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Pinguicula alpina L. Famiglia: Lentibulariacee Etimologia: dal latino pinguis, grasso, per le foglie carnosette Descrizione: pianta perenne alta 6-12 cm con un piccolo rizoma da cui si dipartono le sottili radici, con foglie riunite in una rosetta basale appressata al suolo. Foglie: sessili lunghe circa 2 - 3 cm sono lanceolate con i margini revoluti. Di colore verde chiaro, occasionalmente purpuree, hanno la pagina superiore ricoperta da numerosissime ghiandole (fino a 25000 per cmq) che secernono una sostanza vischiosa ed enzimi digestivi. Fiore: dalla rosetta di foglie si sviluppano uno o più peduncoli fiorali incurvati all’apice che portano un unico fiore. Il calice è bilabiato e diviso in lobi ineguali, due nel labbro inferiore e tre nel labbro superiore. Il fiore è lungo circa 2 cm, speronato di colore bianco con due macchie gialle di forma e dimensioni variabili, la fauce, ricoperta di peli glandolosi, si apre in un labbro superiore bilobato e in uno inferiore trilobo con lobi ineguali, il centrale più grande con andamento festonato Dal labbro inferiore si diparte un breve e tozzo sperone con apice verde. L’ovario è subgloblare e continua in uno stimma bilabiato, gli stami sono due. Fiorisce da marzo a luglio. Frutto: è una capsula ovoide, leggermente sporgente dal calice. Habitat: luoghi umidi, sorgenti, scarpate di ruscelli prati torbosi su substrato prevalentemente calcareo, frequentemente su rocce umide, sotto gli stillicidi, in Italia, da 500 m fino a 2600 m. Distribuzione: Il genere Pinguicula ha distribuzione prevalentemente circumboreale, P. alpina è diffusa nelle montagna di tutta l’Europa, dell’Asia Settentrionale e nell’Himalaia, in Italia è presente e relativamente comune in tutto l’arco alpino, distribuita dal piano in Siberia fino a oltre 4000 metri in Himalaia. Nota: esiste in Italia un'altra specie relativamente diffusa, P. vulgaris L. dai fiori viola e più comune in terreno siliceo sempre in ambienti umidi. P. leptoceras Rchb. È invece un endemismo alpino più raro, sempre legato a substrati acidi. In varie località Italiane sono segnalate diverse entità più rare e molto localizzate, per esempio In Friuli è anche segnalata una specie identificata recentemente e molto rara, poldinii Steiger et Casper spec. nov. Sono piante protette in tutto il territorio nazionale Curiosità: la famiglia Lentibulariacee è assai affine alle Scrofulariacee, con la quale condivide la morfologia del fiore, e comprende circa 300 specie di piante insettivore. Le foglie della Pinguicula sono atte alla cattura di piccoli insetti, grazie alla secrezione viscosa che le ricopre, insetti che vengono poi digeriti in pochi giorni, le foglie sono spesso ricoperte dei resti delle prede, visti gli ambienti di crescita le prede sono rappresentate soprattutto da minuscoli Ditteri della famiglia Chironomidi. Pinguicula alpina è l’unica specie con areale temperato a svernare come hibernacula, cioè una speciale gemma resistente per superare la stagione sfavorevole.
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x Bruno Il maschio è quello che sta sopra ... (comunque non scherzo è proprio così) x Carletto il ragno è un Tomisus, la famiglia Tomisidi comprende ragni che predano all'agguato mimetizzandosi sui fiori, per questo hanno sempre splendidi colori. Cinzia
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L'uscita dell'otto maggio
cinzia ha risposto a Pedroso nella discussione Funghi da determinare e da riconoscere
Ciao a tutti non entro nelle determinazioni, ma ricordo che esiste un forum specifico per i funghi da determinare "Che funghi sono?" quindi le foto dei soccetti di cui si chiede un parere andrebbero messe li'. Adesso Pasquale va dietro la lavagna e .... ops ma la campanella è suonata ? sono ancora a scuola? Forse lavoro troppo Cinzia -
Bravo Tonino è un Sifide Cinzia
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Ciao Giorgio Carletto ha ragione è una infiorescenza in boccio di una orchidea Neottia nudus avis orchidea senza clorofilla, in simbiosi con un fungo (o parassita secondo atri) L'ho trovata pure io ieri
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Ciao Gianky anch'io sono stata a vedere un paio di volte le esposizioni feline, ma gli animali mi facevano proprio pena, i gatti hanno bisogno di giocare e muoversi, ma li rimangono per ore in gabbia. La maggior parte degli espositori erano allevatori che cercano di vendere i loro gattini e con i premi possono chiedere prezzi più alti, ma io preferisco i gatti che giocano e vanno a caccia, anche se mi dispiace quando i miei uccidono qualche animaletto. Cinzia
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Ciao Paolo non hai sbagliato troppo è davvero un Cerambicide. Io propendo per Morimus asper Sulz. un cermabicide le cui larve si sviluppano nel legno morto di salici e pioppi, specie comune in tutta Italia. Cinzia
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Siiii è bellissimo sicuramente un Coleottero Cermbicide. Per quanto riguarda la specie bisognerebbe vederlo meglio, intendo tutto intero perchè potrebbe non essere Cerambix cerdo che, secondo me, ha gli articoli delle antenen più corti. Cinzia
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Ciao Salvo bellissime foto Cinzia
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Pinguicula vulgaris e P. leptoceras
cinzia ha risposto a cinzia nella discussione Schede di piante ed alberi
Pinguicula vulgaris L. Pingucula leptoceras Rchb. le foglie sono ricoperte dai resti degli insetti intrappolati foto di Cinzia -
Pinguicula vulgaris e P. leptoceras
cinzia ha risposto a cinzia nella discussione Schede di piante ed alberi
Pinguicula vulgaris L. Pingucula leptoceras Rchb. la rosetta basale di foglie glandolose foto di Cinzia -
Pinguicula vulgaris e P. leptoceras
cinzia ha risposto a cinzia nella discussione Schede di piante ed alberi
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Pinguicula vulgaris e P. leptoceras
cinzia ha risposto a cinzia nella discussione Schede di piante ed alberi
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Pinguicula vulgaris e P. leptoceras
cinzia ha risposto a cinzia nella discussione Schede di piante ed alberi
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Pinguicula vulgaris e P. leptoceras
cinzia ha risposto a cinzia nella discussione Schede di piante ed alberi
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Pinguicula vulgaris e P. leptoceras
cinzia ha risposto a cinzia nella discussione Schede di piante ed alberi
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Pinguicula vulgaris e P. leptoceras
cinzia ha risposto a cinzia nella discussione Schede di piante ed alberi
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Pinguicula vulgaris e P. leptoceras
cinzia ha pubblicato una discussione in Schede di piante ed alberi
Pinguicula vulgaris L. Pingucula leptoceras Rchb. Famiglia: Lentibulariacee Etimologia: dal latino pinguis, grasso, per le foglie carnosette Descrizione: pianta perenne alta 10-15 cm, con foglie riunite in una rosetta basale appressata al suolo. Foglie: sessili lunghe circa 3 cm ovate o sublanceolate con i margini revoluti. Di colore verde chiaro hanno la pagina superiore ricoperta da numerosissime ghiandole (fino a 25000 per cmq) che secernono una sostanza vischiosa ed enzimi digestivi. Fiore: dalla rosetta di foglie si sviluppa il peduncolo fiorale, villoso glandoloso, incurvato all’apice che porta un unico fiore. Sia il calice che la corolla sono bilabiale. Il calice ha i due lobi inferiori liberi in P. leptoceras e parzialmente saldati in P. vulgaris. Il fiore è lungo circa 2 cm, speronato di colore azzurro violetto con macchie bianche, la fauce è formata dal labbro superiore bilobato e da uno inferiore trilobo con lobi ovali non sovrapposti in P. vulgaris mentre sono più rotondi e parzialmente sovrapposti in P. leptoceras. Fiorisce da maggio a luglio. Frutto: è una capsula ovoide, leggermente sporgente dal calice. Habitat: luoghi umidi, sorgenti, prati torbosi su substrato siliceo o acido da 500 fino a 2500 m. Distribuzione: Il genere Pinguicola ha distribuzione prevalentemente circumborale, P. vulgaris è diffusa in tutta Europa, in Italia è presente e relativamente comune in tutto l’arco alpino. P. leptoceras è un endemismo alpino piuttosto raro, segnalata presente ma molto rara anche nelle Alpi Apuane e nell’Appennino Tosco-Emiliano. Nota: esiste in Italia una terza specie relativamente diffusa, P. alpina L. dai fiori bianchi e più comune in terreno calcareo sempre in ambienti umidi. In varie località Italiane sono segnalate diverse entità più rare e molto localizzate, per esempio In Friuli è anche segnalata una specie identificata recentemente e molto rara, Pinguicula poldinii Steiger et Casper spec. nov. Sono piante protette in tutto il territorio nazionale Applicazioni fitoterapiche: la medicina popolare del Nord America riporta l'utilizzo di P. vulgaris come purgante e come curativo delle ferite. Sembra che la pianta contenga un enzima proteolitico che si può usare in associazione con l'estratto di timo per il trattamento della tosse. Curiosità: la famiglia Lentibulariacee è assai affine alle Scrofulariacee, con la quale condivide la morfologia del fiore, e comprende circa 300 specie di piante insettivore. Le foglie della Pinguicola sono atte alla cattura di piccoli insetti, grazie alla secrezione viscosa che le ricopre, insetti che vengono poi digeriti in pochi giorni, le foglie sono spesso ricoperte dei resti delle prede. Vista la notevole somiglianza delle due specie e la difficoltà di distinguere i caratteri determinativi nelle foto e la possibilità che alcune Pinguicola hanno di formare ibridi, le immagini seguenti presentano esemplari che hanno i lobi della fauce sovrapposti e altri no, provengono da due località dei Lagorai in Trentino e in tutti e due i siti erano presenti fiori con entrambe le caratteristiche. Anche se da quello che si vede nelle foto del calice e della sovrapposizione dei lobi della corolla fa propendere per P. leptoceras nel primo sito e P. vulgaris nel secondo per sicurezza le immagini non sono determinate a livello di specie. -