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cosa ne pensate......


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aggiungo un'ultima considerazione di carattere più politico;

 

il consigliere regionale intervistato dice:

 

"E' dovere della regione tutelare gli allevatori e gli agricoltori prevedendo sostegni economici per i danni subiti". Vero, infatti esistono (e quindi non c'è bisogno di prevederli); magari sono insufficienti e/o difficili da ottenere e su questo si può/deve lavorare

 

"occorre quindi monitorare la situazione, monitorare il territorio. Non sappiamo neanche quanti capi sono presenti ..." Monitoraggi e cesnsimenti costano e non vedo chi altri potrebbe farli se non soggetti pubblici.

 

dunque ci vogliono più denari ma la attaulità ci parla di tagli pesanti; c'è qualcosa che non quadra

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....quando ci sono danarosi interessi

ecco che esce fuori ....la baggianata .

E' pur vero che in quanto paese altamente industrializzato

si taglia qua' , si taglia la' , la montagna , la collina , la campagna

non sono dai vertici ritenute fonti d'introiti , quindi ogni finanziaria

taglia fondi ....alla natura

in favore di chi cementifica e inquina.

Io credo sinceramente al sovrappopolamento del lupo in appennino ,

credo alle 2500 pecore uccise

credo ai pori vitelli e puledri .....spolpati vivi

credo pure che prima o poi uscira' qualche fungarolo assalito da un branco di un lupo

quello che mi rimane difficile e' credere che :

si possa contenere l'equilibrio ambientale .....spendendo soldi pubblici

o meglio appaltando soldi pubblici

che si possa mantenere l'equilibrio ambientale restando seduti in ufficio

o aspettando uno stanco volontariato che vada ad intervenire sul territorio.

Spero che almeno questa volta , associazioni tipo l'ENPA o il WWF

tirino fuori qualche idea ,

invece di aspettare che qualcuno parli di caccia di selezione

e poi intervenire sbraitando e denunciando.

L'abbandono delle montagne ha portato ad un fortissimo incremento di fitti e boscaglie

l'istituzione di parchi e oasi oltre le proporzioni di legge , hanno fatto si che

si venisse a creare un'abbondanza di prede che ha incrementato la presenza dei predatori

quindi il lupo.

La concentrazione di prede nei parchi e nelle oasi ha infoltito i branchi di canis lupis

che scucciolano grosse cucciolate , la proporzione regge , la natura e' in perfetto equilibrio ,

se ci sara' una moria di cinghiali , ci sara' anche un decremento delle popolazioni di predatori ,

visto che l'alimentazione lupina e' al 90% di suidi selvatici.

Poco tempo fa' si parlava dei danni causati dai cinghiali alle coltivazioni , ora si parla dei danni dei lupi agli allevamenti

piu' in la' parlammo di un sovrannumero di caprioli e dei danni alle vigne

io la butto la' ,

non sara' il caso di chiudere almeno quei parchi e quelle oasi ....in piu' ,che storicamente non hanno storia

e che non hanno statuto ne' vigilanza , a volte neanche le tabelle segnaletiche di parco .

E utilizzare quei soldi destinati a proteggere la natura per proteggere l'uomo e i suoi interessi ( agricoltura e pastorizia)

dai danni creati ......dai parchi .

Vivo in un parco pieno di animali , e' anche pieno di lupi , vedi cinghiali daini e caprioli ogni giorno ,

ma il lupo.........non lo vedi mai.

Io faccio il tifo per lui........

pora bestia , contro tutto e contro tutti ......jaa fatta .

oltretutto l'abbacchio e il cinghiale piace anche a me......

:cc_surrender:

 

 

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ciao sesto

 

pur rispettando le tue idee credo ci sia qualcosa da puntualizzare

 

.......

L'abbandono delle montagne ha portato ad un fortissimo incremento di fitti e boscaglie

l'istituzione di parchi e oasi oltre le proporzioni di legge , hanno fatto si che

si venisse a creare un'abbondanza di prede che ha incrementato la presenza dei predatori

quindi il lupo.

