Buteo
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Il documento è il rapporto annuale 2011, quindi lo stesso da te citato, però quella che riporti tu è la sintesi per la stampa, se vai al capitolo agricoltura del documento completo al seguente link http://www.comune.roma.it/wps/portal/pcr?contentId=NEW264502&jp_pagecode=newsview.wp&ahew=contentId:jp_pagecode ci sono gli eleborati e le statistiche a confronto 1990-2000. E come vedi fra ciò che viene presentato alla stmapa è radicalmente diverso dalla realtà da loro stessi dichiarata nello stesso documento. Sia ben chiaro che non è una questione contro l'attuale governo cittadino, essendo i dati riferiti a periodi in cui la città era governata da governi di colore opposto. Personalmente e come associazione i dati li abbiamo sempre denunciati come fasulli, partendo dalla stessa base dati. Oggi però hanno raggiunto il massimo, dichiarando la solita tiritera nei dati di presentazione, ma dichiarando la realtà nei dati analitici. E pensare che quqndo verranno elaborati i dati del censimento agricolo del 2010, verrà fuori ancora di peggio.
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E' da poco uscito il rapporto annuale sullo stato dell'ambiente edito dal comune di Roma. Dal 1990 al 2000 sono stati cementificati 30.271 ettari di cui 1450 di boschi e 21.256 di seminativi. Sempre al 2000 risulta che il territorio libero dal cemento assomma a circa il 28% dei 129.000 ettari totali. Ovviamente quando veranno aggiornati i dati ad oggi le cifre saranno ancora più spaventose. Questo è quello contro cui ho combattuto per tutta la vita, la sparizione di uno dei territorio più belli e preziosi che avevamo. Ora è ufficiale.
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Paolè, pensa che per smaltire pure io i bagordi sono andato per cicoria negli stessi posti ed ho trovato galletti belli freschi e geotrope passate!!!
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forse c'è un pò di confusione....quello è il testo originale del corpo forestale dello stato, non un mio scritto
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fra le moltissime notizie analoghe, ho solo riportato un'altra notizia di bracconieri particolarmente fantasiosi...la bicicletta con la forcella modificata portacinghiali non si vede tutti i giorni....
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dal cfs Tre uomini si erano introdotti nella tenuta attraversando l'Arno e tornavano verso le proprie vetture in sosta con un cinghiale abbattuto da poco Si erano introdotti nella tenuta di San Rossore, all'interno dell'omonimo parco regionale, guidando una barca a motore lungo il fiume Arno, i tre bracconieri sorpresi e poi denunciati dal Corpo forestale dello Stato la scorsa notte. Così hanno potuto aggirare divieti e recinzioni e condurre la propria battuta di caccia illegale. Avevano lasciato le proprie vetture in località "Le Tre Buche" del comune di Pisa vicino alla sponda del fiume, erano saliti a bordo del natante e dopo qualche ora, ormai in piena notte, stavano tornando indietro col loro "bottino". Ad attenderli, appostati vicino alle loro auto, c'erano i Forestali del Comando Stazione e del Posto Fisso a Cavallo di San Rossore, allertati dal Comandante del Servizio Tutela Gestione Ambientale del Parco che aveva a sua volta ricevuto una segnalazione anonima. I bracconieri avevano trasportato nell'imbarcazione un cinghiale maschio da poco abbattuto e già eviscerato, del peso di circa 40 chilogrammi. Avevano inoltre con sé un visore notturno corredato di telecomandi per l'accensione e lo spegnimento, una sega a serramanico sporca di sangue ancora fresco, un paio di tenaglie, due fucili basculanti con calibro trasformato da 36 a 44 e muniti di silenziatori realizzati in casa, 22 munizioni calibro 44 e 12 bossoli vuoti. I tre avevano anche una sacca da pesca ed un retino. Ai tre cacciatori mancava, inoltre, il porto d'armi in corso di validità. Nelle vicinanze è stata rinvenuta anche una bicicletta che al posto del sellino aveva una forcella a due punte, così modificata per l'appoggio e il trasporto su brevissime distanze della selvaggina. La bicicletta e tutto l'armamentario da caccia rinvenuto sono stati posti sotto sequestro. I tre sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Pisa per esercizio di caccia in zona vietata, con mezzi non consentiti, senza porto d'armi in corso di validità e con armi sottoposte a modifiche illegali.
