mario Inviato 8 Novembre 2010 Condividi Inviato 8 Novembre 2010 Ciao a tutti! Ormai la stagione dei beneamati nei boschi in quota può, salvo eccezioni e clamorose smentite, considerarsi chiusa. Ognuno di noi ha fatto le proprie esperienze e tratto le dovute conclusioni. Per qualcuno si è trattato semplicemente di conferme o tasselli da aggiungere alla propria "storia consolidata" in quei boschi che, frequentati da anni, vengono "letti" stagione dopo stagione con rinnovata sicurezza. Per altri, come me, si è trattato invece di stagioni "particolari"; magari per nuove scoperte e conquiste raggiunte in boschi anche noti, ma soprattutto per l'aver frequentato luoghi nuovi e sconosciuti, diversi dagli habitat routinari... Riporto la mia esperienza, per intavolare una discussione che potrebbe rivelarsi interessante. Io sono di Napoli, lo sapete, e frequento quindi, giocoforza, prevalentemente la macchia mediterranea, le leccete di pianura, castagneti collinari... Ma quest'anno, cedendo finalmente a un fortissimo impulso ormai datato almeno un lustro, mi sono deciso a fare qualche giro qui: Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
mario Inviato 8 Novembre 2010 Autore Condividi Inviato 8 Novembre 2010 (modificato) A molti di noi l'habitat sarà immediatamente familiare: è, ovviamente, la costa orientale di una faggeta di quota della Campania, precisamente dell'avellinese. Un luogo magico che, come detto in qualche altro post, non mi ha deluso e mi ha fatto vivere emozioni fortissime, non solo con riferimento ai ritrovamenti - davvero centellinati in quanto a edulis (perchè loro cercavo...) ma generosi per quanto riguarda altre specie non meno interessanti culinariamente (coprinus comatus, galletti grossi ed eccellenti, macrolepiota procera, repandum mai visti per proporzioni e profumo e altri...) - ma anche e soprattutto per la magia dei luoghi frequentati, selvaggi e spettacolari come solo avevo potuto ammirare, finora, nei post di tanti amici del forum. Insomma, è stata una bellissima esperienza, che mi ha lasciato ricordi e foto indimenticabili, ha aperto scenari nuovi e potenzialmente sconfinati (sono luoghi dall'estensione enorme dal punto di vista del cercatore...), ha fatto nascere qualche certezza ma anche tanti interrogativi... I più pressanti, ovviamente, sono legati ai tempi di frequentazione. Non credevo che alla mia latitudine il freddo potesse essere così evidente (da 6 a 12 gradi al massimo) già ai primi di ottobre (prima uscita il due di ottobre scorso...) e limitare il periodo di ricerca ai mesi prettamente estivi, almeno con riferimento ai beneamati... sarà stata una stagione un po' particolare, forse. Sta di fatto che, nonostante la quota non fosse eccessiva (dai 1100 a 1300 mt., salvo qualche puntata esplorativa sino a 1660 mt., ma con intenti più che altro "turistici e fotografici") ho avuto la netta sensazione, da subito, che fosse ormai tardi, sebbene all'inizio la faggeta si presentasse così: Modificato 8 Novembre 2010 da mario Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
mario Inviato 8 Novembre 2010 Autore Condividi Inviato 8 Novembre 2010 (modificato) Ma quello che più mi incuriosisce, ora, è: da quando è frequentabile un habitat del genere? Tralasciando i discorsi legati alla normale variabilità delle stagioni, i periodi di frequentazione di una faggeta dai canonici 1000/1100 mt. ai 1500/1600 mt., quando iniziano? Io ho trovato solo edulis, a ottobre (meglio, sino alla metà di ottobre e con temperature che ormai andavano costantemente non oltre i 12/13 gradi e non sotto i 4/5 gradi), ma sono sicurissimo della presenza anche di estatini e rossi, per i quali però non ho riscontri. Quali sono le vostre esperienze al riguardo, quali i periodi in cui tentare di "aprire le danze". Sperando che una discussione del genere, con tutte le possibili variazioni sul tema del caso, sia d'interesse per tutti, Vi dedico questa, ringraziando ancora tutti gli amici del forum, senza i quali non mi sarei mai spinto così "in