Lupo del salento Inviato 8 Ottobre 2011 Condividi Inviato 8 Ottobre 2011 Prima o poi doveva succedere, qualcosa doveva andare storto e crearmi un po’ di ansia: sto davvero invecchiando. Talvolta anche piccole contrarietà, se ci ripenso sono davvero una stupidaggine ma che in quel momento (e non so perché!) mi sembravano importanti, mi creano ansia e senso di malessere. E’ capitato che le visite della mattina a Lumas si stessero protraendo più a lungo ed io, che dovevo fare una serie di visite ed ecografie nel pomeriggio, sono rimasto in stand by per un po’. Mi sembrava di perdere tempo, di stare sprecando il mio tempo. Come se il mio tempo fosse così importante, come se il tempo fosse importante. Ma tant’è. Mi sembrava di sprecarlo, una attesa di un paio d’ore mi è sembrata una montagna di tempo e mi ha messo di malumore, forse perché avevo pensato di impegnarlo meglio forse perchè sarei andato davvero volentieri a visitare l’ospedale psichiatrico ad Elbasan insieme agli altri amici che proprio qualche minuto prima erano partiti. Dicevo mi sentivo così quando mi hanno detto: "guarda oltre alle visite previste c’è fuori una signora che ha fatto stamane la visita ginecologica che vorrebbe parlarti di sua figlia, non ho capito bene quale è il problema forse ha mal di testa o qualcosa a che fare con la testa". Con i pensieri altrove (il tempo scorreva!) ho incamerato la notizia: va bene se ci sarà tempo si vedrà devo aver detto. Poi è un attimo dimenticarsi degli pseudo problemi e concentrarsi su quelli degli altri in un turbinio di ecografie e visite sino a sera inoltrata, il tempo è volato via. Si era fatto tardi ed era il momento di finire l’ambulatorio le visite e le ecografie programmate le avevamo finite tutte anche quelle in più, insomma dovevamo solo spegnere la luce. “Arturo, ma avevi detto a qualcuno di aspettare che avrebbe parlato con te?” improvvisamente mi son ricordato della signora di cui mi avevano parlato, me ne ero dimenticato ma ho pensato tra me e me facciamola entrare, poverina ha aspettato tanto. E’ entrata una donna, il volto incorniciato da capelli corti e ordinati, gli occhi stanchi circondati da rughe di chi è abituato a lavorare duramente nei campi, le mani ruvide e callose, lineamenti bellissimi: mi è sembrata bellissima. Per mano una bambina anche lei i capelli corti gli stessi lineamenti della mamma gli occhi vispi e sorridenti Mentre mi concentro su di loro capisco il perché della visita (meno male che ci sono angeli che traducono per noi): Potete aiutarmi con la piccola? Non riesce a muovere il braccio e non prende le cose, da piccola ha avuto un trauma cranico ed è residuata una paresi dell’arto superiore. “Come ti chiami?” le chiediamo in albanese e lei prontissima Emanuela e sorride felice, di quei sorrisi che ti mettono pace con il mondo; “Quanti anni?” Sei, dice subito e sorride ancora più felice risponde al mio sorriso è contagioso il sorriso di Emanuela. L’avambraccio rotato dalla paresi, la mano senza forza, il danno c’è stato e difficilmente sarà recuperabile ma un po di fisioterapia passiva e un po’ di esercizi secondo me potrebbero fare miracoli, accidenti non so quasi niente di fisioterapia! Anche questa è una vera e propria emergenza in Albania la fisioterapia riabilitativa non la fa nessuno e solo chi ha molti soldi e la possibilità di spostarsi verso Tirana, può accedervi. Ma la mobilizzazione passiva non è difficile da spiegare, mostro alla madre qualche piccolo movimento da farle almeno 15 minuti al giorno, le spiego che è importante spingerla a tenere in mano piccole cose che è importante che non bisogna perdere tempo e iniziare subito. Caspita il tempo! Il tempo, quel tempo che mi sembrava di sprecare, mi cade sopra come un macigno. Emanuela e sua madre sono li’ da questa mattina ad aspettare, lei e la piccola certamente non avranno mangiato nulla nel frattempo ma Emanuela è li’ serena e sorridente, gli occhi felici, non frigna, non protesta per l’attesa e il disagio. Mi sorride contenta e dentro mi si rompe qualcosa. Sto invecchiando, l’ho detto. Mollas, case sparse Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Pedroso Inviato 8 Ottobre 2011 Condividi Inviato 8 Ottobre 2011 Che storia Artù.... quella gente pur non avendo proprio nulla ha tanto da insegnarci. Spero che Emanuela possa, grazie a voi, riacquistare l'uso della mano! Grandi! Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
bellinik Inviato 8 Ottobre 2011 Condividi Inviato 8 Ottobre 2011 è impressionante quanto tutto sia relativo. ti ammiro. ciao a Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
