Buteo
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Vespula germanica senza dubbio...più velenosa della cartonaia (Polistes gallica), scava alveari sottoterra e se attacca in massa sono cacchi amari....comunque se hai avuto una reazione cutanea, stai attento perchè evidentemente sei sensibilizzato agli imenotteri anche se non a livello si choc anafilattico...
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Il calabrone, detto appunto vespone o ammazzasomari, ha la stessa colorazione della vespa solo leggermente più rossiccia, ma soprattutto è molto più grande. Il tuo cane potrebbe essere stato punto da una Xylocopa se gli ha rotto le scatole a dismisura...sono pazienti e si fanno pure manipolare però magari acchiappate da un cane si ricordano che hanno il pungiglione pure loro e lo usano! Comunque il veleno è assai poco tossico...niente a che vedere appunto con quello del calabrone
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No, Marco la Xylocopa è simpatica quanto il bombo e altrettanto innocua...sono molti anni che ne ho dei nidi sui vasi in balcone e si fanno fotografare e manipolare senza pungere mai....piuttosto attenti a non sbagliarvi col calabrone vero (Vespa crabro) quello sì che è un tipetto poco incline agli scherzi!
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Di che tipo?
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Di precisazione in precisazione: nessuno ha mai affermato che se si tagliano, si tirano o si spezzano gli asparagi non ricrescono. Ho solo spiegato che quando i getti sono alti ed hanno la possibilità di dare vita ad un nuovo ramo, è inutile strapparlo alla base, in quanto costringerà la pianta ad un'inutile sforzo supplementare. Quindi asportarne soltanto la cima edibile è un atto di rispetto e di buona gestione della risorsa; ovviamente diverso è il caso del taglio o dello strappo quando sono molto corti, dove tagliarne poco o tanto non fa differenza alcuna. Per resto mi sembra siamo d'accordo su quasi tutto....comunque le piante vegetano tutto l'anno, ma emettono i turioni soltanto in primavera o dopo un incendio . Inoltre potete stare certi che se nessuno raccoglie asparagi da una pianta quella vive benissimo lo stesso per molti anni....
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Bombus terrestris...li usiamo per impollinare i pomodori nelle serre biologiche allevandoli in piccoli alveari appositi. Il pungiglione ce l'ha ma non lo usa e si fa di solito manipolare senza pungere. Fa il nido sottoterra ed è la preda preferita del falco pecchiaiolo
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Ciao Giacomo, mi fa piacere che la legge toscana, già abbastanza buona, sia stata ulteriormente migliorata...sono segnali di attenzione all'ambiente che servono come il pane, anche se sono ulteriormente migliorabili....spero che il federalismo prenda esempio da ciò che di buono è stato fatto e non mutui esperienze negative ma quelle positive. Il limite sulle quantità va inteso nella possibilità da parte di più persone di usufruire in modo sostenibile delle risorse, cercando di evitare gli eccessi....va da sè che è una generalizzazione e che ci sono le dovute eccezioni ma quando si legifera si cerca di legiferare per tutti (a parte i noti casi governativi.. ). Sul resto ho dato dei consigli basati sulla fisiologia vegetale, su decenni di esperienza di campo, su esperienze non empiriche di sperimentazione scientifica, poi fate come vi pare...non mi va proprio di innescare l'ennesima polemica inutile e lascio cadere anche gli insulti indiretti....
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..Didò, se mi parli di argini dell'adige stai parlando ovviamente di Asparagus officinalis, ovvero di asparagi coltivati, che spesso in quella zona sono anche rinselvatichiti o frutto di coltivazioni abbandonate, che quindi hanno comportamenti diversi da Asparagus acutifolius, A.tenuifolis, A. Aphyllos, ovvero gli asparagi selvatici propriamente detti. Volevo fare una considerazione generale...avete mai provato a chiedervi perchè nelle rispettive professioni ed interessi quasi tutti in assenza di informazioni specifiche tendono ad accettare le spiegazioni di esperti o di pubblicazioni, ed invece quando si parla di ambiente naturale, tutti ma proprio tutti, hanno la verità in tasca e si fidano ciecamente delle proprie osservazioni empiriche o del sentito dire??
