tyrnanog Inviato 6 Maggio 2012 Autore Condividi Inviato 6 Maggio 2012 Questo sistema si vede forse meglio in un paio di vecchie dias che ho scattato anni fa lungo un altro scivolo: quello che da Forno di Fiemme risale la Valsorda alla base dell'anfiteatro del Latemar... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
tyrnanog Inviato 6 Maggio 2012 Autore Condividi Inviato 6 Maggio 2012 … qui si vede bene come l'acqua venisse deviata in un canaletto di scolo che passava sotto l'argine dello scivolo ed il sentierino di servizio a fianco; sentierino che in questo caso risultava molto ben tenuto perché era quello utilizzato anche dagli escursionisti. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
tyrnanog Inviato 6 Maggio 2012 Autore Condividi Inviato 6 Maggio 2012 Ma eccoci nuovamente sopra Boscampo. La passeggiata di oggi termina qui; la strada che vedete sullo sfondo è quella per Cece ed è proprio dal quel ponte che avevo scattato la foto della volta scorsa. Tuttavia c'è ancora qualcosa che vorrei farvi vedere, ma che non compare su questo scivolo... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
tyrnanog Inviato 6 Maggio 2012 Autore Condividi Inviato 6 Maggio 2012 … perciò devo inserire ancora alcune immagini scattate negli anni “80 in Valsorda. Riuscite a scorgere la cosa di cui vi sto per parlare? Ma si, in fondo allo scivolo... uno... anzi due... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
tyrnanog Inviato 6 Maggio 2012 Autore Condividi Inviato 6 Maggio 2012 … ponti in legno sagomati come lo scivolo stesso, così da permettere ai tronchi di scavalcare i ruscelli un po' più grandi che non sarebbe stato possibile affrontare con la tecnica del “sottopasso” vista prima. Questo è visto da valle, salendo... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
tyrnanog Inviato 6 Maggio 2012 Autore Condividi Inviato 6 Maggio 2012 … e qui lo vediamo da monte. Anche il sentiero utilizzava questi ponti e vi assicuro che il transito non era particolarmente facile, soprattutto quando erano bagnati dalla pioggia. Non so se ci siano ancora, perché non sono più tornato in Valsorda e so che anni fa ha subito diversi lavori... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
tyrnanog Inviato 6 Maggio 2012 Autore Condividi Inviato 6 Maggio 2012 … di sicuro c'è che queste opere sono state utilizzate fino a non molti decenni fa; tra le persone più anziane della Valle c'è ancora qualche ex boscaiolo che ricorda di averci lavorato, dopo oltre un secolo dalla loro realizzazione. Altro che le abitudini dell'usa e getta del giorno d'oggi!!! Mi domando quante delle moderne diavolerie tecnologiche, tra cent'anni potranno ancora dire: “guarda qui... un secolo di pioggia vento e grandine e sono ancora al mio posto e perfettamente funzionante!”, come il... Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
tyrnanog Inviato 6 Maggio 2012 Autore Condividi Inviato 6 Maggio 2012 … Ponte del Diavolo (oggi Ponte de la Lizata; preferivo il vecchio nome), che domina l'accesso a Sottosassa dal 1893. Ma ieri, per fare quest'immagine, mi sono preso una lavata colossale; non c'entra nulla il Travignolo, ma la pioggia. Me la sono presa tutta sulla strada del rientro, e visto che mi muovo in bici vi lascio immaginare che goduria!!! Quindi, per oggi mi fermo qui, prima di prenderne ancora. Alla prossima, Daniele P.S. : però sarei un po' stufo di postare passeggiate... SENZA NEMMENO UN FUNGO!!! Eppure, le radure intorno a questi scivoli sono promettenti Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
dumbokid Inviato 6 Maggio 2012 Condividi Inviato 6 Maggio 2012 Grazie Daniele di avere mantenuto la Promessa... Molto piacevole seguirti e passeggiare con tè..ma non è una novità..come anche vedere questa opera..a suo tempo utilissima per portare i tronchi a valle... Un Abbraccio Forte Giuliano Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
pandino & pandina Inviato 6 Maggio 2012 Condividi Inviato 6 Maggio 2012 Molto bello Daniele ed interessante Tecniche naturali che con il peso dei tronchi, la mancanza dei mezzi meccanici e di strade doveva ben essere impegnativa per i boscaioli. Grande merito ai costruttori ed un grazie a te che ce li hai mostrati ed illustrati. Tante opere d'altri tempi vengono troppo spesso misconosciute e trascurate....ma non è così da tutte le parti. Per fortuna in qualche posto la memoria di queste opere d'ingegneria non è dimenticata. Una domanda : ma i tronchi scivolavano sulle pietre direttamente o scendevano trasportati dall'acqua o vi era del ghiaccio in quei canali per farli scivolare meglio ? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
funghimundi Inviato 6 Maggio 2012 Condividi Inviato 6 Maggio 2012 … a parziale rettifica di quello che avevo scritto in precedenza, questi scivoli pare venissero utilizzati per lo più a metà inverno, quando ancora erano pieni di neve; ve l'immaginate Armin Zoeggeler su una pista da slittino di questo tipo!?! è quello che ho pensato alla seconda immagine !! averci vent'anni ..... … Ponte del Diavolo (oggi Ponte de la Lizata; preferivo il vecchio nome), che domina l'accesso a Sottosassa dal 1893. Ma ieri, per fare quest'immagine, mi sono preso una lavata colossale;........ spettacolosa!!!!!!!! la lavata ne valeva la pena (per noi che ce ne stiamo qui all'asciutto e godiamodi cotanta bellezza ) un altro gran bel post grande Daniele Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Galletto Inviato 6 Maggio 2012 Condividi Inviato 6 Maggio 2012 Ho sentito parlare, anzi ho letto molto di questo metodo di far scendere a valle il legname prima del "motore": sui libri di Mauro Corona si parla spesso di quando mandavano a valle il legname dentro i canaloni innevati! Non sono sicuro che siano questi che ci hai mostrato ma immagino siano veri e propri canaloni innevati e ghiacciati, mentre questi che ci fai vedere sono costruiti con cura e con l'attenzione di rallentare le forti velocità (Avrà romanzato un pò Mauro Corona?) Mi hanno sempre affascinato quelle storie di tronchi che scendevano a valle con velocità e forza dirompente... e quando si incastravano allora chiamavano il "boldo" ovvero un grosso tronco di Larice con la punta stondata che con violenza risolveva il problema di eventuale intasamento. Grazie Daniele Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
tyrnanog Inviato 6 Maggio 2012 Autore Condividi Inviato 6 Maggio 2012 tronchi scivolavano sulle pietre direttamente o scendevano trasportati dall'acqua o vi era del ghiaccio in quei canali per farli scivolare meglio ? Fondamentalmente li si utilizzava quando c'era ancora neve, infatti ho l'impressione che li costruissero sui versanti o nelle vallette che prendevano meno sole; almeno è così per quelli che conosco io, sono tutti nei punti più ombrosi. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
fantemax Inviato 6 Maggio 2012 Condividi Inviato 6 Maggio 2012 Molto interessante! Grazie Daniele! :clapping: Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
loril Inviato 6 Maggio 2012 Condividi Inviato 6 Maggio 2012 non avevo mai visto da nessuna parte questi scivoli, ingegnosi e sicuramente indistrubbili come dici - vongono ancora utilizzati? Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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