brucorzy Inviato 6 Novembre 2010 Condividi Inviato 6 Novembre 2010 Sfogliando il libro «IL GRANDE LIBRO DEI FUNGHI» di Lillo LA CHIUSA (personalmente non l'ho mai sentito) mi fermo a leggere la scheda riguardante la Clitocybe Nebularis (stranamente inserita nella sezione commestibili): Principali caratteri: (...) Cappello: (...) Lamelle: (...) Gambo: (...) Carne: (...) Spore: (...) Habitat: (...) Commestibilità: Discreta, ma solo dopo adeguata cottura Ma il bello lo leggo in una nota a lato della pagina che dice esattamente così: OSSERVAZIONI: Clitocybe Nebularis è un fungo largamente consumato da secoli, ma pare che diverse persone non lo tollerino. Recentemente alcuni autori ne hanno sottolineato la sospetta tossicità. Questo fungo (UDITE UDITE) è stato incluso tra le specie commestibili perchè non si vuole perdere credibilità presso quelle persone che se ne cibano da anni, tuttavia se ne sconsiglia l'uso nei pasti. AVETE CAPITO? Innanzitutto non dice chiaramente se il fungo è commestibile o meno. E poi mette la Nebularis tra i commestibili per non perdere credibilità? Insomma per me è assurdo. Cosa ne pensate? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
fantemax Inviato 6 Novembre 2010 Condividi Inviato 6 Novembre 2010 ...che come giustificazione non ha senso!!! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Illecippo™ Inviato 6 Novembre 2010 Condividi Inviato 6 Novembre 2010 Be non tutti i micologi la pensano allo stesso modo però di sicuro, se uno mangia la nebularis e sta male può anche querelarlo Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Ennio Inviato 6 Novembre 2010 Condividi Inviato 6 Novembre 2010 (modificato) Sfogliando il libro «IL GRANDE LIBRO DEI FUNGHI» di Lillo LA CHIUSA (personalmente non l'ho mai sentito) mi fermo a leggere la scheda riguardante la Clitocybe Nebularis (stranamente inserita nella sezione commestibili) Ma il bello lo leggo in una nota a lato della pagina che dice esattamente così: Clitocybe Nebularis è un fungo largamente consumato da secoli, ma pare che diverse persone non lo tollerino. Recentemente alcuni autori ne hanno sottolineato la sospetta tossicità. Questo fungo è stato incluso tra le specie commestibili perchè non si vuole perdere credibilità presso quelle persone che se ne cibano da anni, tuttavia se ne sconsiglia l'uso nei pasti. Cosa ne pensate? Ciao a tutti, conosco solo "telematicamente" Lillo La Chiusa, autore di questo libro (che non ho potuto leggere in quanto introvabile da tempo perchè andato velocemente venduto), percui non ho cognizioni di causa per formulare critiche. Premetto che condivido con lui e altri Micologi, la partecipazione al Forum di Acta Fungorum (Forum prettamente tecnico-scientifico) e devo dire che ho sempre apprezzato la sua competenza non solo del Genere Agaricus ma a 360°. Dato che il volume è edito nel 2008, credo che a quel tempo, ancora non era ben chiara (anche ora) la reale tossicità della Clitocybe nebularis, nonostante tutto, io interpreto nelle relative note, un consiglio a NON consumare questa specie, al di là della tradizione "fungarola" che lo vuole commestibile a tutti i costi. Ripeto, non ho letto questa pubblicazione, ma conoscendo Lillo, credo che il suo messaggio sia quanto meno di prudenza e di astenzione dal consumo alimentare di questo fungo o sbaglio? a risentirci, Ennio. Modificato 6 Novembre 2010 da Ennio Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
