Val San Nicolò

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Se ne avete voglia, e pazienza, oggi andremo a visitare la Val San Nicolò, una delle più belle valli dolomitiche minori.

Il periodo più indicato sarebbe l’autunno, a cavallo fra ottobre e novembre, quando l’erba dei pascoli d’alta quota è ancora verde e le chiome dorate dei larici trapuntano i crinali boscosi della valle. Noi ci siamo andati il 26 aprile e l’ambiente era decisamente diverso.

 

La Val San Nicolò è una laterale della celebre Val di Fassa (TN); inizia a Meida, la frazione di Pozza di Fassa posta alla confluenza del Rio San Nicolò con l’Avisio.

 

Partiamo…

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Usciti da Meida, la valle si alza e la stradina asfaltata s’addentra fra le montagne sino ad arrivare ad una biforcazione in prossimità della quale, su una spianata, sorge la Cappella del Crocefisso, posta al termine di una Via Crucis…

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Il ramo destro (SE) della biforcazione è costituito dalla Val Monzoni, celebre per i ricercati minerali (fra cui, appunto, la Monzonite). Questa valle è chiusa dalle Punte dell’Ort…

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Se ci volgiamo indietro, scorgiamo, sull’altro versante di Fassa, i Dirupi di Larsec, un sottogruppo del Catinaccio. Là in mezzo ho affrontato uno dei miei primi sentieri attrezzati…

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Si oltrepassa la stretta gola del Rio San Nicolò e si esce così nella alta e aperta vallata…chiusa in lontananza quasi da un anfiteatro di rocce e neve…

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Nei prati diverse baite e casette, molte delle quali ristrutturate e riportate a miglior vita. Eccone un significativo esempio, al limitar del bosco.

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Quest’altra costruzione è ancora ben conservata; vigila su di essa l’imponente Sass de Lastei…

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Qui si lascia l’auto, l’asfalto infatti finisce; la stradina prosegue invece fra baite e capanni prima di “perdersi” nei boschi…

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Il Rio San Nicolò scende a fianco della stradina, ogni tanto acquietandosi e formando piccoli specchi di limpidissima acqua…

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Ma l’occhio si volge sempre lì…alla piramide del Col Ombert (2680 m. circa), montagna che non ho mai scalato;…so che non occorre essere alpinisti…non posso resistere, la prossima estate tornerò qui e la scalerò…chi si vuole aggregare ? La via di salita corre sul versante non inquadrato…

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Al termine della stradina asfaltata sorge anche la Baita Ciampiè, bella e accogliente, decisamente cambiata rispetto a quando arrivai qui la prima volta, nel 1977…

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Quelle che vedete sono le pareti nord di alcune celebri montagne, le cui pareti sud sono invece visibili dal Passo san Pellegrino…da sinistra Cima Uomo, Cima Cadin, Cima Vallate…tutte sui 3000 metri…

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Ai bordi della stradina cresce numeroso l’ “ipocheride ad un sol fiore” (Hypochoeris uniflora)…Cinzia non mi bocciare…

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I prati sono ancora “spenti” nonostante siano letteralmente tappezzati dai crochi. Anche i larici hanno conosciuto tempi migliori.

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In lontananza si scorgono le “Tavole della Legge” altrimenti chiamate “I Maerins”, ossia “I Gemelli” in ladino, la lingua parlata in Fassa; si tratta di due roccioni perfettamente verticali e fra loro molto simili…