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mario

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  1. mario

    Ritratto....

    Si, giusto, la si nota in tutto quanto è a fuoco e l'animale, naturalmente, lo è (ho mirato col solo sensore centrale, il più sensibile, proprio alla testa della cerva). Grazie. :bye1:
  2. mario

    Ritratto....

    Lo so, le foto in ambiente controllato sono facili e vanno dichiarate, come in effetti sto facendo ora. Questa però mi fa piacere mostrarvela perchè comunque l'animale è meraviglioso e (lui) merita senz'altro. Scatto eseguito in giornata nuvolosa, con l'85 mm. f/1.8 Canon e 40D, iso 400, 1/200 sec., niente cavalletto, appoggiato alla rete di recinzione. La resa dell'ottica, utilizzata a f/2.8 è davvero straordinaria; osservate la definizione dei fili d'erba... :bye1:
  3. So di aver chiesto molto, con questo lungo racconto, perchè inevitabilmente ho spinto tutti quanti l'hanno letto con attenzione a riflettere non solo sulla mia storia, ma un po' anche sulla loro... e la riflessione è stata lunga. Sono pienamente concorde sulla grande forza rigeneratrice di tutte le passioni coinvolgenti la natura e i suoi doni, fosse anche "solo" la fotografia, quindi un'attività che non comporta un "prelievo materiale e spirituale" ma solo spirituale (anche se poi vengon fuori delle belle stampe... :biggrin: :biggrin:). Così come sarei felicissimo di trovarmi a vivere queste emozioni al fianco di un vero "amico". Ma qui il discorso si fa complicato... la sensibilità è merce preziosa e rara, che io non riesco a reperire facilmente in quelli che mi sono intorno. E siccome non voglio sprecare momenti così belli, mi sa che davvero dovrò aspettare di essere in Fiemme per viverla accanto a un uomo che stimo... A presto e grazie immensamente. Ricambio il tuo abbraccione, di cuore. :bye1: P. S.: mio suocero non ce la fa più con l'orto.... :rofl:
  4. Per quel che vale, daccordo anch'io. Mario. :bye1:
  5. mario

    Buona la prima

    Un'esperienza che non ho mai tentato; eppure avrei anch'io gli argini di almeno due o tre fiumi da seguire in inverno, con temperature difficlmente così rigide, però. Le immagini e i pensieri parlano di pace e serenità, di amicizia e armonia. Tutto ciò ti si addice, e molto. Sono felice di essere stato messo a parte di momenti così preziosi. Un abbraccione. Mario.
  6. Il tuo abbraccio è arrivato, forte, sincero e sentito... Lo ricambio con tutta la sincerità di cui sono capace e, dal canto mio, cercherò di non svanire all'alba. Grazie.
  7. Bello, bellissima emozione, bellissimo osare qualcosa che va oltre i normali schemi... :bye1:
  8. Grazie Raffaela, hai visto giusto anche tu, è stato come rispondere a un impulso fortissimo, sopito chissà da quanto. Ed è stato davvero sorprendente, perchè data la mia fortissima passione per il mare (che non si è affatto sopita, anzi...) non credevo potesse esserci tanto spazio, dentro di me, per un'altra così grande emozione. Mi sottovalutavo, evidentemente... :mosking: Grazie per il tuo entusiasmo, che spero ricambierò... :bye1:
  9. Sottoscrivo ogni singola parola! Grazie. Mario.
  10. Bellissima la combinazione Isola/neve!!! La prima su tutte!! Ciao Salvuzzo!
  11. Mario, dev'essere proprio un'esperienza magnifica! A parte il bosco e i tartufi, il rapporto con quei magnifici compagni d'avventura non ha prezzo. Sono molto ammirato dall'evidente "garbo" che metti nel rapportarti con i cani, che traspare dalle foto con immediatezza. Sei un esempio. :good: :bye1:
  12. mario

