alfredo Inviato 14 Marzo 2010 Condividi Inviato 14 Marzo 2010 non so se qualcuno del forum si è mai interessato ai funghi degli incendi ................dovete sapere che a rocca di papa un fungo tradizionale era lo sfogatello, i ristoranti negli anni 60, 70 lo proponevano fritto dorato, era una squisitezza. Rocca di papa era da secoli un paese di tagliatori di boschi, carbonai, profondi conoscitori del bosco e dei suoi frutti. Molti anni fa, parlo dei primi anni 70, ero amico con un funzionario dell'enel che aveva a che fare con i tagliaboschi a causa delle linee elettriche che potevano subire danni dagli alberi. Insieme a questo mio amico ebbi occasione di andare a funghi con qualcuno di questi boscaioli, raccoglievano dei funghi che chimavano "tracciaroli", funghi che nascevano a "tracce", li cucinavano con il pomodoro e ci condivano la pasta, forse tricholoma portentosum. Poi andavamo a raccogliere i funghi di piazza, si andava nelle "piazze" dove una volta si faceva il carbone e lì si raccolgieva lo sfogatello di piazza, mi sembra fosse il tricholma terreum, era il risultato di anni e anni di calore deteminato dalle carbonaie. Un altro fungo famoso a quel tempo era lo sfogatello di ciocco,c'erano dei raccoglitori esperti che incendiavano l'albero giusto alla base con delle foglie secche, un incendio controllato, dopo ualche tempo questo ciocco "giusto" dava lo sfogatello, molto ricercato fritto dorato. Un mio amico socio Amer "Associazion micologica ecologica romana", studioso della materia, fece una pubblicazione "I funghi degli incendi" questo fungo lo chiamava "Effegatellum effegatellum". Un giorno, parlo sempre di circa 20 anni fa, andai a mangiare a rocca di papa in un ristorante dove mi proposero dei funghi sfogatelli fritti dorati, io accettai ben volentieri, seppur pesanti da digerire, per me erano una leccornia. Al cameriere, una persona semplice, anche molto simpatica, dopo aver esaminato il piatto, dissi : mi scusi, io le avevo chiesto effegatellum effegatellum fritto dorato, lei mi ha portato pleurotus ostreatus friutto dorato, quindi se lo mangi lei o il cuoco ! Il cameriere che non aveva colpa rimase esterrefatto, comunque si riportò il piatto che non mi fece pagare. Un aneddoto che va iscritto nella storia delle "sole" e che attiene anche a quelle tradizioni perdute, perchè ormai funghi sfogatelli "di ciocco" sarà ben difficile mangiarne ancora. Mi piacerebbe sapere se qualcuno del forum conosce qualche fungo degli incendi che viene tuttora raccolto nel suo territorio. alfredo Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
loril Inviato 14 Marzo 2010 Condividi Inviato 14 Marzo 2010 ciao alfredo, vai su "index fungorum" http://www.speciesfungorum.org/Names/Names.asp digita correttamente "agaricus effocatellus" poi "serch" ti compare il nome in blu con a fianco il determinatore, clicca sul nome del fungo, si apre altra finestra poi clicca su "Page Image in Published List" si apre la scheda del fungo in oggetto - un saluto loril Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
mare e monti Inviato 15 Marzo 2010 Condividi Inviato 15 Marzo 2010 ciao Alfredo non sapevo dei -funghi da incendio- ma resto sempre affascinato dalla tua conoscenza in campo un'abbraccio Aldo Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
pietragi Inviato 15 Marzo 2010 Condividi Inviato 15 Marzo 2010 Non li conosco, ma è interessante sapere quanti funghi ci siano e quante tradizioni forse ci siamo persi Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Romanus Inviato 15 Marzo 2010 Condividi Inviato 15 Marzo 2010 (modificato) Al cameriere, una persona semplice, anche molto simpatica, dopo aver esaminato il piatto, dissi : mi scusi, io le avevo chiesto effegatellum effegatellum fritto dorato, lei mi ha portato pleurotus ostreatus friutto dorato, quindi se lo mangi lei o il cuoco ! Se era romano d.o.c., posso immaginare cosa può aver pensato! Curiosa questa cosa dei "funghi degli incendi", ma quanto c'è di scientifico e quanto di "credenza popolare"? Sarebbe interessante approfondire. Modificato 15 Marzo 2010 da Romanus Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Il nero Inviato 15 Marzo 2010 Condividi Inviato 15 Marzo 2010 Dopo l'incendio esce di tutto: funghi, asparagi. Preferisco non raccogliere queste drammatiche propedeuticità Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Romanus Inviato 15 Marzo 2010 Condividi Inviato 15 Marzo 2010 Anche perchè oggi gli incendi si spengono dall'alto con agenti chimici che poi finiscono dentro il vegetale.... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
