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marzuoli addio ???!!!


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Ohh Marconeee !!! Mi son oespresso male iooo :biggrin:

 

volevo dire ricerca sportiva, non raccolta.

 

Temo che la sola ricerca non te la lascerebbero passare, ed a me sinceramente la raccolta preoccupa poco, in fin dei conti i funghi son destinati male :biggrin: ( a marcire ), raccoglierli ha un senso.

 

E' il sottobosco che soffre questo aumento smisurato del pedonamento, e la ricerca sportiva da questo lato risolverebbe ben poco.

 

Può darsi che la gente non potendoli raccogliere andrebbero molto meno, diciamo che si tasterebbe il polso della situazione, visto che son sempre più convinto che molti vanno anche per venderli.

 

Qui però si entra in ginepraio....e comeben sai è sempre bene non sottovalutare il ginepro. :biggrin:

 

No no niente ginepro va che e' meglio. :cc_surrender: :biggrin:

 

Comunque sia il divieto di raccolta su tutto il territorio non passera' mai.........e' un utopia.

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Ho letto la parola magica ! Fermo biologico.

 

Peccato che Le Leggi Regionali (Tutte mi sembra e se non mi ricordo male ci dovrebbe essere anche un passaggio sulla Legge Nazionale quadro) PREVEDANO EVENIENZE DI QUESTO TIPO, cioè di interdire la raccolta per un periodo x, un anno, due anni, in un dato territorio, da delimitare e tabellare adeguatamente, per dare modo al bosco di "respirare".

Bene una norma così importante e così semplice da attuare NON E' MAI MAI STATA PRESA IN COSNSIDERAZIONE DAL ALCUNA AMMINISTRAZIONE PUBBLICA (Spero in una qualche smentita e mi toglierei tanto di cappello verso quella amministrazione).

 

Ma ve la immaginate la sollevazione di tutti quegli operatori economici, che dal transito di titte quelle persone traggono congrui ritorni economici ? E' per questo che non se ne è fatto mai nulla !

 

Giorgio

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sono andato a rileggermi una considerazione fatta su una raccolta a fascicoli sui funghi edita dalla De Agostini sull'argomento marzuoli; veniva fatto notare che dato il periodo di uscita prematuro rispetto agli altri funghi avevano nel tempo scatenato (insieme al subito successivo prugnolo) una ricerca indiscriminata che ha fatto si che la presenza di questo tipo di fungo si sia drasticamente ridotta. Limiti di date o di quantità come spesso si è detto difficilmente limitano l'orda degli invasori , questo vale per tutti i tipi di funghi, per ogni dove e per ogni stagione. Come tanti di noi pensano sarebbe necessaria una maggiore educazione e senso civico e naturalistico, forse il sistema che hanno adottato oltralpe per limitare le italiche orde di barbari raccoglitori con tanto di fermi biologici e date e orari prestabiliti, il tutto specie in Svizzera con rigoroso controllo, potrebbe essere un forte deterrente alla maleducazione in questo senso.

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Credo anch'io che la ricerca "no-kill" per così dire non risolverebbe nulla sul problema del calpestio.

Forse l'unica soluzione sarebbe come per la pesca vietare la raccolta fino ad una X data, esempio 15-20 Aprile

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Personalmente amo molto la ricerca di questo fungo, ma non lo amo così tanto in cucina, per cui potrei anche lasciarlo tranquillamente nel bosco, visto che lo consumo poco e non lo vendo.

 

Non so cosa abbia scatenato l'aumento della ricerca dei funghi primaverili in genere (dormienti, morchelle, prugnoli) e secondo me sta tutto qui il problema: se non ci si riesce a spiegare il perchè si fa fatica a dare soluzioni.

 

In questo periodo amo molto camminare in abetaia, mi dà molta pace, ma in effetti quando iniziano i dormienti si fa fatica a stare rilassati perchè anche in orari "alternativi" c'è sempre tanta gente nei boschi.

 

L'educazione di certo farebbe bene, basta vedere i boschi dopo una buttata di qualsiasi fungo commestibile, scavi ovunque, fungacci pestati o presi a bastonate, non è proprio un bel vedere

 

 

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Ennio, si ribatte sul discorso che stavamo già facendo sull'altro topic relativo a Vallombrosa....e cioè che una sana regolamentazione si rende ormai necessaria.