 

dunque: è vero che l'abbandono della montagna sta determinando un incremento delle superfici boscate o in via di divenirlo; non sono però affatto certo che questo costituisca un habita migliore per le prede del lupo, in particolare cervidi ma anche i cinghiali, che prediligono invece radure e spazi aperti certamente pi ricchi di risorse aliementari.

Per quanto riguarda la % di territorio protetto la legge non ne indica una proporzione massima ma minima rispetto alla quale siamo poco sopra

 

La concentrazione di prede nei parchi e nelle oasi ha infoltito i branchi di canis lupis

che scucciolano grosse cucciolate , la proporzione regge , la natura e' in perfetto equilibrio ,

se ci sara' una moria di cinghiali , ci sara' anche un decremento delle popolazioni di predatori ,

visto che l'alimentazione lupina e' al 90% di suidi selvatici.

 

Sei sicuro che questa concentrazione sia solo nei parchi e soprattutto da questi determinata? visto che giustamente dici che, almeno in diversi ambienti, la preda preferita del lupo è il cinghiale, la causa dell'incremento delle popolazioni di quest'ultimo non siano da ricercare anche e sporattutto nelle introduzioni a scopo venatorio? magari con razze non locali, più grandi e prolifiche?

Come dicevo in un intervento precedente le dianmiche prede-predatori mica sono così lineari come può apparire.

 

 

Poco tempo fa' si parlava dei danni causati dai cinghiali alle coltivazioni , ora si parla dei danni dei lupi agli allevamenti

piu' in la' parlammo di un sovrannumero di caprioli e dei danni alle vigne

Ci sono già ed anche quantificati da numerosi anni (almeno in Emilia Romagna); leggendoli troveresti numerosissime sorprese di cui ti faccio un esempio: su 1.660.334 € di danni risarciti totali di tulle le specie di fauna selvatica (riferimento anno 1999) 260.533 sono da lepri, 478.00 da cinghiali, 239.131 da storni, 412.891 da passeriformi, 64.733 fagiano e via discorrendo

io la butto la' ,

non sara' il caso di chiudere almeno quei parchi e quelle oasi ....in piu' ,

 

e cioè? c'è un elenco? hai un criterio per individuare questo concetto di "in più"? lo stabilisce chi?

calma ragazzi, calma

 

che storicamente non hanno storia

 

:wacko2: dai sesto, oltre che un bel gioco di parole mia pare come dire chiudiamo le nuove scuole, o i nuovi opsedali, o le nuove starde, ol le nuove pizzerie ... (una volta stabilito che son troppe, ovvio)

 

e che non hanno statuto ne' vigilanza , a volte neanche le tabelle segnaletiche di parco .

dunque sostanzialemente non spendono e quindi il risparmio dov'è?

 

E utilizzare quei soldi destinati a proteggere la natura per proteggere l'uomo e i suoi interessi ( agricoltura e pastorizia)

dai danni creati ......dai parchi .

 

stai scherzando vero?

ciscuno è libero di pensarla come crede ma un po' di dati sui riflessi economici delle zone protette bisognerebbe conoscerli prima di avventuararsi in operazioni pericolose ..

 

Vivo in un parco pieno di animali , e' anche pieno di lupi , vedi cinghiali daini e caprioli ogni giorno ,

ma il lupo.........non lo vedi mai.

Io faccio il tifo per lui........

pora bestia , contro tutto e contro tutti ......jaa fatta .

oltretutto l'abbacchio e il cinghiale piace anche a me......

:cc_surrender:

 

e qua, oltre che invidiarti sanamente, concordo in tutto, finale compreso :biggrin:, e spero sinceramente di poter presto condividere piacere e mensa

 

 

ciao ragazzaccio

 

 

con amicizia :friends:

 

Marco

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si diceva:

 

"E' dovere della regione tutelare gli allevatori e gli agricoltori prevedendo sostegni economici per i danni subiti"

 

.....

