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Primavera


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Ancora una volta a fine stagione a raccontare di funghi primaverili durati a lungo, molto a lungo.
E in effetti 8 mesi consecutivi di ritrovamenti, 210 gg dal primo all’ultimo (anche se potrei allungare, volendo) sono un po’ anomali per un fungo che ha il nome di un mese dell’anno. E se nel 2014 mi ero stupito per 4 mesi di ritrovamenti, oggi lo dovrei essere ancora di più, ma non lo sono perché il tempo è cambiato.
Da una parte sono contento perché, al di là della stagione generosa per tutti, ho potuto misurare la mia crescita nella ricerca del fungo amato, dall’altra c’è un po’ di tristezza sia perché è terminata la stagione della ricerca silenziosa nel bosco (salvo qualche eccezione, purtroppo) sia perché mi rendo conto che nei prossimi anni il rischio è di andare a raccogliere i funghi e non di cercarli, col rischio di far trasformare un’attività stimolante in routine.

 

Tutto è iniziato ai primi di Novembre, quando ancora ero alla ricerca dei porcini e c’è stato il primo passaggio di testimone nel cesto tra porcini e dormienti. Cercavo edulis e dopo averne trovato uno ho continuato, anche se sapevo che eravamo a fine giro. Gira che ti rigira alla fine sono inciampato in 4-5 dormienti brutti e secchi, ma sempre dormienti, mai trovati così presto.

 

E da lì è iniziata un’idea: “vuoi vedere che si arriva a Maggio, forse Giugno, se la neve durerà fino a tardi in alto?” Ed era una bella scommessa, perché col meteo è difficile fare i conti ultimamente e ci sono mesi in cui obiettivamente è complicato pensare che non ci sia la neve in quei boschi, specie Gennaio e Febbraio, visto che a Dicembre ogni tanto capita che tardi la neve.

 

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In realtà più che la sfida mi ha guidato la voglia di cercare questo fungo anche in nuovi habitat, uscendo sempre, anche quando c’era la neve nei boschi o quando c’erano forti possibilità di fare cappotto. E ognuno sa che quando fuori è freddo e piove o nevica non è una grande idea quella di andare nel bosco, magari per 1 fungo, meglio stare al calduccio nl letto :D .

 

Però questa ricerca mi affascina troppo e mi piace anche studiare posti nuovi, anche se non in ogni momento della stagione è possibile, perché quando partono bene i boschi top bisogna correre e tutelare quei pochi angolini sconosciuti ai più che ti possono dare una soddisfazione.

 

A Dicembre le temperature erano miti per il periodo, ma le precipitazioni erano state quasi assenti da fine Ottobre e per un fungo che vuole acqua e che soffre il vento le condizioni facevano pensare a cappotti a raffica e crosta in ogni angolo di bosco. E invece, un po’ per caso e un po’ istigato dal lucchese guardone, ho trovato un terreno caldo e desideroso di far esplodere questo fungo anche solo con la rugiada, con funghi di grande qualità fin da subito. E così con Andrea abbiamo avuto modo di fare 2-3 uscite in completa solitudine godendoci il bosco e potendo scherzare e fare le cose con tutta calma, almeno fino a che qualcuno non ha iniziato a postare su FB, scatenando la ressa tra Gennaio e Aprile in ogni bosco conosciuto.

 

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Anche Gennaio ha visto continuare la buttata, almeno fino a che non è arrivata la neve. Ho avuto la necessità di mancare due settimane dal bosco per “cause di forza maggiore” e questo ha lasciato il bosco a un gruppo di nuove generazioni, gente che arraffa e poi fotografa tavolate di funghi alle porte di Pistoia, senza rispetto di nessuna delle regole che ci sono, tanto l’importante è mostrare di avere fatto un cesto, una gerla o un baule di funghi per poi avere tanti follower e farsi grandi o sbeffeggiare chi ci ha messo anni a trovare certi posti. Queste nuove squadre della morte stanno crescendo ovunque: qualcuno ha la casa in montagna e nonni che gli hanno insegnato qualche fungaia, altri informano sui luoghi e sul momento giusto, altri seguono i fungai per provare a carpire posti, insomma una truppa molto organizzata che si muove a colpo sicuro. Gruppi di 8/9 persone che setacciano ogni angolo di bosco, scavano in ogni dove e lasciano buche o segni del loro passaggio, tanto fra qualche giorno si assalta un bosco nuovo.