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il Cece questo immenso sconosciuto.....
Buteo ha risposto a Gibbo nella discussione Il regno delle piante
mmm...posta un pò la ricetta della vellutata coi moscardini, mi sa che è interessante!!! -
il Cece questo immenso sconosciuto.....
Buteo ha risposto a Gibbo nella discussione Il regno delle piante
A parte la mitica pasta e ceci romana, cantata da Aldo Fabrizi e di cui mia nonna era magistrale esecutrice, da provare anche i ceci freschi: sono una prelibatezza rara. Quando posso ne metto qualche piantina sul balcone ..... purtroppo è raro trovare ceci nostrani, per lo più in commercio si trova roba turca o americana pompata di antitutto -
MOSTRA MICOLOGICA ROMA
Buteo ha risposto a Buteo nella discussione Segnalazioni eventi micologici e naturalistici
..mica tanto...i sopralluoghi non danno risultati positivi...sarà difficile raggiungere le 200 e passa specie dell'anno scorso!! -
MOSTRA MICOLOGICA ROMA
Buteo ha pubblicato una discussione in Segnalazioni eventi micologici e naturalistici
Ciao a tutti, anche quest'anno sabato 12 e domenica 13 dalle ore 10 al tramonto si terrà presso la azienda agricola Agricoltura Nuova, via Valle di Perna 315 Roma, (Riserva Decima-Malafede) la ormai consueta mostra micologica "I funghi di Roma". Oltre ai funghi, anche quest'anno ci sarà una piccola sezione dedicata alle erbe spontanee commestibili. -
A parte la bellezza inrinseca delle foto, quello che riesci a trasmettere sono le sensazioni che penso attraversano molti di noi nel bosco. Purtroppo troppo spesso,per quello che mi riguarda, non riesco a godermele appieno a causa di devastazioni, mennezza, inciviltà ecc. e la sensazione di rabbia prevale sulle altre.
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Apicoltura, un passo alla volta....
Buteo ha risposto a Gibbo nella discussione Il regno degli animali
Bel raccolto....qui purtroppo fra luglio anomalo, agosto siccitoso, Glycaspis e cinipede purtroppo gran parte della produzione è andata... -
speriamo che piova presto, sennò mi diventa pure micologo oltre che filosofo.....
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Marco, non sai che piacere mi fa leggere le tue risposte...mi hai eliminato molto lavoro nello rispondere.... Per chi è del settore, in un modo o nell'altro, certe storielle fanno sorridere, ma purtroppo sulla gran parte delle eprsone fanno ancora presa e quindi partendo da sentimenti di parte contro questo o quell'animale si imbastiscono teorie strampalate. L'Italia non è solo terra di poeti, santi e navigatori, ma anche di tuttologi.... ps condivido anche il tuo pensiero ssull'amico Sesto, che pur infarcito dei luoghi comuni della categoria cacciatori, ha la disposizione di animo per ascoltare, coa rara ormai.
