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mario

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  1. Nelgi scatti precedenti ho postato immagini naturalistiche realizzate più o meno secondo i canoni... Ma guardate cosa si può fare su soggetti non troppo piccoli e magari croppando un po' (anche senza esagerare, nell'ordine del 20/25%) usando un tele (il 100 - 400 L Is Usm Canon, ma altri ancora ovviamente... anche se Lui è davvero performante) spinto che abbia un buon rapporto d'ingrandimento... :bye1:
  2. 2. Dimenticavo: rinvenuto ad ottobre di qualche anno fa...
  3. Agaricus cresciuto in orto concimato "naturalmente". Dimensioni medie (10/12 cm. il cappello); assenza di odori sgradevoli tipo fenolo/inchiostro; abbastanza compatto; non ingiallente alla sezione, almeno non evidentemente. Non ho la più pallida idea... Eccolo:
  4. Molto bello il tuo percorso... Molto bello l'amore pacato e profondo che metti nel vivere questa magnifica realtà. Ma molto belli e interessanti anche i funghi, ovviamente. Se con quasi tutti ho familiarità, più o meno accentuata, con i portentosum proprio no... Raccolgo però i più piccoli ma squisiti (profumano magnificamente...) squarrulosum, che frequentano ben altro habitat (lecceta). Capisco, quindi, la tua giustissima prudenza. Anch'io ho impiegato tempo e studio prima di decidermi al consumo delle "morette", e comunque limitandomi allo squarrulosum e vicinissimi parenti, che hanno la dote di farsi riconoscere abbastanza facilmente, per così dire... Ti ringrazio, perciò, per l'attenta e prudente informazione fornita e ricambio gli auguroni. Mario.
  5. C'ho familiarità con il soggetto. Lepidum, un po' vecchiotto e cotto dall'acqua e dal freddo, ma lepidum. Fungo molto ma molto sottovalutato. Se presente in lecceta mediterranea ha una sua forte personalità... Giovane, conviene dargli una bottarella di calore (portare a bollore l'acqua, poi spegnere e immergere il fungo tagliato a fettone) in acqua e sale; appena scarica un po' (l'acqua tende a igrigire...), salpatelo e trifolatelo... poi mi direte. E' commestibile ottimo, scartando il gambo quasi del tutto. Saluti.
  6. Ecco, anche se nuoto benino, questo mi rende l'idea a dovere....
  7. Analisi precisa e dettagliata, comprensibile anche per un neofita come me... :good: Ne concludo e conevngo che si è di fronte a un mondo affascinante ma delicatissimo da esplorare. Grazie Gianluca.
  8. Grazie Presidente! Stavo pensando anch'io ieri a un messaggio del genere, ma poi ho lasciato stare perchè la mi esperienza in materia (neve) è pressocchè nulla. Plaudo, comunque, alla tua iniziativa. Saluti.
  9. Ciao Daniele, bellissimi i ciuffetti di ghiaccio. Salutoni.
  10. mario

    Nella faggeta....

    Ciao Gianluca. Dal bassissimo della mia quinquennale inesperienza :biggrin: che poi è il motivo vero che mi ha spinto a promuovere questo topic, oltre all'amore ormai sfrenato per questo mondo e le sue infinite variabili, non posso che essere daccordo sulla enorme variabilità degli elementi che influenzano le nascite fungine, e questo che si tratti di faggeta o altro habitat poco conta. A mio avviso, comunque, e forse perchè avendo così poca esperienza ho potuto per ora accumulare dati solo su questo elemento, il clima è certamente il fattore macroscopicamente determinante. Ovviamente, fatte salve situazioni eccezionali che, però, non è detto siano verificabili con facilità. Quest'anno, ad esempio, ho potuto constatare un "anomalo" comportamento della mia lecceta, e anomalo lo scrivo virgolettato perchè lo è solo dal mio ristrettissimo punto di vista: quello del raccoglitore inesperto. In breve: a un'estate stranamente fredda e un po' piovosa è seguita uan pioggia agli inizi di settembre (un paio di acquazzoni intorno al 7/8); normalmente, prima dell'uscita dei neri, avrei dovuto attendere almeno altri 20 giorni e sperare in un altro episodio piovoso intorno a fine mese. Ma... non ho considerato: la media delle temperature un po' più bassa e l'acqua di luglio... risultato: una buttatina tra il 12 e il 13. Ma proprio una buttatina: ho scovato funghi in soluzione unica! Insomma, sono nati tutti insieme, li ho raccolti e stop! Niente più... una rosicata incredibile :club: Poi... tempaccio infame per almeno trenta giorni, acqua, temperature più basse del solito... Ma, alla fine di ottobre, risaltano fuori! Tutti localizzati in una sola zona (leccio puro e macchia), dove non ne avevo mai trovati molti. E che ti fanno? Vanno avanti centellinando esemplari magnifici per dimensioni, forme e peso (sani per gli standard di pianura...) per tutto novembre... gli ultimi, da record, sabato scorso... e se tanto mi da tanto, mi sa che dopodomani faccio la chiusura... Dimenticavo: esposizione est/nordest... Mah! :dntknw:
  11. mario