alfredo Inviato 15 Marzo 2010 Autore Condividi Inviato 15 Marzo 2010 Sullo studio dei funghi degli incendi ci sono documenti fin dall'800, come rileva giustamente loril relativamente a :"Saccardo, P.A. Sylloge Fungorum V: 122 (1887)", Gli effetti degli incendi sulle aree boschive hanno destato curiosità presso le popolazioni in tutta europa, ora non trovo quel documento del mio amico ma su Micologia e Vegetazione Mediterranea VOL. II - n. 2 Anno 1987, il Dr. Giovanni Pacioni dell'Università dell'Aquila, Dipartimento di Scienze Ambientali, descrive una ricerca sui Funghi delle Aree Bruciate del Mediterraneo.Il testo inizia così :" La foresta precede l'uomo, il deserto lo segue "(Chauteaubriand), ciò a dire che da sempre l'uomo ha incendiato il suolo, prima di tutto per guadagnare pascoli, poi per fare carbone. E' presente anche una ampia bibliografia di vari autori, prevalentemente stranieri relativamente ai funghi degli incendi. Comunque in questo testo ho visto una foto che a me sembra proprio simile a quel tipo di fungo che a rocca di papa chiamavano sfogatello di ciocco, è il Polyporus Corylinus. Un amico di mio padre, idraulico, teneva in cantina un grosso ciocco di olivo, un albero che era stato incendiato, questo ciocco periodicamente produceva questi funghi "sfogatelli" ciao alfredo Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
alfredo Inviato 15 Marzo 2010 Autore Condividi Inviato 15 Marzo 2010 errata corrige...................... il ciocco era di nocciolo ciao Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
alfredo Inviato 15 Marzo 2010 Autore Condividi Inviato 15 Marzo 2010 ecco il corylinus Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
rob55 Inviato 15 Marzo 2010 Condividi Inviato 15 Marzo 2010 scusate un domandona da gnorrrante ho sentito dire sia in calabria (tanti anni fà) che in liguria che ai bordi degli incendi poi nascevano gli ovuli?????? che voi sappiate - è vero o è una diceria grazie e ciao a tutti roberto Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
alfredo Inviato 15 Marzo 2010 Autore Condividi Inviato 15 Marzo 2010 nn so se è vero che dopo l'incendio nascano ovoli, sicuramente molti tipi di funghi propri di queste situazioni ciao alfredo Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
alfredo Inviato 15 Marzo 2010 Autore Condividi Inviato 15 Marzo 2010 ciao Alfredonon sapevo dei -funghi da incendio- ma resto sempre affascinato dalla tua conoscenza in campo un'abbraccio Aldo ciao aldo, la mia conoscenza è pseudoscientifica,infatti deriva prevalentemente dalla conoscenza delle antiche tradizioni locali, .............roba da vecchietti..........dai che tra un paio di mesi spero andremo in quel posto che mi hai raccontato ciao alfredo Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
supermac Inviato 15 Marzo 2010 Condividi Inviato 15 Marzo 2010 ...mi è capitato un paio di volte di trovare morchella elata, nei terreni incendiati...... In zona boschiva sfoltita per piantare i tralicci dell'enel, l'anno scorso ho trovato 13 ovoli, autentica rarità dalle mie parti... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Ospite paolo_68 Inviato 15 Marzo 2010 Condividi Inviato 15 Marzo 2010 scusate un domandona da gnorrrante ho sentito dire sia in calabria (tanti anni fà) che in liguria che ai bordi degli incendi poi nascevano gli ovuli?????? che voi sappiate - è vero o è una diceria grazie e ciao a tutti roberto nessuna credenza popolare .... E' verissimo ..... L'anno in cui brucia una macchia nascono ancora i funghi di quell'habitat e quindi anche porcini ed ovoli .... Poi non escono più fin quando non ricrescono a dovere l'essenze arboree ..... Gli asparagi poi dove è bruciato crescono alla grande ...... E' ovvio che se si tratta di incendi fermati con agenti chimici allora occhio ........... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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