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Piciacchiu

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  1. [bravissimo Luigi, si vede che stai mooolto a sud!! Comunque, quello non è il verde della eterophilla...mi associo a Rossano: virescens!
  2. Purtroppo, è proprio il caso di dirlo, piove sul bagnato... http://ilcentro.gelocal.it/dettaglio/croll...one=EdRegionale Non c'è davvero pace per l'Abruzzo.
  3. E' la legge della natura che crea sempre delle compensazioni...tanto siamo brutti noi, quanto so' belle loro!
  4. Ho sempre più indizi, Rossà, sul binomio cedro-prugnoli... P.S.: scusatemi l'OT. Il mio cedro non lo posto, perchè ha appena 25 anni...praticamente un pupo!
  5. Io purtroppo sono lontanuccio, se no sarei venuto davvero volentieri, come puoi ben immaginare. Dal tema dell'incontro, comprendo con soddisfazione che ormai la presenza del nostro grande predatore risulta stabile anche in Appennino settentrionale. Dalle mie parti, come sai, la popolazione si è ancora accresciuta e di recente a Campotosto ci sono stati avvistamenti non distante dall'abitato (ex-abitato, sarebbe meglio dire... ).
  6. Scommetto che intorno ci fanno gli spinaroli*... * = denominazione dialettale, comune sia in Abruzzo che in Lazio, del calocybe gambosum in passato noto anche come tricholoma georgii, altresì conosciuto come prugnolo o fungo di S. Giorgio.
  7. Una "toccata e fuga" per Peppe ed il sottoscritto, comunque sufficiente a riabbracciare tanti amici ed a fare una salutare passeggiata di un paio d'orette abbondanti nelle splendide abetine di Vallombrosa (un grande onore solcare il bosco sulle orme di "mostri sacri" come Gibbo, Andrea, Lupo, Prestigioso...). Certo, è stata davvero dura partire alle 3 del pomeriggio, perdendo tutte quelle splendide leccornie mirabilmente preparate dalle grandissime Coche per la incommensurabile (come sempre) cena regionale. Anche la grigliata alla segheria, comunque, non è stata affatto male, con menzione d'onore per le fantastiche cipolle alla brace del Presidente uscente!! Un peccato non aver potuto salutare quelli arrivati dopo la nostra partenza (ma conto di rifarmi al Ceppo) e non aver potuto assistere alle proiezioni in ricordo del caro Giorgio. Nel salutare ed abbracciare tutti, ma proprio tutti, presenti e non, ci tengo a portare il vivo e sentito ringraziamento della terra d'Abruzzo per il grande, immenso cuore che (come non dubitavo) APB ha ancora una volta dimostrato di possedere.
  8. Madonna, quant'è bacchettone 'sto correttore automatico... :biggrin: Come li devo chiamare, "palline di mulo"?
  9. Purtroppo, per le ragioni che vi è facile immaginare, i "c.......i di mulo" che avevo preventivato di portare da Campotosto (ormai quasi un classico...) sono ovviamente "out". Vedrò di sopperire con qualcos'altro. Un paio di salsicce dovrei averle (una di fegato e una di carne). Magari ci aggiungo una bottiglia di Amarone e a 'sto giro ci accontentiamo così...
  10. "Quanto era bella la mia Onna"... In queste pagine, lo struggente ricordo di Giustino Parisse, il giornalista del Centro che nella sciagura aquilana ha perso due figli e l'anziano padre: http://ilcentro.gelocal.it/dettaglio/quant...one=EdRegionale
  11. Credo anch'io che sia così. Dal perdere la casa (che è comunque una disgrazia immane) ci si può, sia pur con fatica, risollevare. Dal perdere un figlio, la moglie, il marito in questa maniera, no.
