Vai al contenuto

cinzia

Members
  • Numero contenuti

    4536
  • Iscritto

  • Ultima visita

Tutti i contenuti di cinzia

  1. Iris pseudacorus L. fiore visto di lato per evidenziare il tubo formato dal sepalo e dal lembo dello stimma, che indirizza l'insetto pronubo verso il nettare facendogli sfregare l'antera piena di polline. foto di Cinzia
  2. Iris pseudacorus L. bocciolo con spate foto di Cinzia
  3. Iris pseudacorus L. fiore foto di Cinzia
  4. Iris pseudacorus L. fiore, in evidenza il disegno che indirizza gli insetti pronubi foto di Cinzia
  5. Iris pseudacorus L. fiore foto di Cinzia
  6. Iris pseudacorus L. fiore foto di Cinzia
  7. Iris pseudacorus L. fiore dall'alto foto di Cinzia
  8. Iris pseudacorus L. piante in ambiente foto di Cinzia
  9. cinzia

    Iris pseudacorus

    Iris pseudacorus L. Famiglia: Iridacee Nomi comuni: Giaggiolo acquatico Giglio giallo, Acoro falso, Acoro adulterino, Coltellaccio Etimologia: Iris dal nome greco dell’arcobaleno, per le varie e vivaci tonalità dei fiori nelle specie del genere, pseudacorus perché confuso in passato con l'Acorus calamus, pianta che proveniva dall'Oriente, che ha foglie e pianta di aspetto simile e vivente negli stessi ambienti. Descrizione: Pianta perenne alta anche oltre un metro, con rizoma obliquo scuro, del diametro di un centimetro e fusto in parte eretto che può essere lungo come le foglie. Foglie: di coloregrigio-verdastre si dipartono dalla base della pianta, formando una specie di stretto ventaglio; sono di forma spadiforme, parallelinervie, con nervatura mediana sporgente, sono larghe fino a 3 cm, le spate fiorali hanno dimensioni minori. Ogni anno la pianta emette nuovi getti dal rizoma. Fiori: sono raccolti a gruppi all’ascella di grandi brattee verdi (spate); di forma attinomorfa hanno diametro che può superare i 10 cm e sono di un intenso colore giallo dorato. La morfologia è piuttosto complessa, essendo il fiore formato da due verticilli di tre tepali ciascuno posti in posizione alternata. Il verticillo esterno è formato da grandi tepali che nella parte distale si ripiegano verso il basso e sono screziati di marrone. I tre tepali interni sono più piccoli di forma allungata e rivolti verso l’alto. I tepali sono nella parte basale saldati a formare un breve tratto tubuloso. L’ovario è infero, triloculare e ha uno stilo diviso in tre lobi di forma petaloide di colore giallo che, coprendo i tre stami, impediscono l’autofecondazione e contribuiscono all’aspetto vessillifero. Impollinazione tipicamente entomofila con una architettura complessiva del fiore che indirizza le api verso i nettari, strofinandosi sotto i grandi stami, tuttavia è una pianta completamente priva di profumo, viene impollinato dalle api, dai bombi e dal Silfide Rhingia rostrata. La fioritura avviene in Maggio e Giugno. Frutto: grande capsula triloculare contenenti numerosi semi. A maturità le capsule si aprono liberando i semi, bruno-giallastri, che galleggiano e vengono facilmente portati alla deriva. Habitat: Vive presso le sponde di laghi, fiumi e fossati, su terreni umidi e melmosi o in acque poco profonde, dal piano fino a circa 1000 metri di altitudine. Pianta comune lungo i fossi è però minacciata dalla sparizione progressiva del suo ambiente, è specie protetta in molte regioni. Distribuzione: Regioni extratropicali dell’emisfero settentrionale in Africa, Europa e Asia, introdotto e ampiamente naturalizzato in Nord America, dove viene considerato infestante. Applicazioni fitoterapiche: In erboristeria il succo ricavato dal rizoma veniva usato nel trattamento esterno delle ferite e per curare il mal di denti ha però un effetto irritante sulle mucose. Il rizoma, anche essiccato, è completamente privo di profumo ed è stato usato come tonico, astringente, diuretico, purgativo e vermifugo, usi oggi completamente dimenticati.. Pianta emmenagoga; astringente; odontalgica; catartica; emetica. Dalla pianta si ricavavano i seguenti prodotti: Tannini, coloranti gialli dal fiore e neri dall rizoma, inchiostro. Curiosità: I semi del Giaggiolo acquatico, in tempi di carestie, sono stati talvolta usati, tostati, come surrogato del caffè. Recentemente è stata accertata la capacità di questa pianta di assorbire ed accumulare nei propri rizomi i metalli pesanti presenti in acque inquinate. Può essere confusa con l’Acorus calamus quando non è in fioritura ma la distinzione è resa facile perché A. calamus è profumato. Gli antichi Romani la ritenevano una pianta purificatrice e la chiamavano consecratix, la sua estrazione dal terreno doveva essere fatta seguendo uno specifico cerimoniale.
