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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 11/03/2024 in tutte le aree

  1. sei micidiale! I prossimi nel prato davanti casa o sulle rive del fiume?
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  2. E aggiungerei x completezza. Armillaria mellea
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  3. Da Enciclopedia Treccani: “Rizomorfe Formazione cordoniforme costituita da ife di funghi saprofiti o parassiti. Le r. sono dapprima bianche o chiare; più tardi, le ife più interne rimangono vive e di colorito chiaro, mentre quelle più esterne si ispessiscono, muoiono e imbruniscono. Sono simili, per il loro aspetto serpeggiante, per il colore e per la ramificazione, alle radici delle piante superiori. Servono a estendere l’infestazione e hanno anche funzione di organi di resistenza, analogamente agli sclerozi, con i quali il fungo sopravvive a periodi sfavorevoli. R. si trovano sia sull’ospite (sulle radici o sotto la corteccia del tronco di varie piante legnose nelle quali possono invadere anche il legno) sia nel terreno.” Quelle in foto ci sono buone possibilità che siano di Armillaria e il ciclo di questo fungo è ben rappresentato in questa immagine che ho preso da https://www.microbiologiaitalia.it/micologia/armillaria-mellea-e-il-marciume-radicale-fibroso/ Un saluto. Sperando che dopo averlo messo per scritto qui mi resti più facilmente in testa. P.S. adesso è a casa con me 😂👍
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  4. Ieri mattina sono tornato a vedere nel solito vecchio boschetto, che ha subito prima una moria di pini dovuta a una qualche malattia, poi un bel taglio importante. Oggi sta pian piano ricrescendo e non ha mai smesso di accogliere un sacco di specie fungine, tra cui le più ambite. Dicevo, ieri mattina sotto una oramai fastidiosa pioggia, sono tornato e nei punti precisi delle fungaia che conoscevo e che sono pian piano riuscito a ritrovare….. eccoli
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  5. Poi farò come te, Giacomo, ho una vaschetta ben trasparente dove metterò ciò che resta e del substrato per vedere se sarà possibile portarla in giro a far vedere, ho buone sensazioni. Per ora non volevo rovinare la balletta anche perchè, nelle istruzioni, dicevano di non tagliare.....Boh!, Vedremo, è un esperimento....
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  6. Ciao a tutti, io sono ancora indietro, aspetto la prima fruttificazione.....
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  7. Ciao a tutti gli amici. Ora che anche Giacomo ha fornito la sua risposta al quesito posto da Patrizio, espongo il mio personale punto di vista circa il calpestio dei boschi. 1) il bosco spesso è un ecosistema che si è formato nel tempo, sorretto da un equilibrio a volte molto particolare, sottoposto a diverse sollecitazioni di vario genere (climatiche, geologiche, antropiche, patologiche, incendi, ecc.). 2) Come tutti gli ecosistemi naturali, anche il bosco, ha in se la capacità di autoproteggersi, biodegradarsi e autorigenerarsi, ma entro limiti e tempi che certamente non sono quelli "frenetici e convulsi dell'uomo odierno". In sostanza un bosco sano e maturo, può ben sopportare un certo livello di impatto ambientale (calpestio moderato, rottura di qualche rametto, sradicamento piccoli arbusti, rifiuti organici, ecc), ma se questo livello dovesse aumentare e fosse su larga scala, allora anche un bosco sano comincerebbe dar segni di "sofferenza". 3) Aggiungiamo poi, che negli ultimi anni, sempre più spesso assistiamo all'avvento di stagioni anomale (carenza di piogge ed elevate temperature), con conseguente stress meteo-idrico sopratutto a carico dell'apparato fogliare. 4) Il sopracitato equlibrio, crea anche le condizioni per l'istaurazione e la crescita dei miceli fungini (simbionti o saprofiti), che a loro volta sono molto "dipendenti" nella loro fruttificazione dalle condizioni meteo-climatiche, ma legati a questa vecchia, ma sempre valida equazione: "UN BOSCO RICCO DI FUNGHI E' UN BOSCO SANO E RIGOGLIOSO, MENTRE LA SCOMPARSA DEI FUNGHI NE E' INDICE DI DEGRADO E SPESSO NE PRELUDE LA MORTE". Concordo con Gibbo, che se tutti noi, andando nei boschi e prati con il massimo del rispetto, consapevoli dei danni ambientali che possiamo procurare con le nostre ricerche e cercando per quanto più possibile di prevenirli, sicuramente potremo ipotecare un buon futuro al nostro ambiente boschivo. Un cordiale e affettuoso saluto a tutti, Ennio.
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