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In giro per l'Appennino pistoiese


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E' un pò che non scrivo, ma oggi sono stimolato.

 

Premetto che la gita che vi sto per descrivere è stata lunga, molto faticosa e che, non avendo macchina fotografica, ci sarà solo un

 

racconto della giornata vissuta con relative sensazioni, un "racconto di pancia", insomma.

 

Sarebbe bello che qualcuno rifacesse lo stesso percorso facendo le foto degli stessi posti, ma riportando le sue emozioni e l'evoluzione

 

del bosco a distanza di tempo, ma fatelo accompagnati e solo se conoscete bene queste zone

 

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Tutto parte sabato scorso, ricevo un messaggio da un amico "montanino" (che non è in APB) e che è anche un gran fungaio, ma

 

soprattutto è già la seconda volta che mi porta a spasso per i boschi e, conoscendo i fungai, per me è un grande successo perchè

 

vuol dire che apprezza di passeggiare con me e non ha paura che diventi un peso in passeggiate lunghe e faticose.

 

Per saperne di più su fungai (locali) e fangaioli (cittadini cercatori della domanica) qualcuna legga il libro di Federico Pagliai, magari

 

Gava o altri conoscono il titolo.

 

Il messaggio è tipico : "se sei nella bella Toscana e ne hai voglia, sappi che domani io vado a passeggiare"

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Il messaggio mi fa molto piacere perchè viene da chi è abituato ad andare nei boschi da solo da quando aveva 9 anni e queste persone

 

non amano molto la compagnia, funghi o non funghi.

 

Allo stesso tempo è una sfida intrigante perchè lui è allenato, conosce a memoria tutti i boschi ed è più giovane di me. Io non esco

 

ormai da quasi un mese, ho una caviglia ancora gonfia da una storta e so che rischio di essere seminato, ma accetto la sfida e

 

comincio a prepararmi mentalmente all'uscita, cerco solo di capire dove mi vuole portare e che durata ha previsto, il resto so che sarà

 

una sorpresa

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Rinuncio alla cena con amici, guardo il mio povero Bolognino perdere con la Juve e raggiungo la mia dolce metà al ristorante.

 

A mezzanotte al parcheggio vedo un cane (Morgan) che porta a passeggio il padrone :bye1: , il GAVA, ma lui non sa che faccia ho, io gli

 

leggo negli occhi disagio e non lo fermo, avremo altre occasioni di conoscerci e questa non mi è sembrata quella giusta, forse

 

continueremo a frequentarci solo tramite il sito di APB, forse no,

 

però mi pare destino che lo stesso giorno ho a che fare con 2 fungai , che forse neanche si conoscono, strano il mondo...

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Sveglia all'alba ed alle 7.30 siamo già nel bosco, non so di preciso come si chiama il posto, ma c'è un podere, ci sono i ripetitori (la

 

tecnologia arriva dovunque) e siamo sopra le Torri di Popiglio.

 

Nei prati ci sono montagne di Crocus, già immortalati da Gibbo ed altri, e la salita è subito dura e fatta a buona velocità, il mio uomo mi

deve misurare la febbre e lo farà per tutto il giorno.

 

Percorrendo un sentiero arriviamo a Tanabette, dove c'è una casa diroccata, ma soprattutto un abete rosso gigantesco, si dice che

 

sia il più grande d'europa, non so se sia così, ma è molto suggestivo

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Saliamo ancora e cerchiamo una strada per arrivare alle Piane di Vico, il sentiero sparisce e dobbiamo più volte risalire nel bosco su

 

pendenze durissime.

 

La giornata si sta scaldando, i 3°C della mattina diventano 10-12°, non so quanto dura la salita, comincio a faticare più della mia

 

guida, ho il fiatone, sono tutto sudato, mollo qualche metro, ma resisto con i denti, non voglio certo essere un peso.

 

Quasi in cima alla montagna ritroviamo il sentiero, non parliamo molto, ogni tanto ci si guarda attorno per vedere il panorama dietro di

 

noi fatto di paesi lontani (S.Marcello, Mammiano, Torri di Popiglio, Lucchio), ma soprattutto di boschi sconfinati (Lucchesia).