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Didò, sono perfettamente d'accordo con te, ma qui dovremo tirare in ballo sto c..zo di federalismo ed i danni che produce. Nel lazio la legge è tutto sommato buona: hanno abolito tutti i balzelli locali (tranne il pn del circeo, ma questa è un altra storia) e messo un tesserino annuo valido per tutta la regione con limite a 3 kg. Non è male neanche quella della toscana, dove il permesso è comunale ma vale anche per tutti i comuni confinanti per cui non ci sono problemi di ovvia invisibilità dei confini. Sul limite di 1 kg in altoadige ci può essere una spiegazione: in una regione dove la crescita è di almeno tre mesi all'anno può avere un senso limitare il peso e mettere i giorni alterni...ovviamente non tiene conto di chi fa 1200 km, comunque sono d'accordo che se lo aumentassero sarebbe buona cosa... esempio di federalismo: in abbruzzo non c'è la legge regionale, ed al ceppo, nota località fungifera un comune, proprietario di parte dei boschi, da quest'anno ha introdotto un permesso giornaliero di 10 euro, mentre quello confinante è rimasto a 6....sic
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Caro rusticolo, non ho intenzione di dare lezioni a nessuno, soprattutto in questa sede dove già in passato ci sono stati incendi per nulla...il discorso era generale su considerazioni generali, ragionando e confrontando esperienze....anche volendo polemizzare, cosa che non ho nessuna intenzione di fare, sulla poca esperienza magari te la potevi risparmiare....quella che se non raccogli gli asparagi le piante seccano è la migliore degli ultimi anni....!
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Vedi, sono modi diversi di intendere la vita ed il rispetto dell'ambiente....a parte il rispetto delle regole, personalmente prendo quello che mi serve e poi smetto....io lo chiamo comportamento antipredatorio; se un giorno decido di farmi una frittata non prendo 2 kg di asparagi ma neanche un kg...prendo quelli che mi servono, se poi li raccoglie qualcun altro buon per lui....l'ansia di precedere ed arraffare non mi appartiene...comunque la cosa veramente importante è sapere che la natura vivrebbe bene anche senza di noi (asparagine che scoppiano...) e comportarsi sempre da ospiti e non da padroni, magari con un pizzico di conoscenza in più....
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Solo nel lazio esistono ben 4 specie (non varietà) di asparagi. Mentre per acutifolius e ad esempio aphyllus o tenuifolis, le differenze non sono evidentissime per i profani, fra queste specie e l'officinalis la differenza macroscopica è enorme
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Si, è così: in effetti i selvatici appartengono per lo più ad Asparagus acutifolius, ma anche ad altre a minore diffusione territoriale mentre i coltivati sono officinalis
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Le leggi, soprattutto se sensate, ci sono per essere rispettate. Il imite di 1 kg a persona a giorno è giustissimo perchè assicura a tutti una bella mangiata, soprattuto se si raccolgono solo le punte edibili e non l'intero getto per poi buttare la parte dura. Carletto per raccogliere gli asparagi il modo migliore è quello dei nostri nonni: si stringe l'asparago fra due dita e si fa scorrere piegandolo leggermente, quando si spezza quella è la parte buona. Così facendo soprattutto in questo periodo così tardo quando gli asparagi sono lunghi, si lascia una parte che ha la possibilità di germogliare e di fare un nuovo ramo. Purtroppo negli ultimi tempi si assiste ad una corsa di vandali su queste piante, che hanno l'uso di tagliare l'intera pianta con l'illusione di maggiori buttate: questo è un atteggiamento predatorio insensato, perchè se è vero che nel breve periodo si ha una maggiore buttata di germogli per compensare la parte perduta, nel lungo periodo la pianta si indebolisce e a volte muore perchè non ha organi di riserva e spesso vegeta in terreni aridi. Cerchiamo di avere un atteggiamento rispettoso delle risorse, quindi non tagliare le piante, non raccoglierne troppi, non raccogliere parti che poi vanno buttate, e soprattutto lasciare gli ultimi della stagione per il rinnovamento: verremo ricompensati l'anno prossimo.
