di Codigoro.

Lactarius atlanticus Bon, piccolo Lactarius dai colori fulvastro-arancioni, lamelle concolori, carne +/- amara, odore di cimice di bosco, latice scarso e opalescente, gambo tipicamente ricoperto nella parte basale da fitti ciuffi di peli color ruggine, non commestibile.

E' il più comune Lactaruis dei boschi di leccio della macchia mediterranea, la sua fruttificazione si può protrarre per tutto l'inverno (trovato anche oggi pomeriggio).

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Modificato da Ennio
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21) Paxillus ammoniovirescens Contu & Dessì, molto simile al P. involutus e al pari potenzialmente mortale da crudo, si riconosce per la reazione della cuticolapileica che diviene verdastra con l'ammaniaca, per il resto ha lo stesso cappello con il margine lungamente e nettamente involuto verso le lamelle, carne giallastra che diviene rugginosa alla sezione o con l'età.

Raccolto in un tratto di bosco di leccio puro.

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22) Lepista tomentosa M. Moser, molto confondibile con la più comune Lepista panaeola, si distingue da quest'ultima per il cappello più "peloso" e squamoso e le spore di minor dimensioni, predilige solo i boschi termofili, mentre L. panaeola è specie più montana.

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23) Lepista flaccida (Sowerby) Pat. = L. inversa, altro fungo molto comune nel periodo autunnale, si trova spesso in grandi famiglie su lettiera di aghi o anche di latifoglia, si riconosce per il cappello arancio-rossastro, presto imbutiforme, cuticola lucida e untuosa, lamelle molto fitte e lungamente decorrenti crema-arancio, gambo con la base feltrata bianca, inglobante molti residui vegetali del substrato di crescita, commestibile scadente.

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23) Entoloma rhodopolium (Fr. :Fr.) Kummer fo. nidorosum.

Fungo di medie dimensioni, cappello da convesso-umbonato fino a leggermente depresso, color beige +/- scuro asseconda del grado di umidità, margine striato, lamelle bianche poi rosa salmone per la maturazione delle spore, carne acquosa con odore clorato, gambo cilindrico a volte flessuoso, concolore al cappello, cresce a piccoli gruppi, non commestibile.

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23) Gymnopilus hybridus (Bull.) Maire, fungo di grande utilità per l'ecologia dei boschi di conifere in quanto il suo micelio attacca e decompone velocemente i tronchi morti caduti a terra e le ceppaie di pino.

Tutto il fungo è di un bel colore giallo-aranciato, cappello fino a 8 cm di diametro, lamelle adnate, giallastre poi ocracee per le spore, gambo con resti di anello cortiniforme, carne gialla ed amara, non commestibile.

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Modificato da Ennio
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24 e ultima) Mycena galopus )Pers. : Fr.) Kummer.

Anche questa Mycena di piccole dimensioni 1-2 cm, è molto frequente in autunno nei boschi della zona mediterranea, cappello bianco-grigiastro con zona discale più scura, nettamente striato per trasparenza, lamelle spaziate, gambo esile molto slanciato, con base radicante e ricoperta da lanosità bianca, carne quasi inconsistente, tutto il fungo alla rottura secerne un liquido latiginoso bianco, cresce a gruppi numerosi su legno in decomposizione.

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Termino qui, questo mio impegno nell'ambito della Rassegna Micologica iniziata nel gennaio 2007, a breve postero anche una "relazione finale" riguardante i dati numerici delle visite e delle risposte.

Saranno state tante? non saprei!, spero sinceramente che chi ha visionato queste pagine vi abbia trovato qualcosa di utile per ampliare le proprie conoscenze su questi nostri amici funghi e che avendo compreso quanto questi siano utili per la vita dei boschi, adottino un comportamento ecologicamente rispettoso dell'ambiente naturale.

Un affettuoso e cordiale saluto e un ringraziamento a quanti hanno partecipato con i loro interventi,

Ennio Carassai.

Modificato da Ennio
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Termino qui, questo mio impegno nell'ambito della Rassegna Micologica iniziata nel gennaio 2007, a breve postero anche una "relazione finale" riguardante i dati numerici delle visite e delle risposte.

Saranno state tante? non saprei!, spero sinceramente che chi ha visionato queste pagine vi abbia trovato qualcosa di utile per ampliare le proprie conoscenze su questi nostri amici funghi e che avendo compreso quanto questi siano utili per la vita dei boschi, adottino un comportamento ecologicamente rispettoso dell'ambiente naturale.

Un affettuoso e cordiale saluto e un ringraziamento a quanti hanno partecipato con i loro interventi,

Ennio Carassai.

 

inannzitutto Ennio complimeti e grazie per averci mostrato e descritto una quantità davero notevole di funghi e ambienti diversi

 

io ho partecipato poco ma letto e apprezzato davvero molto!

 

12) e questo è uno scorcio del "Boscone della Mesola" che tra l'altro annovera tra la sua fauna cervi e caprioli e ...... molte zecche; in compenso il bosco sotto l'aspetto botanico, è veramente eccezionale!.

 

la popolazione di cervi del bosco è l'unica superstite del ceppo italiano (esludendo la sottospecie sarda Cervus elphus corsicanus che, a dispetto del nome scientifico, è estinto in Corsica) di questo stupendo ungulato; tutte le atre popolazioni presenti, ora anche numeicamente importanti, sono frutto di reintroduzioni.

Questa popolazione, geneticamente isolata dalle altre, è oggetto di preoccupanti fluttuazioni anche a causa della forte concorrenza del daino

 

:give_heart:

Modificato da funghimundi
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:clapping: :friends:

 

Caro Ennio,

 

Spero che tu possa ogni tanto dedicare del tempo..a noi...

 

Personalmente ho molto apprezzato le tue rassegne perchè poste in un modo ai più accessibile e comprensibile...

 

Dovrò andare a riguardarle..poichè un :bye1: come me la Memoria...visiva e non..non sa più dove stia di casa.. :biggrin:

 

Un Abbraccio di cuore e Grazie ancora...

 

Giuliano

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