 

Guardiamo le tracce di animali e sappiamo che cinghiali, volpi, lepri, caprioli e qualche canide (lupo o cane) è passato prima di noi,

 

teniamo le antenne dritte e ci stiamo chiedendo in silenzio come ai dopo quasi 2 ore non abbiamo visto nessun animale, quando

 

sopra di noi parte al galoppo un gruppo di cinghiali che cerchiamo di seguire con lo sguardo fino dove è possibile.

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Alle Piane di Vico la stanchezza è già evidente, ma decidiamo di salire al Balzo Nero, per me è la prima volta, ne ho sempre e solo

 

sentito parlare e quindi decido che altri 20 minuti di salita non possono farmi male.

 

In questo pezzo finale c'è ancora la neve, ma si sta sciogliendo piano piano, saliamo evitando il ghiaccio ed arriviamo in cima

 

attraverso un passaggio tra le rocce che sembra quasi surreale.

 

In cima la vista è grandiosa e ci fermiamo 10 minuti ad osservare e sentire la pace che c'è, mi viene raccontato di quando questi

 

territori impervi erano ricercati dai pastori per tenere gli animali.

 

La vista scorre su boschi che sembrano non finire mai, ormai la civiltà è lontana più di 2 ore e ci gustiamo in pace questa bellezza

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Di fronte a noi ci sono tutte le montagne che ho sentito nominare: la Selletta, il Rondinaio, Campolino ed ognuna ha delle storie da

 

raccontare, ma non abbiamo tempo e decidiamo di ritornare, ma cambiando la via del ritorno.

 

Prima scrivo nel diario lasciato da Pagliai, come ogni anno, dentro una pentola, prima di noi hanno lasciato traccia Pagliai (il 26 Gennaio

con il ghiaccio), un gruppo del CAI ed un escursionista norvegese

 

Si ridiscende e mi soffermo a guardare la maestosità di alcuni faggi prima di risalire verso la Piastra.

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La risalita è faticosa, ma alla sinistra del Balzo Nero vediamo degli animali in cima a delle rupi, siamo lontani ma ci paiono capre

 

selvatiche, ci osservano incuriosite, non possiamo essere una minaccia per loro.

 

In salita i miei piedoni piatti mi fanno male sotto alle piante, si sono surriscaldati, le gambe sono dure e vanno avanti per inerzia, ma

 

stringo i denti e proseguo perdendo 4-5 metri dall'apripista che sembra sempre fresco.

 

Arrivati in cima prima della Piastra decidiamo di scendere tra gli abeti sulla neve, tanto non è competamente ghiacciata.

 

La discesa è divertente, due scemi in maglietta a maniche corte sulla neve, io mi bagno tutti i piedi, ma il fresco mi allevia il dolore alla

 

pianta e mi lascio prendere dalla gravità utilizzando il mio peso massimo per scendere in fretta

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Finito il tratto innevato scendiamo in un sentiero pieno di foglie e qualche scivolone lo facciamo, poi è tutto sentiero fino alla

 

macchina, anche se pare non finire mai.

 

Ormai i dolori sono diffusi dappertutto, le gambe, ma anche le mani e le braccia che ho utilizzato per arampicarmi in alcuni punti.

 

Alla fine del sentiero incrociamo una famiglia ed arriviamo alla macchina dopo 5 ore di cammino ininterrotto, non so quanta strada

 

abbiamo fatto, forse qualcuno lo potrà dire, ma sono soddisfatto di avercela fatta e so che usciremo ancora.

 

E'stata una bellissima giornata, peccato non avere foto, ma qualcuno forse provvederà.

 

A presto

 

Giovanni

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A mezzanotte al parcheggio vedo un cane (Morgan) che porta a passeggio il padrone :bye1: , il GAVA, ma lui non sa che faccia ho, io gli

 

leggo negli occhi disagio e non lo fermo, avremo altre occasioni di conoscerci e questa non mi è sembrata quella giusta, forse

 

continueremo a frequentarci solo tramite il sito di APB, forse no,

 

 

..e tu sei stato poco bischero a non presentarti. :hug2:

 

Io non sono per tanta ufficialità...

 

quando tu voi venire c'è posto per tutti.....magari si sceglie un itinerario adeguato.

 

Di certo sul ghiaccio senza ramponi non ti ci porto....su quello tu ci puoi scommettere.

 

però mi pare destino che lo stesso giorno ho a che fare con 2 fungai , che forse neanche si conoscono, strano il mondo...

 

Si conoscono si conoscono...