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La foto di nibbio riportata riprende solo un momento del volo, vi posso assicurare tuttavia che quasi mai corrisponde all'immagine che si osserva dal vero. Di solito la punta delle ali da sotto appare compatta e la coda non viene tenuta così allargata a delta, ma presenta la tipica forma a v. Tornarci sabato non credo serva a molto...dovrebbe essere un volo di un gruppo i migrazione quindi ormai probabilmente saranno chissà dove, comunque provaci..
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I nibbi sono migratori si!! Il nome latino è proprio Milvus migrans ovvero nibbio migratore. Il fatto è che i nibbi sono già arrivati da un mesetto, mentre i pecchiaioli stanno arrivando alla spicciolata, ma il grosso della migrazione è atteso fra una decina di giorni, ed in ultimo le poiane non fanno gruppo e fanno solo spostamenti locali;, ergo non è possibile da deduzioni capire cosa fossero. Del resto la foto non è affato chiara, comunque i pecchiaioli oltre ad apparire da lontano molto più chiari dei nibbi, hanno un caratteristico volo ad ala dritta, mentre i nibbi tengono le ali piegate leggermente a v, e poi la coda a rondine è il segno più facile e distintivo.
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per me sono cose ovvie..e per voi?
Buteo ha risposto a Buteo nella discussione Natura da amare e proteggere
Alcune considerazioni: piantare alberi dopo averne tagliati va bene per una piantagione di pioppi o conifere appunto destinata a tale scopo, ma le foreste primarie esprimono un patrimonio di biodiversità non riproducibile...basta pensare alle milioni di specie non ancora conosciute. La sovrappopolazione è un problema, sono leggi ovvie e se vogliamo scomodare Lovelock o altri, noi non siamo più una delle componenti del pianeta ma stiamo diventando una malattia del pianeta, che quindi o muore o guarisce..... quando le popolazioni di qualsiasi specie animale diventano eccessive vanno inesorabilmente incontro ad autoregolamentazione, non a caso tutti i medici si aspettano da un momento all'altro una pandemia mondiale con cifre spaventose di morti. Vivere in armonia con le risorse è possibile, basta un pò di intelligenza. Già modificando alcuni comportamenti individuali possiamo fare la differenza, consumando intelligentemente e non sprecando.... -
per me sono cose ovvie..e per voi?
Buteo ha pubblicato una discussione in Natura da amare e proteggere
Consegnato il rapporto sugli ecosistemi commissionato 4 anni fa dall'Onu: "Alle soglie dell'estinzione di massa" La Fao lancia un nuovo allarme "Ambiente a rischio bancarotta" di ANTONIO CIANCIULLO ROMA - Viviamo al di là dei nostri mezzi. In molte aree consumiamo ogni giorno più acqua, più minerali, più energia di quanto il pianeta può offrire senza alterare il suo equilibrio. Siamo in bancarotta ecologica e i primi beni cominciano ad essere pignorati: negli ultimi 25 anni abbiamo visto sparire una foresta di mangrovia su tre e una barriera corallina su cinque; due ecosistemi su tre mostrano segni di declino; il 25 per cento dei mammiferi, il 12 per cento degli uccelli e il 32 per cento degli anfibi sono a rischio di estinzione. E' questo il quadro che emerge dal Millennium Ecosystem Assessment, la valutazione dell'ecosistema del millennio che il segretario dell'Onu Kofi Annan ha voluto nel 2000 e che ieri, dopo quattro anni di lavoro di 1.360 esperti, è stata presentata dalla Fao assieme al Wwf. Secondo il direttore generale della Fao, Jacques Diouf, "non solo i problemi di oggi, come la scarsità d'acqua, la desertificazione, la riduzione delle foreste e l'uso intensivo del mare per la pesca peggioreranno, ma rischiamo di ipotecare il futuro delle prossime generazioni". Diouf si dichiara comunque ottimista perché "esistono le risorse scientifiche per far fronte alla sfida". Finora però i numeri raccolti nel Millennium Ecosystem Assessment mostrano un costante peggioramento della situazione. Dal punto di vista della ricchezza delle specie il rapporto registra la vicinanza del punto di rottura: "Siamo alle soglie di un'estinzione di massa". E il bilancio si