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Apicoltura, un passo alla volta....


Gibbo

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Non penso minimamente di dare quella roba...se le curi bene loro ti ripagano....ho le famiglie stracolme....ah ah ah...

 

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non me ne intendo, :scratch_one-s_head:

 

ma mi sembrano in gran forma . . . :cheer: :cheer: :cheer:

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Rifacendomi alla citazione di Pedretti riportata da Marco: il Lupone si è messo in testa di riportare e diffondere più possibile la varietà ligustica che era l’ape tipica delle nostre zone. Sembra facile ma è una lotta impossibile visto che oggi si spediscono per corriere e per posta regine ed api da una parte all’altra dell’Italia e purtroppo dell’Europa. Si avete capito bene e così facendo si prendono varietà completamente diverse da quelle selezionate in migliaia/milioni di anni nelle nostre zone, così che poi incrociandosi tra le nuove e quelle del luogo oramai siamo di fronte a un infinità di ibridi, in mano ad apicoltori che li selezionano unicamente guardando a quanto miele producono.

Questo è purtroppo il problema di molti animali allevati e di molti vegetali coltivati.

L’introduzione di centinaia di varietà alla ricerca drlla maggiore produzione.

Il risultato in molti casi è simile a quello che sta accadendo per le api, cioè ci si ritrova con ibridi che hanno grande rendimento/produzione ma infinite problematiche spesso di difficile soluzione.

 

E tornando alla citazione di Marco su Petretti: bisognerebbe tornare ad allevare api selvatiche rustiche ecc ecc...

 

E aggiungo a interferire il meno possibile con la loro vita.

Io lo sto provando a fare aprendole il meno possibile e stravolgendo loro il meno possibile l’arnia.

Trattamenti ridotti al minimo ma dobbiamo farli altrimenti morirebbero tutte.... eppure ad avere tempo e due lire sarebbe da mettere cento famiglie e lasciarle vivere senza trattamento cosi che rimangano dieci famiglie che restano vive poi ancora meno e da quelle che restano ripartire con animali che hanno sviluppato maggiori capacità di gestire malattie e parassiti. Forse farebbero meno miele e darebbero più pinzi ma sarebbe bello provare... però andrebbe fatto in un luogo isolato da altre api ecc ecc insomma chissà.....,

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Io adesso di pinzi ne sto prendendo... Ma sono fantastiche.... Bellissimo essere in mezzo hai loro voli e vedere che già un po' di miele 2019 lo stanno portando... Sono animali impressionanti... Non smetterò mai di ringraziare chi me li ha fatti conoscere... 06b0c4a6771f756db1b27d8014521db2.jpg67bdaef8ebf63805c8d66140fdc7bd4f.jpg

 

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Stupendo Moro!!!

Qui il biancospino è fiorito dieci giorni fa e continua ancora per un bel po’.

Fiorirono presto anche gli albicocchi.

Adesso sono in fiore i susini ed i peschi.

Un accenno dei primi ciliegi, iniziano i selvatici e dietro i domestici.

Le api sono felicissime.

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Sono ovunque.

E stanno bevendo moltissimo.

Segno che stanno utilizzando il miele duro rimasto in arnia e che essendo solido devono utilizzare l’acqua per scioglierlo.

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Come ha detto il Gibbo è possibile allevare api senza nessun trattamento e come ha già scritto occorre avere tante famiglie il primo anno abbiamo 50% in meno poi il secondo anno 25% meno di quelle sopravvisute dal terzo anno inizia una lenta ripresa con una mortalità che è uguale alle api trattate il problema è che trasferendo quelle famiglie che hanno resistito allla varroa spostate in altre zone diverse da quella di partenza perdono tale caratteristica . La scienza non riesce a capire il motivo perchè accade questo hanno isolo capito che famiglie che riescono a sopravivere con il parassita riescono a controllare la varroa determinando una minore riproduzione dal 10 al 30% meno.