 

Diciamo che per il marzuolo vedrei di buon occhio una legge che imponga di poter iniziare la ricerca e la raccolta a partire dal 15 Aprile, al fine di permettere ad una buona di frutti di portare a maturazione il loro ciclo, e di evitare tutto il calpestio antecedente a quella data, fatto col solo scopo di portarne a casa una brancata.

 

ciao Gianluca,

anche questo può essere un possibile rimedio, ma senza un controllo efficente e puntuale, tutte le leggi e i regolamenti rischiano di venire elusi, la cosa migliore in assoluto (anche se lenta a realizzarsi) è una buona e corretta educazione ambientale, non solo strettamente mico-ecologica.

un salutone a tutti,

Ennio.

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Interessante e stimolante discussione aperta da Ennio,

 

io mi permetto di andare a monte per fare una premessa….

 

Parliamo di Boschi ed il presidente lo scorso anno ci feceuna presentazione in quel di Vallombrosa degna di un ateneo, in questapresentazione si parlava di cosa era il bosco e delle varie tipologie di bosco,di ceduo e di fustaia, noi parliamo di funghi raccolti nel bosco, ma io michiedo: il problema principale è il sottobosco o il bosco stesso?

 

E mi vado a spiegare;

 

i nostri boschi attuali Italiani, sono il risultato delleultime centinaia di anni, secoli in cui prima un taglio incontrollato e robustoin zone vicine alle zone abitate e industrializzate, poi un taglio sempre piùequilibrato per riuscire a sfruttare a pieno, dal legno al frutto di ogni zonaboscata,(oggi godiamo di questo tipo di trattamento) ma oggi dove siamo? Che periodo stanno vivendo i nostri boschi? Ildiscorso sarebbe lungo e andrebbe suddiviso in varie tipologie di bosco, mageneralizzando si ha che dopo un primo momento di abbandono quasi totale, anni60/70, oggi si è tornati a tagliare in modo importante, i tipi di taglio son tuttiimprontati allo sfruttamento per legname, di solito fatti da piccole aziendeprivate su terreni sia privati che demaniali, non esiste quasi più la figura dichi cura il bosco per averne un beneficio di vario tipo e soprattutto non losfrutta totalmente ad ogni taglio, ma lo fa prevedendo il prossimo. La miadomanda è, che boschi avremo (ed in parte già abbiamo) in capo a poche decinedi anni?

 

La risposta è anche questa varia, ogni tipologia di Boscorelativamente all’essenza, al microclima, alla quota, ecc ecc, ha una modalitàdiversa di crescita.

 

Fatta questa premessa che vuol essere di stimolo ad una riflessione,il problema primario è veramente il calpestio e lo sfruttamento del sottobosco?

 

Con questo non voglio sottovalutare il problema, ma solocercare di inquadrarlo per grado di importanza.

 

 

 

Un saluto…bye1.gif

 

 

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Interessante e stimolante discussione aperta da Ennio,

 

io mi permetto di andare a monte per fare una premessa….

 

Parliamo di Boschi ed il presidente lo scorso anno ci feceuna presentazione in quel di Vallombrosa degna di un ateneo, in questapresentazione si parlava di cosa era il bosco e delle varie tipologie di bosco,di ceduo e di fustaia, noi parliamo di funghi raccolti nel bosco, ma io michiedo: il problema principale è il sottobosco o il bosco stesso?

 

E mi vado a spiegare;

 

i nostri boschi attuali Italiani, sono il risultato delleultime centinaia di anni, secoli in cui prima un taglio incontrollato e robustoin zone vicine alle zone abitate e industrializzate, poi un taglio sempre piùequilibrato per riuscire a sfruttare a pieno, dal legno al frutto di ogni zonaboscata,(oggi godiamo di questo tipo di trattamento) ma oggi dove siamo? Che periodo stanno vivendo i nostri boschi? Ildiscorso sarebbe lungo e andrebbe suddiviso in varie tipologie di bosco, mageneralizzando si ha che dopo un primo momento di abbandono quasi totale, anni60/70, oggi si è tornati a tagliare in modo importante, i tipi di taglio son tuttiimprontati allo sfruttamento per legname, di solito fatti da piccole aziendeprivate su terreni sia privati che demaniali, non esiste quasi più la figura dichi cura il bosco per averne un beneficio di vario tipo e soprattutto non losfrutta totalmente ad ogni taglio, ma lo fa prevedendo il prossimo. La miadomanda è, che boschi avremo (ed in parte già abbiamo) in capo a poche decinedi anni?