alto"... Modificato 8 Novembre 2010 da mario Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Sampei Inviato 8 Novembre 2010 Condividi Inviato 8 Novembre 2010 Caro Mario, le esperienze di altre persone su altri luoghi (altre faggete) possono aiutarti secondo me pochissimo ! La tua faggeta avrà un microclima particolare per cui può dare dei frutti in tempi e modi diversi da tutte le altre (o forse no). Il confronto dovrebbe essere fatto soprattutto con persone che frequentano o hanno frequentato il posto di cui parli, e non in senso generale. Per quello che posso dirti la prima variabile essenziale per tutti i boschi è la quantità di pioggia ed il periodo in cui cade: se al 15 agosto ti cadono 200 mm di acqua con temperature 20°-30° e assenza di vento dal 13° giorno dalle piogge hai grosse possibilità di trovare funghi. In condizioni estreme, come è successo quest'anno per tutto il centro-sud, fare delle previsioni è quasi impossibile. Lascio al parola agli esperti Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
pietragi Inviato 8 Novembre 2010 Condividi Inviato 8 Novembre 2010 Mario sono convinto che le faggete che frequenti hanno più o meno le stesse regole di altre faggete, fatte salve le differenze climatiche (temparature, vento, ecc. che contano tantissimo). In generale il faggio così alto ha bisogno di più tempo rispetto al castagno/ quercia, diciamo qualche giorno in più. In faggeta secondo me quando il terreno si scalda (Giugno / Luglio) e piove a sufficienza dovresti trovare anche qualche estatino e soprattutto dei rossi che lì danno il meglio (e quelli li ritrovi sempre negli stessi posti a distanza di anni ). Gli estatini hanno bisogno del caldo e di poca acqua, i rossi hanno bisogno che il terreno in primavera scaldi bene in prodondità, poi gli serve l'acqua e fanno anche col freddo. Per i miei territori il 2010 è stato un anno strano, primavera in cui il terreno ha slcadato tardi e non a fondo e infatti i rossi hanno avuto una brutta annata, molto meglio estatini ed edulis (altro fungo che non teme il freddo) Non sono un grande esperto di faggete, ma quelle che ci hai mostrato mi sembrano begli ambienti Attendiamo gli esperti Giovanni Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
mario Inviato 8 Novembre 2010 Autore Condividi Inviato 8 Novembre 2010 Caro Mario, le esperienze di altre persone su altri luoghi (altre faggete) possono aiutarti secondo me pochissimo ! La tua faggeta avrà un microclima particolare per cui può dare dei frutti in tempi e modi diversi da tutte le altre (o forse no). Il confronto dovrebbe essere fatto soprattutto con persone che frequentano o hanno frequentato il posto di cui parli, e non in senso generale. Per quello che posso dirti la prima variabile essenziale per tutti i boschi è la quantità di pioggia ed il periodo in cui cade: se al 15 agosto ti cadono 200 mm di acqua con temperature 20°-30° e assenza di vento dal 13° giorno dalle piogge hai grosse possibilità di trovare funghi. In condizioni estreme, come è successo quest'anno per tutto il centro-sud, fare delle previsioni è quasi impossibile. Lascio al parola agli esperti Grazie, anzitutto. Esperienza diretta: durante l'ultima uscita in loco (23 ottobre, poi i neri si son fatti rivedere nella mia lecceta di pianura, e allora...) un locale che raccoglie i funghi e i tartufi per mestiere mi ha riferito di una mega buttata ad agosto (3/23, è stato precisissimo...) durante la quale ha raccolto mediamente 15/20 chili al giorno di porcini (lui non distingue tra edulis, aestivalis, pinophilus... neri non creo proprio ce ne siano... troppo alto)!! Ha avuto difficoltà a venderli e li ha dovuti essiccare! Mi è sembrato sincero (avesse voluto distogliermi sarebbe stato più facile mentire...) e, curiosamente, mi ha dato un riscontro tipico delle abetaie trentine! Il periodo sembra proprio quello... Ma io mi chiedevo, in realtà, se fosse possibile cominciare prima, cioè giugno luglio. Sta di fatto che mi è sembrata una zona fredda! Forse mi sono spinto troppo in quota. Salutoni. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
