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Una storia da raccontare


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Dopo eoni d'inattività, ecco che anche io torno a scrivere sul forum!

 

Torno a scrivere per raccontarvi una storia...

 

Questa storia inizia a febbraio di quest'anno, quando con mio fratello decidiamo di andare a sistemare la rete che protegge l'orto della nostra casetta, celata fra le fronde dei boschi alle falde della Pania della croce, sulle Alpi Apuane.

 

Lungo il sentiero, nascosta fra la vegetazione, una vecchia pozza di raccolta dell'acqua di stillicidio, ormai riempita da detriti e materia organica, giaceva da anni dimenticata.

In tanti anni che frequento quel sentiero non ricordo di aver mai trovato in quella pozza alcuna forma di vita superiore.

 

Così, lavorando un po' di pennato, ho cercato di liberarla dai rovi e dai rami.

Il 19 marzo poi, approfittando della giornata libera, siamo tornati per andare a piantare le patate, in un'atmosfera fiabesca...

 

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Quello che a noi sembra un clima sfavorevole, per gli amici anfibi che abitano i boschi è il clima ideale, e infatti...

 

Salamandra salamandra Linnaeus, 1758 - Salamandra pezzata, in particolare la sottospecie S.s.gigliolii, tipica dell'Italia appenninica

 

 

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Quindi, visto che avanzava del tempo, e constatato che la piccola pozza era ancora priva di forme di vita, ho deciso di svuotarla il più possibile dai detriti con i mezzi che avevo (ovvero le mani e un sasso piatto :happy: )

 

Il risultato è questo...una piccola pozza d'acqua ferma, di 150x60 cm circa, con una profondità massima intorno ai 25/30 cm.

 

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Inviato (modificato)

Ieri, dopo 19 giorni, sono tornato su alla casetta per vedere come procedesse l'orto, fare qualche lavoretto, e ovviamente cercare animali! :biggrin:

 

Sotto un tronco di abete davanti casa la prima sorpresa:

 

Testacella scutulum Sowerby, 1821 - Un gasteropode che mette in evidenza il processo evolutivo di adattamento che ha portato le "chiocciole" alla perdita della conchiglia fino a diventare "limacce", che tanto amano i nostri cari funghetti..

 

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Modificato da MushroomBad
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Una rapida occhiata nelle pozze del torrente non la vogliamo dare?

 

Numerose infatti le piccole larve di Salamandra salamandra , da poco venute al mondo, riconoscibili per quelle chiazze bianco-dorate all'attaccatura delle zampe..

 

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Ma...

 

...cosa è stato quel lampo azzurro? :jawdrop:

Mi avvicino, osservo meglio e meraviglia delle meraviglie :cheer: scopro che in soli 19 giorni la pozza è stata colonizzata da tre maschi e tre femmine di

 

Ichthyosaura alpestris Laurenti, 1768 - Tritone alpestre, in questo caso Ichthyosaura alpestris apuanus, la sottospecie che deve il nome alle mie care Montagne!

 

Riuscite a vederne alcuni?

 

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In questa foto, venuta a dir la verità piuttosto male, si vede una seconda femmina fare capolino da sotto una foglia per esaminare un piccolo Glomeridae caduto nell'acqua. Il maschio che fino ad allora se ne stava girato di spalle, si è interessato a lei.

 

Avvicinatosi, si è messo ben in evidenza davanti a lei mostrando i colori della livrea, e ha iniziato a inviarle un flusso di acqua carica di feromone, secreto a livello della cloaca, grazie al movimento ondeggiante della coda, comportamento, questo, chiamato fanning.

 

Tutto ciò mi lascia ben sperare per il futuro di questa piccola, nascente, nuova popolazione di Tritone alpestre apuano!

 

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Con questa ultima foto di una femmina termina, per adesso, la mia storia.

 

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Ve l'ho voluta raccontare per mettere in evidenza i problemi che affliggono gli anfibi di tutto il mondo in questi nostri tempi moderni, sottoposti a pressioni fortissime come:

 

- la distruzione di habitat riproduttivi e di sopravvivenza

 

- malattie che "grazie" alla globalizzazione del mercato girano il mondo

 

- prelievi in natura a scopo collezionistico e di vendita (comportamento che ricordo essere VIETATO DALLA LEGGE [ma che a mio parere potrebbe e dovrebbe essere rivisto])

 

- investimenti stradali (questi hanno un effetto enorme: pensate ad una strada che taglia in due il territorio dei Rospi, che per andare ad accoppiarsi e deporre devono spesso attraversare quella strada. Le stragi avvengono ogni anno e riducono le popolazioni fino a quasi il 50% ogni volta)

 

- etc..

 

Ma il motivo più forte che mi ha spinto a raccontarvela è la dimostrazione che noi tutti, con un gesto anche piccolo come ripulire una pozza adatta per una determinata specie, piuttosto che la pulizia di un bosco, di una spiaggia, l'attenzione alla guida di sera, insomma OGNI NOSTRO GESTO può avere ripercussioni GRANDI, in positivo e in negativo, sulle forme di Vita che ci circondano.

 

Gli anfibi in particolare, subendo per così dire un processo di coevoluzione con l'uomo, si sono da millenni adattati ad approfittare delle raccolte d'acqua create dall'uomo per vivere e riprodursi.

In alcune situazioni i manufatti dell'uomo sono il loro unico rifugio, in altri casi si è visto che avendo sia siti naturali che siti antropo-costruiti fra cui scegliere, scelgono spesso quelli fatti dall'uomo perché mantengono meglio e più a lungo l'acqua, etc...

