ChiCercaTrova Inviato 12 Aprile 2007 Autore Condividi Inviato 12 Aprile 2007 Da uno studio del 1999 risulta che in Tanzania, in quell’anno, sono stati consumati circa 40 Milioni di metri cubi di legname di cui circa 14 M nelle aree urbane (prevalentemente sotto forma di carbone) e circa 26 M nelle aree rurali. Di questi, circa 24 Milioni per usi domestici e 2 M per le industrie rurali quali ad esempio trattamento del tabacco, affumicamento del pesce, produzione di sale, cottura di mattoni essiccazione del te, lavorazione del miele ecc. Dal 1998 è stata promossa una politica forestale che promuove la conservazione delle risorse naturali ed una gestione sostenibile del patrimonio forestale. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
ChiCercaTrova Inviato 12 Aprile 2007 Autore Condividi Inviato 12 Aprile 2007 Grandi fornaci per la cottura di mattoni sono disseminate sul territorio intorno ad Ifakara. Una certa parte di esse, data la scarsità di combustibile, viene alimentata addirittura con gli scarti della brillatura del riso (che viene coltivato in valle e che costituisce uno degli ingredienti principali della dieta), anche se ciò comporta una cottura molto superficiale e non affidabile. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
ChiCercaTrova Inviato 12 Aprile 2007 Autore Condividi Inviato 12 Aprile 2007 Vaste aree tra la città e il grande fiume Kilombero sono occupate da popolazioni Maasai che allevano bestiame a volte in condizioni di sovrapascolamento e conseguente degrado del suolo. La raccolta dei rifiuti solidi non è ancora organizzata e si usa dare fuoco alle immondizie che si accumulano ai lati delle strade. Con l’avvento massiccio della plastica (sacchetti e bottiglie soprattutto) i fumi dei fuochi sono diventati inquinanti. Nella stagione del raccolto e della brillatura del riso grandi cumuli dei resti di pulitura si ammassano e, a parte qualche quantitativo usato per la cottura di mattoni o terracotte, vengono incendiati senza altro utilizzo. Anche il fiume è diventato il veicolo di scarichi e reflui vari, andando incontro ad un progressivo inquinamento. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
ChiCercaTrova Inviato 12 Aprile 2007 Autore Condividi Inviato 12 Aprile 2007 (modificato) TECNOLOGIE E METODOLOGIE DI INTERVENTO CHE SI INTENDONO IMPIEGARE ATTIVITÀ EDILIZIA Per la COSTRUZIONE DEL CENTRO verranno impiegati alcuni materiali e tecniche innovative. Si rileva soprattutto la scelta di produrre i mattoni non più secondo la tradizionale tecnica della produzione in argilla e successiva cottura in fornaci a grande consumo di legno combustibile, ma secondo una metodologia messa a punto e promossa da un’agenzia governativa della Tanzania la National Housing And Building Research Agency del Ministero per lo Sviluppo del Territorio e degli Insediamenti Umani Tale scelta permette una coerenza molto stretta con le finalità del programma formativo. Infatti il centro, che sarà fruito da parecchie persone (nel medio termine è da prevedersi un’afflusso anche da fuori città) sarà la migliore dimostrazione della validità delle tecniche che si andranno ad illustrare e promuovere con il programma formativo. Le macchine per la produzione dei mattoni, (Brick Press) che sono molto semplici e vengono prodotte in Tanzania, rimarranno di proprietà della parrocchia che le metterà a disposizione (previa messa a punto di un regolamento di prestito) di coloro che intendono fabbricare la casa con le stesse metodologie. :0123: Esse potrebbero costituire una occasione per la creazione di nuove specializzazioni e quindi di posti di lavoro per i giovani. Modificato 12 Aprile 2007 da ChiCercaTrova Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
ChiCercaTrova Inviato 12 Aprile 2007 Autore Condividi Inviato 12 Aprile 2007 TECNOLOGIE APPROPRIATE ECOSOSTENIBILI Per quanto riguarda la scelta delle tecnologie appropriate da introdurre si osserva che esse sono state scelte tra le più semplici e accessibili. Tralasciando le brick press, già descritte, per alcune di esse si può quasi parlare di accorgimenti tecnici per il risparmio di legna combustibile più che di vera e propria tecnologia. Si intende diffondere infatti l’uso di Stufe Chiuse in luogo della tradizionale cottura africana sulle tre pietre. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
