Perchè lui non sa di essere un Daino...

[gava]

Son bastati pochi mesi di difficoltà per farmi capire questo...quanto mi son mancati questi posti quest'estate....chinato su me stesso alzavo lo sguardo e pensavo a quando avrei potuto raggiungerli..

 

....ed è bastato uno sguardo a quel vecchio faggio secco caduto ormai a terra a farmi ricordare che son rimasto solo all'appuntamento....solo e disorientato...

 

...e dopo averlo osservato gli ho chiesto di poterlo sostituire e di poter diventare io un punto di riferimento, un appuntamento per qualcuno.

 

 

 

[gava]

Questo periodo senza bosco mi ha portato a scavare nelle mie paure, d'un tratto quella più grande è stata quella di sentirmi dire come a Giacomino – lui non sa di essere una persona....

 

...io che ho sempre confidato nelle mie forze, che ho sempre pensato di poter bastare a me stesso...

 

...che ho sempre privilegiato il rapporto schietto e leale che si ha vivendo il bosco in solitudine, rispetto ad un mondo come quello di oggi, che ci sbriciola giorno dopo giorno tentando di ricostruirci diversi da quello che siamo.

 

 

 

[gava]

Perso e disorientato, ma anche in dovere di regalare l'equilibrio che il bosco mi ha donato, di portarlo fuori, piuttosto che portare il caos là dentro...lui...il mio bosco non se lo meriterebbe....

 

 

...meglio allora fare come fece mio padre, ed uscirne definitivamente, piuttosto che alienarsi in qualcosa che non ti piace più.

 

 

 

[gava]

C'è chi ha bisogno che accantoni questo mio individualismo...

 

....che smetta di camminare verso il futuro con lo sguardo rivolto al passato.

 

 

[gava]

Uno cambio di ruolo perchè c'è sempre qualcuno che ha bisogno di seguire chi ha più esperienza.

 

 

...e quando questa esperienza l'hai maturata non puoi fingere di non accorgerti di chi ti sta seguendo.

 

 

[gava]

Con questa rinnovata consapevolezza ho affrontato quest'ultima parte di stagione...

 

 

.....un po' meno sofferente ero io......ed un po' meno lo erano anche loro. :biggrin:

 

 

 

 

[gava]

Loro, i funghi, l'elemento che più mi avvicina alla comprensione del bosco, che ancora una volta non si è negato mostrandosi maestro.

 

 

 

[gava]

Il bosco in fondo è apprendimento, ti maltratta, ti offende, ti sconfigge, ti culla, ti fa gioire, non ti darà mai quello che gli chiedi senza chiederti a sua volta qualcosa in cambio, e sarà sempre lì pronto a restituirti ciò che gli hai dato.

 

 

[gava]

Puoi esser certo che al suo interno ti concederà di essere sempre te stesso...nel bene e nel male.

 

Un paniere colmo di funghi trovati per errore non significa niente, ciò che conta è quello che hai provato per raggiungerli; se non hai provato niente quel paniere sarà più leggero di quando era vuoto.

 

 

 

[gava]

In fondo cosa rimane scolpito nella memoria delle nostre uscite ?

 

Quali sono gli attimi più importanti ?

 

Nessuno riesce ad ascoltare la macchina del caffè che sbuffa sul gas mentre si sta vestendo per uscire ??

 

 

Nessuno prova un brivido rivivendo un'alba.....magari condivisa con chi sta già scrutando il nuovo giorno ?

 

 

 

[gava]

...attimi fugaci ma vissuti intensamente.

 

 

 

 

 

[gava]

Sarà per questo che in molte fotografie al primo piano del fungo preferisco includere i funghi stessi nell'ambiente che li circonda, forse nell'illusione di poterlo rivivere attraverso le immagini. :smile:

 

 

Come se stessi per arrivare lì.....non come se stessi per andarmene.

 

 

 

Modificato 15 Ottobre 2011 da gava

[gava]

E' incredibile solo da pensare, come un solo uomo possa godere di tutto questo...

 

 

...dall'alba al tramonto, fino agli ultimi istanti di luce.

 

 

 

[gava]

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[gava]

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