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Arrivata alla fine la vicenda che tanto aveva appassionato i giornalisti...a mio avviso più di qualche dubbio rimane, da un comunicato del CFS ANIMALI: RAVENNA, ARCHIVIATA L'INDAGINE DELLA FORESTALE SULLA MORIA DI TORTORE I volatili erano deceduti in massa all'inizio dell'anno. Letale è risultato essere l'effetto patogeno combinato del Paramyxovirus aviare e del Circovirus, che ha agito su animali già debilitati dal freddo invernale mentre la diffusione del virus è stata facilitata dall'elevato numero di volatili in uno spazio ristretto Dopo mesi di attività investigativa, si è conclusa con una archiviazione l'indagine giudiziaria, disposta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Ravenna e delegata alla Forestale del Comando Provinciale di Ravenna e alla locale ARPA, sulla moria di tortore dal collare orientale (Streptopelia decaocto Friv.) che nelle prime settimane del corrente anno ha interessato l'area in prossimità del casello autostradale di Faenza (Ravenna). L'individuazione delle cause del decesso dei circa 3.000 - 3.500 esemplari di volatili si è rivelata particolarmente complessa ed ha richiesto tempi lunghi, dettati soprattutto dalle modalità tecniche e dalle procedure delle analisi di laboratorio. Analisi ed accertamenti medico veterinari che sono stati effettuati presso le varie sedi dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale, ognuno specializzato in particolari settori di ricerca, e presso i laboratori della Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università degli Studi di Bologna. Dagli accertamenti diagnostici di natura anatomo-patologica, batteriologica, virologica, isto-patologica e chimico-tossicologica è emersa l'assenza nelle sostanze di cui si erano alimentate le tortore di pesticidi clorurati e fosforati, carbammati, triazine, piretroidi, stricnina, neonicotinoidi, Pb [piombo], Cd [cadmio], Cr [cromo], Hg [mercurio], Zn [zinco], Cu [rame], micotossine e perossidi. Solamente le analisi virologiche hanno date esito positivo. Le cause del decesso sono pertanto ascrivibili ad esclusivi fattori biologici naturali: letale è stato l'effetto patogeno del Paramyxovirus aviare il quale ha agito su un quadro di animali debilitati da immunodeficienza causati dalla presenza di altra forma virale (Circovirus), con inoltre un effetto di debilitazione sugli animali esercitato dalle basse temperature del periodo e con una diffusione del virus patogeno facilitata dall'elevato numero di volatili (alcune migliaia) in un uno spazio notevolmente ristretto: detta situazione ha determinato condizioni "innaturali" dovute ad una elevata e concentrata disponibilità alimentare di semi di girasole stoccati e movimentati all'interno del piazzale di una ditta locale nel periodo invernale. Nel corso delle indagini condotte dal Corpo forestale dello Stato è emerso inoltre che episodi del tutto simili si sono verificati negli anni passati nel medesimo sito e che casi di decessi di tortore dal collare orientale si sono verificati nello stesso periodo dell'anno corrente in differenti località della provincia di Ravenna, della stessa regione Emilia-Romagna ma anche in altre regioni (come ad esempio nelle Marche, in particolare nel maceratese, nei primi mesi autunnali). In considerazione dell'accertamento della causa naturale del decesso non sono state individuate responsabilità di natura dolosa e/o colposa nei confronti di alcun soggetto e sono state escluse anche ipotesi di danno arrecato direttamente e/o indirettamente alla fauna selvatica. Sulla base della dinamica degli eventi sono da escludere anche elementi di pericolo per la salute pubblica. Dopo che all'inizio della moria erano state formulate le ipotesi più disparate, sono stati i dati scientifici e le analisi di laboratorio a chiarire le cause di questo particolare fenomeno. A cura dell'ufficio stampa dell'Ispettorato generale
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...Che ne sarà di loro!!!!!!
Buteo ha risposto a Cibarius nella discussione Natura da amare e proteggere
Dal 1970 ad oggi gli orsi morti per cause non naturali sono 98 (dati PNA), su una popolazione così ristretta ..... L'orsa investita l'altro ieri era la stessa assunta gli onori della cronaca per la fuga con i suoi tre cuccioli (oggi cresciutelli ma non ancora del tutto independenti) davanti ad una macchina. -
Graffi strani su degli alberi...