ChiCercaTrova Inviato 12 Aprile 2007 Autore Condividi Inviato 12 Aprile 2007 Tali stufe vengono costruite dagli stessi utenti finali, a costo quasi nullo e permettono un risparmio che arriva in certi casi anche al 50%. Accanto alle stufe chiuse si intende promuovere la diffusione di cestini coibentati che permettono di ultimare la cottura di alcuni cibi senza bisogno di combustibile (Wonderbasket). Nella scelta delle tecnologie è comunque molto importante la fase di ascolto, perché anche in regioni limitrofe dello stesso Stato le condizioni climatiche influiscono molto sulle abitudini (cottura dentro o fuori casa ad esempio) e sul tipo di alimentazione. Inoltre va attentamente considerato il valore della tradizione (le tre pietre tradizionali hanno un significato simbolico che non si può distruggere sic et simpliciter). Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
ChiCercaTrova Inviato 12 Aprile 2007 Autore Condividi Inviato 12 Aprile 2007 Molto importante è anche il coinvolgimento maschile: il capofamiglia, pur non essendo di solito direttamente interessato alle attività domestiche, è in grado di condizionarle comunque fortemente e boicottarle qualora si sentisse “sorpassato” dalle capacità della moglie. Nel corso della missione preparatoria si sono potuti notare in vendita al mercato alcuni recipienti/stufa in terracotta, adatti all’uso del carbone. Gli stessi manufatti sono stati notati anche in fase produttiva (cottura) ai margini della città. Essi sono diventati occasione per un’integrazione di reddito, come del resto si spera avvenga con le nuove tecnologie che si intendono introdurre. In ambiente cittadino infatti la carenza di legna si fa sentire pesantemente e chi può si sta lentamente orientando all’uso di tecnologie semplici per il risparmio. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
ChiCercaTrova Inviato 12 Aprile 2007 Autore Condividi Inviato 12 Aprile 2007 Più difficile l’introduzione dei Forni Solari, che comportano un cambio radicale nelle abitudini domestiche e che, normalmente, hanno un costo di costruzione troppo alto per il bilancio medio familiare. Si intende quindi promuoverne soprattutto l’uso presso comunità (scuole asili ecc), anche se verrà proposta una versione molto semplice, da costruire con materiali poveri rinvenibili in loco, che potrà essere accessibile anche alle singole famiglie. Il Forno Solare è comunque una tecnologia sulla quale si deve puntare attenzione perché la gratuità della sua gestione, che dipende solo dalla presenza del sole, consente l’introduzione nella dieta di una varietà di alimenti (soprattutto leguminose) la cui lenta cottura risulta troppo onerosa per il bilancio familiare, sia in termini economici sia in termini di impegno da parte della donna che è normalmente sottoposta ad un carico di lavoro già eccessivo. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
ChiCercaTrova Inviato 12 Aprile 2007 Autore Condividi Inviato 12 Aprile 2007 (modificato) ATTIVITÀ DI ESTENSIONE AGRICOLA Per la produzione di Legname Combustibile si sono scelte le Tecniche di Agroforestry, ampiamente sperimentate in varie parti del mondo, che permettono la contemporanea coltivazione di colture agricole e specie arboree da legno in consociazione. Si ritiene infatti che questa sia la tecnica più idonea all’ambiente in cui si va a operare, dal momento che interventi di forestazione pura hanno scarse possibilità di successo a causa dei cicli di produzione troppo lunghi per le aspettative delle persone. Modificato 12 Aprile 2007 da ChiCercaTrova Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