brucorzy Inviato 6 Novembre 2010 Autore Condividi Inviato 6 Novembre 2010 Ripeto, non ho letto questa pubblicazione, ma conoscendo Lillo, credo che il suo messaggio sia quanto meno di prudenza e di astenzione dal consumo alimentare di questo fungo o sbaglio? a risentirci, Ennio. Ma io sono rimasto perlomeno perplesso quando dice di inserire la nebularis nelle specie commestibili "per non perdere credibilità". Mi spiego meglio: sconsiglia di consumarlo nei pasti, allora perchè lo metti nei commestibili? questa la mia perplessità... per il resto tutto il mio rispetto per il suo lavoro svolto per quella pubblicazione. Comunque siamo d'accordo sul fatto che non si può classificare un fungo solo sfogliando un libro e di conseguenza decidere se mangiarlo o meno. Voglio dire che un autore dovrebbe quantomeno essere il più prudente possibile. c'è gente che decide di consumare funghi solo guardando manuali o libri, e magari fidandosi di una vaga somiglianza tra il fungo raccolto e quello riportato in foto. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Romanus Inviato 8 Novembre 2010 Condividi Inviato 8 Novembre 2010 (modificato) Secondo me ha perfettamente ragione. Diciamo che a suo modo ha voluto dare un colpo al cerchio (scienza) e uno alla botte (pratica), evidenziando le ultime risultanze in campo tossicologico ma non negando la pratica che vede questo fungo ricercato e consumato in molte zone d'Italia da molti anni. ( forse secoli, come si cita) Modificato 8 Novembre 2010 da Romanus Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Romanus Inviato 8 Novembre 2010 Condividi Inviato 8 Novembre 2010 (modificato) Discorso analogo si potrebbe fare per A.mellea, il famoso "chiodino". Vaglielo a dire a chi lo consuma da decenni senza alcun problema che oggi la scienza ha stabilito di inserirlo tra i funghi "sconsigliati" in quanto probabilmente tossico. Modificato 8 Novembre 2010 da Romanus Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
fantemax Inviato 8 Novembre 2010 Condividi Inviato 8 Novembre 2010 (modificato) (Romanus @ Nov 8 2010, 10:24 AM) Secondo me ha perfettamente ragione. Diciamo che a suo modo ha voluto dare un colpo al cerchio (scienza) e uno alla botte (pratica), evidenziando le ultime risultanze in campo tossicologico ma non negando la pratica che vede questo fungo ricercato e consumato in molte zone d'Italia da molti anni. ( forse secoli, come si cita) non sono d'accordo! la credibilità passa in secondo piano rispetto alla salute per me il messaggio è quantomeno incerto... non si tratta di un parere in un discorso tra amici ma di uno scritto. Non voglio mettere in discussione la professionalità del soggetto in questione, ma solo la frase "è stato incluso tra le specie commestibili perchè non si vuole perdere credibilità presso quelle persone che se ne cibano da anni, tuttavia se ne sconsiglia l'uso nei pasti" non mi convince per niente! Modificato 8 Novembre 2010 da fantemax Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Romanus Inviato 8 Novembre 2010 Condividi Inviato 8 Novembre 2010 (modificato) E allora andrebbe scientificamente dimostrata la "sospetta" tossicità a quanti li consumano da 40 anni senza alcun problema. Sia ben chiaro che non sto sdoganando l'idea della commestibilità, ma quando si parla di Scienza, che sia dell'Alimentazione o di altro, le certezze vanno dimostrate secondo dei parametri, dei protocolli e delle risultanze, ben definite. Modificato 8 Novembre 2010 da Romanus Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Romanus Inviato 8 Novembre 2010 Condividi Inviato 8 Novembre 2010 (modificato) Per capire meglio, sarebbe interessante poter leggere in questo topic anche un intervento dell'autore citato; se non di persona, magari riportando qui una sua ridsposta da altro sito. Che ne pensi Ennio?? Modificato 8 Novembre 2010 da Romanus Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Gibbo Inviato 8 Novembre 2010 Condividi Inviato 8 Novembre 2010 E allora andrebbe scientificamente dimostrata la "sospetta" tossicità a quanti li consumano da 40 anni senza alcun problema. Sia ben chiaro che non sto sdoganando l'idea della commestibilità, ma quando si parla di Scienza, che sia dell'Alimentazione o di altro, le certezze vanno dimostrate secondo dei paramentri e dei protocolli ben definiti. La questione è che l'unico modo per operare scientificamente, è lavorare su una casistica rilevante, cosa che è stata fatta dal CAV di Milano per la A.mellea con dei risultati ben conosciuti, resta il fatto che non sempre si hanno dei riscontri così evidenti nel breve periodo. Ciò vuol dire che avere un fegato che in venti anni perde il 10% delle funzionalità per queste cause può non essere evidente, ma non è per questo irrilevante. :wink: Non sono idee mie, sono di micologi che operano nel settore e che ho la fortuna di frequentare. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