 

La risposta è anche questa varia, ogni tipologia di Boscorelativamente allessenza, al microclima, alla quota, ecc ecc, ha una modalitàdiversa di crescita.

 

Fatta questa premessa che vuol essere di stimolo ad una riflessione,il problema primario è veramente il calpestio e lo sfruttamento del sottobosco?

 

Con questo non voglio sottovalutare il problema, ma solocercare di inquadrarlo per grado di importanza.

 

 

 

Un saluto…bye1.gif

 

Inquadrare il problema può anche essere possibile, è anche vero però che bisognerebbe cercare di intervenire dove è più semplice farlo....ed il pedonamento si può regolamentare, mentre per razionalizzare i tagli occorrerebbe tornare all'età della pietra :biggrin:

 

Rispetto agli anni passati son cambiate le esigenze e la tecnologia ha messo in mano degli strumenti, che se non sono ben utilizzati, non possono non arrecare danni nelle aree di taglio.

 

Basta pensare ai tronchi trascinati dai trattori, alle strade fatte dagli escavatori, all'alto fusto che garantisce un ricambio più rapido....tutte cose che in passato non esistevano.

 

I pali rendono pù delle castagne :biggrin: e così le selvi son sparite, le macchie di faggio son sempre più fitte; ad una perdita continua di zone di probabile ricerca si è aggiunto nel corso degli anni un progressivo e drastico aumento dei cercatori.

 

Intervenire su questi ultimi trovo che sia più semplice, e forse anche logico.

 

E' tanto che vado ripetendo il tuo discorso Giacomo, paradossalmente avevamo più boschi " buoni " quando eravamo di meno a cercar funghi, probabilmente con una maggior cura del bosco le persone sarebbero più distribuite, ed in previsione, con i boschi che come qualità vanno sicuramente a peggiorare restringendo ancora di più le zone di ricerca, a breve si rischia il collasso.

 

Diverso il discorso delle abetaie, che crescono più velocemente e si " rinfrescano " spontaneamente.

Modificato da gava
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......il cane si morde la coda.biggrin.gif

 

Se fai il fermo biologico ti serve personale per farlo rispettare....

se hai il personale allora puoi anche controllare meglio il taglio....

se invece non si spende per il territorio allora si ha l'anarchia di chi frequenta i boschi e il mancato controllo delle modalità dei tagli.

Detto tra noi i cittadini non capiscono a cosa serve nè il forestale nè l'impiegato della comunità montana, infatti li stanno pian piano limando.

 

I funghi in tutto questo dimmi tu quanto contano....

 

Il deterioramento dell'ambiente è una certezza se tiriamo la somma:

+cercatori

+fruitori in generale

+tagli incontrollati

-attenzione al territorio da parte di tutti

-popolazione stanziale (microlavori di manutenzione e gestione)

= Aree Boschive o troppo frequentate o completamente abbandonate(ed anche questo è un problema ricordiamolo)

 

P.S.

perchè gianluca dici che è impossibile razionalizzare i tagli? scratch_one-s_head.gif

basterebbe mettere dei paletti e riprendere a far rispettare le regole che già ci sono

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l'altro ieri ho accompagnato uno dei miei cognati alla clinica oculistica dell'Università di Pisa; perciorrendo l'A1 all'altezza dello svincolo di Incisa (Reggello-Vallombrosa) 8 (otto) auto che mi precedevano hanno lasciato l'autostrada.

Commentando la cosa con mio cognato dicevo "chissà che qualcuna di queste auto non sia diretta proprio a Vallombrosa" e da qui è nata questa breve riflessione.

Sono diversi anni, ma in particolare gli ultimi 2-3, che si fa un gran parlare della ricerca del marzuolo, non solo nel nostro forum, ma in molti Gruppi Micologici e ancor più nei club di fungaioli, addirittura diverse agenzie turistiche organizzano gite in pulman finalizzate alla raccolta nelle diverse località rinomate per tale presenza.

Ora io mi domando: con tutta questa "invasione" dei boschi (quindi massiccio calpestio del suolo e stravolgimento dell'habitat naturale) per quanto tempo ancora il nostro fungo potrà sopravvivere?.