ChiCercaTrova Inviato 12 Aprile 2007 Autore Condividi Inviato 12 Aprile 2007 Le specie arboree che verranno prodotte in vivaio saranno selezionate di concerto con gli esperti della facoltà di Agraria dell’Università di Morogoro (Tanzania), in base alle loro caratteristiche e alla loro idoneità alle condizioni edafiche e climatiche di Ifakara. Si intendono coltivare specie che si prestano agli scopi della tecnica agroforestale, il più possibile autoctone (anche se non mancheranno alcune specie particolarmente promettenti provenienti da altri continenti, ma già sperimentate e presenti nel territorio della Nazione). Molte di esse apparterranno alla famiglia delle Leguminose che, per le proprietà azotofissatrici delle loro radici, ben si prestano alla consociazione con colture agricole (che potranno a loro volta avvantaggiarsi di una “concimazione” naturale). Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
ChiCercaTrova Inviato 12 Aprile 2007 Autore Condividi Inviato 12 Aprile 2007 Verranno coltivate, anche se in misura quantitativamente inferiore, alcune specie arboree da legno pregiato come ebano africano, mogano ecc, o dalle proprietà medicinali (come ad es.il Prunus africana), che vanno velocemente regredendo a causa della forte pressione commerciale. Inoltre verrà coltivata, solo a titolo sperimentale, anche Artemisia annua, una specie erbacea molto importante per la produzione di farmaci antimalarici. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
ChiCercaTrova Inviato 12 Aprile 2007 Autore Condividi Inviato 12 Aprile 2007 Per quanto riguarda la tecnica irrigua si osserva che il rilievo topografico delle superfici del campo sperimentale, con relativo computo metrico, già eseguito su commissione della parrocchia, prevedono un sistema di irrigazione a scorrimento. Dovrà però essere valutata anche l’opportunità dell’introduzione di un sistema a goccia, che necessita di quantità di acqua molto più ridotte. La comparazione dei due sistemi permetterà un’attività dimostrativa anche nel campo della gesione delle acque irrigue. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
ChiCercaTrova Inviato 12 Aprile 2007 Autore Condividi Inviato 12 Aprile 2007 Per chi ne sa :0123: ..... o è comunque interessato alle Tecniche Agroforestali ....io non ne capisco un gran chè, ma mi hanno colpito e fatto capire come questi interventi vadano davvero studiati e applicati con competenza e con una conoscenza specifica della realtà locale linko questa slide-show (PowerPoint) Tecniche Agroforestali Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
ChiCercaTrova Inviato 12 Aprile 2007 Autore Condividi Inviato 12 Aprile 2007 Le “colonne” fondamentali del progetto sono 3: - la costruzione del Centro Giovanile - i programmi di educazione ambientale e per il risparmio energetico - la produzione di legname con lo sviluppo di tecniche agroforestali ....Torno allora alla costruzione del Centro Giovanile che è il punto centrale attorno a cui ruoteranno tutte le attività Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
ChiCercaTrova Inviato 12 Aprile 2007 Autore Condividi Inviato 12 Aprile 2007 Gli obiettivi specifici del Progetto Hirumi (e qui sta a mio parere la sua complessità ma al tempo stesso il pregio ) sono articolati e complementari. Il punto di partenza passa attraverso la costruzione del Centro Giovanile con lo scopo di creare un luogo dove realizzare processi educativi/professionali (per i giovani ancora inseriti nel percorso scolastico ma anche e soprattutto per quelli che ne sono usciti), particolarmente qualificati e volti a realizzare percorsi di: - educazione sanitaria (prevenzione AIDS, problemi di dipendenza da droga/alcool, corretta alimentazione) per indurre miglioramento della qualità della vita, della salute e dell’alimentazione nelle famiglie, - integrazione scolastica per le fasce più deboli, - attività ricreative sportive e di aggregazione (teatro e musica) - sviluppo delle tecnologie appropriate eco-sostenibili (in campo domestico ed edilizio) in relazione ai problemi di deforestazione; - sviluppo delle tecniche agronomiche appropriate (al fine di produrre legno combustibile fuori foresta (agroforestry) - sviluppo di tecniche volte a ridurre l'uso e il consumo non più eco-sostenibile di combustibili tradizionali (legna e carbone di legna) - creare nuove professionalità sfruttando l'introduzione di nuove tecniche di risparmio energetico Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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