ciao "dati" (scusa ma no so o ricordo il tuo nome)
come dice Giacomo sarebbe bello parlare delle molte cose che scrivi nel tuo lungo intervento, camminando per boschi; nell'attesa un breve commento su queste due parti:
- ho fatto l'esame di patologia vegetale oltre 40 anni fa e la grafiosi era ampiamente conosciuta e diffusa; se non ricordo male si è riscontrata in Europa almeno dall'inizio del '900 e si ripropone con ondate susccessive. Il suo agente, il fungo Ophiostoma ulmi (ai miei tempi Ceratocystis ulmi) è uno dei funghi patogeni più invasivi che si conoscano e farà il suo corso fintanto che non si selzionerà, se si selezionerà vista la esiguità delle popolazioni, una forma di olmo nostrano resistente. Nel frattempo dobbiamo sperare che non vengano rimossi i molti olmi di piccola taglia che sono esenti dalla malattia e che tra la loro progenie si "peschi il jolly" (nel frattempo sono noti e impeigati cloni resistenti)
- alla seconda frase, quella sul commercio globale, non credo ci siano alternative a meno di tornare a società chiuse, autarchiche, nichiliste, etc. Nel complesso ritengo che i benefici siano maggiori dei danni che tra l'altro oggi siamo in grado di conoscere e in qualche caso anche di combattere. Io non sono di quelli che vuole disporre sempre di ogn bene di dio in ogni momento, ma non posso non riconoscere le immani differenze in termini di benessere e salute che derivano dal fatto di disporre di alcuni alimenti chiave in maniera non limitativa.
"Panta rhei", tutto scorre, come già avevano messo a fuoco alcuni filosofi antichi. Indietro non si torna. A noi sta cercare di non fare danni eccessivi, ove possibile lasciare pochi segni e cercare di percorrere le possibilità più virtuose
un saluto