  12. Quando sembrava che si potesse tornare pian piano, se non certamente alla normalità, almeno ad un minimo di tranquillità in più, ecco che il "mostro" si ripresenta puntuale, sotto forma di una scossa di magnitudo 4,9 scala Richter registrata alle 23,15 di ieri sera e chiaramente avvertita anche a Roma (perlomeno a casa mia). Durata poco, ma piuttosto intensa. Epicentro a nord dell'Aquila, tra i comuni di Pizzoli, Barete, Capitignano e Campotosto. In quest'ultima località (da cui, come sapete, ho notizie aggiornate in tempo reale) ieri ha infierito anche il maltempo, con pioggia mista a neve, vento forte che ha scoperchiato il tendone centrale e temperatura intorno ai 3-4 gradi centigradi. In diverse località, anche nei pressi del capoluogo abruzzese, la minima di stanotte è scesa appena sotto gli 0° (-0,2° Pizzoli, -0,3° Tagliacozzo, -0,1° Scoppito). C'è la miglior intenzione di tornare alla normalità il prima possibile, ma queste condizioni certo non aiutano.
  13. Ogni tanto, Giacomo, la natura ci ricorda quanto siamo piccoli e, appunto, impotenti. Per fortuna giungono notizie rassicuranti circa la tenuta delle dighe (almeno quelle...): http://ilcentro.gelocal.it/multimedia/home/5483854
  14. Aggiornamento su Campotosto: http://ilcentro.gelocal.it/multimedia/home/5476650 http://ilcentro.gelocal.it/multimedia/home/5478802
  15. Epicentro nel lago di Campotosto, purtroppo. Magnitudo 5,2 scala Richter. La chiesa in piazza presenta evidenti lesioni esterne ed è stata transennata. Danni anche da "Barilotto" ed in diverse abitazioni del paese, in alcune anche consistenti. Caduti numerosi comignoli. Di casa mia (e più in generale della zona delle villette) non ho notizie. La popolazione, che sino ad ora aveva dormito in casa (almeno in maggioranza) ha ora comprensibilmente paura e dormirà in macchina o si trasferirà altrove. Forse, ma non è certo, oggi verrà allestita una tendopoli presso il campo sportivo. E così anche una delle poche zone-rifugio dell'aquilano ha cessato di essere tale. Bisogna riconoscere che quando il Padreterno ci mette le mani, lo fa con tutti i crismi...
  16. Beh, sono rimaste la 1 e la 6...per me la 6 va bene! Bambolina 6 prenotata da Piciacchiu.
  17. Condivido in pieno le considerazioni di Gianluca. In questo momento tutti abbiamo l'impulso di correre a fare qualcosa, ma bisogna mantenere il sangue freddo e ragionare. Siamo ancora nella fase dell'emergenza, anche perchè queste dannate scosse continuano (stanotte una 4,8 Richter con epicentro al Passo delle Capannelle) ed è un momento nel quale è bene lasciare alle strutture istituzionali (e para-istituzionali) la bussola dei soccorsi, se no si rischia di far danno anzichè essere d'aiuto. Sarà soprattutto "dopo" che serviranno braccia ed energie per aiutare il popolo abruzzese (che di suo, comunque, lavora come un mulo) nelle infinite attività di ricostruzione che lo attendono. Io per ora mi sono limitato ad inviare un contributo a mezzo bonifico alla C.R.I. (certamente affidabile) e se ci riesco passo al supermercato per poi conferire la spesa al banco alimentare del Torrino. Venerdì salirò a Campotosto per verificare l'agibilità della casa, con la quale (in caso positivo) darò un appoggio temporaneo ad una coppia di amici aquilani rimasti fuori di casa. Piano piano la vita riprende...l'Abruzzo ha saputo risollevarsi dal devastante sisma di Avezzano del 1915, ce la farà anche questa volta. Importantissime saranno, nella fase della ripresa, iniziative come quella suggerita da Gibbo e che ovviamente sin d'ora sposo al 100%.
  18. Ho il cuore gonfio di dolore, la mia L'Aquila è ridotta peggio di una città sottoposta ai bombardamenti. Sono riuscito a sentire alcuni amici: stanno bene, se così si può dire, a parte aver perduto chi la casa, chi lo studio professionale, con quanto vi era contenuto. Di altri, invece, non ho notizie. Tra questi alcuni ragazzi di Abruzzometeo, due dei quali stanno a L'Aquila per motivi di studio. Si tratta di una tragedia immane, della quale ancora non si percepisce la grandezza. A parte il costo in vite umane, che purtroppo temo si misurerà in diverse centinaia, ci sono circa 100.000 persone che hanno perso tutto ciò che avevano.