 

E comunque in Gennaio dopo l’arrivo della neve anche a quote basse la situazione si è calmata e sono riuscito a fare qualche uscita sulla neve (una volta anche con la grandine) e a godere di qualche attimo di bosco in solitaria, lasciando che fossero le gambe e l’istinto a costruire il giro del giorno, magari partendo con un’idea e lasciando poi che odori e vista mi guidassero dove pensavo ci fossero più possibilità di ritrovamento.

 

In questo caso ricordo che la neve era ovunque anche a quote molto basse, ma lo stesso speravo che ci fossero 4-5 alberi quasi praticabili e magari una sorpresina: una bella soddisfazione questa visione nonostante il freddo, il nevischio e il vento che hanno reso la passeggiata complicata e anche a rischio di lasciare tracce per “il nemico”.

 

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A inizio Febbraio si è sciolta la neve e ogni volta che si scopriva un pezzo di bosco sotto c’erano funghi (e vi assicuro che non è sempre così), a volte fradici altre volte sani. E così “le truppe cammellate di assalto” hanno scoperto un nuovo gioco: togli la neve e guarda sotto cosa trovi. E poi, come al solito, quando la buttata cala, si danno indicazioni ai 2000 seguaci e così almeno un centinaio si presentano nel fine settimana in un bosco che si gira in 4/5 ore. E quindi ho visto gente da ogni parte della Toscana in quel bosco piccolo e molto conosciuto, qualcuno dalla Versilia mi ha chiesto anche suggerimenti su come trovarli :D , qualcuno me lo sono ritrovato in fungaia in piena buttata e ovviamente non se ne sono andati, insomma una situazione caotica e anche fastidiosa dal mio punto di vista.

 

Addirittura un giorno eravamo su in 3, ma Andrea e Carletto non si sono presi con gli orari ed erano nel bosco affollato, ma in piena buttata, mentre io andavo altrove da solo cercando di pulire tutte le cove possibili prima che qualcuno le scoprisse nella settimana di terreno scoperto, in un bosco con tante zone gelate e deserte e qualche angolino in piena produzione. Questa è una giornata che ricordo con dispiacere perché sentirsi braccati e non godere il bosco è il modo sbagliato di andare a funghi, anche se si trovassero 50 kg di funghi.

 

Poi è tornata la neve e quindi fino a Marzo io e Andrea ci siamo trasferiti in boschi più bassi accontentandoci di pochi funghi, ma godendoci gli attimi di silenzio e solitudine.

 

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Marzo dovrebbe essere il mese clou, anche se in quei boschi di solito non è così, qualche bosco si risveglia, altri ancora dormono sotto una coperta bianca. La stagione ha visto neve e disgeli, ma i boschi da primizie hanno anche subito il grecale che ha asciugato in fretta i posti migliori e costretto i pochi frequentatori nei fossi o nelle poche buche riparate e quindi boschi e posti nuovi sono diventati possibili (quando sono solo me lo posso permettere).

 

A fine mese la neve è sparita da tutti i boschi e quindi è ripartito l’assalto alla diligenza, con gente anche dalla Maremma che cercava i funghi al faggio o all’abete dopo una vita passata nella macchia, che brutta esperienza :D

 

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Aprile è il mese clou e vista la botta di caldo sembrava che i dormienti dovessero cedere il passo in fretta ad altri funghi più amati, sono continuate le razzie e addirittura ho trovato gente in fungaie che pensavo fossero sconosciute al mondo per i dormienti, ma Google Maps e FB fanno miracoli e quindi anche persone inesperte, con le coordinate GPS, possono arrivare dove mai sarebbero arrivate naturalmente. Qualche fungo me l’hanno tolto, ma le fungaie top sono strane, servono le marce ridotte e non i ritmi da F1, altrimenti i dormienti non si mostrano.
Mi piace pensare che sono posti che ti premiano per la fatica che si fa ad arrivare e se hai la pazienza di respirare a fondo e di osservare bene, perché, anche se sembra un posto uguale agli altri in realtà non lo è, perché la magia è particolare, così come la luce e il sottobosco.

