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Lupo del salento

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  1. Mi piacerebbe sapere se oltre a qualche differenza macroscopica incostante esistono differenze microscopiche costanti nella differenziazione di questo gruppo di leccini ho sempre pensato a loro come ad una specie collettiva: aurantiacum vulpinum quercinum ecc. però non ho esperienza su funghi che vedo incostantemente mi piacerebbe il vostro parere personale (visto anche l'altro topic). Ciao
  2. Con un organizzatore come te non poteva andare male. Ma hai cambiato maccina fotografica?
  3. altra inquadratura ed ultima foto Riciao a tutti
  4. Mi ha sempre incuriosito per l'odore dolciastro queste sono le foto che ho fatto nel periodo della fioritura a giugno. Ciao
  5. Ti ringrazio,non ti preoccupare. Volevo solo chiederti qualora ne avessi avuto ancora uno fresco di seccarne un pezzettino, vuol dire che ne ritroverai tantissimi per seccarne uno OK ?! :contr: X Roberto eseguito! :o:o: :o:o: :o:o: non mi ero accorto
  6. Ciao Nik, le prime due foto mostrano decisamente bene un Sarcodon imbricatus Per il cortinarius --> passo OK per il Gomphus clavatus Ciao
  7. secondo me sono quercinum (lo sento! ) Concordo con Bruno esemplari tipici di entoloma (o erano tricholomi? )
  8. Gymnopus dryophilus (Bull.) Murrill, N. Am. Pyren. 9: 362 (1916) = Agaricus dryophilus Bull., Herbier de la France 10: tab. 434 (1790) Collybia dryophila (Bull.) P. Kumm., Führer Pilzk.: 115 (1871) Collybia dryophila var. alvearis Cooke, Trans. Br. mycol. Soc. 3: 110 (1908) Collybia dryophila var. aurata Quél., Enchiridion Fungorum, in Europa Media Præsertim in Gallia Vigentium (Paris): 31 (1886) Marasmius dryophilus (Bull.) P. Karst., Kritisk Öfversigt af Finlands Basidsvampar, Tillägg: 103 (1889) Marasmius dryophilus var. alvearis (Cooke) Rea, (1922) Marasmius dryophilus var. auratus (Quél.) Rea, Brit. Basidiom.: 524 (1922) Omphalia dryophilus (Bull.) Gray, Nat. Arr. Brit. Pl. (London): 612 (1821) Concludo con un giunto a fibbia e con un basidio, purtroppo le foto sono venute scarsette. Ciao
  9. Gymnopus dryophilus (Bull.) Murrill, N. Am. Pyren. 9: 362 (1916) = Agaricus dryophilus Bull., Herbier de la France 10: tab. 434 (1790) Collybia dryophila (Bull.) P. Kumm., Führer Pilzk.: 115 (1871) Collybia dryophila var. alvearis Cooke, Trans. Br. mycol. Soc. 3: 110 (1908) Collybia dryophila var. aurata Quél., Enchiridion Fungorum, in Europa Media Præsertim in Gallia Vigentium (Paris): 31 (1886) Marasmius dryophilus (Bull.) P. Karst., Kritisk Öfversigt af Finlands Basidsvampar, Tillägg: 103 (1889) Marasmius dryophilus var. alvearis (Cooke) Rea, (1922) Marasmius dryophilus var. auratus (Quél.) Rea, Brit. Basidiom.: 524 (1922) Omphalia dryophilus (Bull.) Gray, Nat. Arr. Brit. Pl. (London): 612 (1821) cheilocistidi coralloidi
  10. Gymnopus dryophilus (Bull.) Murrill, N. Am. Pyren. 9: 362 (1916) = Agaricus dryophilus Bull., Herbier de la France 10: tab. 434 (1790) Collybia dryophila (Bull.) P. Kumm., Führer Pilzk.: 115 (1871) Collybia dryophila var. alvearis Cooke, Trans. Br. mycol. Soc. 3: 110 (1908) Collybia dryophila var. aurata Quél., Enchiridion Fungorum, in Europa Media Præsertim in Gallia Vigentium (Paris): 31 (1886) Marasmius dryophilus (Bull.) P. Karst., Kritisk Öfversigt af Finlands Basidsvampar, Tillägg: 103 (1889) Marasmius dryophilus var. alvearis (Cooke) Rea, (1922) Marasmius dryophilus var. auratus (Quél.) Rea, Brit. Basidiom.: 524 (1922) Omphalia dryophilus (Bull.) Gray, Nat. Arr. Brit. Pl. (London): 612 (1821) Spore piccole, apicupalte di forma variabile, lisce, Sporata bianca Ingrandimento 1000X