 

Con l'abbandono della montagna e senza manutenzione, i vecchi abbeveratoi per il bestiame, i vecchi fontanili, piano piano vengono dimenticati e riempiti da detriti e foglie, sottraendo così preziosi habitat agli anfibi.

 

Molte le specie a rischio anche in Italia.

 

Ma questo post è la prova, se ancora ce ne fosse stato bisogno, che le giuste operazioni fatte nei giusti periodi possono portare risultati enormi per la conservazione dei nostri amici umidicci!

 

Spero quindi di avervi interessato e anche stimolato, nei vostri peregrinaggi alla ricerca di miceti, a "sistemare" quando è possibile i vecchi manufatti che incontrate che, per una volta, possono avere una funzione utile invece che deperire e imbruttire.

 

Bene, ai prossimi aggiornamenti allora!

 

Saluti :biggrin:

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Davvero una bella storia che fa riflettere, al di là dell'amore per gli umidicci, su quanto con piccoli gesti si possa fare molto per la natura

Giovanni

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Con questa ultima foto di una femmina termina, per adesso, la mia storia.

 

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Ve l'ho voluta raccontare per mettere in evidenza i problemi che affliggono gli anfibi di tutto il mondo in questi nostri tempi moderni, sottoposti a pressioni fortissime come:

 

- la distruzione di habitat riproduttivi e di sopravvivenza

 

- malattie che "grazie" alla globalizzazione del mercato girano il mondo

 

- prelievi in natura a scopo collezionistico e di vendita (comportamento che ricordo essere VIETATO DALLA LEGGE [ma che a mio parere potrebbe e dovrebbe essere rivisto])

 

- investimenti stradali (questi hanno un effetto enorme: pensate ad una strada che taglia in due il territorio dei Rospi, che per andare ad accoppiarsi e deporre devono spesso attraversare quella strada. Le stragi avvengono ogni anno e riducono le popolazioni fino a quasi il 50% ogni volta)

 

- etc..

 

Ma il motivo più forte che mi ha spinto a raccontarvela è la dimostrazione che noi tutti, con un gesto anche piccolo come ripulire una pozza adatta per una determinata specie, piuttosto che la pulizia di un bosco, di una spiaggia, l'attenzione alla guida di sera, insomma OGNI NOSTRO GESTO può avere ripercussioni GRANDI, in positivo e in negativo, sulle forme di Vita che ci circondano.

 

Gli anfibi in particolare, subendo per così dire un processo di coevoluzione con l'uomo, si sono da millenni adattati ad approfittare delle raccolte d'acqua create dall'uomo per vivere e riprodursi.

In alcune situazioni i manufatti dell'uomo sono il loro unico rifugio, in altri casi si è visto che avendo sia siti naturali che siti antropo-costruiti fra cui scegliere, scelgono spesso quelli fatti dall'uomo perché mantengono meglio e più a lungo l'acqua, etc...

 

Con l'abbandono della montagna e senza manutenzione, i vecchi abbeveratoi per il bestiame, i vecchi fontanili, piano piano vengono dimenticati e riempiti da detriti e foglie, sottraendo così preziosi habitat agli anfibi.

 

Molte le specie a rischio anche in Italia.

 

Ma questo post è la prova, se ancora ce ne fosse stato bisogno, che le giuste operazioni fatte nei giusti periodi possono portare risultati enormi per la conservazione dei nostri amici umidicci!

 

Spero quindi di avervi interessato e anche stimolato, nei vostri peregrinaggi alla ricerca di miceti, a "sistemare" quando è possibile i vecchi manufatti che incontrate che, per una volta, possono avere una funzione utile invece che deperire e imbruttire.

 

Bene, ai prossimi aggiornamenti allora!

 

Saluti :biggrin:

 

 

Non avevo dubbi, che il tempo in cui non ti leggevo, eri a fare qualcosa di interessante!!

E così è stato.... ma dimmi, dimmi, subito una domandina, quelle palle gelatinose trasparenti che si trovano nelle pozze d'acqua nel bosco, delle dimensioni di una biglia, con un puntino nero al centro, sono uova di rospo? Le ho trovate ieri e non ho le foto con me.

Interessantissimo il resto,

Il Tritone è un mito, lo ho ricercato assieme anche ad amici di APB in altre zone dell'appennino, da Asqua al Reggiano...... adesso ne hai fatta una discussione ben chiara e mi hai dato delucidazioni.

Grazie..... oggi ho imparto qualcosa di più sulla Natura! :wink: :hug2:

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Gibbo, da come le descrivi escluderei le uova di rospo, che depone lunghi cordoni gelatinosi di uova.

 

Se sono in pozze d'acqua ferma, uova singole deposte su foglie della vegetazione sommersa potrebbero essere di Tritone, se in acqua corrente potrebbero appartenere alla Salamandrina dagli occhiali.

E ancora: se in pozze calde, assolate, e deposte a piccoli gruppetti potrebbero appartenere al fantomatico Ululone appenninico dal ventre giallo! :contract:

 

Molte sono le possibilità, bisogna sapere ambiente, periodo, dimensioni e forma delle ovature, località (altitudine, esposizione, etc..)...e sì, anche una foto non guasterebbe, allora potrei dirti forse qualcosa in più.. :biggrin:

Se hai le foto e apri una discussione proverò a risponderti :wink: :hug2:

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