  19. Bene Marco, se vuoi conoscere le fonti cui faccio riferimento è presto detto: Andersen e tali fratelli Grimm... Scherzi a parte, Marco, anch'io nutro molte prerplessità sull'attendibilità di certe notizie ed anzi devo confessarti che sino a qualche tempo fa ero convinto che le storie di lupi antropofagi appartenessero alla lunga serie di "leggende rurali" (tipo le vipere buttate dall'elicottero della Forestale, per capirci... ). Un paio di mesi or sono, causalmente, ho letto di una mostra sul lupo tenuta in un castello abruzzese dove si parlava di queste tematiche e di lì ho iniziato un approfondimento in esito al quale ho rinvenuto alcune esposizioni che, per la verità, non mi sembrano frutto di superficiale adesione a dicerie popolari. Ti propongo qualche link utile, o perlomeno interessante (fermo rimanendo che si può rimanere dell'opinione che si tratti di frescacce in libertà...) per chi come te è appassionato dell'argomento: http://www.regione.piemonte.it/parchi/riv_...17998/art11.htm http://www.olx.it/l-uomo-e-la-bestia-antro...lo-iid-11237458 http://www.regione.piemonte.it/parchi/lupo...le/speciale.htm (in generale sul lupo) http://www.braidense.it/scaffale/giornale.html (fonti di arrchivio sulla "Bestia di Cusago") Come vedi, gli elementi sono tali da far sembrare un po' riduttivo liquidare la questione come se si trattasse de "gli ricordi de siu Peppittu" o di fiabe per bambini. Per carità, può anche darsi che si tratti di fantasie, ma lì ci sono nomi e cognomi, date di nascita (e purtoppo, di morte) di diverse persone (documentazione tratta dagli archivi dello stato civile e parrocchiali). Mi pare difficile che li uccidessero apposta per poi dare la colpa ai lupi o che ci fosse un serial-killer travestito da lupo per sviare le indagini. Certo, tenuto conto dell'epoca in cui sono accaduti i fatti non è che ci si possa aspettare documentazione fotografica o di laboratorio, ma a me pare che un fondamento ci possa essere. Ciò non toglie nulla a quanto ho già espresso (e ribadisco) circa il fatto che il lupo sia un animale oggi assolutamente non pericoloso per l'uomo e da rispettare e tutelare in modo assoluto. Come certamente sai, la mia zona è una delle poche dove il lupo, fortunatamente, non è mai del tutto scomparso e io ho avuto la fortuna di vederlo dal vivo in almeno un paio di occasioni. E' un animale che amo in modo particolare, ci tengo a ribadirlo, e quanto sopra esposto non inficia minimamente tale considerazione. Per concludere, voglio riportare una frase dal primo degli articoli che ho linkato (di cui ti raccomando l'integrale lettura, perchè è davvero assai interessante) perchè è un pensiero che rispecchia fedelmente il mio: Leggendo i testi dei naturalisti dell’ultima generazione emerge, infatti, un’immagine assolutamente idilliaca del lupo; da un lato non si fa generalmente cenno alla problematica concreta del rapporto con l’uomo - cioè alla possibile predazione sul bestiame e alla sua presunta pericolosità per i nostri simili - dall’altro lato ampio spazio viene dedicato a prendere in giro le indubbie esagerazioni sulla ferocia dell’animale. Traspare in questo atteggiamento una certa aria di sufficienza e di superiorità che spesso è presente tra gli intellettuali quando si confrontano con la cultura popolare. Anche se bisogna ammettere che negli anni ‘70 era probabilmente indispensabile un simile approccio al tema per sradicare la concezione fortemente negativa del lupo. Ciao e...Forza Lupi (in tutti i sensi)! Fabio.