 

In Aprile qualche uscita con Andrea l’ho fatta, ma meno che nei mesi passati: abbiamo fatto un gemellaggio e tenuto a battesimo persone che frequentano boschi di macchia o alpini e che volevano provare questo tipo di ricerca.
Raggiunto l’obiettivo di peso dichiarato a inizio stagione ad Andrea, ho rilanciato dicendo che con un po’ di fortuna avrei potuto raddoppiare l’obiettivo e con 3-4 settimane davanti sembrava un’impresa impossibile, specie per chi ha al massimo 2 uscite settimanali, più spesso 1. Abbiamo scommesso una cena e so che nessuno dei due avrebbe voluto vincere la scommessa perché monetizzare una passione per me è come metterla in vendita, diciamo che l’ho visto come uno stimolo a continuare a impegnarmi, in un’annata che come non mai mi ha visto con una concentrazione continua e costante, facendo crescere sempre più “l’istinto al dormiente”.

 

E così mentre la massa inseguiva la neve per fare i funghi io ho scelto di battere i miei posti, spostandomi di zona in funzione del terreno e delle condizioni che trovavo e questo mi ha portato a trovare posti nuovi anche in boschi che pensavo di conoscere a memoria, rivedendo alcune convinzioni e cercando di essere flessibile a cambiare giro nel corso della giornata.

 

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Maggio è stato meno trafficato perché il bosco ha iniziato ad essere selettivo, ha smesso di fare ovunque e solo i posti migliori hanno continuato a buttare in funzione delle condizioni meteo (acqua, vento, ecc.). E quindi quasi sempre in solitaria ho auto modo di continuare il mio dialogo col bosco e col dormiente. E così mentre i cercatori di neve lasciavano perdere perché non ne trovavano più :D , io mi ostinavo ad andare a dormienti, incontrando sempre meno gente, vedendo cesti sempre più desolanti e pensando dentro di me che per molti questo fungo non è passione, ma un modo per fare la gamba, perché se nello stesso periodo ci fossero i porcini nessuno cercherebbe i dormienti.

 

Ho portato un amico due volte e, nonostante la fatica che faccio fare a tutti, chi è uscito con me è rimasto meravigliato dei posti e dell’abbondanza dei funghi, anche se si sono resi conto che è frutto di tanti anni di lavoro perché quando incroci gente con “i cesti delle olive” che pendono dalla spalla e tu ne hai trovati vuol dire che la conoscenza fa la selezione.

 

Mi piace anche ricordare un aneddoto di un’uscita con Andrea e un amico veronese: arriviamo nel bosco presto e troviamo un’altra macchina da cui scendono in 2, uno dei quali con un cesto tondo da 700-800 gr a esagerare (diametro 15 cm, altezza 15 cm). Andrea esce dalla macchina e si butta in terra a ridere dopo aver visto il cesto, li lasciamo andare avanti per poi prendere la nostra strada. Durante la salita gli sfottò erano tutti su quante fungaie mi avrebbero ripulito e cose del genere. Alla sera arriva un messaggio dal bischero e guardone lucchese “guarda questo che sta nel tuo paese… ti ha ripulito tutte le fungaie e ti ha fregato”. Andrea va su FB e realizziamo che il ragazzo che su FB vantava di aver fatto il cesto pieno è lo stesso della mattina e da qui parte la risposta a Carletto e per due mesi lo spernacchiamento mio verso Andrea e Carletto è stato di chiedere loro di diventare amici di M.F. per carpire le sue fungaie, o di immaginarlo con quel cesto in alcune mie fungaie :D