    Lepiota Griseovirens

    Grazie Nico. Non solo, ma è anche responsabile di sindrome falloidea... Mi sembra, inoltre, che il portamento e la consistenza della carne siano molto differenti. Molto più slanciata la lepiota e anche più fragile, dal portamento simile a una mini-macrolepiota (perdona il bisticcio...). Hai riscontrato odori particolari nella lepiota? Inoltre, con riferimento allhabitat (lecceta mediterranea...) l'incontro è abbastanza improbabile, anche se mista pino silvestre? Grazie e un salutone. Mario.
  12. Tecnica che vidi applicare per la prima volta al matrimonio di mia cognata. Il fotografo la mise in posa, dopo aver messo le imposte al buio mise a fuoco avvalendosi della luce artificiale, poi disse: spegni! e il suo aiutante ci mise al buio per un attimo. Immediatamente il lampo del flash, poi di nuovo la luce... Non capivo (ero poco più che un novizio...); poi, vidi il ritratto: solo il volto in campo nerissimo.
  13. mario

    Lepiota Griseovirens

    Ecco invewce immagini dei tricholoma da me rinvenuti, tutti simili.
  14. mario

    Lepiota Griseovirens

    Chiedo aiuto agli esperti. Sono ormai diversi anni che, frequentando una lecceta mediterranea anche nel tardo autunno/inizio inverno, rinvengo sempre più spesso Tricholoma squarrulosum e suoi simili. Vagando sul forum, qualche tempo fa ho fatto conoscenza con la lepiota griseovirens, che evidenzia una qual certa somiglianza con lo squarrulosum e simili (atrosquamosum, orirubens, basirubens...) almeno in foto, perchè dal vivo non ritengo d'averne mai incontrate. La domanda è: è possibile che io ne rinvenga in questo habitat (lecceta/castagneto/pineta mediterranea) e se sì quanto è realmente simile ai tricholoma di cui sopra. Aggiungo che tutti i tricholoma da me rinvenuti manifestano un evidente e gradevole odore speziato/pepato, cosa che potrebbe costituire già di per sè, al di là dei caratteri morfologici macroscopici, una discriminante notevole? Allego, per comodità, l'immagine di lepiota griseovirens tratta dal nostro sito. Grazie a tutti.
  15. Mi sembra un'ipotesi del tutto realistica che, se confermata dall'odore, lascerebbe intendere come sia difficile e rischioso il consumo dei funghi appartenenti a questo genere senza una adeguatissima base teorica e poi sul campo. Discorso, questo, valido un po' per tutte le specie ma, innegabilmente, a maggior ragione per alcune tra cui mi sento di annoverare senz'altro i Tricholoma. Quindi, sempre la massima attenzione, prudenza e consapevolezza. Nel dubbio, ci sono i micologi. :wink:
  16. mario

