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determinazione tartufi


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non basta, non basta.... :friends:

 

ti devi fare il freezer da tartufi......solo da tartufi

 

:bye1:

 

allora sai che faccio carlè....

domenica risotto per tutta la famiglia, suoceri compresi!

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Chi, il tartufaio Maurì ?

un caro amico di due mie amici veri..... uno che stà a pascelupo vicino gubbio....

 

mò che ce penso però......non l'ho mai visto......potrebbe esse cinese davvero.......(il tartufaio)

Modificato da cioffi
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Maurizio sicuramente non ti ha venduto l'idicum. Però sempre più stanno importando sta porcheria

 

17/09/2008 Tartufo: allarme invasione ‘cinese’

 

Ricercatori del Cnr di Torino hanno trovato in alcune tartufaie artificiali nel torinese tracce del DNA di una specie esotica e di minor valore, che minaccia il pregiato nero nostrano. Un rischio che si aggiunge ad altri fattori ambientali che già hanno causato una forte diminuzione della produzione negli anni recenti

 

E' dagli anni 90 che sui mercati europei si trovano in vendita dei tartufi proveniente dall’Asia. Tra questi compare spesso il Tuber indicum, un parente prossimo del tartufo nero nostrano (T. melanosporum), con il quale divide molti caratteri morfologici e genetici, senza tuttavia possederne alcuna particolare qualità organolettica, non sa di nulla e non profuma.

 

Durante un controllo in una tartufaia artificiale nelle vicinanze di Torino, dove una decina di anni fa erano state messe a dimora delle piantine vendute come micorrizate con T. melanosporum, i ricercatori dell’Istituto per la protezione delle piante (Ipp) del Consiglio nazionale delle ricerche di Torino hanno individuato DNA di T. indicum nel suolo e sulle radici. E' la prima volta che questa specie originaria dalla Cina viene identificata in un ecosistema europeo e dimostra come questa specie sia stata utilizzata, intenzionalmente o accidentalmente, per inoculare delle piantine da mettere a dimora in suoli italiani.

 

“Ci sono alcuni segnali di allarme da questa osservazione casuale” chiarisce Paola Bonfante dell’Ipp, coordinatrice della ricerca. Studi recenti hanno mostrato che il T. indicum almeno in condizioni in vitro è più competitivo che il T. melanosporum, e potrebbe quindi prendere il sopravvento. Inoltre, le due specie sono geneticamente molto vicine e potrebbero essere capaci di ibridarsi”.

 

Su queste basi, si deve considerare T. indicum una potenziale specie invasiva in Italia e in Europa?

 

“In questo momento, sottolinea la ricercatrice “le specie invasive sono al centro dell'attenzione degli ecologi: esse si espandono rapidamente, sostituiscono le specie native e hanno un impatto negativo sulla biodiversità della comunità locale. Al momento non conosciamo l'entità della presenza di T. indicum nel nostro territorio, né possiamo correttamente valutare le conseguenze di questa introduzione; possiamo tuttavia ipotizzare che T. indicum rappresenti un pericolo per il tartufo nero pregiato, aggiungendosi ad altri fattori ambientali che già hanno causato una forte diminuzione della produzione negli anni recenti.

 

Sono necessarie misure che richiedano accurati controlli di qualità delle piante micorrizate in modo da evitare la disseminazione di specie invasive e la messa in pericolo di aree così peculiari del nostro territorio come quelle produttrici di tartufi.

 

Le metodologie necessarie basate sull'analisi del DNA sono disponibili, affidabili e a portata di qualsiasi laboratorio.

 

“Negli ultimi 15 anni la biologia molecolare ha dato nuovo impulso agli studi sui tuber", conclude la ricercatrice, secondo cui “le attuali tecnologie basate sullo studio del Dna dei tartufi, hanno fornito soluzioni a problemi più facili da un punto di vista sperimentale, come la loro corretta identificazione, la distribuzione geografica o la variabilità; inoltre l'approccio della genomica funzionale, ci permetterà di attuare strategie per conservare e valorizzare i siti di produzione naturale del tartufo".

 

Roma, 17 settembre 2008

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Ciao Maurizio,

ti allego due foto relative al Tuber melanosporum tratte dal volume Funghi Ipogei d'Europa di Amer Montecchi e Mario Sarasini, edito dal Centro Studi dell'AMB, spero ti siano utili,

Ennio.

post-791-1266535673.jpg

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portali al pranzo di sabato che te li determino io senza approssimità di errore :friends:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

...so boni...nun so boni :bye1:

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Ciao Maurizio,

ti allego due foto relative al Tuber melanosporum tratte dal volume Funghi Ipogei d'Europa di Amer Montecchi e Mario Sarasini, edito dal Centro Studi dell'AMB, spero ti siano utili,

Ennio.

 

grazie ennio,

 

quelli sulle tue foto a me sembrano i miei!

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portali al pranzo di sabato che te li determino io senza approssimità di errore :friends:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

...so boni...nun so boni :bye1:

 

tu non sbagli mai eh!