 

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Inviato (modificato)

Ed eccoci a inizio Giugno, ho approfittato di un giorno di ferie, proibito per la raccolta, per andare a cercare gli ultimi, trovati e fotografati agli ultimi alberi utili quando ormai non ci credevo più, sotto una pioggerella insistente per tutta la mattina e con un altro passaggio di testimone con un boleto estivo che avverrà il giorno dopo. Ormai il bosco è stanco, dopo due mesi ininterrotti di dormienti, anche le fungaie migliori iniziano a mostrare la corda, anche se riescono a sorprendermi con funghi che invece che avere il gambo sottile e la cappella seccata dal vento sono pezzi di notevole misura e con gambi ciccioni. Un po’ mi spiace lasciare il bosco ancora in possibile produzione, ma è anche vero che il mio amico ha fatto il suo dovere, i miei compari non ne possono più di vedere funghi grigi e scalpitano per i boleti e quindi, come si fa con le persone a cui si vuol bene, saluto il bosco e lascio che riposi, dandoci appuntamento fra qualche mese per altri funghi.

 

Ora spero che i miei due compari abbiano qualche riflessione o qualche foto da integrare.

 

Lasciatemi un’ultima riflessione. Ognuno vive il bosco a modo suo, non ho elementi per dire che io lo faccio in modo migliore di altri, Internet ci ha fatto conoscere ma ha creato anche mostri, figli del like o desiderosi di apparire più bravi di altri. Vedere una tavolata di cadaveri mi mette una grande tristezza perché quella foto non rappresenta il momento magico della ricerca e la felicità del ritrovamento, magari inaspettato e condiviso, che invece per me sono il motivo per andare a cercare i funghi.

 

Mi piacerebbe tanto che chi legge queste righe, così come chi esce con me, provasse la voglia di andare alla ricerca di questo fungo, non importa dove e per quanti funghi, e capisse che la vera ricchezza è vivere il risveglio del bosco con tutti i nostri sensi. E farlo dal vivo sarà sempre più bello di mille parole usate per descrivere quel momento. Poi, se ci fosse anche solo una persona che, stimolata da queste riflessioni, sentisse di voler vivere il bosco in questo modo mi farebbe un enorme piacere. :bye1:

 

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Modificato da pietragi
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:clapping: :clapping: :clapping:

 

Caro Giovannone..

Letto e gustato molto...

Mi piacerebbe saltare come uno stambecco come voi..ma provo solo piacere per voi...pur non potendolo fare più...

Per i dormienti..in genere vedo quelli che gli Amici trovano..ma ci sta.. :P

 

Abbraccione fortissimo

 

Giuliano

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8 mesi :wacko2: : incredibile e se non lo dicessi tu che in materia sei indubbiamente un'autorità, stenterei a crederlo

 

bel racconto Giovanni! l'ho letto davvero volentieri

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:shok: . . . . E' durato di più il tuo "assedio" ai dormienti, che quello raccontato da Omero :lmao: :lmao: :lmao:

 

per il prossimo anno, mi prenoto per venire a fare du' risate ;)

 

:scratch_one-s_head: . . . . anno . . :scratch_one-s_head: . . mancano pochi mesi ormai :hug.

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caro giovanni mai come quest'anno ho trovato marzuoli ma soprattutto la mia meraviglia sta nei miei boschi, su faggio soprattutto, belli, bellissimi ed anche tanti perlomeno per me che di solito ne trovo pochini, quindi direi anno eccezionale

 

leggendoti noto la voglia di boschi silenziosi, lo so ti conosco e quanto amo pure io questa condizione che però purtroppo mi fa ricordare 20 anni fa, forse capitava di avere qualche uscita dove nel bosco si sentiva quasi solo il canto degli uccelli, ora per essere così deve essere almeno un mese che non si trova un fungo, allora forse può accadere

 

a presto un :hug.

 

PS - ohh falla una foto a fuoco ogni tanto ;)

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