dumbokid Inviato 8 Ottobre 2011 Condividi Inviato 8 Ottobre 2011 Caro Arturo, Ne vorrei di più di Vecchietti come tè... Come mi sarebbe piaciuto essere lì per alleviare,anche solo,l'attesa di Emanuela e della sua mamma..per questo non servono forze ed energie fisiche che magari non ho.. Avevo letto quanto hai scritto in FB..ma me lo sono riletto con calma anche qui... Grazie di esistere..Artù..ti abbraccio fraternamente Giuliano Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
raffaela Inviato 8 Ottobre 2011 Condividi Inviato 8 Ottobre 2011 Emanuela e sua madre sono li’ da questa mattina ad aspettare, lei e la piccola certamente non avranno mangiato nulla nel frattempo ma Emanuela è li’ serena e sorridente, gli occhi felici, non frigna, non protesta per l’attesa e il disagio. Mi sorride contenta e dentro mi si rompe qualcosa. Sto invecchiando, l’ho detto. Quanta dignità nell'affrontare la vita che il destino ha scelto per loro... Fa tristezza pensare che se Emanuela fosse nata 70 chilometri più ad ovest la sua vita sarebbe stata ben diversa Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Romanus Inviato 8 Ottobre 2011 Condividi Inviato 8 Ottobre 2011 Non è mai troppo tardi Artù, per diventare persone migliori. Se invecchiare significa questo, penso che sia un'età bellissima. p.s. Dona quel che puoi, senza farti schiacciare da fardelli troppo pesanti per essere solamente i tuoi. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
ariapura Inviato 8 Ottobre 2011 Condividi Inviato 8 Ottobre 2011 Non so cosa ti si sia rotto dentro ma non credo tu debba rimproverarti qualcosa . Un abbraccio Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
roberto Inviato 9 Ottobre 2011 Condividi Inviato 9 Ottobre 2011 Con i lucciconi agli occhi, riesco solo a farti un grande :hug2: Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
bibbo Inviato 9 Ottobre 2011 Condividi Inviato 9 Ottobre 2011 Storie incredibili a pochi passi da noi..... spesso ci arrabbiamo o discutiamo per cose che dir futili è poco....... non ci rendiamo mai abbastanza conto di quanto abbiamo..... caro Arturo, come sai, anche dopo anni , è sempre duro fare i conti con la sofferenza ...... e poi dai , che più si invecchia, più si diviene saggi.....:biggrin: Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Biula Inviato 9 Ottobre 2011 Condividi Inviato 9 Ottobre 2011 (modificato) Emanuela e sua madre sono li' da questa mattina ad aspettare, lei e la piccola certamente non avranno mangiato nulla nel frattempo ma Emanuela è li' serena e sorridente, gli occhi felici, non frigna, non protesta per l'attesa e il disagio. Mi sorride contenta e dentro mi si rompe qualcosa. ecco... questo è quello che pensavo anche io mentre leggevo le tue parole... Ogni tanto... quando ci ritroviamo a lamentarci per qualche piccola cosa che ci è andata storta... basterebbe ricordare queste immagini di vita!! Dony Modificato 9 Ottobre 2011 da Biula Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
'l bulaier Inviato 9 Ottobre 2011 Condividi Inviato 9 Ottobre 2011 giusto Biula. e dirò che senza andare chissà dove basterebbe ricordarsi anche delle vite di chi ha vissuto prima di noi nella nostra stessa terra... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
pandino & pandina Inviato 9 Ottobre 2011 Condividi Inviato 9 Ottobre 2011 "Mi sorride contenta e dentro mi si rompe qualcosa." E dentro ti cresce qualcosa di più . Perchè sai dare tanto. Quel male che senti è qualcosa che cresce anche con il dolore. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
docmax Inviato 9 Ottobre 2011 Condividi Inviato 9 Ottobre 2011 Arturo hai tutta la mia ammirazione e il mio conforto Ce ne fossero di vecchietti come te..... Come dice Biula a volte prima di lamentarci dovremmo pensare a cio che accade anche non troppo lontano da noi Un abbraccio by max Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
docmax Inviato 9 Ottobre 2011 Condividi Inviato 9 Ottobre 2011 Non sono un fisioterapista come bene sai, ma ho provato a cercare qualcosa Questo e' un testo sulle paralisi spastiche , non flaccide : e' un testo online http://books.google.it/books?id=oQ-Kr-AeujMC&pg=PA406&lpg=PA406&dq=linee+guida+fisioterapia+pediatrica+paralisi+infantile&source=bl&ots=qRAPSOlsvA&sig=FkN25rHKtQOCL-zSHQYUwVSGNjA&hl=it&ei=JBuSTor7E6_74QTii_3PAQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=7&ved=0CFwQ6AEwBg#v=onepage&q&f=false Ed ecco un contatto con il Buzzi di Milano per porre dei quesiti: http://www.paralisi-cerebrale.org/Home/contact Un altro sito relativo all'associazione fisioterapisti: http://www.aifi.net/index.php?url=gis-riabilitazione-pediatrica&biblio=1 Max Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Aquila Inviato 10 Ottobre 2011 Condividi Inviato 10 Ottobre 2011 vorrei scrivere tante cose,ma non mi vengono le parole,tu tocchi il cuore delle persone,compreso il mio, Arturo ...il resto lo sai Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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