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telefunghen

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Tutti i contenuti di telefunghen

  1. Maurizio alle fiere il prezzo è sempre elevato, ma anche nei negozi specializzati li vendono a tanto. Il fatto è che anche se ne cavano abbastanza, i raccoglitori giornalieri ne ritirano tanto che a loro volta una parte va all'estero e l'altra alle aziende che lo trasformano. Hai detto bene è un business di pochi ....
  2. Alfonsi quando vuoi, tanto Paolo settimanalmente viene a prendersi la sua parte di wustel eheh
  3. A Paolè perchè inizi a febbraio??? gennaio no??? Che Oronzio che sei, ma te voio bene lo stesso va. Ci si vede
  4. Ecco con l'approssimarsi della primavera il buon Giam inzia coi i primaverili ma so che aspetti le morchelle, e quelle credo che saranno abbondanti ciao
  5. Mi trovo in sintonia Pasquale, tutti in una sezione, sarebbe meno dispersivo. Paolè che ti dico ?? Io amo la neve, ma come sai mi devo trattenere Un abbraccione e divertitevi pe domenica Mario
  6. La primavera ormai è alle porte, belle foto Stè Saluti a tutta la compagnia Mario
  7. Meglio che gli assaggi entrambi, così poi sarai tu a dire quali sono le caratteristiche ehehe
  8. Ce sto pensando sai, dipende da quando ce và.......
  9. Bianchetto E chi vuol venire è ben accetto Mario
  10. Il bianchetto ora è quasi a maturazione , i ritrovamenti aumentano. ma anche qualche melanosporum e brumale si trovano .
  11. Peppe ti auguro che ora in avanti la vita ti sorrida.................... Daie mo foto de marzuoli tra poco Mario
  12. Maurizio sicuramente non ti ha venduto l'idicum. Però sempre più stanno importando sta porcheria 17/09/2008 Tartufo: allarme invasione ‘cinese’ Ricercatori del Cnr di Torino hanno trovato in alcune tartufaie artificiali nel torinese tracce del DNA di una specie esotica e di minor valore, che minaccia il pregiato nero nostrano. Un rischio che si aggiunge ad altri fattori ambientali che già hanno causato una forte diminuzione della produzione negli anni recenti E' dagli anni 90 che sui mercati europei si trovano in vendita dei tartufi proveniente dall’Asia. Tra questi compare spesso il Tuber indicum, un parente prossimo del tartufo nero nostrano (T. melanosporum), con il quale divide molti caratteri morfologici e genetici, senza tuttavia possederne alcuna particolare qualità organolettica, non sa di nulla e non profuma. Durante un controllo in una tartufaia artificiale nelle vicinanze di Torino, dove una decina di anni fa erano state messe a dimora delle piantine vendute come micorrizate con T. melanosporum, i ricercatori dell’Istituto per la protezione delle piante (Ipp) del Consiglio nazionale delle ricerche di Torino hanno individuato DNA di T. indicum nel suolo e sulle radici. E' la prima volta che questa specie originaria dalla Cina viene identificata in un ecosistema europeo e dimostra come questa specie sia stata utilizzata, intenzionalmente o accidentalmente, per inoculare delle piantine da mettere a dimora in suoli italiani. “Ci sono alcuni segnali di allarme da questa osservazione casuale” chiarisce Paola Bonfante dell’Ipp, coordinatrice della ricerca. Studi recenti hanno mostrato che il T. indicum almeno in condizioni in vitro è più competitivo che il T. melanosporum, e potrebbe quindi prendere il sopravvento. Inoltre, le due specie sono geneticamente molto vicine e potrebbero essere capaci di ibridarsi”. Su queste basi, si deve considerare T. indicum una potenziale specie invasiva in Italia e in Europa? “In questo momento, sottolinea la ricercatrice “le specie invasive sono al centro dell'attenzione degli ecologi: esse si espandono rapidamente, sostituiscono le specie native e hanno un impatto negativo sulla biodiversità della comunità locale. Al momento non conosciamo l'entità della presenza di T. indicum nel nostro territorio, né possiamo correttamente valutare le conseguenze di questa introduzione; possiamo tuttavia ipotizzare che T. indicum rappresenti un pericolo per il tartufo nero pregiato, aggiungendosi ad altri fattori ambientali che già hanno causato una forte diminuzione della produzione negli anni recenti. Sono necessarie misure che richiedano accurati controlli di qualità delle piante micorrizate in modo da evitare la disseminazione di specie invasive e la messa in pericolo di aree così peculiari del nostro territorio come quelle produttrici di tartufi. Le metodologie necessarie basate sull'analisi del DNA sono disponibili, affidabili e a portata di qualsiasi laboratorio. “Negli ultimi 15 anni la biologia molecolare ha dato nuovo impulso agli studi sui tuber", conclude la ricercatrice, secondo cui “le attuali tecnologie basate sullo studio del Dna dei tartufi, hanno fornito soluzioni a problemi più facili da un punto di vista sperimentale, come la loro corretta identificazione, la distribuzione geografica o la variabilità; inoltre l'approccio della genomica funzionale, ci permetterà di attuare strategie per conservare e valorizzare i siti di produzione naturale del tartufo". Roma, 17 settembre 2008
  13. Questo è l'idicum cinese somigliante al melanosporum, ma pochissimo profumato
  14. Aggiungo 2 foto a sx melanosporum dx brumale
  15. Maurì io di melanosporum ci sono andato uan volta e ne ho trovato solo uno. I tuoi per me sono brumale, le venature del melanosporum sono biancastre fitte ed esili, con contorni ben definiti . Non lo avrai pagato caro spero ciaoo
  16. telefunghen

    Come previsto.....

    Bel reportage Ste, si è scioltà??? Dai che l'inverno per noi non è finito..... fine mese inizio marzo...
  17. Oramai le ciaspolate APB si suggeguono giornalmente :biggrin: Giancarlo stai diventando un ottimo fotoreporter I posti inutile dirlo SPETTACOLARI MArio
  18. Tonino ma sti tubi mo li conosco anchio........ troppo inflazionati
  19. Vi ho pensato tutto il giorno, mentre io ero a passeggionelbosco ma in collina, davvero tanta bella neve da tuffarci e giocarci, ho visto che vi siete divertiti e tanto, e pure in nostro Pasquale ormai quasi pensionato se dato da fare non sfigurando pe niente. La tavolata finale il coronamento dello stare insieme, questo è il bello di APB. GRAZIE A TUTTI Mario
  20. Paolè a vedere ste foto si direbbe che c'era oltre 1 metro, caspita -22 gradi, no no per me troppo rischioso, rimango in collina con Zara Tutto bello Mario
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