mario Inviato 8 Novembre 2010 Autore Condividi Inviato 8 Novembre 2010 Mario sono convinto che le faggete che frequenti hanno più o meno le stesse regole di altre faggete, fatte salve le differenze climatiche (temparature, vento, ecc. che contano tantissimo). In generale il faggio così alto ha bisogno di più tempo rispetto al castagno/ quercia, diciamo qualche giorno in più. In faggeta secondo me quando il terreno si scalda (Giugno / Luglio) e piove a sufficienza dovresti trovare anche qualche estatino e soprattutto dei rossi che lì danno il meglio (e quelli li ritrovi sempre negli stessi posti a distanza di anni ). Gli estatini hanno bisogno del caldo e di poca acqua, i rossi hanno bisogno che il terreno in primavera scaldi bene in prodondità, poi gli serve l'acqua e fanno anche col freddo. Per i miei territori il 2010 è stato un anno strano, primavera in cui il terreno ha slcadato tardi e non a fondo e infatti i rossi hanno avuto una brutta annata, molto meglio estatini ed edulis (altro fungo che non teme il freddo) Non sono un grande esperto di faggete, ma quelle che ci hai mostrato mi sembrano begli ambienti Attendiamo gli esperti Giovanni Grazie anche a te Giovanni. Quello che tu dici sembra generalizzabile un po' a tutti i boschi d'altura, quindi ritieni che il periodo sia esteso più o meno a fine primavera/tutta l'estate/inizio autunno secondo la normale variabilità stagionale... Mi fa piacere che l'habitat ti sia apparso bello, guardate questa: Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
'l bulaier Inviato 8 Novembre 2010 Condividi Inviato 8 Novembre 2010 beh stupenda... per il faggeto puro, non so che dirti, non lo bazzico tanto, se non che ci devi andare a sbattere il naso un bel pò di volte, ma da quel che ho letto in giro, sei il tipo che non aspetta imbo/eccate.. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Illecippo™ Inviato 8 Novembre 2010 Condividi Inviato 8 Novembre 2010 Dalla foto sembrano piane e fitte, quote alte, la prima di luglio e trovi estivi Sempre che piova ps. le radure al margine con magari erba alta.. tanta roba :wink: ps.2 più in alto nelle coste aperte potrebbe nascere qualche rosso a fine giugno. Nico Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
telefunghen Inviato 8 Novembre 2010 Condividi Inviato 8 Novembre 2010 Grazie anche a te Giovanni. Quello che tu dici sembra generalizzabile un po' a tutti i boschi d'altura, quindi ritieni che il periodo sia esteso più o meno a fine primavera/tutta l'estate/inizio autunno secondo la normale variabilità stagionale... Mi fa piacere che l'habitat ti sia apparso bello, guardate questa: Ottima e bella faggeta esposta Mario. Ma davvero che fanno i rossi? Io mai trovato uno nelle faggete del matese (campania) Nelle faggete la prima cosa da tener presente è il vento che tira quasi sempre, e quando tira ti conviene guardare canaloni che qualche sorpresa la trovi sempre. Do bazzico io è sui 1200 a scendere, quest'anno so partiti verso il 7 luglio, ma non tanti a zone isolate causa poca acqua.Certo che se escono e ce piove ogni tanto, stai bene anche 30 giorni a raccogliere ciao Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Geppo Inviato 8 Novembre 2010 Condividi Inviato 8 Novembre 2010 Ciao Mario, di solito da me in Piemonte, nei periodi caldi Luglio-Agosto si arriva a trovarli anche a 1600-1800mt, per poi scendere con l'andar del tempo sui 1000-1200mt (quota ottimale), fino a scendere sui 600-800mt a fine stagione (ottobre-novembre). Ma non e' sempre una regola certa, dipende sempre dai fattori climatici acqua/vento/temperatura.Bellissimi comunque i faggeti della tua zona. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Piciacchiu Inviato 8 Novembre 2010 Condividi Inviato 8 Novembre 2010 Ciao Mario, ti rispondo volentieri anche se so gia' che incorrero' nelle ire del Gava, che mi taccera' di esser stato troppo sommario ed impreciso. :biggrin: Premetto che la mia ormai trentennale esperienza e' specifica del bosco di faggio puro (rari esemplari di tasso) a quota elevata (dai 1.300 metri al limitare superiore del bosco, 1.700/1.750 circa). Il primo a comparire e' il rosso, che non e' difficile incontrare in giugno, qualche volta anche alla fine di maggio, sulle piazzole piu' assolate e pianeggianti (spesso in alta quota) specialmente dov'e' presente il mirtillo nero. Per quanto riguarda I miei amatissimi estatini, beh qui ci sarebbe da scrivere un trattato. Volendo schematizzare al massimo, diciamo che i fattori di cui tener conto sono diversi: 1. Quando ha finito di sciogliersi il manto nevoso; 2. Quante giornate di sole si riescono a mettere in fila, prima che il bosco metta la foglia. Questo dato e' fondamentale perche' il terreno riesce ovviamente a scaldarsi molto di piu' quando il bosco e' ancora spoglio; 3. Quanta acqua cade (e in quanti diversi episodi) nei mesi di maggio, giugno e luglio; 4. Anticiclone delle Azzorre (umido) o Anticiclone africano (piu' secco); 5. I danni del tramontano bastardo e/o dello scirocco prosciugatore. 6. I temporali pomeridiani estivi ("di calore") i migliori amici dell'estatino. Secondo un adagio semplice quanto geniale del prode Carletto, comunque, "si chiamano estatini perche' gli garba il caldo" e questo dunque e' un ingrediente essenziale, anche se ovviamente non l'unico. A proposito, quando in giugno senti dire "troppa acqua", non dare retta. Siamo in Italia, non in Islanda e il caldo tra luglio e agosto arriva per forza. Il guaio, piuttosto, e' quando vengono meno i rifornimenti d'acqua. I nostri estatini, dicevamo. I primi si fanno desiderare assai, il tempo canonico varia tra i 18 ed i 22 giorni dall'acqua decisiva, sempre sperando che non giungano ventacci immondi a rompere le uova nel paniere. Alle mie quote, in giugno di rado ho visto qualcosa: principalmente nell'erba (non dico nel paleo, se no iggava si incazza e mi da' del millantatore: il vero paleo ce l'hanno solo lui e Carletto!) e sempre dopo la meta' del mese, mentre luglio (specie la seconda meta') e' spesso il mese "clou", solo in alcuni casi superato da agosto (come nel 2006, caratterizzato da grandi temporali tra il 20 ed il 26 luglio e quindi da una poderosa nascita agostina). Parlando di agosto (parte finale) si apre il tema degli edulis (pei toscani moccioni, o mocciconi) di cui pero' parlero' in seguito perche' mo vado a tavola! (To Be Continued) Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
mario Inviato 9 Novembre 2010 Autore Condividi Inviato 9 Novembre 2010 Ciao Mario, ti rispondo volentieri anche se so gia' che incorrero' nelle ire del Gava, che mi taccera' di esser stato troppo sommario ed impreciso. :biggrin: Premetto che la mia ormai trentennale esperienza e' specifica del bosco di faggio puro (rari esemplari di tasso) a quota elevata (dai 1.300 metri al limitare superiore del bosco, 1.700/1.750 circa). Il primo a comparire e' il rosso, che non e' difficile incontrare in giugno, qualche volta anche alla fine di maggio, sulle piazzole piu' assolate e pianeggianti (spesso in alta quota) specialmente dov'e' presente il mirtillo nero. Per quanto riguarda I miei amatissimi estatini, beh qui ci sarebbe da scrivere un trattato. Volendo schematizzare al massimo, diciamo che i fattori di cui tener conto sono diversi: 1. Quando ha finito di sciogliersi il manto nevoso; 2. Quante giornate di sole si riescono a mettere in fila, prima che il bosco metta la foglia. Questo dato e' fondamentale perche' il terreno riesce ovviamente a scaldarsi molto di piu' quando il bosco e' ancora spoglio; 3. Quanta acqua cade (e in quanti diversi episodi) nei mesi di maggio, giugno e luglio; 4. Anticiclone delle Azzorre (umido) o Anticiclone africano (piu' secco); 5. I danni del tramontano bastardo e/o dello scirocco prosciugatore. 