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daiano

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  1. Ma per l'anno prossimo...torneremo ancora a sudare e a farci venire il fiatone su e giù per le montagne del cuore, Roberto ! :wink: L'intento non era certo quello, Rob ! :biggrin: Anche la nuova Malga Varena è interessante e la Malga Lavazè (Daiano), sempre che finiscano i lavori di ristrutturazione... E' anche la mia convinzione, Pasquale ! Ciao a tutti giorgio
  2. Invece credo che ce la potresti fare, Monica ! Chissà... Per quel versante ci sono salito quattro volte, Massimo...tre d'estate ed una in primavera, con la neve e l'aria frizzantissima Presto sarai nuovamente sulla breccia, fra le tue Alpi, con tutti i tuoi "baldi" giovani ! :wink: :biggrin: Ciao a tutti giorgio
  3. Per così poco, Gabriele ? E' solo un'ascensione tutto sommato facile...ottima per le tue ginocchia ! Tu ci vieni troppo poco quassù in Dolomiti, Salvo ! :biggrin: Sempre alle prese con Pino laricio e betulle varie ! Marcella, m'hai involontariamente scritto un "promo"...o un trailer ? A gennaio, penso :wink: Ciao a tutti giorgio
  4. In tal senso, Giacomo, la montagna che più mi rammenta la fragilità di ogni cosa, il significato dell'effimero, è il non lontano Latemar...basti pensare a tutti i suoi campanili, torri, ghiaioni immensi, fino al Labirinto sopra il Passo di Costalunga... Sono attimi, minuti, ore, che non dimenticherai più...le scalate rimarranno per sempre scolpite nella memoria...ognuna col suo senso di irripetibilità, unicità... :wink: Lieto che ti susciti delle emozioni, Giuseppe ! :biggrin: Ciao a tutti giorgio
  5. L'importante, Mario, è avere le gambe e la schiena allenati...così che non richiedano troppo ossigeno... andare su e giù per i boschi è un'ottima palestra in tal senso ! :wink: Perchè no ? Io salirò a piedi e tu in mountain bike...che ne dici ? :biggrin: Non avrò nessuna pietà, Matteo ! E poi quelle montagne sono sempre là che aspettano... Ciao a tutti giorgio
  6. All’imbocco del “Nuovo Sentiero”, tagliato in mezzo ai mughi, mi fermo ad osservare la verde insellatura del Passo sottostante. 20 minuti ancora e sarò giù… Ciao a tutti :hug2: giorgio
  7. Dopo aver lasciato la mente vagare fra i paesaggi e le persone care, comincio la discesa per la via Sud, quella classica e perciò più frequentata, di recente risistemata e resa ancor più facile…
  8. La vetta è molto allungata ed offrirebbe, nuvole permettendo, un panorama circolare magnifico. Anche se oggi non me lo posso godere, è ben radicato nella mia memoria e nel cuore. E’ infatti l’ottava volta che salgo quassù…
  9. Supero il risalto e arrivo su una specie di terrazzino pensile da cui intravedo la croce. E’ lì…sono pochi metri ancora. Il pezzo “brutto” è alle spalle ed il cielo si sta riaprendo…
  10. …ma anche attimi di sconforto, di paura sottile. Il sentiero, frammentario e frammentato, conosce un tratto bell’esposto. Riuscirò a vincere la mia paura del vuoto, quel senso di vertigine a me ben noto ? Provo…mi concentro sul segnavia rosso-bianco-rosso e sui sassi pericolanti sotto le pedule…
  11. Sono sulle roccette. Chiuso fra le roccette. Devo aiutarmi con le mani. Man mano che procedo sento crescere la soddisfazione per il senso d’equilibrio che ancora mi supporta. Sento che mi sto avvicinando alla meta. Attimi d’entusiasmo sul grigio calcare…
  12. Da quassù si può ammirare lo sviluppo della Gola del Rio delle Foglie, le cui poche acque si uniranno a quelle dell’Adige nei pressi di Ora. Sulla sinistra affiora il sentiero che attraversa con un’alta diagonale tutta la gola.
  13. Raggiungo la breve depressione. Osservo e studio la cima del Corno Bianco con la rassicurante croce di vetta. Sulla destra la dorsale sudoccidentale, particolarmente rotta, frastagliata, segno della transitorietà anche di queste rocce…
  14. Mi aspetta ancora la lunga cresta, che presenta una specie di depressione. L’ultima parte della salita ancora non mi si svela, intrappolata com’è dalle nubi…
  15. Presso quella forcelletta lassù attaccherò le roccette della cresta. Che cosa m’aspetta là dietro ?
  16. Un’ultima immagine del ciglio di questa specie di cratere. Cammino sospeso su versanti scoscesi : ancora verde il primo, cariato e franoso il secondo…
  17. Mi giro. Qui inizia la vera e propria risalita della cresta. La cima è lassù, nascosta dalle nuvole. Mi faccio coraggio, incrocio le dita sperando che non si metta a piovere e riparto…
  18. Il sentiero che vedete porterebbe al Santuario di Pietralba, visibile appena sfumato sulla destra. Qui corre proprio sull’orlo della forra.
  19. Incontro due ragazze che sono scese dal versante che salirò. L’attrezzatura di una di loro rientra nello scatto. Laggiù le nuvole sembrano voler soffocare Latemar, Catinaccio e Sciliar...
  20. Finalmente arrivo sull’orlo della cresta NO. Sotto di me si apre un canyon, un profondo burrone, il cosiddetto Buco del Burro, facente parte della profonda gola del Bletterbach. Tale gola costituisce un Parco Naturale. E Testa ve ne ha già descritti i caratteri salienti ed il percorso attrezzato che lo percorre.
  21. Ammiro l’Altopiano delle Regole, il Regglberg, inondato dagli squarci di sole. A sinistra riconosco il lontano Santuario di Pietralba e sulla destra l’abitato di Nova Ponente.
  22. La mia via…una traccia sassosa nel verde labirinto. Il tempo s’incupisce e m’assale un po’ d’apprensione…
  23. Ecco qua una boletacea, sicuramente un Suillus, assai presente fra questi mughi…
  24. Comincia il lungo tratto in quota, e fra i mughi, con il quale si aggira il Corno Bianco. Lascio l’ultima radura e mi rituffo fra i mughi. Laggiù, dagli arbusti resinosi affiora il Corno Nero.
  25. Incrocio pochi escursionisti. C’è ancora un bel sole, ma tira anche un forte vento…
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