rivela critico nell'analisi di ognuno degli ecosistemi che ci permettono di sopravvivere. La Fao, l'organizzazione nata per combattere la fame, ricorda che ormai quasi un quarto della superficie del pianeta è coltivato. Abbiamo occupato uno spazio enorme senza risolvere i problemi di base. Anzi la disponibilità di acqua, suolo, cibo rischia di declinare. Dal 1960 a oggi è raddoppiato il prelievo d'acqua: sorgenti, fiumi, laghi sono stati riempiti di idrovore e tubi. Oggi c'è molta più acqua bloccata nelle dighe di quella che scorre liberamente nei fiumi e gli esseri umani utilizzano fra il 40 e il 50 per cento delle acque correnti accessibili alla maggior parte della popolazione. Eppure non basta ancora: in zone come il Medio Oriente ed il Nord Africa si usa il 120 per cento dell'acqua disponibile, cioè si ruba quella delle falde acquifere che non riescono a ricaricarsi. Anche il suolo viene occupato a una velocità impressionante: dal 1945 a oggi si sono convertite ad uso agricolo più foreste, savane e praterie di quanto non sia avvenuto nei due secoli precedenti. E, nonostante ciò, i risultati dal punto di vista della capacità di produrre cibo sono solo apparentemente soddisfacenti perché l'incasso è basato sull'indebitamento. Tra il 1960 e il 2000 la produzione alimentare totale è cresciuta di circa due volte e mezzo mentre la popolazione mondiale è raddoppiata, passando da 3 miliardi a 6 miliardi, ma ormai un quarto delle riserve marine di pesce è sovrasfruttato e in alcune aree gli stock ittici si sono ridotti a un decimo rispetto alla situazione che esisteva prima della pesca industriale. Malgrado la crescita della produzione alimentare, si stima che 856 milioni di persone abbiano sofferto di denutrizione nel periodo 2000-2002. Inoltre la produzione alimentare pro capite dell'Africa sub sahariana è diminuita. E a livello globale circa 1,1 miliardi di persone non hanno ancora accesso a un buon approvvigionamento idrico e più di 2,6 miliardi non hanno accesso a sistemi di sanità accettabili. Di qui le conclusioni del rapporto: "La protezione delle risorse ambientali non può più essere considerata come un accessorio extra, da affrontare solo dopo che interessi più pressanti, come la creazione della ricchezza o la sicurezza nazionale, siano stati risolti. L'attività umana pone una tale pressione sulle funzioni naturali della Terra che la capacità degli ecosistemi del pianeta di sostenere le generazioni future non può più essere data per scontata". -
Sulla caccia ho ricevuto, per interposta persona..
Buteo ha risposto a Enzo nella discussione Natura da amare e proteggere
Non entro nel merito...ma se qualcuno mi spiega il gusto di vedere una volpe sbranata da decine e decine di cani che la inseguono per ore..... poi è proprio grossa paragonare il cane ad un predatore....avete mai visto una pecora uccisa da un lupo? Un morso secco e potente al collo e la vittima muore....provate a vedere invece delle pecore uccise da cani....è una cosa allucinante. Lasciamo perdere le connotazioni sociologiche e di classe,,, -
Sulla caccia ho ricevuto, per interposta persona..
Buteo ha risposto a Enzo nella discussione Natura da amare e proteggere
ritorno al punto...ovvero allo stato dell'arte della proposta di legge filobracconiera...ricordo brevemente che nel partito di coloro che vogliono bloccarla ci sono oltre agli ovvi ambientalisti, gli agricoltori, buona parte dei cacciatori stessi, tutto il mondo scientifico, e dal punto di vista politico buona parte di forza italia, piccola parte di an e tutta l'opposizione. Poichè al momento la commissione si è arresa, è stato dato mandato al presidente della camera casini di portare in aula una legge di cui sono stati discussi appena 7 articoli su 18. Invito tutti coloro che hanno a cuore questo problema a inviare una mail di protesta a casini stesso entro il 14. L'indirizzo mail si può trovare sul sito della camera, dove si può trovare anche il testo emendato e lo stato dei lavori, mentre su quello del WWF c'è una bozza di lettera tipo e l'indirizzo mail, nel caso lo riteniate più comodo. Buteo -
Sulla caccia ho ricevuto, per interposta persona..