 

hanno tante cose in comune....una su tutte l'amore sviscerato per questi luoghi e le loro tradizioni.

 

Di diverso la concezione sulle modalità attraverso le quali interagire con i fuitori di questi luoghi.

 

A suo tempo lo invitai a scrivere qui sopra e lasciare traccia della sua enorme esperienza, visto che fa anche parte del nucleo di soccorso alpino e speleogico...

 

...spero che un giorno, magari leggendoci, come mi auguro abbia fatto, si renda conto che qui la gente bada anche ad altre cose oltre che ai porcini e basta.

 

Sveglia all'alba ed alle 7.30 siamo già nel bosco, non so di preciso come si chiama il posto, ma c'è un podere, ci sono i ripetitori (la

 

tecnologia arriva dovunque) e siamo sopra le Torri di Popiglio.

 

Nei prati ci sono montagne di Crocus, già immortalati da Gibbo ed altri, e la salita è subito dura e fatta a buona velocità, il mio uomo mi

deve misurare la febbre e lo farà per tutto il giorno.

 

Percorrendo un sentiero arriviamo a Tanabette, dove c'è una casa diroccata, ma soprattutto un abete rosso gigantesco, si dice che

 

sia il più grande d'europa, non so se sia così, ma è molto suggestivo

 

Quell'Abete in particolare, ed una parte dei luoghi da te descritti, compaiono in questo topic

 

Now i know

 

 

Così adesso c'hai anche le foto. :yes4:

 

 

Com'è piccolo il mondo ehh !!

 

....fatti sentire bischero. :bye1:

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...Le torri di Popiglio! E' uno dei 2 luoghi in Toscana in cui sono andato a funghi in vita mia, e l'ultimo in ordine di tempo....

Ti ho spiegato in privato perchè in toscana non andrò mai più a funghi, ma se mi inviti tu (ora che sei esperto dei luoghi!!! :bye1: ) forse potrei fare una eccezione al mio voto...

In ogni caso, tienti pronto e continua a "fare gamba" che, appena buttano le spugnole come mi intendo io, ti chiamo!

Stazza ed età l'abbiamo uguale, quindi alla prossima faticherai anche meno!

 

Un salutone - Giamma

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..e tu sei stato poco bischero a non presentarti. :bye1:

 

Io non sono per tanta ufficialità...

 

quando tu voi venire c'è posto per tutti.....magari si sceglie un itinerario adeguato.

 

Di certo sul ghiaccio senza ramponi non ti ci porto....su quello tu ci puoi scommettere.

 

Io se mi invitate ci vengo, poi la vita non la rischio e se vedo che non sono attrezzato bene mi fermo, vai tranquillo

Non mi presento così se ti prendo nel bosco posso sempre darti una legnata in testa e ti prendo i funghi o la merenda :bye1:

 

Si conoscono si conoscono...

 

hanno tante cose in comune....una su tutte l'amore sviscerato per questi luoghi e le loro tradizioni.

 

Non è la persona che dici tu Gava, è un altro e non lo cito perchè non credo abbia piacere, ma magari di vista lo conosci...

 

Stammi bene

 

Giovanni

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Ti ho spiegato in privato perchè in toscana non andrò mai più a funghi, ma se mi inviti tu (ora che sei esperto dei luoghi!!! :bye1: ) forse potrei fare una eccezione al mio voto...

In ogni caso, tienti pronto e continua a "fare gamba" che, appena buttano le spugnole come mi intendo io, ti chiamo!

Stazza ed età l'abbiamo uguale, quindi alla prossima faticherai anche meno!

 

Un salutone - Giamma

 

Per la stazza hai ragione per salire e scendere i monti bisognerebbe essere più piccoli e leggeri, ma va bene così, il giorno stesso e quello succdesivo son dolori, ma poi ripartirei subito.

 

Quando sarà tempo ricambierò le uscite che mi farai fare, per la zona vediamo, questi boschi non sono miei e siccome mi ci hanno portato chiederò l'autorizzazione, sai come funziona per me.

Invece nei boschi in cui sono andato senza guida ti ci porto senza problemi, quando viene la bella stagione organizziamo una gita dalla mattina alla sera, si mangia nel bosco ed alla sera si torna a casa.

In fin dei conti di boschi ce n'è da vendere, se non si vogliono fare incontri questi vanno bene.

 

Ciao

Giovanni

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