6. I temporali pomeridiani estivi ("di calore") i migliori amici dell'estatino. Secondo un adagio semplice quanto geniale del prode Carletto, comunque, "si chiamano estatini perche' gli garba il caldo" e questo dunque e' un ingrediente essenziale, anche se ovviamente non l'unico. A proposito, quando in giugno senti dire "troppa acqua", non dare retta. Siamo in Italia, non in Islanda e il caldo tra luglio e agosto arriva per forza. Il guaio, piuttosto, e' quando vengono meno i rifornimenti d'acqua. I nostri estatini, dicevamo. I primi si fanno desiderare assai, il tempo canonico varia tra i 18 ed i 22 giorni dall'acqua decisiva, sempre sperando che non giungano ventacci immondi a rompere le uova nel paniere. Alle mie quote, in giugno di rado ho visto qualcosa: principalmente nell'erba (non dico nel paleo, se no iggava si incazza e mi da' del millantatore: il vero paleo ce l'hanno solo lui e Carletto!) e sempre dopo la meta' del mese, mentre luglio (specie la seconda meta') e' spesso il mese "clou", solo in alcuni casi superato da agosto (come nel 2006, caratterizzato da grandi temporali tra il 20 ed il 26 luglio e quindi da una poderosa nascita agostina). Parlando di agosto (parte finale) si apre il tema degli edulis (pei toscani moccioni, o mocciconi) di cui pero' parlero' in seguito perche' mo vado a tavola! (To Be Continued) Interessantissimo, ti sono molto grato. Ma... quando continued? :tongue: Salutoni. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
piccio Inviato 9 Novembre 2010 Condividi Inviato 9 Novembre 2010 Molto interessante scambiare esperienze in questo tuo post. Ricordati di guardare bene anche per i marzuoli , allo sciogliersi delle prime nevi. Un salutone . Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Piciacchiu Inviato 9 Novembre 2010 Condividi Inviato 9 Novembre 2010 (modificato) (continue)...eravamo arrivati ad agosto ed all'esordio degli edulis, che da noi generalmente avviene nell'ultima decade di quel mese (ovviamente se le condizioni di umidità sono tali da consentirlo). Questo è il periodo in cui è più facile trovare in "coabitazione" edulis ed estatini (coabitazione solo temporale, perchè fanno comunque in punti differenti) ma l'anno passato, 2009, mi è capitato (piacevolissima sorpresa...) in pieno ottobre (08.10 e 11.10) come il caro amico Pedroso potrà confermarti (c'era pure lui, il giorno 11). Diciamo comunque che i mesi "clou" per l'edulone sono settembre ed ottobre e le condizioni ideali per una sua abbondante nascita sono le seguenti: - molto caldo a luglio/agosto; - molta acqua (più ne fa meglio è) da metà agosto in poi. Il freddo, se non esagera, non li ostacola più di tanto, purchè il terreno sia stato ben scaldato durante l'estate e non gli venga a mancare l'umidità. Come dicevo, più acqua fa meglio è. Sotto pioggia continuano a nascere che è una meraviglia. Temono ovviamente, come ogni porcino (e come ogni altro fungo in generale) il tramontano bastardo.Per profumo e sapore non possono competere con l'estatino; in compenso sono mediamente molto più sani (esenti da larve) del primo.Nel periodo degli edulis tendono solitamente a ripartire anche i rossi (da me non sono comunque molto frequenti) che in genere chiudono la stagione porcinara. Il nero, ahimè, è del tutto assente in faggeta, così come la a. caesarea (parlo delle mie quote ovviamente, nelle faggete "depresse" del Lazio si trovano gli uni e le altre). Per fortuna abbiamo un paio di macchiette di quercia d'alta quota per riuscire, negli anni più fortunati, a fare il "poker", anche se è impossibile farlo nella stessa giornata. Non mancano, invece, delle splendide "regine" (a. muscaria) da fine agosto in poi, quasi immancabilmente "spione" dell'edulis. Concludo con una piccola nota relativa ai funghi che si intravedono nella (pessima) foto del mio avatar: come è facile vedere sono tutti estatini di eccellente qualità raccolti il giorno 11.08.2006, tutti su prato ed in prossimità di alcuni arbusti che, come insegna l'amico Alfonso, è buona norma non sottovalutare... Modificato 9 Novembre 2010 da Piciacchiu Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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