  11. Gymnopus dryophilus (Bull.) Murrill, N. Am. Pyren. 9: 362 (1916) = Agaricus dryophilus Bull., Herbier de la France 10: tab. 434 (1790) Collybia dryophila (Bull.) P. Kumm., Führer Pilzk.: 115 (1871) Collybia dryophila var. alvearis Cooke, Trans. Br. mycol. Soc. 3: 110 (1908) Collybia dryophila var. aurata Quél., Enchiridion Fungorum, in Europa Media Præsertim in Gallia Vigentium (Paris): 31 (1886) Marasmius dryophilus (Bull.) P. Karst., Kritisk Öfversigt af Finlands Basidsvampar, Tillägg: 103 (1889) Marasmius dryophilus var. alvearis (Cooke) Rea, (1922) Marasmius dryophilus var. auratus (Quél.) Rea, Brit. Basidiom.: 524 (1922) Omphalia dryophilus (Bull.) Gray, Nat. Arr. Brit. Pl. (London): 612 (1821) Le evidenti rizomorfe
  12. Gymnopus dryophilus (Bull.) Murrill, N. Am. Pyren. 9: 362 (1916) = Agaricus dryophilus Bull., Herbier de la France 10: tab. 434 (1790) Collybia dryophila (Bull.) P. Kumm., Führer Pilzk.: 115 (1871) Collybia dryophila var. alvearis Cooke, Trans. Br. mycol. Soc. 3: 110 (1908) Collybia dryophila var. aurata Quél., Enchiridion Fungorum, in Europa Media Præsertim in Gallia Vigentium (Paris): 31 (1886) Marasmius dryophilus (Bull.) P. Karst., Kritisk Öfversigt af Finlands Basidsvampar, Tillägg: 103 (1889) Marasmius dryophilus var. alvearis (Cooke) Rea, (1922) Marasmius dryophilus var. auratus (Quél.) Rea, Brit. Basidiom.: 524 (1922) Omphalia dryophilus (Bull.) Gray, Nat. Arr. Brit. Pl. (London): 612 (1821)
  13. Gymnopus dryophilus (Bull.) Murrill, N. Am. Pyren. 9: 362 (1916) = Agaricus dryophilus Bull., Herbier de la France 10: tab. 434 (1790) Collybia dryophila (Bull.) P. Kumm., Führer Pilzk.: 115 (1871) Collybia dryophila var. alvearis Cooke, Trans. Br. mycol. Soc. 3: 110 (1908) Collybia dryophila var. aurata Quél., Enchiridion Fungorum, in Europa Media Præsertim in Gallia Vigentium (Paris): 31 (1886) Marasmius dryophilus (Bull.) P. Karst., Kritisk Öfversigt af Finlands Basidsvampar, Tillägg: 103 (1889) Marasmius dryophilus var. alvearis (Cooke) Rea, (1922) Marasmius dryophilus var. auratus (Quél.) Rea, Brit. Basidiom.: 524 (1922) Omphalia dryophilus (Bull.) Gray, Nat. Arr. Brit. Pl. (London): 612 (1821) E' uno dei primi funghi ad uscire. Facilmente riconoscibile per la colorazioni giallo-ocra del cappello e del gambo, per le lamelle bianche negli esemplari freschi e giovani e per l'odore gradevole oltre che per la piccola taglia. Teoricamente commestibile.
  14. Che dire… sappiamo che l’habitat non influenza in alcun modo la commestibilità o la tossicità dei funghi, tranne che in caso di inquinamento da veleni esogeni od ambientali (metalli pesanti, pesticidi, diserbanti ecc.); forse in questo caso dobbiamo pensare che dall’altro lato del Mondo consumano un fungo per noi tossico (sicuramente ha dato numerosi casi di intossicazione di tipo gastrointestinale a breve latenza) e chissà ….. andando in America od in Giappone in qualche ristorante potranno servirci un piatto a base di Brick Cap o kuritake e considerarlo una prelibatezza
  15. Di fronte all’H. sublateritium si è bloccato ed ha esclamato “ … but this is a good edible mushroom (ma questo è un buon fungo commestibile) che io consumo quando ho la fortuna di trovarlo nei boschi americani…”; pensavo di trovarmi di fronte al solito “intenditore” di funghi velenosi invece mi ha dimostrato di riconoscere la specie soprattutto nelle principali differenze con l’H. fasciculare che sapeva essere velenoso; arrivato a casa ho ripensato alla discussione e con una veloce ricerca ho effettivamente riscontrato che il sublateritium è regolarmente ricercato e consumato sia negli States (dove viene chiamato “Brick Cap”) che in Giappone dove viene chiamato “kuritake”. Mi ha colpito il titolo di un articolo d’oltreoceano “Hypholoma sublateritium good edible in USA poisonous in Europe”: l’autore esaminava dettagliatamente le specie Europea ed Americana giungendo alla conclusione che si trattava senza ombra di dubbio dello stesso fungo, stimolato dall’articolo ho ritrovato centinaia di voci bibliografiche nord americane e giapponesi tutte concordanti con la buona commestibilità del sublaterititum pur se facilmente confondibile con il fasciculare sicuramente tossico.