  20. Non moltissimo, Peppò, non moltissimo... ...occhio all'acqua "calda" del week-end!
  21. Per chi fosse interessato a questa tematica, comunque, riporto il link di una discussione assai interessante condotta in un forum di criptozoologia: http://www.criptozoo.com/forum/forum_posts.asp?TID=1059
  22. In effetti, gli ultimi casi di predazione umana da parte del lupo risalgono, nel nostro paese, alla prima metà dell'800. Nella stragrande maggioranza dei casi si trattava di bambini (all'epoca era usuale mandare giovani anche di soli 8-9 anni con le bestie al pascolo in luoghi isolati) o di donne. Quasi mai di uomini adulti, anzi generalmente all'intervento di costoro l'animale scappava abbandonando la preda. I casi più famosi sono quelli della "bestia di Albiolo" (fine '700, Italia settentrionale, circa 20 vittime) della "bestia di Cusago" (fine '700, basso milanese/pavese, 15 o 16 vittime) e della "bestia di Corfinio" (1830-1840, zona Majella in Abruzzo, alcune decine di vittime). Molto più pesanti i "bilanci" in Francia, dove la "bestia del Gevaudan" fece 116 vittime accertate, ma si ritiene che il numero effettivo sia superiore e vicino alle 200 vittime. Secondo la ricostruzione di accreditati etologi, espressa in convegni anche recenti, in tutti questi casi non si trattava mai di un unico animale, ma di un gruppo di lupi cui l'autore della prima predazione umana (quasi sempre un adolescente) "comunicava" la "nuova tecnica" di predazione scoperta, in pratica "socializzando" la pratica antropofaga, in natura estranea al lupo. Quasi sempre, il primo episodio si verificava in occasione della predazione di animali al pascolo, nel corso della quale veniva attaccato il pastorello (o la pastorella) che ovviamente soccombeva facilmente. E' noto che tutti i cani (che dal lupo discendono) hanno maggior "rispetto" fisico dell'adulto, specie se maschio e di statura alta, che non del bambino. In un recente convegno, sono stati portati i risultati di una ricerca effettuata in India, dove si sono purtroppo verificati in tempi piuttosto recenti (lì la civiltà è ovviamente assai diversa dalla nostra ed è facile che i bambini si trovino anche soli in zone isolate e non percorse da mezzi meccanici) con diverse vittime, mi pare una decina. E' risultato che ad effettuare le predazioni umane sia stato un gruppo di otto lupi, cui l'autore della prima aggressione aveva comunicato la nuova tecnica di caccia. Nell'Italia di oggi credo si possa affermare con tranquillità che il lupo non rappresenta assolutamente un pericolo per la razza umana, diversamente da quanto poteva accadere 200 e più anni fa in un mondo completamente diverso.
  23. Piciacchiu

    La Camosciara

    Sempre splendidi i post di Paolo... Il torrente Scerto (localmente chiamato anche solo "le camosciare") è, insieme al Fondillo, uno dei principali affluenti di destra del Sangro. Lì la pesca è sempre stata vietata, anche quando sul Sangro era consentita previo pagamento di un permesso giornaliero (solo in determinati tratti). Malgrado ciò, anch'io come Mario ho più volte risalito a piedi il torrente, solo per ammirare l'incredibile trasparenza delle acque e le meravigliose trote che vi sguazzano dentro indisturbate (bracconieri a parte...). Una volta si arrivava con la macchina sino al piazzale, dove ora invece si può giungere solo a piedi. E' peraltro assolutamente vietato uscire dai sentieri segnati (molto bello quello delle cascate, che si vede nelle foto di Paolo) trattandosi di zona di riserva integrale. Oltre che per le importanti presenze animali (il nome è assai eloquente...) la zona, forse la più bella e suggestiva del Parco, è di grande interesse naturalistico per la presenza del "Pino nero di Villetta Barrea", una delle poche conifere spontanee (e non frutto di rimboschimenti con essenze alloctone) dell'appennino centrale, peraltro endemica della zona. Viene infatti considerato una sottospecie del pjno nero d'Austria, ma con caratteristiche proprie. Ancora un grazie a Paolo per l'opportunità che ci offre di visitare, sia pur virtulamnete, certi "angoli di paradiso" dei quali il nostro paese è incredibilmente ricco.
  24. ...e con questo concludo la carrellata, sperando di aver fatto cosa gradita ai molti amanti della "bianca dama" che albergano nel nostro forum. Purtroppo non ho foto di Campotosto, ma so che anche il mio paese si è "comportato bene", come testimoniano i 102 cm. di neve registrati dal nivometro dell'idrografico tra le 12 di giovedì 19 e le 08 di domenica 22.
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