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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 24/08/2020 in tutte le aree

  1. Mi viene da piangere mentre lo scrivo. oggi ci ha lasciato l’uomo che mi ha comunicato la passione per camminare in montagna e vivere i nostri luoghi dell’Appennino. Ero appena un ragazzino in gita parrocchiale e Roberto, passando durante la nostra uscita, ci chiedeva se serviva qualcosa o avevamo problemi, poi salutava e via di buon passo. Ricordo ancora una volta in Calvana col caldo eravamo rimasti scarsi di acqua, e lui mi fece l’occhiolino dicendomi “gnamo Bencini” e prese a tracolla le borracce di tutti, via di passo veloce... conosceva ogni traccia o albero. Davanti a un groviglio di rovi sotto una pianta si aprì un varco, e vidi nell’ombra un enorme contenitore pieno di acqua che gocciolava, scavato nella roccia e con la volta di pietre. Immergemmo le borracce pian piano una per una e ripartimmo, io lo guardavo incredulo e ammirato. Nel tempo l’ho incrociato tante volte nelle gare podistiche domenicali o a fare le classiche in vallata con il CAI, ed era sempre una parola e un sorriso, chiedendo: serve qualcosa?? E via.... per me era un esempio. Poi con gli anni iniziai a lavorare e ci incrociammo pure li, sempre persona splendida e di poche parole, ma ebbi il modo di condividere tante ore di descrizioni di luoghi o sentieri, io ero allora come ora avido di conoscere. Lui è il babbo di un mio ottimo amico e li vedevo in questi ultimi mesi a braccetto, passavano davanti casa mia, Roberto pian piano non camminava quasi più da solo. Si girava verso i monti e indicandoli mi guardava e scuoteva la testa. Stanotte è andato lassù... con il suo sorriso ed il suo passo ritrovato. Ciao e grazie.... non servono sempre maestri nella vita, ma a volte esempi silenziosi ed umili che ti fanno scoprire da solo ciò che è alla tua portata. Grazie... ❤️
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