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Lupo del salento

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  1. Leccinum lepidum (H. Bouchet ex Essette) Bon & Contu, Quad. Acad. Naz. Lincei 264: 103 (1990) = Boletus lepidus H. Bouchet ex Essette 1965
  2. Leccinum lepidum (H. Bouchet ex Essette) Bon & Contu, Quad. Acad. Naz. Lincei 264: 103 (1990) = Boletus lepidus H. Bouchet ex Essette 1965
  3. Leccinum lepidum (H. Bouchet ex Essette) Bon & Contu, Quad. Acad. Naz. Lincei 264: 103 (1990) = Boletus lepidus H. Bouchet ex Essette 1965
  4. Leccinum lepidum (H. Bouchet ex Essette) Bon & Contu, Quad. Acad. Naz. Lincei 264: 103 (1990) = Boletus lepidus H. Bouchet ex Essette 1965 Famiglia Boletaceae Genere Leccinum Gray sez. luteoscabra (sec. Singer) facilmente riconoscibile nonostante la varibilità cromatica
  5. Se pensavate di esservi liberati di me .... vi sbagliavate :pedr: Continuo con la seconda uscita di dicembre Hydnellum ferrugineum
  6. Tricholoma caligatum (Viv.) Ricken, Die Blätterpilze: 331 (1914) = Agaricus caligatus Viv., I Funghi d'Italia (Genova): 40 (1834) Armillaria caligata (Viv.) Gillet, Hyménomycètes (Alençon): 79 (1874) Sphaerocephalus caligatus (Viv.) Raithelh. [as 'caligatum'], Metrodiana 8(2-3): 52 (1979)
  7. Tricholoma caligatum (Viviani) Ricken, Die Blätterpilze: 331 (1914) = Agaricus caligatus Viv., I Funghi d'Italia (Genova): 40 (1834) Armillaria caligata (Viv.) Gillet, Hyménomycètes (Alençon): 79 (1874) Sphaerocephalus caligatus (Viv.) Raithelh. [as 'caligatum'], Metrodiana 8(2-3): 52 (1979) Abbondante e facilmente riconoscibile. Il sapore spesso amarognolo e l'odore intenso ne sconsigliano il consumo.
  8. Ho approfondito un po' nel web ma non sono riuscito ad arrivare ad una conclusione esaustiva. Intanto il raccoglitore mi ha confermato di averli ritrovati in una radura con prevalenza di eucaliptus e la presenza di una piccola quercia attorno alla quale sono stati rinvenuti dai cani; poi non sono riuscito a ritrovare alcuna descrizione anche se in alcune citazioni si fa riferimento a brain ed onestamente al cervello ho pensato quando li ho visti. Qualche altra dritta? Ciao
  9. Chroogomphus rutilus (Schaeffer) O.K. Miller, Mycologia 56(4): 543 (1964) = Agaricus gomphus Pers., Icones et Descriptiones Fungorum Minus Cognitorum (Leipzig): 51 (1800) Agaricus rutilus Schaeff., Fung. Bavar. Palat. 4: 24 (1774) Chroogomphus britannicus A.Z.M. Khan & Hora, Trans. Br. mycol. Soc. 70: 155 (1978) Chroogomphus corallinus O.K. Mill. & Watling, Notes R. bot. Gdn Edinb. 30: 391-394 (1970) Chroogomphus rutilus var. corallinus (O.K. Mill. & Watling) Watling, Edinburgh J. Bot. 61(1) (2004) Cortinarius rutilus (Schaeff.) Gray [as 'Cortinaria rutila'], Nat. Arr. Brit. Pl. (London) 2: 629 (1821) Gomphidius corralinus (O.K. Mill. & Watling) Kotl. & Pouzar, Česká Mykol. 26(4): 220 (1972) Gomphidius rutilus (Schaeff.) S. Lundell, Fungi Exsiccati Suecici: 409 (1937) Gomphidius viscidus sensu auct.; fide Checklist of Basidiomycota of Great Britain and Ireland (2005) Gomphidius viscidus var. testaceus Fr., Epicrisis systematis mycologici (Uppsala): 319 (1838) Gomphus viscidus sensu auct.; fide Checklist of Basidiomycota of Great Britain and Ireland (2005)
  10. Grazie Enzo, non avevo proprio pensato ad una...... "patologia" questo per me è grave Mi piacerebbe approfondire un po' l'argomento oltre la ricerca web se ti capitasse qualche articolo ti sarei grato se volessi spedirmelo. Ciao
  11. Ciao Carletto, anche qui di neve non se ne vede....... ma si sa noi siamo il SUD (quello vero mica come in sicilia dove nevica sempre ) Bello vedere un po' di funghi dal vivo, anche io sto cercando di trovare il tempo per andare un po' per boschi. Alla prossima
  12. Mi sono trovato davanti ad un fungo ipogeo, molto profumato (odore tra rufum e borchii) che pensavo fosse un Elaphomyces. Osservandolo macroscopicamente, però non sono riuscito a determinarne la specie. In tutti gli esemplari il peridio notevolemente spesso e BIANCASTRO presenta la superficie esterna facilmente separabile (tanto da pensare ad un esoperidio) caratteristicamente in tutti gli esemplari percorso da venature rilevate, la gleba (ma erano tutti esemplari maturi) gia in polvere salvo la presenza al centro di area chiara. Microscopicamente il peridio è formato da ife globose-poligonali e la gleba da un capillizio ialino-ocraceo a basso ingrandimento percepito come ocra-grigiastro ma molto pallido. le spore piccole 4-4,5x 3,8x4,2 aculeate globose. Non sono riuscito ad evidenziare aschi. Ho iniziato a pensare ad un gasteromicete ... ma quale? Con quelle caratteristiche organolettiche proprio non saprei. E se fosse una SN di elaphomyces? Chi l'ha trovato mi ha detto di averlo ritrovato solo due volte negli ultimi dieci anni ed era piuttosto eccitato, mi ha detto : "ho trovato il tartifo dei cervi" (elaphomyces significa proprio questo) ma ...... Qualcuno può aiutarmi?
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