 

 

dal portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all'agricoltura:

 

 

"Danni da fauna selvatica: la Regione risarcisce 1.847.000 euro

07/12/2010

 

Danni-da-fauna-selvatica-la-Regione-risarcisce-1.847.000-euro_medium.jpg Bologna – Quest’anno la Regione risarcirà il 100 per cento dei danni certificati alle produzioni agricole causati, durante l’annata agraria 2009-2010, dalla fauna selvatica: in tutta l’Emilia-Romagna verranno così indennizzati gli agricoltori per un totale di circa 1.847.000 euro, pari all’ammontare delle devastazioni registrate sulla base degli accertamenti effettuati dai tecnici delle province emiliano-romagnole. In particolare si tratta delle perdite di produzione provocate, nel corso del 2010, dalla fauna selvatica protetta sull’intero territorio regionale e dalle specie cacciabili alle colture ed agli allevamenti ittici che ricadono all’interno di parchi, oasi, zone di ripopolamento e cattura ed altri istituti di protezione, nonché quelli provocati dal piccione domestico e dalla nutria. Nell’annata agraria precedente i danni furono pari a 2.494.910 euro; nel 2008 ammontarono a 2.874.171 euro.

 

“Per la prima volta dopo molti anni – ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura ed alle Attività venatorie Tiberio Rabboni – la Regione Emilia-Romagna ha indennizzato il 100% delle perdite di produzione. Nel 2006 questa percentuale si era attestata al 50, lo scorso anno è arrivata all’80%. Si tratta di un risultato significativo dovuto sia all’aumento delle disponibilità finanziarie che alla concreta riduzione dei danni ottenuta con specifiche misure di prevenzione.

 

Gli investimenti, realizzati negli ultimi anni, per il contenimento dei danni da fauna selvatica, stanno producendo i primi risultati concreti”. Si tratta di recinzioni tradizionali o in plastica, reti antiuccello, protezioni elettriche a bassa intensità, dissuasori acustici con emissioni di onde sonore di varia ampiezza o “grida” registrate di allarme o stress, oltre alle azioni di prelievo in controllo per riportare la densità della fauna selvatica a livelli compatibili con le caratteristiche del territorio. “Proseguiremo questo impegno anche nel 2011 – ha concluso Rabboni - e a questo scopo abbiamo incrementato le risorse destinate alle attività di prevenzione dei danni”.

 

Gli agricoltori della Provincia di Bologna riceveranno indennizzi pari a 554.000 euro, seguiti dai colleghi ferraresi con 357.500 euro; chiude la classifica Rimini con 21.000 euro. Negli altri territori 199.000 euro andranno agli agricoltori di Forlì-Cesena, 126.000 euro a Modena, 94.000 a Parma, 48.000 a Piacenza, 221.000 a Ravenna e 224.000 a Reggio Emilia. Sono stati integralmente risarciti tutti i danni rilevati. /SM"

 

 

 

commento: a volte basterebbe conoscere ciò di cui si parla ....

 

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ciao sesto

 

pur rispettando le tue idee credo ci sia qualcosa da puntualizzare

 

 

 

ciao ragazzaccio

 

 

con amicizia :friends:

 

Marco

 

Caro Lupimundi ,

per me la natura e' un hobby ,

per te e' un lavoro , quindi sono io che invidio te .

Le mie considerazioni sono strettamente personali ,

vengono da un ascoltare e riflettere ,

ma se scientificamente mi si da' torto........sono felice.

Quando vorrai venire a battezzare il marchingegno del wolf-ululing

banchetteremo copiosamente .....come i lupi del catria

:hail: :hail: :hail:

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.......

Le mie considerazioni sono strettamente personali ,

vengono da un ascoltare e riflettere ,

........