Buteo ha risposto a Alpis63 nella discussione Il regno degli animali
nei giorni scorsi ue altri eemplari di oro marsicano ono stati trovati morti. Uno a Scontrone, ucciso e sepolto con tanto di calce sopra, l'altra una femmina, probabilmente invetita da un'auto a Pescaseroli. Poichè gli ultimi studi danno una consistenza numerica in picchiata libera (forse 30-50 esemplari totali), ogni esemplare perso può significare la fine della sottosecie. Già adesso la consisstenza totale della popolazione è sotto il livello minimo per garantire una accettabile variabilità genetica. Fra molti studiosi ormai c'è la convinzione che assisteremo fra non molto all'estinzione. -
4 Peli di simpatia
Buteo ha risposto a sesto senso nella discussione Le "Pepite" dei boschi: i funghi ipogei
Lui è stato fortunato a trovare te, ma anche tu a trovare lui...mi raccomdo solo, non lo traviare portandolo a caccia!! :biggrin: Visto che è predisposto per i tartufi, prova ad addestrarlo pure per i funghi!! -
Bellisimo documento storico, recupero di una memoria che andrebbe persa senza queste operazioni. Una curiosità: l'autore Giuliano Castiglia è per caso l'ispettore della forestale che lavorava presso l'agenzia ecologica del CFS a via Salandra?
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I copertoni non li bruciano, ma tante altre cose sì, per farsi dispetto fra un clan e l'altro. Qualche anno fa, la notte di ferragosto tutti i quartieri limitrofi furono invasi da un fumo spesso e diossinico che soffocava; stante la calma assoluta di vento e le finiestre aperte causa caldo in molti hanno rischiato il soffocamento. E questo è un campo regolare comunale, che dovrebbe essere presidiato dai vigili urbani e dalla asl. Purtroppo la questione dei rom a mio aviso non è risolvibile: troppa demagogia, troppo permissivismo, troppi interessi e qui mi fermo. I vigili del fuoco quando chiamati vengono, i carabinieri scrollano le spalle perchè non sano cosa fare, ma la sera dopo si ricomincia. La cosa buffa è che i copertoni hanno un valore economico
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Purtroppo per me di discariche me ne intendo, e sono moltissime quelle di cui mi sono occupato, ma una cosa del genere ha stupito anche me. La foto non è delle megliori perchè per arrivare a farla ho corso qualche rischio, ma penso possa dare un idea delle dimensioni: si tratta di migliaia di copertoni di auto e svariate carcasse di auto accumulate in una vallecola nella Riserva di Decima posta dietro al campo nomadi di Tor de Cenci, campo regolare gestito dal comune, ma ovviamente privo di vigilanza.
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Si, la mostra di solito la faccio a novembre. Il nocino lo faccio sempre, ma ho ampliato la produzione con parecchia altra robetta interessante....t i tengo a parte una boccia....
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Vero, sono animali piuttosto problematici e tra l'altro anche al punto di vista strettamente naturalistico danno problemi in quanto hanno sostituito, facendola sparire quasi ovuqnue, l'arvicola terrestre, occupandone la nicchia ecologica. Sui cinghiali varrebbe la pena fare un lungo discorso, ma non è il caso. Concordo in toto che alcune azioni animaliste fanno danni come una legione di bracconieri, come ad esempio la liberazione dei visoni..predatori efficentissimi che liberati a migliaia fanno piazza pulita in breve tempo di uccelli e mammiferi di dimensioni compatibili.
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Semmai quelli erano visoni, ed i liberatori non erano ambientalisti ma animalisti....le nutrie hanno invaso l'Italia dopo che negli anni 60' erano stati impiantati numerosi allevamenti per le loro pelliccie, poi passata la moda, vennero dismessi gli allevamenti e liberate le nutrie che hanno proliferato come non mai in assenza i predatori...qui da me ci hanno pensato i cinghiali a sbaraccarle con predazione dei piccoli nelle tane.