    ricordi 2010

    Benvenuto! La luce nel bosco è sempre spettacolare, difficile da gestire, ma spettacolare. Se posso darti un consiglio, lascia stare una compattina con parecchi mpxl, più ne hanno e meno preicso è il segnale. La tua reflex, se digitale, dovrebbe andare benissimo... Se puoi, facci vedere dell'altro. Mario. :bye1:
  13. Grazie Giovanni. Era quello che volevo, lasciare che ognuno potesse, attraverso queste pause, avere il tempo di percorrere con me quelle tappe. A proposito di confessioni, devo ammettere che il rivedere e il ripercorrere certi passi mi ha aiutato a meglio valutare certe esperienze, che si sono poi rivelate fondamentali. Per il prosieguo, come ho fatto per la faggeta (che devo comunque integrare con un mio percorso...) ho in mente altri topic a tema, basati sulle esperienze vissute nei vari habitat frequentati. Vedremo, l'inverno è ancora lungo... :bye1:
  14. Esperienza bellissima che devo tentare per quanto possibile. Gli scatti sono molto nitidi e leggibili, un piacere :bye1:
  15. E così si è chiuso un cerchio, Voi ormai mi conoscevate già, quello che è venuto dopo Vi è in gran parte noto. Ma questo è stato il principio, quello che volevo raccontare di me perchè ormai qui sento di essere come a casa mia, tra amici veri che condividono una passione vera che avvicina alla vita, con valori semplici e forti. Il cammino che ne è scaturito l'ho percorso e lo percorrerò con Voi. Grazie. Mario.
  16. Questo è uno degli scatti che più mi piacciono di quel periodo, nonostante i tanti difetti...
  17. E poi, quando credevo che sarebbero venuti solo i lepidum, feci un'altra scoperta. Visitando la lecceta più che altro per non perdere il contatto con le mie passeggiate fui incuriosito da una nuova evidente buttata. Inizialmente rimasi perplesso, ma mi fu facile poi identificarli... grazie a Voi!
  18. Poi anche loro, una graditissima sorpresa, non ne avevo mai raccolti prima. Devo dire che in cucina mi sono graditissimi...
  19. Questi visti un paio di giorni prima e poi raccolti con Serena...
  20. Naturalmente ancora loro...
  21. Magnifiche nel boschetto...
  22. La grandissima cotoletta!!
  23. Quei ritrovamenti, la fortuna d'averne rinvenuti tanti in luoghi diversi, mi fecero capire più e meglio che se mi ci avessero portato: ci ero arrivato da solo. A sera guardavo e riguardavo, incredulo, il tavolo della mia cucina ingombro... Tornai la settimana successiva e, amaramente, mi resi conto di quanto fugace fosse quella buttata di pianura, così come violenta e rapidissima si era sviluppata, altrettanto rapidamente era cessata. Questa, pensai, doveva essere la principale diffrenza tra la pianura e la montagna, la costanza, la durata dei fenomeni di crescita. L'ho pensato allora e i fatti, poi, me l'hanno in buona parte confermato successivamente. Ma il mio boschetto mediterraneo non aveva finito di stupirmi... Le foto che seguono illustrano più di mille e mille parole la turbolenza innescata nella mia anima dalla generosità di quel luogo, sono tutti ritrovamenti dei due mesi successivi. Dovete pensare che era la mia prima volta per quasi tutte le situazioni che vedrete e che ci ero arrivato da solo, studiando a tavolino e poi camminando e camminando e camminando... La grande sterminatrice:
  24. Dopo un po' non sapevo più dove metterli... e pur volendo rinunciare a fare un'inutile incetta, me ne trovavo sempre davanti di più belli, o più grandi, o più strani... inutile mentire, mi lasciai prendere la mano ; ma nulla è andato sprecato, posso garantirlo.
  25. Poi, subito lì vicino, sotto grossi ciuffi d'erba (quello che anche per me sarebbe divenuto il famigerato paleo...) ne trovai altri cinque o sei, vicinissimi, maturi e grossi... e poco dopo due caesaree... Capii che dovevavno essere dappertutto, o quasi, ma volli andare a vedere quelli che ritenevo sentieri particolarmente produttivi... ebbi ragione:
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