 

 

 

banchetteremo copiosamente .....come i lupi del catria

:hail: :hail: :hail:

 

ascoltare e riflettere: questo è un gran bel parlare che fa di te la bella persona che ho sempre intuito anche se troppo poco frequentato

 

vedremo di recuperare ascoltando e riflettendo insieme e naturalmente anche banchettando copiosamente!!

 

:friends:

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Peccato che le distanze ci limitino,

sarebbe stato interessante partecipare all'iniziativa che pubblicizzamo pochi giorni fa e che ho contribuito a organizzare.

Peccato perchè erano presenti persone molto competenti compresi un gruppo di cacciatori di selezione con cui il Centro Studio e Documentazione sul Lupo collabora da tempo.

 

Serata Il lupo in Acquerino

 

 

Non ho ancora fatto un resoconto fotografico sulla serata perchè non ho un minuto di tempo ma mi riprometto di farlo.

Peccato anche che Gianluca mancasse al Raduno di vallombrosa, prima di tutto perchè è sempre un piacere stare assieme, poi anche perchè fu ospite Duccio Berzi il Presidente del CSDL che diede una visione d'insieme sul lupo che chiarì con semplicità molte delle leggende e teorie che girano, e Duccio c'è da dirlo non è un Animalista Ambientalista, ma un ragazzo molto competente e con tanta esperienza sul campo, ma così tanta che staresti ad ascoltarlo ore.... man_in_love.gif

 

La mia paura e la condividevano anche alcuni cacciatori è che si voglia arrivare in Italia alla caccia al Lupo per interessi finanziari, avete presente alcuni stati americani???

 

le parole contenute nel pezzo del giornale sono di una persona che non ha la più pallida idea di cosa sia e come viva un Lupo, cosa non rara per un politico fare una legge(o una scelta amministartiva) senza sapere di cosa parla, avete presente i Funghi????shok.gif

Modificato da Gibbo
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...cosa non rara per un politico fare una legge(o una scelta amministartiva) senza sapere di cosa parla, avete presente i Funghi????shok.gif

 

...abbiamo presente....abbiamo presente...! :girl_devil: :bye2:

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le parole contenute nel pezzo del giornale sono di una persona che non ha la più pallida idea di cosa sia e come viva un Lupo, cosa non rara per un politico fare una legge(o una scelta amministartiva) senza sapere di cosa parla, avete presente i Funghi????shok.gif

 

Azz, Giacomì...mi hai letteralmente tolto le parole di bocca!

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QUI potete leggere una risposta di fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale Appennino tosco emiliano
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l'argomento è complesso e ci vorrebbe molto tempo per affrontarlo a dovere

però qualche precisazione, almeno di principio, prova a farla

 

- il concetto di "troppi", di "invasione", e di conseguenza di "equilibrio":

chi lo conosce? chi è in grado di stabilirlo? quando una popolazione di lupo può essere definita eccessivva? rispetto a cosa? domande i cui tentativi di risposta necessitano di conoscenze non banali (ecologia, dinamica delle popolazione, modelli preda-predatore, etc) e richiedono certemente prudenza nell'esito finale. La perla "il lupo si sta sovrappopolando e inevitabilemnte produce un'instabilità nell'ecosistema" (nel quale ovvimaente il nostro illuminato include anche aniamli allevati n.d.r.) è, secondo me, il classico esempio di uno che prende parole di cui non conosce bene il significato e le accosta in modo da ottenere un significato funzionale a una sua tesi. Sarebbe un pò come se io, volendo dimostare che il mio computer che usosolo per scrivere va cambiato, dicessi una roba tipo "le moderne tecnologie implicano di tenersi aggiornati con sistemi operativi, ma anche con processori, schede di memoria e altri dispoitivi, adeguati alla necessità di una lingua che evolve rapidamente in funzione dellle pressioni che su di essa esercita la poplazione giovanile": bella frase vero; ma che c***o significa?