pietragi Inviato 8 Novembre 2010 Condividi Inviato 8 Novembre 2010 Non so, credo che la spiegazione non sia molto scientifica, per il resto non mi esprimo Giovanni Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Illecippo™ Inviato 8 Novembre 2010 Condividi Inviato 8 Novembre 2010 Sinceramente, io ho scritto un inserto di 8 pagine quest'anno per un importante quotidiano a diffusione nazionale. E la nebularis la ho messa tossica, spiegando poi che viene da alcuni consumata, con tutte le note del caso. Ma dico io...Con tutti i funghi che ci sono perchè rischiare, il primo dovere di un micologo, è la PREVENZIONE: io sarò della nuova scuola o sarò chissà delle mie idee, ma se un fungo ha fatto male a 30 persone su 100, ha fatto male a quelle trenta persone su cento e il mio dovere è tutelarne la loro salute. Quindi per me, la nebularis è un fungo si a tossicità inconstante, ma comunque sia tossico, ergo da scartare. E poi una domanda a chi di voi mangia la nebularis, davvero non ha mai avuto un piccolo mal di pancia, sia pure leggero????? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Romanus Inviato 8 Novembre 2010 Condividi Inviato 8 Novembre 2010 (modificato) Ciò vuol dire che avere un fegato che in venti anni perde il 10% delle funzionalità per queste cause può non essere evidente, ma non è per questo irrilevante. :wink: E' un dato scientifico Già, cioè supportato da studi e conclusioni assolutamente certe, o una percentuale presunta e dedotta da altre considerazioni? E' importante stabilire questo, se si vuole avvalorare una tesi. Ti lancio una piccola provocazione/riflessione: se puoi, osserva se tra questi micologici ci siano dei fumatori ..... le deduzioni del caso (anche su possibili % di patologie derivanti da "fattore x" ) le lascio a te. :biggrin: Modificato 8 Novembre 2010 da Romanus Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
bobtzen Inviato 8 Novembre 2010 Condividi Inviato 8 Novembre 2010 [ OSSERVAZIONI: Clitocybe Nebularis è un fungo largamente consumato da secoli, ma pare che diverse persone non lo tollerino. Recentemente alcuni autori ne hanno sottolineato la sospetta tossicità. Questo fungo (UDITE UDITE) è stato incluso tra le specie commestibili perchè non si vuole perdere credibilità presso quelle persone che se ne cibano da anni, tuttavia se ne sconsiglia l'uso nei pasti. come dice Carlo un colpo alla botte e uno al cerchio, ovviamente se viene sconsigliato l'uso nei pasti, non vuol dire che è lecito consumarlo a merenda!!!!! Discorso analogo si potrebbe fare per A.mellea, il famoso "chiodino". Vaglielo a dire a chi lo consuma da decenni senza alcun problema che oggi la scienza ha stabilito di inserirlo tra i funghi "sconsigliati" in quanto probabilmente tossico. la tossicità della mellea, specie per chi ha problemi epatici e di fegato, è ampiamente documentata, ma queste persone non tollerano nemmeno i super commestibili, come è ampiamente documentato che questa tossicità c'è solo se non viene fatto adeguatamente cuocere il fungo. Lo stesso problema esiste con i boleti tipo il Luridus o l'Erytrophus, chi ha sofferenze e li consuma senza adeguata cottura (a dir la verità anche x chi non le ha) , hanno effetti non piacevoli. E' difficile scardinare consolidate tradizioni, ma tra il classificare non commestibile un fungo e spiegare come utilizzarlo per non farlo divenire tale ce ne corre! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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