baffo Inviato 21 Ottobre 2010 Condividi Inviato 21 Ottobre 2010 E il bruco chè si trasforma in falena chè si chiama testa di morto, ricordate il film il silenzio degli innocenti, e veramente molto bello lungo una decina di cm e grosso come un dito. Alcune foto fatte oggi angelo Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
baffo Inviato 21 Ottobre 2010 Autore Condividi Inviato 21 Ottobre 2010 particolare del codino nel posteriore Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
baffo Inviato 21 Ottobre 2010 Autore Condividi Inviato 21 Ottobre 2010 la sua bocca ciao angelo Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
win_67 Inviato 21 Ottobre 2010 Condividi Inviato 21 Ottobre 2010 Ciao Angelo, bellissime foto e soggetto molto particolare l'Acherontia atropos. Volevo far notare da dove deriva il nome atropos attribuitele per il suo teschio dopo lo sfarfallamento. Poi a me la mitologia, pur non avendo fatto studi classici, ha sempre affascinato. Da Wikipedia: Le Moire (Parche) è il nome dato alle figlie di Zeus e di Temi o secondo altri di Ananke[1]. Ad esse era connessa l'esecuzione del destino assegnato a ciascuna persona e quindi erano la personificazione del destino ineluttabile. Erano tre: Cloto, nome che in greco antico significa "io filo", che appunto filava lo stame della vita; Lachesi, che significa "destino", che lo svolgeva sul fuso e Atropo, che significa "inevitabile", che, con lucide cesoie, lo recideva, inesorabile. La lunghezza dei fili prodotti può variare, esattamente come quella della vita degli uomini. A fili cortissimi corrisponderà una vita assai breve, come quella di un neonato, e viceversa. Si pensava ad esempio che Sofocle, uno dei più longevi autori greci (90 anni), avesse avuto in sorte un filo assai lungo. Si tratta di tre donne dall'anziano aspetto che servono il regno dei morti, l'Ade. Il sensibile distacco che si avverte da parte di queste figure e la loro totale indifferenza per la vita degli uomini accentuano e rappresentano perfettamente la mentalità fatalistica degli antichi greci. Pindaro, in epoca più tarda, le indicò invece come le ancelle di Temi, al suo matrimonio con Zeus. Esse agivano spesso contro la volontà di Zeus. Ma tutti gli dei erano tenuti all'obbedienza nei loro confronti, in quanto la loro esistenza garantiva l'ordine dell'universo, al quale anche gli dei erano soggetti. Si dice anche che avessero un solo occhio grazie al quale potevano vedere nel futuro e che spartivano a turno tra loro. Vincenzo Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
dumbokid Inviato 21 Ottobre 2010 Condividi Inviato 21 Ottobre 2010 Caro Angelino... Non sarà l'immagine di un Rosso..da tè tanto Amato...ma sono Splendide... Grazie.. Ti Abbraccio caramente.. Giuliano Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
carletto Inviato 22 Ottobre 2010 Condividi Inviato 22 Ottobre 2010 Bellissimo. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Alpis63 Inviato 22 Ottobre 2010 Condividi Inviato 22 Ottobre 2010 Che meraviglia la Natura. .... guardata cosi...al "microscopio" ..dove vedi meglio e scopri particolari mai notati. Complimenti Angelo Ciao Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
lukan Inviato 22 Ottobre 2010 Condividi Inviato 22 Ottobre 2010 Bravissimo Angelo le tue foto sono dei capolavori..... :clapping: Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
pietragi Inviato 22 Ottobre 2010 Condividi Inviato 22 Ottobre 2010 Belle foto di un soggetto interessante per la sua metamorfosi Giovanni Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Il nero Inviato 22 Ottobre 2010 Condividi Inviato 22 Ottobre 2010 una delle cose più affascinanti di questo pianeta, LA METAMORFOSI!!. molto belle. ciao Rinaldo Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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