 

- attacchi su uomo:

argomentaccio perchè stuzzica paure culturali fortissime e potrebbe esitare conseguenze disastrose quali quelle dei nuemrosi analoghi effettuati dal cane di cui le croncahe troppo spesso raccontano; non c'è invece nessun caso storico certo in Italia; a livello mondiale qualche caso si è invce registrato. Ritengo comunque che il rischio (cioè la funzione che il pericolo si manifesti) sia praticamente inesistente e incommensurabilmente inferiore a quello di cadute, o altri incidenti, cui si espone che frequenta boschi e dintorni

 

- misure di mitigazione/prevenzione:

esistono; come tutte le misure di questa categoria (pensiamo alla prevenzione di infortuni o incidenti stradali) richiedono risorse, volontà e costanza di applicazione, sostegno; tutte cose di cui vedo flebili segnali. Molto meglio "strillare", rivendicare, recriminare, etc

 

- coesistenza attività zootecniche:

certamente difficile ma altrettanto certamente possibile altrimenti la pastorizia, ad esempio, non si sarebbe mai sviluppata ne mantenuta per oltre 10.000 anni (!!). In termini economici i danni causati al settore sono del tutto trascurabili (certamente non lo sono per un singolo allevatore che li subisce) e ritengo facilemente "assorbibili" dal sistema e della collettività in generale

 

e qui mi fermo.

 

Certo che cercatori di funghi o altri amanti della natura cha hanno rinunciato alla passeggiate "per paura di incappare in un branco di lupi" se ne incontrano a bizzeffe.

Putroppo è invece sempre più raro incontrare persone con responsabilità pubbliche che sostengano enormi stupiddagini.

 

Ma guarda te come cambia il mondo!

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Tutto perfettamente condivisibile tranne che "nonostante il lupo la pastorizia dura da 10000 anni".

Il lupo è stato reintrodotto perchè da noi era estinto,quindi questo dimostra che se fosse per gli allevatori lo estinguerebbero volentieri un'altra volta.Avete mai pensato che un allevatore può anche amare il suo gregge, che lo alleva,incrocia,seleziona...poi arriva il lupo che giustamente fa il lupo e l'allevatore si deve accontentare di riempire i moduli per l'eventuale indennità che chissà quando!!

Il mondo è cambiato e così come ha fatto con i dinosauri andrà avanti.

Piuttosto perchè non parlare dei cinghiali in chiave fungaiola,la legge e il buonsenso vieta i ganci o rastrelli ma quello che fanno i cinghiali?

....e non pagano il tesserino regionale.

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Tutto perfettamente condivisibile tranne che "nonostante il lupo la pastorizia dura da 10000 anni".

Il lupo è stato reintrodotto perchè da noi era estinto,.....

 

NO!

 

scusa se lo dico con enfasi ma su queste cose è bene essere chiari.

 

Il lupo in Italia non si è mai estinto (documentati e vedrai che ho ragione) ne tanto meno è stato reintrodotto

 

su questo ultimo aspetto prova a rispondere alle seguenti domande:

 

1) chi alleva lupi?

 

2) chi cattura lupi a scopo reintroduzione in altri ambienti?

 

3) quanto costerbbe una operazione di reintroduzione?

 

4) chi potrebbe farla sotto il profilo delle capacita?

 

5) chi ha le risorse economiche per farlo?

 

qualora a tuttte le opzioni di cui sopra si possibile rispondere "si" (magari motivando eh ....) rimane un ultimo e importante quesito:

chi lo vrebbe poi fatto in Italia?

certamente si suppone/accusa un ente pubblico (parco?);

e perchè non lo avrebbe mai detto? mica c'è ilsegreto di Stato su operazioni come queste.

 

 

Piaccia o meno la pastorizia, iniziata con la domesticazione dei primi ovini nel vicino oriente nel 2050 a.c. circa, è arrivata sino a noi senza soluzione di continuità insieme alla presenza di Canis lupus, mai estinto in Italia come in altre zone europee, asiatiche e del nuovo mondo, nelle quali ha sempre convissuto (con difficoltà certamente) con le attività zootecniche.