Personalmente credo da ignorante essendo un anilmale in primis selvatico e stanziale l'ambiente gioca un ruolo fondamentale e che l'approccio che si ha nel alllevamnto di altri animali zootecnici non ha successo con le api essendo animali che sono influenzati si anche dalla loro genetica ma sopratutto dall'ambiente in cui vivono Poi l'uomo ha iniziato ad allaevarlle cercando come caratteri in primis la produzione la docilità e la scarsa propensione allla sciamatura quando la stessa sciamatura non è altro che il modo di riproduzione delle api stesse. Quest'anno inizieremo sia come ha detto Gibbo a vedere di allevare api italiane ma sopratutto osservare quali sono le caratteristiche che ci indicano quali sono le api che riescono ad rimuovere la covata e richiuderla asportando dalla celletta opercolata la varroa .Un impegno difficile ma dobbiamo iniarlo a fare sicuramente chi ha 1000 alveari non riesce a fare sia per l'indirizzo produttivo spinto e per l'alto numero di famiglie di api.Ecco che il l'hobbista ha in questo caso un ruolo fondamentale ma come ormai nelle associazione apistiche sono visti come dei naif della apicoltura. Io chiedo solo di avere altri 15 di vita perchè le api non ne mollo finchè ce la farò poi vedremo quello che ruisciremo a fare difficile il percorso ma il mio sogno è di lasciare la madre Terra con qualcosa che possa essere utile ad essa( scusate per gli errori in italiano sono oggi senza occhiali) sono come mi ha definito il Gibbo un magnifico testardo logicamente anche con tantissimi limiti.

 

Un :hug.

 

 

Moro sono felice che le tue api stiano bene miele o non miele.......... :wub: :wub: :wub: .

Modificato da Lupo di Toscana
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  • 2 mesi dopo...

Ed eccoci a giugno, eravamo partiti veramente bene quest'anno, i racconti e le foto sopra lo dimostrano, poi.....è arrivato aprile e maggio.....io nel mio breve periodo che ho le api, non mi era mai capitato di assistere a mesi così piovosi freddi e a tratti con neve come quest'anno. Molti apicoltori sono andati in crisi, si son perse molte famiglie e tante api, e la cosa mi dispiace molto ma come ben sappiamo la natura deve fare il suo corso. Io nel mio piccolo posso tenermi fortunato, le perdite le ho compensate con sciami nuovi ma ancora adesso lotto con altri problemi. Sembra che finalmente la stagione sia dietro partire il caldo sole di giugno sembra darci una mano, per noi piccoli amanti di questo bellissimo insetto forse quest'anno non sarà un gran che produttivo ma avremo delle gran belle famiglie forti per continuare il nostro percorso insieme a loro.... 7eb7b8286abd2ef85b39e5cd7c3d6126.jpgea24dfea89c04e6e4ff6ac61abd3d619.jpg5a25323f68d9e1ec08b9cb9462eb3e6f.jpg

 

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Sicuramente Moro la tua zona ha avuto un piccolo miracolo con il raccolto che erano riuscite a fare che le ha fatte almeno sopravivere ed è già qualcosa di importante.................... :wub:

in Toscana è un disastro non tanto per la produzione mancante cosa che sicuramente chi lo fà di lavoro determina una perdita di reddito notevole ma il vero problema è che stiamo lottando per matenerle vive gente che si sposta in pianura dalla montagna in quanto non c'è nemmeno un raccolto per tenerle vive e dovresti nutrirle ma nutrire le api in questo periodo dove dovrebbero essere al massimo della loro forza non è normale che avvenga poi con lo sciroppo un surrogato del nettare dei fiori .

La vedo molto grigia perchè questo indebolimento e questa nutrizione di soccorso porterà purtroppo lo scatenarsi di alcune malattie speriamo che riescano a sopravivere ma il nostro è quello di portarle alla stagione successiva vive.

Troppi sono i fattori che hanno determinato questa castrastofe sicuramente un inverno cosi secco e con T alte per il periodo e una primavera (il consumo in questo periodo è di 2 Kg di miele al giorno ) fredda e piovosa hanno giocato un ruolo importante ora siamo alla speranza della fioriturtra del tiglio e del castagno poi le grandi fioriture sono finite................ :cray:

 

 

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  • 3 settimane dopo...

Che dire.... Il controllo fatto mi lascia di stucco, la maggior parte delle famiglie hanno 5/6fogli di covata così mi aspetto un esplosione di api a breve che non ho idea, anche i nuclei nuovi stanno andando alla grande, ma di miele nei melari non si vede ma le scorte ormai sono piene.... 0b55287683f573941d88a25ce016af0f.jpg141883151540bcd52e3cd7763556fec4.jpg

 

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