racconti canavesani

['l bulaier]

anche per me una volta era un gesto rituale.

 

iniziavo a farlo nel tratto di avvicinamento alle cove migliori :biggrin:

 

mi distraevo volontariamente, la prendevo bella larga quasi voler tardare all'incontro

 

ben certo che intorno a quel " cesto " di faggio avrei trovato quello in cui speravo, quello per cui avevo camminato tanto, forse inconsciamente per assaporare più a lungo possibile la scoperta o aumentare lo stupore :biggrin:

 

siamo un pò sonati......ma ci piace esserlo :biggrin:

 

 

oggi bado più al sodo.....purtroppo

 

magari sono assuefatto....anche se non ho smesso di cercare di svelare misteri dovrei comunque tornare a giocare nel bosco

 

a volte il richiamo è fortissimo ed è bello anche se difficile, saperlo gestire, controllare; poi le soddisfazioni sono migliori, diverse,non necessariamente maggiori.

per gli occhi al cielo beh, qui, ho sentito racconti di bulaier leggendari,ne ho conosciuto qualcuno che ora non c'è più e a loro e a quelli che non ho conosciuto gli rendo sempre un piccolo omaggio, fosse anche solo alzare gli occhi al cielo..

ciao!!

maaa...na domanda...quello dell'avatar chi è? e sopratutto...cosa sta mescolando?

 

a parte gli scherzi...sempre bello seguirti

sono io al rifugio, quello del topic di settembre 2009, e dentro al paiolo.. c'è la polenta

ciao!!

l

La cosa che mi piace di più di APB è che riconosco in molte persone le stesse emozioni che sento io.

In questo caso Gianluca ha colto uno degli aspetti che più mi intrigano...quello di ritardare l'arrivo nel punto critico....

 

Ivan, intanto complimenti per i primi ritrovamenti....il tuo modo di raccontarceli poi sta diventando una piacevole costante...credo sia ora che tu ti faccia vedere (no da un dottore, ma al Ceppo ).

eh beh, neanche a me il tutto e subito è mai piaciuto..

ciao!! per l'incontro tridimensionale, penso sia un pò complicato.. ma mai dire mai..