  16. Numerose sono le segnalazioni CERTE di intossicazioni da H. sublateritium e gli autori Europei lo ritengono tossico-velenoso come il fasciculare, similmente viene sconsigliato il consumo dell’H. capnoides per la facilissima confusione con le altre specie tossiche. Dopo una piacevole escursione nelle faggete del Pollino, nello scorso ottobre, abbiamo allestito una Mostra Micologica con le centinaia di specie trovate: nel percorso didattico a cespi di Armillaria mellea (il Chiodino) abbiamo affiancato sia l’Hypholoma fasciculare che il sublateritium (falsi chiodini) per accentuare le diffenze macroscopiche tra i generi. Numerosissimi i visitatori, come in tutte le mostre, e alcuni cercavano di convincerci di aver mangiato in passato funghi mortali (è divertente la frase: ma io questo l’ho sempre mangiato soprattutto quando riferita a funghi mortali) ma per fortuna non l’avevano evidentemente fatto, di questi uno in particolare ha attirato la mia attenzione, stimolando la mia curiosità, si trattava di leccese residente negli USA in vacanza.
  17. In letteratura, non avendo esperienza diretta per intossicazioni da questo tipo di funghi, ho ritrovato numerosi casi di intossicazione ed avvelenamenti, alcuni dei quali mortali, da ingestione di Hypholoma fasciculare in tutto il mondo. Sono state anche ben identificate le tossine: si tratta di alcuni Triterpeni chiamati Fascicule E ed F e di alcune citotossine chiamate Nematoline, responsabili dell’avvelenamento, che per semplicità descrittiva diremo, similfalloideo con danno epato renale spesso irreversibile. Analogamente tossico viene considerato l’Hypholoma sublateritium: se per l’H. fasciculare il gusto decisamente amaro l’odore sgradevole ne inibiscono il consumo, il gusto del sublateritium è variabile da amaro a dolce (l’ho personalmente assaggiato) e ciò può causare confusioni spiacevoli.
  18. Nelle abetaie insieme ai *fratelli* fasciculare e sublaterititum può essere rinvenuto l’ Hypholoma capnoides che cresce prevalentemente su legno di conifera e che viene considerato buon commestibile di difficile determinazione. Hypholoma capnoides foto di Brisa
  19. Lycoperdon echinatum Scriviamo anche da questa parte il nome
  20. Si magari se vuoi conservane uno secco (basta anche un quarto purchè ci sia sia il gambo che il cappello) così se lo ritrovi possiamo confrontarlo. Non è considerato come specie valida ma forse solo come forma ecologica certo se fosse possibile dimostrare la sua fedeltà ai luoghi di crescita e caratteristiche sempre costanti..
  21. Sempre estrapolato da un'altra discussione e per lo stesso motivo, facilitare il dibattito ecco un altro cortinarius . discussione originaria Sempre in Aprica., Qualche altro funghetto. Foto di nik Pareri determinativi: Foto 7 Cortinarius camphoratus Brisa Ciao Brisa sulle determinazioni mi trovi quasi concorde, ma come fai a dire Cortinariu traganus e camphoratus se non hai sentito gli odori? ......Eppoi per il camphoratus non Ti sembra troppo liscia la cuticola del cappello e troppo viola il viraggio della carne, perche non cortinarius cyaneus ? samurai
  22. Discussione originale nel link Sempre in Aprica., Qualche altro funghetto.
  23. Pareri determinativi: Foto 3 - Cortinarius traganus Brisa Ciao Brisa sulle determinazioni mi trovi quasi concorde, ma come fai a dire Cortinariu traganus ......se non hai sentito gli odori? Attenzione prchè i cortinari sono molto sbdoli, peche non la varietà finitimus del traganus? Samurai
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