Quanti "mini infanticidi" causiamo con i nostri ripetuti passaggi nelle stesse zone; mi immagino questi piccoli carpofori che sentendo avvicinarsi il pericolo, cercano di nascondersi meglio che possono, ma quando passa un branco di elefanti .....

Il tempo ci dirà (ma le prime avvisaglie già ci sono) se questo Hygrophorus sarà destinato a scomparire ai più e rimarrà relegato solamente in piccole e inaccessibili zone ...... meditate gente, meditate, ehh!!

Un caro pesce lesso polpo bollito,

Ennio Carassai.

PS: anch'io purtroppo (anche se solo per fotografarli) un pò contribuisco a questo sfacelo.

 

 

caro Ennio,

spero che l'uscita di massa delle nostra associazione in quel di Vallombrosa non contribuisca a quello che prospetti (essendo una volta all'anno non credo...!)

Altrimenti mi toglierebbe il sapore della mia prima Vallombrosa...!:bye2:

 

P.S.: non pensavo che ci fosse un assalto così imponente verso questo fungo.....!:scratch_one-s_head: :cc_surrender:

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P.S.

perchè gianluca dici che è impossibile razionalizzare i tagli? scratch_one-s_head.gif

basterebbe mettere dei paletti e riprendere a far rispettare le regole che già ci sono

 

Proprio per colpa del cane che si morde la coda :biggrin:

 

Se non ci fosse bisogno dei soldi ( e di limare ) non mi spiegherei il motivo di certi tagli scriteriati, certi rimboschimenti scriteriati, e certi abbandoni scriteriati..

 

Si brontola che quando piove un pò più forte allaga tutto, ma si insiste con l'alto fusto in ogni dove...dimmi..tutto questo ha un senso ??

 

Noi stiamo qui a parlare dei funghi, che in queste faccende rivestono un ruolo veramente marginale, dovrebbero preoccupare le frane che si verificano continuamente.

 

Se non si accorgono ( o fanno finta ) di questo, non posso non essere scettico riguardo alla razionalizzazione dei tagli.

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Proprio per colpa del cane che si morde la coda :biggrin:

 

Se non ci fosse bisogno dei soldi ( e di limare ) non mi spiegherei il motivo di certi tagli scriteriati, certi rimboschimenti scriteriati, e certi abbandoni scriteriati..

 

Si brontola che quando piove un pò più forte allaga tutto, ma si insiste con l'alto fusto in ogni dove...dimmi..tutto questo ha un senso ??

 

Noi stiamo qui a parlare dei funghi, che in queste faccende rivestono un ruolo veramente marginale, dovrebbero preoccupare le frane che si verificano continuamente.

 

Se non si accorgono ( o fanno finta ) di questo, non posso non essere scettico riguardo alla razionalizzazione dei tagli.

 

.....perfetto, è proprio qui che volevo arrivare.wink.gif

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Detto tra noi i cittadini non capiscono a cosa serve nè il forestale nè l'impiegato della comunità montana, infatti li stanno pian piano limando.

 

= Aree Boschive o troppo frequentate o completamente abbandonate

 

 

I cittadini non capiscono l'utilità di questi ruoli ed i ragionamenti alla base possono essere diversi, butto lì qualche spunto di riflessione:

 

  • gli enti pubblici hanno la tendenza ad operare in modo burocratico e comunicano in genere poco e male
  • spesso questi enti sono una "fabbrica" di posti sicuri da dare agli amici, diverso sarebbe se la maggior parte delle persone che ci lavora fosse mossa da vera passione per il lavoro che fa (sono sicuro che qualcuno c'è, ma temo siano la minoranza)

Sulla gestione dei boschi credo che sia l'altra faccia della medaglia del paese in cui viviamo, in cui conta solo costruire e cementificare e quindi tutto il resto va lasciato in malora o sfruttato più intensivamente possibile.

Quando la smettteremo di lavorare una vita (20-30 anni) per pagare la casa in cui viviamo forse ci accorgeremo anche che viviamo in un bellissimo paese che stiamo rovinando.

 

 

 

ps sui marzuoli ieri ho fatto una mini ricerca su internet ed ho notato che in diversi siti di enti toscani si parla dei boschi dell'appennino pistoiese in cui si ritrovano i marzuoli, l'aumento della frequentazione di quei boschi che sto notando anche io penso sia dovuto anche a queste cose

 

 

 

 

 

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