 

Marco

 

 

p.s. non solo l'ho pensato che un allevatore può amare i suoi animali, ma ne sono talmenete convinto che ancora mi emoziono ed anche esalto tra avini e bovini allevati; il fascino per questi anaimali ha segnato la mia coscineza di bambino e poi la mia vita professionale dai tempi della tesi universitaria durante la quale ho convissuto con un gregge di agnelli .....

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NO!

Salve!

Sicuramente non sono aggiornato come te che sei proffessionista e accetto con piacere la lezione;

Però hai glissato sull'aspetto importante dell'allevatore che, secondo me, non può in cuor suo ricevere ristoro dal mero rimborso di un valore venale dell'animale perso.

Non sono mai riuscito a capire perchè un animale deve essere difeso e un'altro no!

E da ultimo, perchè vogliamo a tutti i costi entrare nel merito dell'evoluzione?

Grazie per l'attenzione e la pazienza.

Roberto

scusa se lo dico con enfasi ma su queste cose è bene essere chiari.

 

Il lupo in Italia non si è mai estinto (documentati e vedrai che ho ragione) ne tanto meno è stato reintrodotto

 

su questo ultimo aspetto prova a rispondere alle seguenti domande:

 

1) chi alleva lupi?

 

2) chi cattura lupi a scopo reintroduzione in altri ambienti?

 

3) quanto costerbbe una operazione di reintroduzione?

 

4) chi potrebbe farla sotto il profilo delle capacita?

 

5) chi ha le risorse economiche per farlo?

 

qualora a tuttte le opzioni di cui sopra si possibile rispondere "si" (magari motivando eh ....) rimane un ultimo e importante quesito:

chi lo vrebbe poi fatto in Italia?

certamente si suppone/accusa un ente pubblico (parco?);

e perchè non lo avrebbe mai detto? mica c'è ilsegreto di Stato su operazioni come queste.

 

 

Piaccia o meno la pastorizia, iniziata con la domesticazione dei primi ovini nel vicino oriente nel 2050 a.c. circa, è arrivata sino a noi senza soluzione di continuità insieme alla presenza di Canis lupus, mai estinto in Italia come in altre zone europee, asiatiche e del nuovo mondo, nelle quali ha sempre convissuto (con difficoltà certamente) con le attività zootecniche.

 

Marco

 

 

p.s. non solo l'ho pensato che un allevatore può amare i suoi animali, ma ne sono talmenete convinto che ancora mi emoziono ed anche esalto tra avini e bovini allevati; il fascino per questi anaimali ha segnato la mia coscineza di bambino e poi la mia vita professionale dai tempi della tesi universitaria durante la quale ho convissuto con un gregge di agnelli .....

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Il lupo in Italia non si è mai estinto (documentati e vedrai che ho ragione) ne tanto meno è stato reintrodotto

 

su questo ultimo aspetto prova a rispondere alle seguenti domande:

 

1) chi alleva lupi?

 

2) chi cattura lupi a scopo reintroduzione in altri ambienti?

 

3) quanto costerbbe una operazione di reintroduzione?

 

4) chi potrebbe farla sotto il profilo delle capacita?

 

5) chi ha le risorse economiche per farlo?

 

 

Mi sembra la storia delle vipere lanciate con gli elicotteri dalla Forestale...

 

Hai perfettamente ragione, Marco, quando dici che il lupo in Italia non si è mai estinto: certamente se ne era molto rarefatta la popolazione (specie negli anni '70) ma in alcune regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria) non è mai del tutto scomparso.

 

Grazie a più efficaci misure anti-caccia ed anti-avvelenamenti la popolazione lupina è progressivamente aumentata, anche se alcune stime che circolano attualmente (e che danno la stura a provvedimenti legislativi deliranti, purtroppo) sono indubbiamente esagerate.

 

A differenza del cinghiale, quasi tutto di matrice alloctona e divenuto davvero infestante, il lupo nel nostro paese è essenzialmente autoctono.

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