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Ha fatto caldo negli ultimi giorni, l'acqua nel terreno scarseggia, ma laggiù tra i sassi, vicino a quella grossa radice di castagno a fianco del canale qualcuno mi sta aspettando. E' già sofferente per il caldo secco, ma seppur a fatica, è lì, anno dopo anno è sempre lui il primo estatino ad uscire. E' colui che nel mio modo di interpretare le stagioni, decreta il passaggio di consegna. L'estate è giunta
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Le calde tonalità delle sere di inizio estate si adagiano sulla vegetazione rigogliosa. Giornate finalmente lunghe e piacevolissime
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Ho camminato parecchio in questi mesi. Nonostante la forte presenza di pollini, vale certamente la pena di solcare questo mare di petali: si abbandonano lasciandosi guidare dalla brezza in un valzer infinito
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Un'altra immagine di questi bei funghi da altra angolazione. Immerso nel mirtillo: uno dei suoi compagni preferiti.
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Il vento ed il caldo di questo Maggio li ha fatti spostare vicino alle piante, nelle zone più umide e riparate. Ciò nonostante sono evidenti i segni di sofferenza che portano sulla pelle
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Nulla da dire sulla loro bellezza! Sono pure i primi boleti a spuntare nella nuova stagione. Il desiderio di riempirsi gli occhi con le loro forme dopo un lunghissimo inverno, li rende ancor più meravigliosi. Se vogliamo, nel caso di questi funghi, viene un poco meno la componente "sorpresa". Li rassomiglio molto ai prugnoli: dove li hai trovati, ce li ritrovi sempre. Magari spostati di uno o due metri, ma sempre fedelissimi alla fungaia. Nonostante non mi entusiasmino, rimango affascinato da come questi funghi scelgano meticolosamente un luogo di crescita: non nascono alla rinfusa, ma nascono solo ed esclusivamente in habitat particolarissimi. Li definirei funghi "micologicamente intelligenti" (insomma, dei perfetti para..lo ).
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Come un copione già scritto, ogni anno ho degli "appuntamenti da rispettare". Questo giorno, in più, pensavo anche al risotto da preparare; ragion per cui, data ormai la scarsa quantità di marzuoli "sanamente raccoglibile", mi trovo costretto a raccogliere pure qualche rosso: guarda te che mi tocca fare! Eh via che parte l'altarino!!
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Nel contempo si risveglia la loro seconda buttata. La temperatura più mite li fa crescere, e la ricerca è molto più semplice, nonostante quest'anno fossero in buon numero soltanto nelle fungaie più generose. Sono felicemente relegato in quota: alle quote inferiori i pollini dettano legge. Io, avendo già abbastanza peso sulle spalle tra gerla con relativo "bagaglio gastronomico", non me la sento di portare anche le bombole d'ossigeno Camminare quassù è un piacere: respiro ad ogni passo la fragranza dell'abetaia.
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Finalmente giunge il tempo per riscoprire il verde smagliante dei faggi. Come sempre è uno splendore, e lo sfondo blu del cielo impreziosisce ulteriormente queste vedute. Non ci sono ancora le vacche a pascolare (e a bivaccare): in questi prati, è facile reperire la specie "applanatum" dei Boletus... Queste care produttrici di latte, a volte non sanno proprio come comportarsi: non sanno che a vedere 'ste cose il fungaiolo ci patisce, e immancabilmente penserà alla gustosità della prossima costata...
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Gli orizzonti serali finiscono col perdersi nella foschia: un sipario naturale cala dinanzi a me, e su tuttò ciò che mi circonda.
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Alberi da frutto distendono i propri rami per catturare gli ultimi raggi di un Sole finalmente più presente e generoso. In questo momento di massimo sforzo per rigermogliare, grande umidità nel terreno e giornate soleggiate sono un vero toccasana per questi meravigliosi esseri.
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Sul cammino scopro una silhouette originale ed elegante; portamento eretto, quasi fosse di guardia. Immobile, ma quasi sento "i suoi occhi" addosso. Uno scatto, e proseguo.
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Queste colline mi ospiteranno in attesa che la neve lasci i miei amati crinali. Percorsi nuovi mi accolgono e mi guidano attraverso la luce tardo pomeridiana; gli occhi "slalomeggiano" liberi tra le insenature dei colori.
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Intanto, sul lato opposto, l'erba scombussolata da pioggia e vento torna a splendere rigogliosa. Mi gusto tantissimo questa veduta: ampio respiro per occhi e polmoni....
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La primavera continua gradualmente il suo corso: i continui rovesci mantengono l'aria piacevolmente fresca. Sui colli di Langhirano posso godere di panorami decisamente belli: da un lato la pianura, e dall'altro la montagna. Un temporale aveva da poco lasciato la collina per fuggire via verso la pianura. Un accenno di arcobaleno annuncia il ritorno del Sole; l'aria umida e l'odore d'asfalto bagnato m'accompagnano verso casa.
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Solo, immerso nei colori di una giornata morente che non si rassegna a cedere il passo; ultimi sussulti prima della notte....
