Ancor di più nei Colli Euganei la loro presenza è insostenibile. Si tratta di un territorio collinare completamente isolato in mezzo alla pianura interamente coltivata, anche nella fascia collinare ci sono coltivi pregiati, uliveti, vigne, piante officinali, frutti di bosco, in gran crescita dietro la spinta del parco è l'agricoltura biologica, non è certo pensabile recintare tutti i fondi con recinzioni adeguate, ne dal punto di vista dell'ambiente ne da quello economico vista la forte antropizzazione del territorio. Ci sono poi i boschi, di per sè non eccellenti perchè oggetto di interventi umani ma ricchissimi di specie particolari che spaziano dalle entità mediterranee ai relitti preglaciali.
E qui stanno i grossi problemi, i cinghiali arano il bosco, distruggono il sottobosco e fanno fuori moltissime specie perchè mangiano tuberi e bulbi, eliminando completamente molte entità, alcune anche molto rare, creando un impatto devastante sulla biodiversità del luogo che è la ragione originaria dell'istituzione del parco.
A questo si aggiunge il dissesto idrogeologico, i loro sentieri, soprattutto nei versanti ripidi dei colli di origine vulcanica, sono vie preferenziali per l'acqua che si porta via il suolo, limitando la crescita delle piante.
Insomma qui non ci devono stare, non c'erano più da tempo immemorabile, magari non c'erano mai stati, e sono stati liberati dopo che la regione Veneto stabilì di tutelare l'area con il parco e, tra le altre cose, ne vietò la caccia, così qualcuno irritato di questo pensò di fare un bel dispetto.
Ora si sta discutendo che fare, io sarei per l'abbattimento operato dalle guardie forestali, ma molti ambientalisti si oppongo, a mio parere invece non ci sono proprio altre soluzioni.
Cinzia