 

sei come un cana da tartufi...solo che non odori.....MAGNI!!!!!!

...TE POSSINO...

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Ospite paolo_68
portali al pranzo di sabato che te li determino io senza approssimità di errore :bye1:

 

 

...so boni...nun so boni :rtfm:

 

Esatto!!!!

Vedi Alfonso che Io e te valichiamo le barriere del tifo?

Un laziale e un romanista possono andare d'accordo?

CERTO!

Basta che hanno i piatti pieni!

:nono:

 

tu non sbagli mai eh!

 

sei come un cana da tartufi...solo che non odori.....MAGNI!!!!!!

...TE POSSINO...

 

Confermo Maurizietto!

Portane un paio .... di chili domani ....

Ed Io ed Alfonso faremo le cavie!!!!!!!

Certo pure tu ... i tartufi cinesi!!!!!!!! :friends:

:club:

Modificato da paolo_68
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  • 2 settimane dopo...

Una precisazione sul "tuber indicum"...

Mi pare d'uopo.

 

Il tuber indicum è un tartufo molto diffuso in Cina, dove si può acquistare a prezzo irrisorio....

Diciamo che un via aerea Cina - Rotterdam (unico porto europeo dove riesci a sdoganarlo in tempo prima che marcisca, poi vi spiego il perchè!...) costa sui 5 euro/kg.

E' un tartufo a tutti gli effetti (sennò non si chiamerebbe TUBER indicum!!!)

e' COMMESTIBILE, SENZA PARTICOLARI PREGI ma dico, sostengo e affermo che rapportato al prezzo che costa.... è un buon boccone!!!

Tant'è che è richiesto e commercializzato in tutta Europa.... tranne l'Italia!

Il tuber indicum viene venduto frescoe sottovuoto in vari catene della GDO Belga, Olandese e tedesca... viene servito in molti ristoranti, anche di rango, negli stessi paesi che ho citato.... La gleba è un po' molle, ma vi assicuro che non è la schifezza che ci vogliono far credere!

 

Il suo problema? Che costa 5 euro al chilo! Che è un tartufo che micorriza facilemte con una infinità di piante! Che assomiglia molto al melanosporum (esteticamente)! Questo tartufo minaccia gli interessi dei tartufari italiani. Punto Questo tartufo si presta ad una serie di truffe... ma il problema sono i truffatori, non il tartufo!

Ed infatti in Italia non può essere commercializzato. In base a una legge discutibile, che non ha riscontri nella comunità europea, volta solamente a tutelare gli inetressi dei COMMERCIANTI di tartufo.....

Io lo vendo in Olanda e Germania, specificando che si tratta di un prodotto con caratteri organolettici inferiori a quello italico (ma dal costo non rapportato alla differnza qualitativa... certi scorzoni da 70/80 euro al kg non sono certo meglio di un indicum ben tenuto da 5 euro/kg!!!)

Se me ne porto un etto in Italia per mangiarmelo, rischio una imputazione penale, dall'Italia può solo transitare per essere lavorato ed esser poi riesportato. In questa fase avvengono le truffe accennate dal buon Mario Telefunghen...

 

Ma il problema, ribadisco, sono i truffatori, non il tubee indicum.

 

Un saluto

Modificato da supermac
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trovo molto interessante l'intervento di giammaria, che mi ha fatto conoscere e mi ha spiegato molto bene una realtà di cui ho sentito parlare spesso ma che non conoscevo, come molti credo.

mi trovo inoltre d'accordo con lui sul fatto che da noi il tartufo è un business di pochi ed è molto sopravvalutato.

 

come si spiega che il tartufo non cala mai di prezzo, anzi!

nonostante nella stagione se ne trova tanto il pezzo non diminuisce, addirittura ad una fiera domenica ho visto vendere brumale e bianchetto a prezzi elevati

 

per non parlare del nero pregiato!!!!

 

a questo punto chi truffa chi?

 

grazie giammaria.

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trovo molto interessante l'intervento di giammaria, che mi ha fatto conoscere e mi ha spiegato molto bene una realtà di cui ho sentito parlare spesso ma che non conoscevo, come molti credo.

mi trovo inoltre d'accordo con lui sul fatto che da noi il tartufo è un business di pochi ed è molto sopravvalutato.

 

come si spiega che il tartufo non cala mai di prezzo, anzi!

nonostante nella stagione se ne trova tanto il pezzo non diminuisce, addirittura ad una fiera domenica ho visto vendere brumale e bianchetto a prezzi elevati

 

per non parlare del nero pregiato!!!!

 

a questo punto chi truffa chi?

 

grazie giammaria.

 

 

Maurizio alle fiere il prezzo è sempre elevato, ma anche nei negozi specializzati li vendono a tanto. Il fatto è che anche se ne cavano abbastanza, i raccoglitori giornalieri ne ritirano tanto che a loro volta una parte va all'estero e l'altra alle aziende che lo trasformano. Hai detto bene è un business di pochi ....

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