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Sul far della sera, ritrovo profili consoni alla stagione entrante. Ma i tramonti sono ancora molto freschi; soltanto il leggero tepore dei raggi mi sfiora. Il desiderio di allungare la mano e tenerlo lì accanto a me è grande. Ma come sempre, un breve attimo; sono solo.
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Sarà un fiorire di colori nei prati, e di frutti nei boschi. Mai come quest'anno li ho considerati "dormienti". Tanta la neve ed il freddo che hanno preso. Questi di fine Marzo son stati tra i primi a svegliarsi, gli ultimi, lo hanno fatto qualche giorno fa. Bellissimo lasciarli crescere: alcune colonie paiono non avere mai fine! Adoro trovarli!
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Ed infatti, i piccoli ruscelli nei boschi - di norma in secca - prendono voce e ripuliscono le loro sponde dagli accumuli di terra e fogliame. Un flusso dapprima impetuoso che si affievolirà inesorabilmente giorno dopo giorno. Apparentemente inesauribile la scorta in alta quota, ma ben presto verrà consumata dalla forza del Sole, che già sta facendo capolino specchiando il suo volto in maniera ancora discreta. Lo guardo, e quasi percepisco il flebile alito di calore che ne deriva. Non percepisco ancora l'odore della terra in fermento, ma guardando l'acqua scorrere, già penso che a breve accadrà.
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L'aria si fa sempre più mite, e ai lati dei sentieri è tutto uno sgocciolare della neve ormai alle corde. Mi fermo ad osservare il lento, ma inesorabile processo che tonnellate di neve stanno subendo in ogni parte della valle: questa è soltanto una, dell'infinità di gocce che stanno cadendo in quest'istante. Una forza infinitesimale, che però, unita a tutte le altre, darà linfa vitale al terreno per i prossimi mesi, e renderà tumultuosi i corsi d'acqua.
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Vento che sui crinali spira forte e con costanza; la neve viene spazzata con violenza: una sferzata, ed una nube di lucenti cristalli spicca il volo verso il vuoto.
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Un manto destinato ad invecchiare giorno per giorno: non ci saranno altre forti nevicate in futuro, ed il ghiaccio che per gran parte lo costituisce, mollerà presto la presa. Nel frattempo il vento non si stanchèra di modellarne la superficie fin tanto che potrà. I ricami che ne escono, sono pura "arte naturalistica"
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Stagione strana la primavera. Al suo interno ci si può torvare di tutto. Le famose mezzestagioni di "una volta", quelle che negli ultimi anni eravamo ormai abituati a considerare soltanto un ricordo; si liquidava il tutto con il classico: "eeeh, non ci sono più le mezzestagioni..". Quest'anno, la primavera pare abbia voluto prendersi una rivincita su questo inflazionato luogo comune. Come mia abitudine non mi sono risparmiato nel vivere tutte le sfaccettature che hanno, e stanno tuttora contraddistinguendo questo bel periodo di transizione. E' stato piacevole farsi accompagnare dalla primavera: mi ha condotto sui sentieri innevati; mi ha coccolato con il fruscio dei ruscelli rigonfi di acqua di neve; mi ha fatto respirare la freschezza delle abetaie inumidite dal disgelo ; fino a regalarmi lo splendore dei colori nelle colline, fin sù, nei miei amatissimi boschi, via via ad altitudini sempre maggiori. Oggi, mi sento di dire che l'ultimo passo verso l'estate sia stato compiuto. Qualche sera fa passeggiavo poco prima di cena: sentivo il ronzio degli insetti, il profumo intenso delle erbe di campo, il fuggi fuggi delle lucertole ai bordi dei sentieri (alla fine c'era pure la maglietta fradicia: lo sò, non è elegante e rovina pure il momento poetico, ma tant'è ). Dopo questo lungo preambolo, veniamo alle istantanee che ho scelto per illustrare quanto detto sopra. Come l'amico tstorm, la prendo alla larga (come mio solito d'altra parte ), e farò un quadro completo del progressivo scorrere della stagione primaverile. Come mese, Marzo è stato certamente all'insegna del bianco: la grande quantità di neve caduta nei mesi invernali riposava ancora tranquillamente sui sentieri di montagna. Alla sera, capitava di vedere la Luna brillare come una perla nella volta celeste; portava lassù un poco di quel candore così abbondante sotto i miei passi.
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Bel racconto denso di emozioni. Quel giorno ne hai sicuramente vissute tante, di cui la gran parte, di certo non esclusivamente frutto dei pur bellissimi ritrovamenti. Un forte abbraccio Paolo
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Una medaglia a due facce .....
Peo ha risposto a ChiCercaTrova nella discussione Le Nostre Uscite - ANNO 2009
Bellissimo topic; sia nella parte introspettiva, che nella parte goliardica: anche qui, due facce della stessa medaglia E' sempre un piacere leggere i tuoi pensieri Un abbraccione a tutta la squadra e buonanotte :tongue: