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mario

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  1. In diretta dalla mia lecceta, B. aereus con corbezzolo.
  2. Bhe! Grazie anzitutto per il bravo, oltremodo gradito, ma anche un po' immeritato, perchè qui giocavo in casa (nel senso che nel lontano 2008, in Fiemme, ne ho trovati con una tale costanza e abbondanza da farmene una vera e propria cultura "pratica")... Per il legno d'origine: va benissimo anche quello di latifoglia, si accontentano... :biggrin: Ciao raga... :hug2: :hug2:
  3. allora c'ho preso!! :yahoo: o no? :blink:
  4. Ho rinvenuto spesso, in Fiemme, C. Tubaeformis su ceppaie marcescenti...
  5. C. tubaeformis, viste le pseudolamelle... odore molto grato?
  6. I ritorni... che meraviglia! I ritorni sono sempre carichi d'emozioni forti e contrastanti, soprattutto se si torna a se stessi. Nel tuo ritorno mi colpisce, prima di tutto e come sempre, la forza con cui cerchi quel che più di ogni altra cosa ti/ci spinge a vivere: la passione... e non si scappa mica, caro amico mio... lei è sempre lì a sospingerci, a rinnovare energie e pensieri. Ma è anche, spesso, una sirena, magnifica e pericolosissima...ascoltala, certo, ma legati ben stretto all'albero maestro. Se vuoi, proverò anch'io ad ascoltarla con te. Ti abbraccio. Mario.
  7. Senz'altro M. excoriata :yes3: Soggetto da prendere con le molle :chin: , non perchè ci siano dubbi sulla sua commestibilità, ma perchè date le dimensioni e le caratteristiche (in primis l'assenza di zebratura sul gambo, che è la discriminante fondamentale tra le M. commestibili e quelle tossiche, nel senso che quelle zebrate sono senz'altro tutte commestibili, le altre invece vanno individuate caso per caso...) può, dai non espertissimi, essere confuso facilmente con M. tossiche. Inoltre, procera e sue strettissime consorelle a parte, le altre non hanno questo gran gusto. Allego, allo scopo e per chi ci legge per le prime volte, una foto di M. procera classicissima. :bye1: P. S.: Belle foto, Giacomo.
  8. Grandi scatti, grande atmosfera, bellissima passeggiata. Grazie. :friends:
  9. Scatti di notevolissima fattura e di grande pregio emotivo. Non sono solo macro, sono macro fatte con gli occhi di chi sa vedere e trasmettere le emozioni. Grazie Stefano, sarà dura, ma magari domani ricambio con qualche soggetto un po' più... appetibile :wink: :wink: ! :friends:
  10. Bello e... noto. Lo trovo abbastanza regolarmente, da me ci sono molti corbezzoli. Ottime e istruttive foto. :bye1:
  11. Bello Giacomo! Dovrebbe essere un buon commestibile, come tutti gli Agaricus arrossanti, giusto?
  12. Reportage naturalistico di grande pregio. Bellissimi scatti. :bye1:
  13. No, non è così che si fa, Luigi. Almeno, non in questa casa, perchè per molti di noi, per quanto distanti si possa essere, APB è una casa. A parte l'evidentissima differenza di "peso" dei messaggi da te postati (in regime di autodenuncia, peraltro... :biggrin:), c'è da considerare che polemizzare con un Tutor di sezione in un topic postato da altro utente rappresenta anche, scusami, un'evidente caduta di stile. Io, al tuo posto, avrei chiesto spiegazioni in privato. Non ti scrivo in privato perchè (e il Moc non me ne vorrà... :wink: ) ritengo opportuno, per quanto sgradevole, rispondere pubblicamente a un messaggio altrettanto pubblico. Ti saluto e spero vorrai considerare chiuso "l'incidente". Noi tutors, stanne certo, non serbiamo rancore. :bye1:
  14. Allora, guadagnamoci la pagnotta: 1) fungo da raccogliere solo se nelle condizioni qui mostrate dal nostro buon Geppo (fresco e chiuso sul gambo, che va eliminato nella parte più dura, solitamente un terzo a fungo giovane); 2) mai raccoglierlo dopo gelate e mai congelarlo da crudo (da cotto si può): diventa tossico e sarebbero dolori seri! 3) essendo fortemente indigesto e probabilmente dotato di tossine termolabili, necessita di una fase di pre-cottura, consistente in una bella sbollentatura, a pentola scoperta, di almeno un ventina di minuti, durante i quali conviene eliminare, a più riprese, la schiuma che si forma in pentola con un buon ramaiolo (o mestolo); 4) scolare e sciaquare i funghi sbollentati e poi cuocerli come si preferisce. Incredibilmente, nonostante questo trattamento che distruggerebbe irrimediabilmente quasi ogni altro fungo, i chiodini mantengono il loro gusto, che io apprezzo in molti modi... Dopo il dovere, il piacere: Geppì, ma so' bell'assaj sti' chiuvetiell'!!! Bravo, ottima raccolta, da consumare con parsimonia e moderazione, ma da consumare! :drinks: :friends:
  15. Evviva i rossi, che uniscono in allegria!! Simpaticissima trovata, Giacomo :biggrin: :biggrin: . Fatti rispettare dagli allievi, mi raccomando, li vedo un po' recalcitranti :lmao: :hug2: :hug2:
  16. Magnifici luoghi Aldo, grazie. :bye1:
  17. Grazie, molto eloquente :bye1:
  18. Tutto splendido, bravi :clapping: Una curiosità: quote e temperature? Grazie. :bye1:
  19. Vabbè, ho capito, per la spedizione ci organizzeremo un'altra volta. Belli Peppì!!
  20. Questa è una cosa che mi ha sempre lasciato perplesso: io trovo gli edulis praticamente solo in Val di Fiemme (fine estate) e in faggeta (pochi ma bellissimi) in Campania a fine settembre/ottobre dall'anno scorso. Ebbene: quelli della Val di Fiemme sono ottimi, certo meno penetranti quanto ad aroma dei miei aereus di macchia, ma comunque profumati e certamente più sodi. Quelli della faggeta della mia Campania sono particolarissimi: profumo più lieve ma di una delicatezza unica: si avverte distintamente l'aroma freschissimo di quel bosco, che è diverso da ogni altro habitat... Carletto, ma che intendi per sgradevole? :scratch_one-s_head: P. S: Maurizio, scusa l'OT... :bye1:
  21. Tranquillo, ti credo... Ma qui mi pare anche siano ben poco riconoscibili i soggetti e quindi la liberatoria... certo che se scatti a uno sconosciuto e ne vuoi pubblicare il ritratto, devi senza dubbio ottenerne la liberatoria, folla o no... :bye1:
  22. Concordo con la natura "tipica e apprezzabilissima" dei funghi d'abetaia. Riguardo al lavorare sul resto, visto che ci siamo, vorrei dire la mia, in veste più che di tutor, di appassionato. Premesso che il moc mi è istintivamente simpatico :biggrin: e che non ci vedo nulla di male nel mostrare ai colleghi il frutto delle proprie fatiche - perchè di fatiche si tratta coi tempi che corrono - va anche precisato che in APB cerchiamo da tempo oramai immemore di diffondere una cultura rivolta al massimo rispetto dell'ambinete e dei suoi frutti, tendendo più che altro a stimolare, sotto il profilo concreto, un rapporto di piena sostenibilità nello sfruttamento delle risorse (anche i funghi lo sono, a mio avviso, e prelevarli equivale a sfruttarli) e sotto il profilo etico un atteggiamento di grande partecipazione emotiva. Quello che Pasquale voleva dire, peraltro dapprima complimentadosi - e la circostanza non è affatto trascurabile - è che esula dallo spirito un po' cavalleresco dell'associazione prima e del forum poi, mostrare un (bel :biggrin: ) mucchietto di ottimi funghi "stesi" su un telo di materiale che potrebbe, a prima vista, anche essere plastico (che rovina i funghi e impedisce la diffusione delle spore...) e non, invece, ben composti in un bel cesto (che, ne sono sicuro, il moc usa senza dubbio, viste le sue qualità in materia...) con tanto di felci o altro a protezione. Lo so, può sembrare un'inezia o addirittura il voler evidenziare con antipatia una piccola libertà che ci si è concessi. Ma non è così: è una questione di spirito e anche di stile. L'onore ai "caduti" non lo si rende con un telo di plastica, ma con una bella bandiera, che per noi è il cesto o, meglio, un bell'altarino limitato ai più rappresentativi alla fine di un bel racconto corredato, e ci sta in pieno, da una serie anche nutrita di belle foto, proprio come il moc ha fatto e come Pasquale non ha mancato di sottolineare. Ora non vorrei che Maurizio fraintendesse, il discorso di cui sopra non vuole assolutamente essere nè vestirsi dei toni di un intervento rivolto a limitare o reprimere; me ne guarderei bene, per due motivi: uno, non è neanche lontanamente il caso; due, diffcilmente (salvo fatti eclatanti) ne sarei capace. Invece, è il tentativo di esprimere, con soddisfazione e gioia, quale sia lo spirito che anima l'Associazione, che consente a tutti una crescita che non è solo limitata al rapporto coi funghetti (che io cerco, attenzione, e anche con assiduità) ma con la natura in generale e, se vi va, anche con noi stessi. Caro Maurizio (e cari soci e frequentatori in generale), quanto mi sarebbe piaciuto vedere un tuo bel cesto, nei limiti di peso, ordinato, con funghi che brillano di pulizia e di... amore e rispetto. Ma viste le tue possibilità e la tua forte passione, sono certo che mi/ci accontenterai... Grazie e salutoni. Mario.
  23. Guagliò, ma si' pazz'???? :tease: Ma insomma, sti' funghi li mangiamo o no? :lmao: Celie a parte, è un'attività così bella in sè e così remunerativa emotivamente, che il consumo in tavola, se non fossi un vero ghiottone (in ogni senso...), avrebbe certamente un peso trascurabile. Però, e qui sta forse tutta l'essenza del mio recente andar per funghi (solo sei anni, sono appena alle elementari :tongue:), io non riesco a separarmene facilmente... Gianluca, perdona l'ot
  24. Come al solito mi costringi a guardarmi dentro, come se non bastasse la mia indole già tanto incline all'introspezione. Il tuo percorso, ancora una volta, incrocia il mio nella parte migliore del viaggio: quella del confronto con se stessi. Mai come quest'anno, giungendo nella Terra Natia del mio essere, almeno in piccola parte, uomo dei boschi, provavo forte la sensazione del distacco dalla ricerca ansiosa dei funghi. Favorito, poi, dalla loro incostante e bizzarramente localizzata presenza, ho vissuto un paio di settimane molto lievi ma anche "consapevoli". Al punto che c'è voluto un laconico e sorpreso "ma allora, quest'anno si mangiano o no 'sti funghetti?? di mia moglie per indurmi a uscire allo scoperto... Così, come è accaduto a te al termine della stagione, anch'io, verso la fine del soggiorno, mi sono scoperto più maturo... E il cesto, allora, pesante più all'andata che al ritorno (bello il borbottio del caffè al mattino presto, vero?) l'ho colmato della tua stessa serenità.
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