    Settembre

    Funghi magnifici in habitat parimenti degno. Grazie per averli condivisi con noi. Se puoi, continua.
  17. Anzitutto grazie per i complimenti. Poi... Il fattore "C" nella vita aiuta sempre, è fuori dubbio, ma va a sua volta aiutato. Come? Usando tutto quanto è in nostro possesso per realizzare le nostre ambizioni, naturalmente. Quella che vedete, non può essere considerata come il prodotto, anche parziale, del fattore "C"; è il risultato, piuttosto, della corretta applicazione di tutte le tecniche e le attrezzature adatte. Tenete presente che non è un fotogramma tratto da un filmato, è una fotografia in alta definizione, tratta da una raffica di una decina di scatti tutti a fuoco... Ovviamente, non tutte sono degne di nota, non tanto per difetti tecnici, quanto piuttosto perchè la posa del volatile non è elegante o la sua figura è in parte celata dalle ali in assetto di battito... Guardate: Ecco, questa rende bene l'idea: la posa è dinamica e bella, ma l'ombra prodotta dalle ali priva di dettaglio il capo e parte del corpo. Ma l'immagine è ferma e a fuoco... volendo, potrei sfruttare tutta la serie. Ci vuole Passione e costanza, come sempre...
  18. La fotonaturalistica è sicuramente un cimento ardimentoso.... :biggrin: Qui la tecnica è stata questa: - autofocus ad inseguimento attivato; - iso a valori medi (400); - diaframma ottimale per la resa dell'ottica (8, tanto c'era tanta luce...); - tempi veloci consentiti dalla luce disponibile e dalla forte predisposizione del soggetto a rifletterne; - marcata sottoesposizione pre-impostata (-1-2/3EV). - recupero in post produzione dello sfondo, che ovviamente è risultato essere molto scuro nel file naturale. Avrei potuto contenere gli Iso, ma a patto di utilizzare un diaframma più aperto, cosa che non faccio quasi mai quando la luce lo consente, perchè mi consente di usare un diaframma più chiuso e l'incisione a f/8 è molto superiore: nella naturalistica il dettaglio è fondamentale. Inoltre, la gamma dinamica sui bianchi è superiore a iso 200/400. La trovi mossa? :biggrin:
  19. Sulla soggetività non vi è dubbio, ma nemmeno sul fatto che determinate combinazioni sortiscono, oggettivamente, effetti diversi. Nel mio scatto, lo sfondo delicato e uniforme incornicia il soggetto esaltandone la centralità, richiamando cioè l'attenzione su di esso (pur costituendo un indubbio valore aggiunto, in questo caso, per la bella luce messa a disposizione da sua maestà elios). Scatti ambientati, con sfondi più "presenti" in quanto variegati o dotati di personalità propria, rendono l'immagine meno "accentrata" sul soggetto, tanto è vero che si rischia la "confusione" dell'osservatore, che non sa su cosa concentrare la propria attenzione. Ecco perchè, a mio avviso, negli scatti di funghi ambientati è necessario ricercare la massima pdf possibile (tutto a fuoco, insomma) così da presentare un'immagine naturalistica "completa" che proprio in questa sua caratteristica concentra la sua forza. Diverso è il ritratto (anche naturalistico) nel quale si vuole esaltare la centralità del soggetto: qui è bene che lo sfondo sia tale da non attrarre l'attenzione, ma solo da incorniciare.
  20. Scatto reso semplice dalla forte luminosità che ha consentito tempi brevissimi, ma complicato dal piumaggio candido del volatile, che spara sotto il sole... A voi i giudizi.
  21. Bel resoconto, Piero. Interessanti, come sempre, le proposte alternative alle solite geotrope (e chi le ha mai viste...! ) Un salutone.
  22. mario

    Nella faggeta....

    In questo io sono, forse, più fortunato. Mi spiego: ho visto e vissuto le epiche pescate di mio padre e dei miei zii, cose che preferisco non descrivere, anche se del tutto lecite, perchè davvero esorbitanti (ed erano pesci pregiati, mica mazzamma...). Ho poi visto il mio mare lentamente ma inesorabilmente concedere sempre meno, anche se, affilate le unghie, il pesce per l'inverno è sempre uscito (e io vado in apnea, non con i palamiti...). Ma tant'è, certo non vivo quel paradiso di trenta, ma anche venti anni fa... Coi funghi è diverso. Forse, essendo una voce fuori dal coro nei miei luoghi più prossimi (la famosa, benedetta leccetina di pianura a 15 minuti da casa...) riesco a giovarmi della scarsa concorrenza; morale: a me sembra che raccogliere, seppur limitatamente, neri & company a pochi chilometri da casa, su una collinetta che definire tale è forse anche un azzardo, sia un mezzo miracolo. Se poi teniamo presente che il tutto avviene nella martoriata Campania...
  23. Salve, credete che anche questo lo sia? URL=http://img80.imageshack.us/i/prugnolo1200.jpg/][/url] Dettaglio Grazie e salutoni.
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