Buteo ha risposto a Enzo nella discussione Natura da amare e proteggere
19 febbraio 2005 - Tre anni di prigione per distruzione della natura e' la sentenza inflitta per la prima volta da un tribunale ungherese di primo grado ad alcuni cacciatori italiani ed ai loro complici ungheresi per avere abbattuto oltre 11 mila uccellini protetti nell'Ungheria meridionale. I fatti risalgono al 2001: un camion italiano fu fermato alla frontiera ungaro-croato il 5 novembre 2001, a bordo e nei frigoriferi c'erano 11.771 corpi di uccellini: allodole, quaglie, merli ed altre specie, in totale una ventina di specie protette in Ungheria, per un valore stimato in circa 300 milioni di forint (ai valori attuali circa 1,2 milioni di euro). Gli investigatori rintracciarono i luoghi dove i cacciatori italiani avevano fatto le loro battute di caccia, ed identificarono gli aiutanti locali -
Sulla caccia ho ricevuto, per interposta persona..
Buteo ha risposto a Enzo nella discussione Natura da amare e proteggere
si fa, si fa...alle frontiere vengono sequestrati enormi quantitativi di animali selvatici, mentre in alcuni apesi si stanno svegliando e cominciano a mazzolare, è notizia di alcuni giorni fa la pesante condanna detentiva ad alcuni cacciatori italiani ed i loro fiancheggiatori locali in ungheria. -
Sulla caccia ho ricevuto, per interposta persona..
Buteo ha risposto a Enzo nella discussione Natura da amare e proteggere
Come prevedibile il testo di tutela del bracconaggio, o meglio la controriforma della legge sulla caccia approderà in aula a Montecitorio il 15 marzo. Se ancora non avete firmato la petizione riportata fatelo....è l'ultima occasione per impedire una barbarie talmente eclatante che viene avversata da parte della maggioranza e da buona parte del mondo venatorio. -
Sulla caccia ho ricevuto, per interposta persona..
Buteo ha risposto a Enzo nella discussione Natura da amare e proteggere
Buone nuove...per ora!! Sparisce dall'aula il famigerato testo "Onnis": dopo due anni di forzature finalmente sembra prevalere il buon senso. 9.220 i cittadini che tramite il nostro sito, in soli 15 giorni, avevano scritto al Presidente della Camera Casini. Il testo di riforma della legge 157 non andrà in aula della Camera, la prossima settimana, come era invece previsto. Questa la dichiarazione rilasciata dalle associazioni LAC, LAV, Legambiente, LIPU, WWF, Animalisti Italiani, ENPA: "La ‘scomparsa’ del Testo Onnis dal calendario della Camera della prossima settimana è la diretta e inevitabile conseguenza non solo delle bocciature subite dal Testo nelle Commissioni Giustizia e Politiche dell’Unione, ma anche dell’azione costante delle associazioni ambientaliste e animaliste che in oltre due anni di confronto, talvolta duro ma sempre lucido e argomentato, hanno voluto dimostrare tutte le incongruenze e le forzature di questo pessimo tentativo di riforma: norme comunitarie infrante, specie protette rese cacciabili, stagione venatoria allungata a dismisura, depenalizzazioni dei reati. Ma è ora evidente che in Parlamento stiano finalmente prevalendo la ragionevolezza e il buon senso. Per questo, è opportuno ringraziare le forze politiche che hanno lavorato e stanno lavorando affinché questa vicenda si chiuda e l’Italia non diventi davvero, in tema di tutela degli animali selvatici, il fanalino di coda dell’Europa." -
Sulla caccia ho ricevuto, per interposta persona..
Buteo ha risposto a Enzo nella discussione Natura da amare e proteggere
Infatti qui non si sta parlando di cancellazione della caccia, ma di una proposta di legge che cancella l'attuale 157, frutto di compromessi fra ambientalisti, cacciatori e agricoltori, per sostituirla con una che permette di tutto. Sulle oche aggiungo che le popolazioni di alcuni paesi sono di ben altra consistenza, ma che comunque in molti di quelli citati è comunque vietata