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Erbe spontanee


carletto

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Esperto io? Magari.

Mi sbilancio sempre famiglia (Compositae)

comunque ti butto un nome Hypochoeris radicata L. senza pretese.

 

 

Non la conosco, ma di sicuro non Hypochoeris radicata....è molto diversa

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Foto di qualche anno fa, non eccelsa ma forse dà l'idea: Buon Enrico o spinacio selvatico, abbondante in montagna in terreni azotati;

vicino alle malghe per capirci

 

post-1355-1269515550.jpg

molto usata anche nei passati di verdure, non l'ho mai raccolta, ma al rifugio fino a qualche anno fa un signore la portava sempre e, ce lo preparava ...

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  • 2 settimane dopo...

Strano destino, quello del raperonzolo,

nome latino Campanula rapunculus L.,

celebre grazie alla protagonista di una favola,

e non sicuramente per merito della croccantezza della sua radice

che nel gusto ricorda molto la dolcezza della noce e della nocciola.

 

post-42-1271237694.jpg

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Il “rampusolo”, come viene chiamato nel Vicentino,

cresce ai margini dei vicoli di campagna e delle strade,

fino ad 800-1.000 metri di altezza,

e già d’inverno la sua bianca radice è sviluppata nel terreno,

lunga e affusolata.

 

Il raperonzolo,

pianta erbacea annua o biennale appartenente alla famiglia delle Campanulacee,

è una delle moltissime specie del genere Campanula

presenti nella nostra flora spontanea.

I suoi fiori, dalla corolla blu o lilla a forma di campanella,

hanno suggerito il nome del genere che deriva dal latino e significa piccola campana.

 

Il nome rapunculus (dal latino rapa)

è derivato, invece, dall’uso culinario che si è sempre fatto della sua radice.

post-42-1271237995.jpg

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Sul finire dell’inverno e fino a tarda primavera

si può raccoglier l'intera piantina compresa la radice ormai ingrossata.

Il sapore dolciastro e gradevole di questa ultima è dovuto al fatto che le riserve,

come in genere in tutte le Campanulacee,

sono costituite da inulina anziché da amido.

 

Se trovarle e raccoglierle non è semplice,

pulirle a casa lo è ancora meno:

le foglie più belle vanno isolate e le radici,

anche quelle di pochi centimetri vanno grattate una per una

senza staccarle dalle foglioline

per togliere la pellicina che avvolge la rapa e che ne limita la croccantezza.

 

Ma alla fine il risultato è veramente eccezionale.

Provare per credere

 

 

post-42-1271238048.jpg

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