Novembre mese dei morti...

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Sarà perché ho citato i Celti, ma questa forma mi mette un tantino di inquietudine, dato che le antiche cronache riferiscono dell'usanza di ardere vivi i guerrieri nemici, presi prigionieri in battaglia, proprio all'interno di gabbie intrecciate simili a quella della foto.

Purtroppo questa volta non posso mostrarvi le pire accese, perché proprio il giorno di S. Martino sono rientrato dall'ospedale e non era il caso di mischiarsi alla folla festante, con tanto di campanacci da mucca agitati a tutto spiano e le solite colossali sbornie che alla festa non aggiungono proprio nulla, ma che purtroppo sembra non si riesca mai a scongiurare.

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E finalmente, dopo una decina di giorni di riposo, ho ricominciato a mettere insieme qualche passo nel bosco dietro casa. Per ora nulla di trascendentale; giusto il tratto di sentiero in piano a ridosso dei primi alberi, ma è quanto basta per fare ancora qualche incontro insperato. È il caso di questi funghetti arrampicati sul muschio che ricopre la base di un peccio; con la neve e le gelate notturne non mi aspettavo proprio di trovarli!

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E che dire di questi piccolissimi bozzoli (almeno presumo che siano tali), di appena tre millimetri, da cui sono evidentemente sfarfallati insettini altrettanto minuscoli, dopo averne ritagliato un'estremità con metodica precisione. Sulla corteccia di questo larice ce n'erano alcuni gruppetti, tutti in doppia fila e con gli opercoli rigorosamente rivolti verso l'esterno; veramente curiosi!

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Giovedì mattina; ormai è tempo di iniziare a muoversi un po' di più dopo l'operazione, ma fa un freddo barbino!

I vecchi funghi che ancora spuntano dal tappeto di foglie morte non hanno un'aria particolarmente florida e sembrano induriti dal gelo...

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… rettifico: SONO induriti dal gelo!

Ho provato a battere un colpetto con l'unghia su questi eterei funghetti: sembrano fatti di plastica rigida (ed emettono lo stesso suono sordo).

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Al margine della forestale compare un gruppo di... fantasmi... da tanto sono sbiancati per il gelo e la vecchiaia.

Solo il più piccolo tradisce la loro vera natura: Stropharia aeruginosa.

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Poco distante ne spunta un altro esemplare da sotto le foglie ghiacciate.

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Eppure, nonostante il clima rigido, ad un certo punto mi ritrovo questo piccolo eterottero posato sulla spalla.

Lo adagio delicatamente sul muschio e lo fotografo. Decisamente è un insetto adulto e sembra un'Elasmucha ferrugata, ma parecchio più piccola (7 mm) di quelle fotografate l'anno scorso. Dubito che si sia ristretta per il freddo: dimorfismo sessuale? (Boh! non sono un esperto)

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Venerdì mattina nevica! Una neve farinosa e leggera, ma che si compatta subito appena la si pesta; è la classica neve invernale, non come quella bagnata e pesante che ha schiantato tanti alberi alla fine di ottobre.

Voglia di uscire nemmeno per sogno! Così aspetto, e oggi...

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… il sole crea un'infinità di bellissimi riflessi sul manto bianco.

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I ritardatari a rientrare nelle... tane sono stati puniti...

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… come pure chi è rimasto troppo alla finestra.

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Un tocco di colore e poi...

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… ecco l'ultima piccola sorpresa: ciuffi di ghiaccio cristallizzato sul pelo dell'acqua corrente che attraversa la strada.

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Sembrano ballerine che danzano sulle note di qualche autore russo.