  10. Asplenium ruta muraria sori foto di Cinzia
  11. Asplenium ruta muraria foglia giovane foto di Cinzia
  12. Asplenium ruta muraria foglia foto di Cinzia
  13. Asplenium ruta muraria pianta foto di Cinzia
  14. Asplenium ruta muraria pianta foto di Cinzia
  15. Asplenium ruta muraria L. Divisione: Pteridofite Classe: Felicine Famiglia: Aspleniacee Nome volgare: Ruta di muro, salvavita. Il nome specifico deriva dall’aspetto delle sue foglioline, vagamente simile alla ruta e dall’ambiente rupicolo di crescita. Caratteristiche: Pianta perenne rizomatosa con fronde lunghe 5 – 10 cm,. Foglie: raccolte in rosetta basale, glabre, hanno piccioli scuri alla base e sono divise in 2-5 segmenti lanceolato-lineari spesso di forma irregolare. Sulla pagina inferiore delle foglie si trovano gli sporangi, raccolti in sori con indusio sfrangiato. Habitat: dal piano basale fino a 1500 m. Specie rustica, che cresce su substrato roccioso o sui muretti a secco in zona ombreggiata, anche in ambiente termofilo come le rupi costiere, anche su rocce calcaree. Distribuzione: zone temperate dell'emisfero boreale. Esistono diverse sottospecie e sono stati rinvenuti ibridi anche con altre Aspleniacee. Curiosità: Anche questa è una delle piccole felci comuni nel nostro paese, si trova attaccata ai massi e sui muri a secco ai lati dei sentieri. Aspleniacea usata nella la composizione del giardino roccioso, va coltivata in un terreno reso leggermente acido con cortecce di pino o larice. Per le sue dimensioni ridotte e per l’aspetto delicato è usata anche per decorare i bonsai.
  16. Asplenium trichomanes L. foglia in via di sviluppo foto di Cinzia
  17. Asplenium trichomanes L. sori foto di Cinzia
  18. Asplenium trichomanes L. foglioline foto di Cinzia
  19. Asplenium trichomanes L. foglia foto di Cinzia
  20. Asplenium trichomanes L. pianta foto di Cinzia
  21. Asplenium trichomanes L. pianta foto di Cinzia
  22. Asplenium trichomanes L. pianta in ambiente foto di Cinzia
  23. Asplenium trichomanes L. sinonimo Asplenium melanocaulon Muhlenberg, 1810 Divisione: Pteridofite Classe: Felicine Famiglia: Aspleniacee Nome volgare: Erba rugginina, per il colre della pagina inferiore delle foglie. Etimologia: Asplenium, dal greco splen, milza, per la credenza che alcune felci avessero la virtù di guarirne le malattie, trichomanes dal nome greco per la somiglianza della pianta con l’aspetto di una chioma. Caratteristiche: Pianta perenne rizomatosa con fronde basali. Foglie: verdi glabre con lamina fogliare pennata a segmenti sessili, lunga 10 – 20 cm, le singole pinnule sono ovali o tonde con nervature nere. Il picciolo e il rachide fogliare sono neri lucenti. Sulla pagina inferiore delle foglie si trovano gli sporangi, raccolti in sori laterali alla nervatura delle foglie. Habitat: si rinviene dal piano fino a oltre 1500 m, è una pecie rustica, che cresce in terreni calcarei su substrato roccioso o sui muretti a secco in zona ombreggiata e fresca Distribuzione: zone temperate dell’emisfero Boreale. E’ presente nel suo areale con diverse sottospecie che si differenziano per il numero di cromosomi e per il le preferenze sul tipo di suolo. In Europa esistono sottospecie diploidi, tetraploidi ed esaploidi, inoltre sono stati riportati ibridi tra le diverse sottospecie e con A. viride. Curiosità: è una delle piccole felci più comuni lungo i sentieri, si trova attaccata ai massi e abbonda sui muri a secco ai lati delle mulattiere in ambiente umido e ombroso, si distingue dalla simile A. viride Huds. che ha i piccioli e il rachide fogliare verde. E’ una specie molto usata nell’architettura verde per la composizione del giardino roccioso, in quanto di facile reperimento rustica e resistente, si propaga facilmente per divisione del rizoma. Principi attivi: Contiene mucillaggini, tannino, un principio amaro ed una essenza aromatica è usata in erboristeria per le sue proprietà emollienti ed espettoranti, inoltre l’infuso è lassativo.
  24. Anemone trifolia L. pianta foto di Cinzia
  25. Anemone trifolia L. pianta foto di Cinzia
×
×
  • Crea Nuovo...

Informazioni importanti

By using this site, you agree to our Terms of Use (privacy).